Di Aids si vive, assicurano gli esperti

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harrypotter79
00venerdì 12 giugno 2009 23:54
L'infettivologo Massimo Galli nell'ultima ansa

Di Aids si vive, assicurano gli esperti. Ma la guerra non è ancora finita. "L'epidemia non è sotto controllo e dietro i 3-4 mila nuovi casi censiti ogni anno in Italia c'è un sommerso che fa paura per il potenziale di contagio che porta con sé". E' l'infettivologo Massimo Galli, direttore della Divisione Malattie infettive e tropicali dell'ospedale Sacco di Milano, a mettere in guardia dal rischio di sottovalutare il problema Hiv. Una malattia che il grande pubblico comincia a dimenticare e che gli esperti puntano a riportare sotto i riflettori. L'Aids sta cambiando volto: non è più la malattia dei tossicodipendenti, non si accanisce più solo sugli omosessuali, 'vittime-tipo' degli anni '80. Oggi si ammalano gli insospettabili: categorie di persone non considerate a rischio. "Eterosessuali di mezza età, spesso sposati con figli, uomini che cedono alla voglia di trasgressione, magari con rapporti bisessuali di una notte. E a loro si aggiungono anche giovani omosessuali che non hanno recepito le campagne sulla prevenzione", elenca Antonella D'Arminio Monforte, presidente Icar 2009 e direttore della Clinica Malattie infettive e tropicali dell'ospedale San Paolo milanese. Sono loro le nuove vie del contagio. "La stima europea del sommerso ci dice che uno su 4, fra sieropositivi e malati di Aids, non sa di esserlo. In Italia pensiamo siano anche di più".

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