Re:
Scritto da: alfatarlo ... Poi non direi che la 156 non vale niente perchè e fiat, e tra lei e la marea c'è più di un abisso, provare per credere (e lo dico io trazioneposteriore convinto). Lo stesso dicasi per la 164.
Finalmente un pò di buon senso! E' un errore madornale considerare addirittura "merda" tutto ciò che è stato prodotto dopo la 75! Essere appassionati dell'Alfa (quella tipica, originale) non deve significare per forza rimanere ancorati ad un passato che non tornerà più. Salviamo quindi le mitiche Giulia, Alfetta, Giulietta ecc. dallo sfascio e dalla scriteriata demolizione cui gli incentivi statali invitano molti automobilisti con scarsa passione per la storia del Biscione, ma impariamo ad essere obiettivi e ad apprezzare anche ciò che la nuova dirigenza Fiat ha saputo fare dall'ottobre 1986 in poi, sapendo però anche criticare apertamente i suoi errori gestionali (es. motori prodotti in Australia, progetto di produrre Alfa in Cina, modelli anonimi come la 145, 146, ecc....).
Personalmente, come si vede dalla firma, ho avuto ed ho tuttora sia delle Alfa-Iri che delle Alfa-Fiat e la differenza tra le due è, almeno ai miei sensi di automobilista comune e di appassionato, assolutamente chiara. La mia 164, per es, ha uno scatto simile a quello di una Porsche: spingi un pò l'acceleratore e ti trovi subito a 160 con una spinta sulla schiena che con la 2000 berlina, l'Alfetta o addirittura la Montreal non ho mai provato.
Tuttavia, quando guido l'Alfetta, mi rendo conto di un diverso modo di intendere l'automobile con quel cruscotto ed il volante impreziositi dal legno, la carrozzeria davvero d'acciaio con cromature a profusione e quella perfetta stabilità della vettura che sembra incollata al terreno in tutte le situazioni pur non essendo una Q4. Il rombo del motore, poi, è musica per le orecchie, un rombo che vorrei tanto avere più pronunciato nella 164 quando faccio ingoiare la polvere alle altre auto.........
Certo, siamo tutti d'accordo nel ritenere sterzo e sospensioni della 164 un errore tecnico (certamente dovute alla voglia della Fiat di fare economia), ma considerare una "merda" questa splendida ammiraglia disegnata da Pininfarina mi sembra patetico, specie poi se consideriamo i modelli V6 che hanno certamente prestazioni in grado di accontentare l'alfista più esigente quanto a scatto, velocità ed accelerazione.
D'altronde, chi non fa errori? Forse che le scelte dell'Alfa di depotenziare le Alfette - sebbene comprensibili in anni di risparmi energetici - sono state delle scelte da alfista? E la scellerata esperienza dell'Arna o anche la stessa Alfa 90 che a parte il motore (sempre il mitico V6) ha un modello di carrozzeria a mio giudizio massiccio ed obsoleto?
Teoricamente allora, come riccardobiscione73 ha più volte ricordato, dovremmo fermarci allora agli anni d'oro dell'Alfa, quelli in cui il Biscione era guidato dal grande Luraghi (cioè fino al 1975), rigettando quanto fatto successivamente dalla dirigenza Alfa preoccupata (eufemisticamente parlando!) solo di non innervosire i refernti politici.....
Tutto ciò non ha senso. L'Alfa non è solo transaxle o trazione posteriore (tutte le Alfa dopo il 1986 sarebbero comunque state tutte a trazione anteriore!) ma è molto di più: è stile di guida, grinta sportiva, innovazione tecnologica, prestazioni, tenuta di strada, sicurezza. Se tutto ciò viene fatto bene anche dall'Alfa-Fiat impariamo a riconoscerlo! In caso negativo, diamole le correzioni necessarie affinchè tutte le auto con il marchio del Biscione siano fedeli a queste caratteristiche e, proprio per queste, inconfondibili!