Diabete e pallavolo

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docangelo
00mercoledì 1 febbraio 2012 15:47
Una storia di passione e tenacia


Una ragazza TROPPO dolce

"A inizio stagione mi arriva una ragazza ....... , rientrata tardi dalle ferie; ovviamente, anche se oramai i gruppi erano già formati, quando mi vedo davanti 183 cm dico ok comincio stasera e vediamo dove inserirti.

Silvia è però diabetica insulino dipendente; qualche medico superficialmente le aveva detto di non praticare attività sportiva a livello agonistico, ma lei caparbiamente ha sentito più pareri fino a quando è riuscita a gestirsi totalmente in autonomia .

Giorno dopo giorno con un attento lavoro paziente, ore ore di reimpostazione tecnica, ha colmato il gap che la separava dallo stare in campo. Ora non è più quella che entrava per alzare il muro è diventata un centrale implacabile per una U16 .

A...... mi è andata in crisi ipoglicemica durante un riscaldamento, ma la disperazione dei suoi occhi gonfi di lacrime mi ha veramente toccato quando mi ha detto "So che a questo punto non mi userai in partita ma a me scoccia anche non poter fare il riscaldamento".

Sul suo carattere sulla sua pazienza (si controlla prima e dopo ogni allenamento sbucazzandosi ) costruirò la futura U18. "



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docangelo
00mercoledì 1 febbraio 2012 16:02
Da "1000 domande e risposte sul diabete" U.Butturini, R. Colarizi , Silvia editrice
DIABETE E SPORT

Un giovane diabetico può fare sport?

Certamente. Lo sport aumenta il consumo di carboidrati per cui ne risulta potenziata l’azion dell’insulina o degli ipoglicemizzanti orali.

Un anziano?

Limitatamente alle sue possibilità fisiche purchè lo sport si traduca in pratica in un’attività fisica moderata e continuativa

L’attività muscolare è importante per l’equilibrio metabolico?

Si, per i motivi esposti e perché determina una migliorata vascolarizzazione di tutti gli organi e apparati.

Per il controllo e il mantenimento del peso?

Certamente.

Un diabetico metabolicamente ben compensato può compiere un’attività sportiva al pari di un non diabetico?

Con alcune limitazioni, si.

Può praticare anche sport agonistici?

Si, con alcune limitazioni.

Sport violenti?

No, perché l’eccesso di scariche adrenaliniche determina sicuramente un peggioramento dell’equilibrio metabolico del soggetto.

Ad esempio la marcia, il tennis, la pallavolo possono essere praticati?

Si, sono anche consigliabili, purchè sia stato seguito in precedenza un opportuno allenamento.


Sport ad alto indice di rischio per se e per gli altri come motociclismo e pesca subacquea?

No, perché una crisi ipoglicemica improvvisa e imprevista può provocare una catastrofe.

Esistono noti campioni di tennis diabetici. Quali precauzioni devono avere prima di iniziare le gare?

I tennisti possono cercare di prevenire eventuali crisi ipoglicemiche da sforzo assumendo mezz’ora prima dell’incontro una certa quantità di cibo (saccarosio e amidi) in rapporto alle previsioni della durata dell’incontro.

L’attività fisica può agire come un efficace sostituto dell’insulina?

Assolutamente no.

O ne può potenziare l’azione?

Può contribuire ad una migliore utilizzazione della stessa per aumentare l’attività dei recettori periferici.

Prima di affrontare qualsiasi sport è necessario che il paziente sia in perfetto compenso metabolico?

È bene distinguere: se per sport intendiamo agonismo, certamente, se per sport intendiamo attività fisica non agonistica anche il soggetto che non è imperfetto compenso diabetico, purchè non chetoacidosico, può svolgere attività ricreativa.

Se così non è, si può andare incontro ad un peggioramento?

Si.

C’è pericolo di iperglicemia?

Naturalmente.

Di chetosi?

Certamente, in particolare nel diabetico di tipo I.

Per il paziente in trattamento insulinico esiste il rischio che l’esercizio muscolare promuova un riassorbimento più rapido dell’insulina dalla sede iniezione?

Si. Per questo si suggerisce di iniettarsi l’insulina nell’addome.

Esiste quindi il pericolo di un iperinsilunismo circolante?

Certamente si, almeno per qualche ora.

E di una crisi ipoglicemica?

Si, in quanto è la conseguenza dell’iperinsulinismo.

È bene praticare uno sport di gruppo non “ isolato”?

Se si seguono le precauzioni sopraindicate non è strettamente necessario.

L’alimentazione va modificata?

Va integrata con una quota di alimenti equivalenti al dispendio energetico determinato dall’attività fisica.

Quando vanno somministrati?

Mezz’ora prima dell’inizio dello sforzo.

Gli orari di iniezione dell’insulina devono essere modificati?

No, perché sono legati all’orario dei pasti principali

Il dosaggio?

No, per gli stessi motivi.

Se lo sforzo è breve possono essere raccomandati zuccheri ad assorbimento rapido come il fruttosio?

Si, ma anche il saccarosio, il destrosio.

Se è prolungato?

Sono da preferire zuccheri ad assorbimento più lento come quelli presenti nel pane e nei biscotti.

È consigliabile aggiungere proteine, ad esempio, carne agli alimenti a base di farina?

Se lo sport è prolungato è certamente utile e garantisce un miglior metabolismo intermedio nel soggetto in attività fisica.

Lo spirito agonistico può favorire uno stress fisico?

Si.

Psicologico?

Ancora di più.

Riferimenti negativi sull’equilibrio metabolico?

Certamente, attraverso il meccanismo dello stress legato ad un aumento delle catecolamine e degli ormoni controinsulari ( cortisolo).

Sono consigliabili in consutivo sport con sforzi prolungati, sul tipo del ciclismo, della marcia piuttosto che competizioni brevi?

Sicuramente in quanto esplicano un’azione generale sull’organismo del diabetico di certo più completa e più proficua di quella dello sforzo breve ma intenso.

È bene non compiere sforzi nella tarda mattinata?

Non ci sono particolari controindicazioni se non quella di una più facile ipoglicemia- pre-prandiale tardiva la glicemia- generalmente verso le ore 17- raggiunge il minimo dei suoi valori, anche nel diabetico.

Perché i malesseri sono più frequenti in queste due circostanze?

Perché sono le ore durante le quali sono più evidenti le variazioni positive o negative della glicemia basale.

Via libera, allora, allo sport nel diabetico compensato?

Certamente, un reale vantaggio del diabetico stesso sia per quanto riguarda il suo compenso, sia per combattere la malattia ipocinetica, l’eventuale sovrappeso corporeo, l’ipotomia muscolare, fattori tutti che condizionano il peggioramento della malattia diabetica.

Sport e benessere fisico vanno quindi a braccetto?

Indubbiamente, purchè si tenga presente la profonda differenza teorica e pratica che esiste tra sport ed attività fisica. Il primo comporta l’agonismo, che per il diabetico può essere non favorevole; il secondo è legato al concetto latino del diportum cioè dell’attività fisica moderatamente vivace, continuativa, al di fuori dei problemi negativi, in senso metabolico, originati dall’ansia e dallo stress.

docangelo
00mercoledì 1 febbraio 2012 16:06
Esperienze: Diabete e attività motoria, un corso con Volley Ceprano

Lunedì 07 Febbraio 2011

FROSINONE - Corso per diabetici tipo 1 e Volley Ceprano.

La Asl di Frosinone con la collaborazione della Asd Volley Ceprano organizza un corso di attività motoria per diabetici di tipo 1 (cosiddetto giovanile) e tipo 2 (che colpisce in età adulta e nei soggetti in sovrappeso) da svolgersi presso il palazzo dello sport Città di Ceprano, a partire dal mese corrente e fino al prossimo mese di maggio.

Il corso avrà cadenza settimanale e vedrà la partecipazione di 20 persone con la presenza costante e duratura dello staff medico e tecnico specializzato in questo particolare settore.

Esso, ha lo scopo di educare il paziente Diabetico al cambiamento dello stile di vita che rappresenta un aiuto fondamentale alla terapia farmacologica. È importante avere la consapevolezza di quali alimenti poter assumere ma anche come questi alimenti possono essere preparati e per questo durante il corso ci si avverrà anche dell’esperienza di uno chef.

Inoltre è necessario la conoscenza del tipo di attività fisica da svolgere, come questa può influire sugli indici glicemici e come la pratica attiva dello sport allontani il pericolo delle complicanze diventando un ausilio terapeutico importante.

Ragion per cui durante questo percorso si svolgeranno anche partite di pallavolo per dimostrare ai soggetti partecipanti i reali risultati che si possono ottenere con una sana attività sportiva.


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docangelo
00mercoledì 1 febbraio 2012 16:10
LA LEGISLAZIONE VIGENTE (www.edusport.it)

La legge “115” del marzo 1987 stabilisce alcune norme fondamentali per l’accesso dei diabetici allo sport.

Bisogna, quindi, distinguere la certificazione per attività non agonistiche da quella di idoneità allo sport agonistico.

La prima è garantita dall’articolo 8 comma 1 della citata “115” (…la malattia diabetica priva di complicanze invalidanti non costituisce motivo ostativo al rilascio del certificato di idoneità fisica per lo svolgimento di attività sportive”).

Per quanto riguarda l’attività agonistica, la “115” all’articolo 8 comma 2 precisa che il certificato di idoneità fisica per lo svolgimento di attività sportive agonistiche viene rilasciato previa presentazione di una certificazione del diabetologo curante attestante “lo stato di malattia diabetica compensata nonché la condizione ottimale di autocontrollo e di terapia da parte del soggetto diabetico”.

Il rilascio avviene da parte del medico dello sport sulla base dell’attestazione diabetologica di cui sopra.

Sarebbe auspicabile che, per evitare conflitti di competenza che danneggiano, anche psicologicamente, lo sportivo diabetico, ogni centro di diabetologia avesse uno specialista in medicina dello sport di riferimento.
Esiste, inoltre una commissione provinciale di appello alle quali ci si può rivolgere in caso di ingiusto diniego facendosi tutelare dal proprio dietologo o dall’ANIAD ( vedi indirizzi utili).
Recentemente, infine; anche l’accesso all’ISEF diventa corso di laurea in scienze motorie, è consentito ai diabetici ponendo così fine ad un’ingiusta discriminazione.


genmaforever
00giovedì 2 febbraio 2012 01:18
ho avuto più di una bimba diabetica... ormai mi basta uno sguardo con loro per capire quando cominciano ad avere problemi e quindi so quando fermarle. cmq... ho sempre avuto ragazze responsabili che mi hanno detto sempre tranquillamente che in quel momento erano giù... l'importante è non avere le fette di salame sugli occhi ed essere coscenti sul fatto che queste ragazze possano 'fermarsi' magari nel momento importante; ma una partita di pallavolo è e resterà sempre meno importante della salute delle proprie ragazze ;)
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