DarioFo&FrancaRameNews--

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rezgit
00sabato 17 gennaio 2004 17:58


Vediamo se riusciamo a far girare questa mail....
Che secondo me anche solo se si
sa in Internet, un po' li rende nervosi...
Perche' internet non conta niente in borsa, ma siamo comunque una decina di milioni...
( Dario e Franca ...dicunt !)







La vera storia di Silvio e le sue TV

Berlusconi nel 1985 aveva solo una rete di televisioni locali che
trasmettevano non contemporaneamente gli stessi programmi. Era una furbata
che permetteva di violare la legge, visto che allora era vietato a soggetti
privati di possedere televisioni nazionali.

Ma Berlusconi si mette d'accordo con Craxi che gli fa un decreto legge
apposta.

E fin qui, lo sapevamo già...

Cosi' Berlusconi ha finalmente tre televisioni nazionali vere. Ma molti
storcono il naso perché, essendo possibili solo 11 reti nazionali, e' un po'
anomalo che un solo imprenditore se ne prenda tre. Non siamo nel Far West
che il primo che arriva si prende tutto...

Nel 1994 la Corte Costituzionale con la sentenza 420, stabiliva in difesa
del pluralismo, che un unico soggetto privato non potesse detenere tre reti
nazionali, concedendo un periodo di transizione e rimettendo il problema al
legislatore per una soluzione definitiva entro e non oltre l'agosto 1996.
Arriva il 1996, scade nell'indifferenza generale la decisione della Corte
Costituzionale e Berlusconi continua ad avere tre Tv.
Nel 1997 la legge Maccanico stabiliva che un soggetto non potesse detenere
più di due reti e che, finché non ci fosse stato un "congruo sviluppo" via
satellite e cavo, Rete4 avrebbe potuto continuare a
trasmettere via etere, quest'ultima decisione in palese contrasto con le
decisioni della Corte Costituzionale che aveva deciso per un termine
definitivo entro l'agosto 1996.

D'Alema, una volta diventato capo del governo, decide di risolvere la
questione e indice una gara per l'assegnazione delle concessioni delle reti
nazionali.
La commissione nominata dal Ministero e' presieduta da un avvocato di
Mediaset. Berlusconi si aspetta che finalmente possa detenere
legittimamente, con un regolare mandato dello Stato, le sue tre reti e
relative frequenze. Nel luglio 1999 si svolge questa gara d'appalto, per
partecipare si richiedono requisiti spaventosi e sembra chiaro che nessuno
riuscirà a scombinare i giochi.
Invece, colpo di scena. Arriva un tipo con uno scatolone enorme pieno di
documenti e dice: "Buon giorno sono Francesco Di Stefano di Europa 7, vorrei
due reti nazionali, grazie."
Panico! E chi e' questo? E' pazzo? No, non e' pazzo, e' il loro peggior
incubo.

Iniziano a mettergli i bastoni tra le ruote: "Le manca il certificato 3457!"
"No e' qui!" - "Il modulo 13 bis compilato in 8 lingue?" - "Ne ho due,
bastano?"
Ma poi trovano la furbata: "Il bando di gara richiede di avere 12 miliardi
di capitale versato per rete, lei ne ha solo 12, può chiedere una sola Tv."
"Balle!" Risponde il signor Di Stefano, "dodici miliardi sono per
concorrere, non per ognuna delle due frequenze". Ricorre al Tar e poi al
Consiglio di Stato e vince. Insomma alla fine gli devono dare una
concessione per una rete nazionale e presto anche una seconda perché ne ha
diritto e a Berlusconi ne tolgono una, non che la debba chiudere, deve solo
traslocarla sul satellite che ormai e' ricevuto da 18 milioni di italiani.
Ma a questo Di Stefano non gli vogliono dare proprio niente. Evidentemente
lui deve essere uno che da piccolo lo allenavano ad abbattere i muri con la
cerbottana perché avvia una serie di procedimenti giudiziari spaventosa.
Ingiunzioni, diffide, cause penali, civili, regionali, Commissione Europea.
E vince tutti i ricorsi, tutti gli appelli, tutte le perizie. E alla fine
arriva alla Corte Costituzionale che nel novembre 2002, sentenza numero
466-2002, ha stabilito inequivocabilmente che:
- Retequattro, dal 1 Gennaio 2004 dovrà emigrare sul satellite
- le frequenze resesi disponibili dovranno essere assegnate a Di Stefano!

L'avete sentito dire al telegiornale?

Abbiamo chiesto a Di Stefano come si sentisse in questa storia e ci ha
risposto con un lieve sorriso: "Nonostante siano trascorsi ben nove anni
dalla decisione della Corte Costituzionale, Mediaset continua a detenere e
utilizzare appieno tre reti nazionali su un totale di sette concessioni
assegnate sulle undici assegnabili (comprese quelle Rai). Il fatto che un
soggetto, a cui e' stata data una concessione (in concessione si da' un bene
pubblico, in questo caso le frequenze), non riceva poi materialmente il bene
e' un avvenimento che non ha precedenti al mondo.
Nel luglio 1999 Centro Europa 7 aveva fatto richiesta di due concessioni,
una (Europa 7) l'ha ottenuta, per l'altra (7 Plus) c'e' stato un diniego, in
quanto non ritenuta idonea per la mancanza del requisito del capitale
sociale. Una sentenza del Consiglio di Stato ha riconosciuto esistente il
requisito del capitale sociale, per cui siamo in attesa di una seconda
concessione, anche se il Ministro Gasparri prende tempo.
Nel frattempo Centro Europa 7 per iniziare le trasmissioni, si e' dotata di
una struttura di oltre 20.000 mq, di otto grandi studi di registrazione per
le proprie eventuali produzioni, di una library di oltre 3000 ore di
programmi e di tutto ciò che e' necessario per una rete televisiva nazionale
con 700 dipendenti.
Questa preparazione e' stata necessaria poiché la legge stabilisce che,
entro sei mesi dall'ottenimento della concessione, la neo-emittente ha
l'obbligo di iniziare le trasmissioni.
Attualmente Centro Europa 7 e' una società praticamente ferma, non ha alcun
introito, poiché non e' stata messa in condizione di operare, ma ha avuto, e
continua ad avere, pesanti oneri per la gestione della struttura,
l'adeguamento della library, l'adeguamento tecnologico, le ingenti spese
legali, i costi dei dipendenti..."
Ma ora altro colpo di scena: Gasparri si sta muovendo per salvare Rete4.

Il D.D.L. Gasparri, art. 20 comma 5 e art. 23 comma 1, realizza in pratica
un condono, riconoscendo il diritto di trasmettere a "soggetti privi di
titolo" che occupano frequenze in virtù di provvedimenti temporanei,
discriminando cosi' le imprese come Europa 7 che hanno legittima
concessione, il tutto sempre al fine di salvaguardare Retequattro.
Infatti, quest'ultima potrà continuare a trasmettere, in barba alla sentenza
del '94 e del 2002 della Corte Costituzionale e della legge 249/97, pur non
avendo ormai da quasi quattro anni la concessione, mentre Europa 7 non potrà
mai trasmettere, dimenticando che nel luglio 1999 c'e' stata una regolare
gara dello Stato per assegnare le concessioni, gara persa da Retequattro e
vinta da Europa 7.
Si realizza quindi un ennesimo gravissimo stravolgimento del diritto.
In pratica, chi ha perso la gara (Retequattro) può continuare
tranquillamente a trasmettere, e chi l'ha vinta (Europa 7), perde
definitivamente tale diritto. Non vi sembra straordinario?

Ora bisogna vedere se Ciampi la firma una legge del genere.
Saremmo all'oltraggio definitivo del concetto stesso di stato di diritto.
Un conto e' fare una legge per non finire in galera, un conto e' fare una
legge per prendersi qualche cosa che appartiene a un altro. Si comincia
cosi' e poi si pretende il Jus Primae Noctis.

Quindi, cara cittadina, caro cittadino, sappi che in questo momento si sta
giocando una partita incredibile.
Se questa legge passa, quel che e' tuo... e' suo.




La presente , una news in posta...regit




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