5 - Il 205
E così nella primavera del 1985 acquistai, dall’autosalone del cugino, una Peugeot 205 nuova fiammante, color bronzo come quella in foto.
La ritirai, da Massimo, il 2 maggio e mi avrebbe tenuto compagnia per oltre 13 anni e per 130.000 k. Non molti rispetto allo standard del Poggio e dello Sperone ma, come ho preannunciato, in auto non ho mai fatto grandi cose.
Era una macchinino divertente da guidare anche se un po’ esosa di carburante. Bisognava non avere il piede troppo pesante perché tanto non camminava molto. Aveva dei rapporti lunghissimi e non aveva proprio quello che si dice uno scatto bruciante. Mi pare che fosse un 1100 di cilindrata.
Con questa macchina, che più che altro fu un alcova
, qualche viaggetto lo feci. Quello nel Grossetano nella primavera dell’86, ricordato da Massimo, più altri sempre su e giù per la toscana nel 1987 e nell’89 e un paio di viaggi in Umbria (ad Orvieto) dopo il matrimonio, ma soprattutto un lunghissimo viaggio in Jugoslavia, allora era proprio Jugoslavia, nell’estate del 1988 con quella che dopo due anni sarebbe diventata mia moglie.
La vacanza, in tenda, era impostata al massimo risparmio perché avevamo già deciso di sposarci ed eravamo già alla ricerca della casa. Quindi avevo trasformato la macchina in un van perché dietro avevamo di tutto.
Ricordo che partimmo di sera, ad agosto, per raggiungere il proto di Spalato dove avremmo dovuto prendere il traghetto per l’isola di Hvar e raggiungere un’altra coppia di amici che era partita qualche giorno prima.
Fu un viaggio allucinante, perché dopo il confine e in particolare dopo Fiume piombammo in altro mondo. Strade, non autostrade, con un asfalto lucido e viscido e una serie infinita di curve e saliscendi. Un incubo. E tutto ciò per circa 500 km.
Comunque tutto andò bene e arrivammo a mezzogiorno del giorno dopo. Un viaggio di circa 15 ore.
Il giorno dopo ebbi una bella sorpresa automobilistica: batteria morta. Provammo a far ripartire la macchina con l’auto degli amici ma non c’era verso di ricaricarla. Ripartiva ma come spegnevi la macchina niente, morta!!! Fui costretto ad andare alla ricerca di un’elettrauto, cosa non facile dell’arretrata Croazia jugoslava prebellica e per di più su un isola, ad agosto. Ne trovammo uno che per l’equivalente di 140000 lire (ricordo benissimo l’importo) mi diede una batteria enorme, che per fortuna ci stava, ovviamente ancora con l’acqua distillata, da 45 ampere. Beh… quella batteria rimase lì, al suo posto, senza perdere un colpo, per 10 anni!!!!
Dopo qualche giorno sull’isola, tornammo sul continente e scendemmo ancora a sud, fino alla bellissima Dubrovnik per poi iniziare la risalita, passando per l’interno e per il bellissimo parco di Plitvice per poi finire in Istria, con Pola, Rovigno, le grotte di Postumia. Un bel viaggio in una regione che, solo due anni dopo, sarebbe diventata un orrendo mattatoio.
I miei appunti di viaggio mi parlano di oltre 3500 km percorsi e di un ultima settimana di piogge torrenziali tutte le notti (cosa non bella se sei sotto una tenda)
Nell’estate del 1989 prese un brutta botta. Avevo appena portato a casa Giuliana e mentre tornavo giù a valle (lei allora abitava sulle alture di Sestri dove abitano ancora i miei suoceri) nella stretta strada un rintronato (che tra l’altro conoscevo) prese la curva larghissima facendomi tutta la fiancata sinistra. Per fortuna si prese tutta la colpa, senza protestare, perchè rimetterla a posto non fu molto economico.
Il 30 settembre del 1990 mi accompagnò all’altare ma si scampò tutte le classiche scritte e gli scherzi perché piovve tutto il giorno.
Alla fine del 1991 la dovetti ritargare perché persi (o mi rubarono) la targa anteriore. Ho ancora i documenti. Mi costò 65000 lire. E così invece della targa nera GE*98... sfoggiò quella bianca GE*D4...
Con il 205, che era quasi un chiodo in quanto a velocità, ci presi anche una bella multa per eccesso di velocità in sopraelevata. Era notte fonda e tornavo a casa da lavorare, 100 all'ora in sopraelavata... con i vigili dietro.
Era, più o meno il 1987, 1988 perchè son certo che non ero ancora sposato.
Non feci altri viaggi epici con il 205 e la rottamai il 30 settembre del 1998, prendendomi il sostanzioso contributo governativo per la rottamazione, in cambio dell’acquisto di una Daewoo Matiz (la prima della serie che fu molto sfortunata)