Da Veltroni si a Chiamparino: "utile il coordinamento del Nord"

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
princepsoptimus
00lunedì 1 dicembre 2008 15:27
MADRID - "Sono assolutamente aperto perché ritengo che un coordinamento del Nord possa essere utile ritengo, non da oggi, ed avere un ruolo e una funzione nell'elaborazione di linee, strategie e alleanze".

Il segretario del Pd Walter Veltroni mostra così, conversando con i giornalisti a margine del Consiglio del Pse, la sua disponibilità verso l'organismo proposto da esponenti come Sergio Chiamparino.

"E' una struttura - sostiene Veltroni - che può avere un peso e un'importanza ed è un'altra delle tante forme di democrazia che per fortuna noi abbiamo a differenza di altri partiti che sono a struttura imperiale".

Intanto Enrico Letta smentisce una sua corsa alla leadership: "Non c'è una mia candidatura, la escludo, non è questo il tema. Ci sono tante cose da fare, creare fibrillazione intorno a un tema che non c'è non è il lavoro da fare oggi. Abbiamo eletto un leader alle primarie, oggi questo leader c'è, il campo da gioco non è aperto, oggi bisogna fare in modo di far crescere il Pd".

Al tempo stesso, però Letta chiude alle future alleanze con Di Pietro: "Per me la vicenda con Di Pietro è chiusa: credo che non passi da lì l'alleanza strutturale e strategica con la quale torneremo a vincere. Penso che questo tema sia ormai digerito e macinato".

Se la grana scoppiata con l'accelerazione impressa dal sindaco di Torino alla "questione settentrionale" sembra almeno in parte essere disinnescata dall'apertura di Veltroni, resta invece intatto in tutta la sua delicatezza il problema della collocazione europea del Partito. Il segretario era infatti all'assise del Partito socialista europeo solo in qualità di ospite e non ha sottoscritto il manifesto politico comune in vista delle prossime elezioni europee in quanto il Pd non aderisce. Cosa che hanno fatto invece l'ex ministro Piero Fassino in qualità di rappresentante dei Ds e la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso in qualità di Presidente del comitato degli amministratori regionali socialisti in Europa.

fonte: Repubblica.it

Se il PD dovesse durare ancora qualche anno, allora diverrà a tutti gli effetti la brutta copia della vecchia DC...
daetil
00lunedì 1 dicembre 2008 16:00
Si comincerà a capire se reggerà dopo le elezioni in abruzzo se dovesse perdere salutate Uolter.
princepsoptimus
00lunedì 1 dicembre 2008 16:09
Re:
daetil, 01/12/2008 16.00:

Si comincerà a capire se reggerà dopo le elezioni in abruzzo se dovesse perdere salutate Uolter.




speriamo che perda allora... forse se Walter se ne va potrei tornare all'ovile, chissà...?
DarkWalker
00lunedì 1 dicembre 2008 18:40
i giornali (gratuiti) del nord raccontano un altra storia, con veltroni che accetta l'iniziativa di chiamparino come un boccone amaro che non ha la forza di evitare. Del prima dellos fascio della sua leadership veltroni aveva chiaramente rifiutato una struttura federale del partito (auspica al nord), benchè prsente nello statuo del pd.
A parte che qua nei sondaggi la lega sta diventando ils econdo partito a scapito del pd, penso che la struttura federale (non per forza regionale) del partito sia l'unico modo per competere e vincere sul territorio.
Quanto all'alleanza con di pietro del tutto inutile mandarla alle ortiche, sopratutto con un veltroni che vorrebbe solo due partiti in parlamento. MA tanto da qui alle elezioni avranno modo di sposarsi e ridivorziare più volte.
Quanto a veltroni, rimango dell'idea di procrastinare fino alle europee. Poi si potrà dire chiaramente che ha fallito il suo compito e prepararsi alla successione.
Lux-86
00lunedì 1 dicembre 2008 19:57
sì! pd del nord! avversario di quello romano! [SM=x751612]
Riccardo.cuordileone
00lunedì 1 dicembre 2008 20:00
Hi Hi! E' proprio il caso di dire "Fratelli d'Italia..." [SM=x751620]
Pilbur
00lunedì 1 dicembre 2008 20:01
Io per contrastare meglio Alberto da Giussano il Leghista a simboleggiare il Pd del Nord metterei Federico I Barbarossa [SM=x751532] [SM=x751578] [SM=x751579] [SM=x751579] [SM=x751553] [SM=x751570]

Patetici...non sanno dove vivono [SM=x751530]
Lux-86
00lunedì 1 dicembre 2008 23:04
Ovvero...?
-Giona-
00martedì 2 dicembre 2008 09:26
Re:
DarkWalker, 01/12/2008 18.40:

i giornali (gratuiti) del nord raccontano un altra storia, con veltroni che accetta l'iniziativa di chiamparino come un boccone amaro che non ha la forza di evitare. Del prima dellos fascio della sua leadership veltroni aveva chiaramente rifiutato una struttura federale del partito (auspica al nord), benchè prsente nello statuo del pd.
A parte che qua nei sondaggi la lega sta diventando ils econdo partito a scapito del pd, penso che la struttura federale (non per forza regionale) del partito sia l'unico modo per competere e vincere sul territorio.
Quanto all'alleanza con di pietro del tutto inutile mandarla alle ortiche, sopratutto con un veltroni che vorrebbe solo due partiti in parlamento. MA tanto da qui alle elezioni avranno modo di sposarsi e ridivorziare più volte.
Quanto a veltroni, rimango dell'idea di procrastinare fino alle europee. Poi si potrà dire chiaramente che ha fallito il suo compito e prepararsi alla successione.



Secondo me la poltrona di Veltroni traballerebbe solo se i papaveri ex DS (D'Alema in primis) decidessero di puntare su un altro cavallo. Infatti, per scegliere il successore di Veltroni ci vorrebbe un'altra consultazione tipo primarie. A quel punto gli ex papaveri dei DS metterebbero in corsa un candidato proveniente dal loro vecchio partito, che grazie al voto compatto dei loro vecchi militanti e simpatizzanti strapazzerebbe gli altri concorrenti, come Veltroni ha strapazzato Letta e la Bindi.
Al momento attuale non vedo alternative a Veltroni: nonostante tutto, mi sembra l'unico in grado di attrarre consensi anche da aree esterne a quelle dei vecchi DS e Margherita. Letta è in gamba ma ha poco carisma e la Bindi è antipatica. Fassino e D'Alema non suscitano forti emozioni in chi non è già di sinistra.

Sulla faccenda del coordinamento del Nord: speriamo che faccia veramente delle proposte utili e non sia il solito specchietto per le allodole, come certi movimenti che furono alleati al centrosinistra per sottrarre voti alla Lega ma che non fecero alcuna proposta concreta in campo autonomistico. Su questi temi non bisognerebbe alzare barriere ideologiche ma cercare intese trasversali; non fare come quelli che avevano bocciato le riforme costituzionali solo perché proposte dalla parte avversa.
daetil
00martedì 2 dicembre 2008 09:35
Re: Re:
-Giona-, 02/12/2008 9.26:



Secondo me la poltrona di Veltroni traballerebbe solo se i papaveri ex DS (D'Alema in primis) decidessero di puntare su un altro cavallo. Infatti, per scegliere il successore di Veltroni ci vorrebbe un'altra consultazione tipo primarie. A quel punto gli ex papaveri dei DS metterebbero in corsa un candidato proveniente dal loro vecchio partito, che grazie al voto compatto dei loro vecchi militanti e simpatizzanti strapazzerebbe gli altri concorrenti, come Veltroni ha strapazzato Letta e la Bindi.
Al momento attuale non vedo alternative a Veltroni: nonostante tutto, mi sembra l'unico in grado di attrarre consensi anche da aree esterne a quelle dei vecchi DS e Margherita. Letta è in gamba ma ha poco carisma e la Bindi è antipatica. Fassino e D'Alema non suscitano forti emozioni in chi non è già di sinistra.




Caldarola (che conosce bene le cose del pd) in un areticolo parlava di una scissione in caso vincano i dalemiani putroppo non ritrovo l'articolo.
princepsoptimus
00martedì 2 dicembre 2008 15:14
Re: Re:
-Giona-, 02/12/2008 9.26:



Secondo me la poltrona di Veltroni traballerebbe solo se i papaveri ex DS (D'Alema in primis) decidessero di puntare su un altro cavallo. Infatti, per scegliere il successore di Veltroni ci vorrebbe un'altra consultazione tipo primarie. A quel punto gli ex papaveri dei DS metterebbero in corsa un candidato proveniente dal loro vecchio partito, che grazie al voto compatto dei loro vecchi militanti e simpatizzanti strapazzerebbe gli altri concorrenti, come Veltroni ha strapazzato Letta e la Bindi.
Al momento attuale non vedo alternative a Veltroni: nonostante tutto, mi sembra l'unico in grado di attrarre consensi anche da aree esterne a quelle dei vecchi DS e Margherita. Letta è in gamba ma ha poco carisma e la Bindi è antipatica. Fassino e D'Alema non suscitano forti emozioni in chi non è già di sinistra.

Sulla faccenda del coordinamento del Nord: speriamo che faccia veramente delle proposte utili e non sia il solito specchietto per le allodole, come certi movimenti che furono alleati al centrosinistra per sottrarre voti alla Lega ma che non fecero alcuna proposta concreta in campo autonomistico. Su questi temi non bisognerebbe alzare barriere ideologiche ma cercare intese trasversali; non fare come quelli che avevano bocciato le riforme costituzionali solo perché proposte dalla parte avversa.



Devi però tener conto che Veltroni finora ha fatto scappare quelli della sinistra (compreso il sottoscritto), non so fino a che punto possa giovare questa cosa...

Malduin
00martedì 2 dicembre 2008 18:35
Gli amministratori PD del nord (o meglio a nord del Po) ora come ora vedono solo la parola Fine associata alla loro carriera politica. Faceva sorridere, alle scorse elezioni politiche, vedere le loro facce imbarazzate ogni volta che i leader nazionali dicevano in TV l'esatto opposto di quello che avevano appena detto loro.
Se le prossime elezioni (penso alle europee) non vanno bene per il PD, il rischio scissione al Nord diventerebbe a mio avviso molto concreto. Magari ai politici può fregar poco del PSE/nonPSE che il 70% degli elettori manco sa cosa è...ma delle poltrone frega eccome!
daetil
00mercoledì 3 dicembre 2008 12:22
Tutti i segretari regionali bocciano la proposta. Veltroni la manda in soffitta
FABIO MARTINI
ROMA
Il “Partito del Nord”? Non se ne farà nulla. Bocciato. Senza appello. Ieri mattina Walter Veltroni ha convocato a Roma tutti i segretari regionali del Pd, ne ha tastato gli umori e dopo aver scoperto che i leader locali - compresi quelli di Piemente, Lombardia e Veneto - erano drasticamente contrari alle ipotesi lanciate dal sindaco di Torino Sergio Chiamparino, è stato lo stesso segretario a tirare le somme: «Non è pensabile che si crei un Partito del Nord perché il Pd non è l’aggregazione di partiti distinti», mentre «va benissimo un coordinamento su singoli temi tra macro-aree, anche perché un’articolazione di questo tipo è prevista dal nuovo Statuto» del Pd.

In realtà la “conferenza dei segretari regionali” abilmente convocata da Veltroni (che ne conosceva in anticipo gli orientamenti), ha avuto buon gioco a bocciare la proposta di Chiamparino, fatta propria dal sindaco di Venezia Cacciari. In questi giorni non si era infatti dissolto l’equivoco di fondo che gravava sulla “provocazione” lanciata dal sindaco di Torino: Chiamparino pensava in prospettiva di dar vita - e magari guidare - un Pd del Nord, diviso e diverso da quello nazionale? O puntava ad una potente e trasparente lobby dentro il partito per costringerlo a fare i conti con temi ostici alla sinistra, come sicurezza e fiscalità? In questi giorni l’equivoco è restato in sospeso, ma ieri pomeriggio Massimo Cacciari, rispondendo ad una domanda a “Sky24 Pomeriggio”, ha accennato ad un Pd che avrebbe potuto continuare «a presentarsi alle Politiche e alle Europee». E alle amministrative? Nell’incertezza i segretari regionali hanno tagliato corto, con una nettezza insolita.

Nella riunione con Veltroni, il segretario dell’Emilia Romagna Salvatore Caronna ha sostenuto che «la proposta di Chiamparino e Cacciari «è particolarmente inutile e dannosa», il nuovo rilancio «dannoso e politicamente subalterno alla Lega» e di qui la formale richiesta di uno «stop alla querelle». Esplicito sino a sfiorare l’insulto il segretario della Puglia, il sindaco di Bari Michele Emiliano: «Se non è una mossa di marketing politico, allora è per trovare posto a qualcuno che rimane senza». Per il toscano Andrea Manciulli, «un’idea senza senso». Chiude Giorgio Tonini, uno degli uomini più vicini a Veltroni: «Utile come provocazione intellettuale, ma non possiamo cambiare fisionomia al Pd con tre partiti che ogni tanto si incontrano... Sarebbe come scavalcare la Lega sul piano della secessione».
Sostanzialmente risolta la questione del Pd del Nord, per Veltroni resta aperta la querelle sul gruppo al quale gli europarlamentari democratici dovranno aderire nell’Europarlamento per il quale si voterà il prossimo 7 giugno. In attesa di una formale decisione, il Pd ha scelto di non aderire a nessuno dei partiti europei, ma proprio in questa fase di “disarmo” da parte di tutte le componenti interne, è intervenuta la decisione originalissima di Piero Fassino - ex segretario degli ex Ds - di firmare il Manifesto del Pse varato due giorni fa a Madrid dai leader socialisti europei.

Caduta nell’indifferenza di Veltroni, la decisione di Fassino ha accelerato l’urgenza di una scelta chiara. Per questo Veltroni ha rispolverato il “caminetto” dei capi: per il 10 dicembre ha convocato un vertice ristretto sulla questione europea, richiamando in “servizio” i personaggi più autorevoli del partito che il segretario aveva chirurgicamente escluso dal Coordinamento: Massimo D’Alema, Arturo Parisi, Francesco Rutelli, Franco Marini. Decisione finale prevista nella Direzione del 19 dicembre e quel giorno, la relazione di Veltroni potrebbe essere messa ai voti.


www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200812articoli/38770gi...
DarkWalker
00martedì 9 dicembre 2008 17:06
E' nato il Coordinamento delle regioni del Nord del Partito Democratico


E' nato il Coordinamento delle regioni del Nord del Partito Democratico, con l'obiettivo di mettere in primo piano la questione della rappresentanza dei territori, a partire dai contesti regionali. E' questo l'esito dell'incontro di martedì mattina a Bologna tra i leader delle federazioni regionali dell'Italia settentrionale e al quale hanno partecipato sette regioni del Nord: Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Trentino Alto Adige, Lombardia, Liguria e Friuli Venezia Giulia. La prima iniziativa affronterà il tema della crisi economica: è in programma un incontro il 9 gennaio a Milano diviso in due sessioni: nella mattinata vi parteciperanno i presidenti di Regione, i sindaci dei Comuni capoluogo e i presidenti delle Province del Pd; nel pomeriggio, i segretari di federazione delle regioni del Nord.

"C'è bisogno di una iniziativa forte - ha spiegato il segretario del Pd Emilia Romagna, Salvatore Caronna - in quest'area del Paese, che è una delle aree più avanzate ed evolute, visto che le misure del governo" per affrontare la crisi economica "sono estremamente insufficienti. Si costituisce, quindi, una sorta di coordinamento tra queste regioni che intende parlare delle cose che interessano i cittadini". All'appuntamento sulla crisi economica, oggetto dell'incontro del 9 gennaio, seguiranno altre iniziative con al centro ulteriori temi, come l'ambiente, le infrastrutture, il federalismo fiscale e la sicurezza.

La nascita del Coordinamento delle regioni del Nord, secondo quanto spiegato dai rappresentanti regionali del Pd, non equivale alla creazione di un partito del Nord perché il Pd rimarrà un partito nazionale. "Per quello che ci riguarda - ha chiarito Caronna - l'idea è quella di un partito nazionale di stampo federale e a carattere regionale. Le regioni che lo vogliono, come previsto dallo statuto, si mettono insieme per lavorare a questioni concrete". Il Coordinamento del Nord, dunque, si propone di dare voce ai cittadini delle regioni rappresentate: "Ci occupiamo di questioni concrete - ha detto il segretario regionale del Pd del Friuli Venezia Giulia, Bruno Zvech - cioè dare risposte ai bisogni dei cittadini. Organigrammi e discussioni li lasciamo ad altri".
princepsoptimus
00martedì 9 dicembre 2008 17:31
Re:
DarkWalker, 09/12/2008 17.06:

E' nato il Coordinamento delle regioni del Nord del Partito Democratico


E' nato il Coordinamento delle regioni del Nord del Partito Democratico, con l'obiettivo di mettere in primo piano la questione della rappresentanza dei territori, a partire dai contesti regionali. E' questo l'esito dell'incontro di martedì mattina a Bologna tra i leader delle federazioni regionali dell'Italia settentrionale e al quale hanno partecipato sette regioni del Nord: Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Trentino Alto Adige, Lombardia, Liguria e Friuli Venezia Giulia. La prima iniziativa affronterà il tema della crisi economica: è in programma un incontro il 9 gennaio a Milano diviso in due sessioni: nella mattinata vi parteciperanno i presidenti di Regione, i sindaci dei Comuni capoluogo e i presidenti delle Province del Pd; nel pomeriggio, i segretari di federazione delle regioni del Nord.

"C'è bisogno di una iniziativa forte - ha spiegato il segretario del Pd Emilia Romagna, Salvatore Caronna - in quest'area del Paese, che è una delle aree più avanzate ed evolute, visto che le misure del governo" per affrontare la crisi economica "sono estremamente insufficienti. Si costituisce, quindi, una sorta di coordinamento tra queste regioni che intende parlare delle cose che interessano i cittadini". All'appuntamento sulla crisi economica, oggetto dell'incontro del 9 gennaio, seguiranno altre iniziative con al centro ulteriori temi, come l'ambiente, le infrastrutture, il federalismo fiscale e la sicurezza.

La nascita del Coordinamento delle regioni del Nord, secondo quanto spiegato dai rappresentanti regionali del Pd, non equivale alla creazione di un partito del Nord perché il Pd rimarrà un partito nazionale. "Per quello che ci riguarda - ha chiarito Caronna - l'idea è quella di un partito nazionale di stampo federale e a carattere regionale. Le regioni che lo vogliono, come previsto dallo statuto, si mettono insieme per lavorare a questioni concrete". Il Coordinamento del Nord, dunque, si propone di dare voce ai cittadini delle regioni rappresentate: "Ci occupiamo di questioni concrete - ha detto il segretario regionale del Pd del Friuli Venezia Giulia, Bruno Zvech - cioè dare risposte ai bisogni dei cittadini. Organigrammi e discussioni li lasciamo ad altri".



a quanto pare il tuo sogno si avvera...

DarkWalker
00martedì 9 dicembre 2008 17:51
Re: Re:
princepsoptimus, 09/12/2008 17.31:



a quanto pare il tuo sogno si avvera...





mah, oddio, basta vedere quanto è sibillina questa frase:

"l'idea è quella di un partito nazionale di stampo federale e a carattere regionale."

Non direi neanche che sia proprio un mio sogno. E' un passo avanti, questo sì e mi fa piacere, a rendere il pd più credibile quassù e quindi aumentarne il consenso invece che continuare a prendere mazzate dalla lega. Diciamo che se usato correttamente, questo coordinamento potrebbe essere un utile strumento per risolvere quella "questione settentrionale" di cui ormai non parla più nessuno (ma che è un nodo da sciogliere, per la sinistra, per vincere).
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:02.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com