Di cosa deve disporre un fighter per essere un vincente?

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$ole
00sabato 10 dicembre 2005 19:51
Quali sono secondo voi gli elementi, le peculiarità di cui un fighter deve disporre per vincere! Sarei lieto di sapere la vostra
ciao
hacker
00sabato 10 dicembre 2005 20:24
umilta'
ulmità la prima dote!
$ole
00sabato 10 dicembre 2005 20:46
Hacker concordo pienamente. Un fighter presuntuso cadrebbe di stile in poco. Magari tocca cime altissime in breve, ma ruzzolerebbe giù in breve tempo. Alla tua risposta gradirei che arrivassero altre. Potremmo iniziare a parlare di argomenti seri anche nei forum. Proseguire tutti nell'allenamento. Ciao e grazie.
hacker
00sabato 10 dicembre 2005 20:53
ma si
sinceramete mi piacerebbe.... ma siamo in italia.... tutti campioni.... tutti a dire male di tutti.... e ovviamnte tutti CAMPIONI.... solo una vergogna per chi ci crede veramete....
pochi pultroppo [SM=g27811]
$ole
00sabato 10 dicembre 2005 21:03
Hacker io non sono più un praticante di discipline da ring, ormai da 10 anni pratico aikido ed ho trovato la mia dimensione. Non rinnego il mio passato da fighter ne che ogni tanto salgo sul quadrato con qualche amico per divertirmi. Mi fa incazzare che idioti che non hanno visto svilupparsi queste discipline o che non sputano il veleno in palestre diano giudizi che scherniscono e si vantano di cose che peraltro non sono veriterie. Mi sono sempre rifiutato di scrivere in questo forum per questo motivo. Ma oggi ho detto basta. Ritornando alla questione centrale. Un buon atleta, oltre all'umiltà, deve saper fare cose semplici al momento giusto. Un attimo e giù. Quel sapere fare cose semplici al momento giusto tu come le identifichi?
ciao
gracie
00sabato 10 dicembre 2005 21:42
$ole secondo me il combattimento è 40% fisico 40& tecnico e 20%mentale.
detto cio un fighter deve disporre delle tecniche giuste e quindi aver approfondito tutte le distanze con:boxe,muay-thai,lotta libera,brazilian ju jitsu(questa è la distanza che va studiata maggiormente).
inoltre un fighter deve allenare il fisico in tutte le caratteristiche:forza,velocità,potenza,elasticità,coordinazione,lavoro aerobico(questa secondo me è la caratteristica piu imporatante dato che se vai a corto di fiato anche se la tua tecnica è infinitamente superiore a quella del tuo avversario non potrai piu nulla contro di lui).
inoltre per essere un grande figter ci vogliono 2 coglioni da far invidia a king kong dato che se non affronti uno scontro con la giusta determinazione tutta la tua preparazione va a fare in culo.
oltre a quello che ho detto non guastano l'intelligenza e la tattica
$ole
00domenica 11 dicembre 2005 00:11
Le informazioni pian piano aumentano. Allora abbiamo identificato parecchie caratteristiche per essere un buon fighter:
- Umiltà
- Preparazione tecnica
- Preparazione atletica
- Intelligenza
- Coraggio
Possiamo ancora impegnarci per ottenere nuovi risultati, da poter magari utilizzare negli allenamenti

grazie
isii
00domenica 11 dicembre 2005 18:31
Il coraggio è fondamentale, più sei coraggioso più sei determinato, anche l'umiltà è fondamentale chi non è umile non riesce a sottoporsi ad allenamenti duri e massacranti, non accetta buoni consigli e non riesce a seguire unprogramma di allenamento preciso, questo ad esempio può essere il caso di Alexey Ignashov. In più ci vuole quella capacità di restare concentrato anche in momenti di forte stress sia fisico che mentale. Infine io credo che se c'è la mente e la volontà tutto si può(a meno che non si abbiano deficenze fisiche vere e proprie) il fisico lo si può allenare la tecnica la si può imparare ma se sei un presuntuoso se ti fai vincere dalla paura o semplicente se sei totalmente immotivato niente ti farà diventare un buon fighter puoi anche avere un fisico eccellente e come padre il miglior allenatore del mondo!
viciux
00lunedì 12 dicembre 2005 19:49
secondo me ci vuole dedizione e spirito di sacrificio
Musashi
00martedì 13 dicembre 2005 11:46
Per me oltre a tutte le caratteristiche che avete elencato che sono tutte fondamentali, come disse rino tommasi la caratteritica fondamentale che permette a un fighter, di tirare fuori quel qualcosa di più nei momenti critici è il fatto di provenire da una dimensione sociale altamente disagiata, da qui ne deriva il ring come unico modo di riscatto nella vita. Alcuni esepi sono Tyson, Liston, Foreman, Hagler e ce ne sono a migliaia.
$ole
00martedì 13 dicembre 2005 12:19
La condizione sociale disiagiata è in parte una ragionevole condizione per essere un buon fighter. Una persone che proviene dai soborghi può avere un particolare talento per qualsiasi attività. Più che di condizione sociale parlerei di rabbia repressa, ingestibile ed indomabile che in uno sdc sicuramente trova il suo nature sfogo. Tyson, Jack LaMotta, sono sicuramente personaggi chiave di questa teoria. Però vi sono anche eccezioni quali Evander Holyfield che ha un'estrazione sociale ottima, così come Lennox Lewis. Peraltro si può parlare di difficoltà di questo genere particolarmente nel contesto delle periferie americane; nel vecchio continente la rivalsa la si ricerca tirando calci ad un pallone (guarda i nostri beniamini del calcio). comunque grazie
stevert
00martedì 13 dicembre 2005 14:08
quoto sole
quoto sole
IENA
00mercoledì 14 dicembre 2005 00:29
Tutte le caratteristiche che avete elencato sicuramente..ma se vuoi veramente il massimo devi essere pronto a rischiare il massimo..non bisogna aver nulla da perdere,quando si entra in quella dimensione allora forse viene fuori quel qualcosa in piu' che puo' fare la differenza..Ma per entrare in quella dimensione deve andare tutto male nella vita e quindi si spera di non arrivare mai a quel punto..
Musashi
00mercoledì 14 dicembre 2005 11:06
Daccordissimo con te Sole, Lewis e Holyfield ormai purtroppo pazzo, comunque sono stati dotati da madre natura di un grandissimo talento.
$ole
00mercoledì 14 dicembre 2005 14:12
Sono daccordo che bisogna dare il massimo, ma una persona che non ha niente da perdere, non è detto che sia un vincente! Non so se conosci gli altimi anni della carriera di Paolo Di Clemente: ha perso prima la figlia e poi la moglie ambedue suicida e da quel giorno non è riuscito più a fare grandi risultati (direi nessuno). Provo grande stima per il campione e l'uomo Paolo Di Clemente. Grazie mille cmq per il tuo contributo
leonardo
00mercoledì 14 dicembre 2005 18:32
Re:

Scritto da: Musashi 14/12/2005 11.06
Daccordissimo con te Sole, Lewis e Holyfield ormai purtroppo pazzo, comunque sono stati dotati da madre natura di un grandissimo talento.


holyfield pazzo?perchè?che gli è successo?
ishii
00mercoledì 14 dicembre 2005 19:34
Re:

Scritto da: $ole 14/12/2005 14.12
Sono daccordo che bisogna dare il massimo, ma una persona che non ha niente da perdere, non è detto che sia un vincente! Non so se conosci gli altimi anni della carriera di Paolo Di Clemente: ha perso prima la figlia e poi la moglie ambedue suicida e da quel giorno non è riuscito più a fare grandi risultati (direi nessuno). Provo grande stima per il campione e l'uomo Paolo Di Clemente. Grazie mille cmq per il tuo contributo



Vabò quello è un caso diverso li subentra la depressione!
$ole
00mercoledì 14 dicembre 2005 19:44
Holyfield ha avuto una strana crisi mistica ed ora fa il predicatore... ecco cosa ha avuto... troppe botte in testa fanni portano anche a questo!
[SM=g27824] Ciao
IENA
00mercoledì 14 dicembre 2005 19:44
Il mio discorso si riattacca a ciò che diceva Musashi e cioè che chi proviene da una dimensione disagiata puo' dare quel qualcosa in piu',non avendo comunque nulla da perdere,rispetto ad un borghese benestante che ha altro a cui dedicarsi piuttosto che dare tutto se stesso in un ring dove le certezze di guadagno sono poche ed i rischi per la salute sono purtroppo presenti..
my friend
00giovedì 15 dicembre 2005 13:48

Il mio discorso si riattacca a ciò che diceva Musashi e cioè che chi proviene da una dimensione disagiata puo' dare quel qualcosa in piu',non avendo comunque nulla da perdere,rispetto ad un borghese benestante che ha altro a cui dedicarsi piuttosto che dare tutto se stesso in un ring dove le certezze di guadagno sono poche ed i rischi per la salute sono purtroppo presenti..



già però a volte il 'borghese benestante' scopre che 'l'altro a cui dedicarsi' non gli porta nessuna soddisfazione e anzi cerca una dimensione in cui poter 'dare tutto se stesso'...e se le condizioni fisiche glielo permettono ecco che sale sul ring...senza fare una retorica alla fight club ma secondo me per molti ragazzi (qui da noi eh...non in thailandia,usa,messico,brasile ecc) la scelta di combattere non è dettata da un bisogno di riscatto sociale o economico ma più che altro 'riscatto emotivo'...in una società sempre più piatta e plastificata il rischio e il pericolo (relativo cmnq,non parlo di distendersi sulle righe delle corsie in autostrada) diventano mete da cercare per provare almeno un surrogato di qualche forte emozione autentica ormai persa chissà dove...magari prima si diceva 'devo boxare sennò non mangio' adesso si dice 'ho da mangiare,ma se non boxo non ne sento il gusto'.
Naturalmente ripeto da questo discorso sono escluse tutte quelle realtà dove davvero ancora si combatte per mangiare e che per tali motivi presentano fighter di altissimo livello ma soprattutto con uno spirito combattivo dettato dalla 'fame' che noi nemmeno immaginiamo...se sia poi più forte il brontolio dello stomaco o quello del cervello frustrato non lo so,credo dipenda da molti fattori in più...
Team Conte
00giovedì 15 dicembre 2005 17:12
L'estrazione sociale dalla quale si proviene non sempre da dei campioni, dipende sempre dalla passione, e questa la si puo' avere anche in persone "imborghesite", basti pensare ai fratelli KLITSKO, uomini di successo con tanto di laurea ( non che la laurea in se dia ricchezza), oggigiorno e' sempre piu' comune trovare delle persone che hanno vinto titoli importanti nonostante che la loro condizione sociale non sia ai "margini", anzi comncia ad essere un po' il contrario, purtroppo, perche' si possono permettere palestre piu' importanti e preparatori atletici ad ok, certo rimane sempre il fatto che la motivazione e la passione siano sempre al di sopra di tutto.
Io non confonderei la rabbia di emergere da uno stato sociale basso, con la motivazione in se, di motivazioni uno ne puo' avere eccome senza venire dal bronx (giusto per fare un esempio.)
La societa' e' cambiata. [SM=g27811]
Musashi
00venerdì 16 dicembre 2005 11:09
Holyfield combatte ancora e non più in grado di farlo e non ne ha nemmeno bisogno, è pieno di soldi e così mette a rischio la sua vita, è 5 anni che non vince più un match e con signor nessuno, lo stato di New York gli ha ritirato la licenza e allora lui vuole continuare a combattere in Europa.

Per avvalorare la mia tesi, che più che mia è di esperti del settore, io mi trovo solo daccordo, i campioni di boxe sono per lo più USA, Mexico, Thai, tutti posti dove c'è una grade povertà. L'italia non può presentare nessun pugile che si possa definire realmente all'altezza dei migliori della catogoria, qualsiasi essa sia.
X Conte, infatti Wladimir è molto bravo tecnicamente, ha delle grandi capacità ma zero forza di volontà, quando c'è da tirare fuori quel qualcosa in più manca sempre all'appello. Vitali per me non è niente, a parte Lewis da cui le ha prese chi ha affrontato: nessuno. E' vero che la società è cambiata ma secondo me chi non ha nulla da perdere potrà dare sempre di più di uno che da perdere ha tutto. Nella boxe stanno emergendo un sacco di pugili russi, armeni e in generale dell'ex urrs, anche loro non vengono da belle realtà.
Poi ci sono casi di straordinarie capacità come Benvenuti, che seppur non veniva da un'estrazine particolarmente povera era davvero bravissimo come pugile, però anche lui quando ha affrontato Monzon che tecnicamente gli era certamente inferiore le ha prese di santa ragione, e perchè, perchè Monzon era un animale, uno che non aveva niente. Quando Benvenuti si allenava per preararsi con Monzon,il suo sparring partner era un disinfestatore di topi di Philadelfia, un certo Bennie Briscoe, che era un pugile rocciosissimo, anche lui proveniva da un ambiente poverissimo ed ha subito diverse umiliazini nella vita, lo dovettero allontanare perchè stava distruggendo il nostro Benvenuti.
TEAM CONTE
00venerdì 16 dicembre 2005 17:24
X MUSASHI
Forse mi sono spiegato male, in parte e' anche vero cio' che dici tu, la rabbia di emergere, la grinta etc....
Cmq questa la si puo' avere anche non appartenendo al "bronx" come si diceva in passato, tu hai nominato i thailandesi, ma la thai e' nata dalle loro parti, e cmq se vedi nel k1 vincono gente come Bonjasky (ex fotomodello) come Hoost (che non mi sembra uno proveniente dal ghetto), stesso discorso vale per Aerts, per Sapp, per LeBanner, se poi vogliamo andare nella boxe, oggigiorno molti titoli mondiali o europei sono detenuti da pugili tedeschi (parlo di pesi medi e massimi) oppure inglesi, certo nei pesi leggeri i messicani e i centroamericani la fanno da padroni, cmq secondo me tutto e' relativo per diventare campioni non basta la sola rabbia di emergere da uno stato sociale basso, ci vuole un insieme di cose. LA TECNICA PER ESEMPIO. Tyson e' vero che proveniva dai bassifondi pero' a differenza di tanti e' stato un talento naturale, aveva una buonissima tecnica ed una voglia matta di emergere, il giusto connubio per diventare un campionissimo. TOrnando al k1, fino ad ora hanno vinto spesso atleti olandesi, non ultimo Shilt, che rinnova la tradizione orange.
ishii
00venerdì 16 dicembre 2005 18:52
Credo proprio che il brontolio dello stomaco non lo batta nessuno!
TEAM CONTE
00venerdì 16 dicembre 2005 19:15
ISHII
Questo aveva fame si, ma di successo. [SM=g27811]
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TEAM CONTE
00venerdì 16 dicembre 2005 19:17
STESSA FAME

TRIBUTE TO THE BEST ANDY HUG
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