Re: total sharing
redittatore, 10/11/2008 19.14:
cazz, sei stato a quell'independent festival...ho la videoregistrazione di quell'esibizione...magari ora c'è su youtube
io ai tempi videoregistravo a manetta!!!
era proprio il tour di White Pony se nn sbaglio
yesssssssssss!
o meglio... yo!
per la gioia di amboy se ancora bazzica
INDIPENDENT DAYS 2000 BOLOGNA, domenica 3 settembre
Una "festa" finita male
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IN EFFETTI NON POTEVA FINIRE PEGGIO… CON GLI HEADLINER, I BLINK 182, costretti a lasciare il palco sotto un fitto lancio di bottiglie di plastica e sassi (!). Ma andiamo con ordine.
Alle tre del pomeriggio lo spettacolo che si presentava a chi varcava i cancelli dell'Arena del Parco Nord lasciava sbalorditi: già migliaia di ragazzi ricoprivano il "parterre" e la collinetta, la maggior parte di loro a torso nudo per la giornata calda.
Ai Muse il compito di aprire il concerto, fugando da subito i dubbi di chi non capiva cosa ci stessero a fare in un bill improntato, se non proprio al "metallo", almeno ad un suono più duro di quanto si potesse dar loro credito.
Invece gli inglesi attaccano direttamente la giugulare scegliendo gli episodi più rock di "Showbiz" e guadagnandosi così il rispetto del pubblico anche in virtù di un fine set con Matthew Bellamy scaraventato sulla batteria dal bassista e conseguente lancio degli strumenti per aria. Peccato solo per la scarsa mezz'oretta di esibizione.
Noia mortale per i californiani No Use For A Name esecutori di un punk-rockettino che ha ancora i suoi seguaci ma ha esaurito ormai le cose da dire. Lo stesso discorso vale anche per i Millencolin che come tutti i gruppi svedesi del loro genere sono più dei discreti interpreti che degli originali creatori. Molto meglio a questo punto i nostrani Punkreas ed i Verdena inseriti tra le due band sopraccitate. I primi hanno portato il loro stile ska-pop-punk a tali livelli di perfezione e orecchiabilità che non mi meraviglierei che riuscissero prima o poi a piazzare un singolo nella hit parade nazionale.
Tutto il pubblico conosce i testi a menadito ed il divertimento e la simpatia sprigionata dal palco risulta contagiosa. Anche i Verdena migliorano di concerto in concerto e sono sicuramente tra le realtà migliori del panorama italiano (altro che Lunapop!).
Quando i Deftones arrivano sul palco anche il cielo sembra partecipe delle atmosfere cupe del gruppo di Sacramento. Ancora una volta vale la pena di sottolineare come Chino Moreno e compagni viaggino in un'altra dimensione rispetto alle altre band a cui vengono più spesso accomunate. Anche l'album "White pony" conferma una maturità stilistica continuamente in evoluzione e meraviglia ancora di più il fatto che da quest'ultimo disco vengano eseguite solo una manciata di brani. Ma si sa che i festival hanno la precisa esigenza di accontentare un po' tutti e in queste situazioni il pubblico vuole ascoltare i pezzi più famosi.
Anche i Limp Bizkit scelgono la carta della scaletta "greatest hits" e per un'ora sono proprio l'equivalente sonoro di "Mission Impossibile 2": un vero "blockbuster", una macchina perfettamente oliata per far divertire, in cui ogni sottigliezza viene eliminata. "In your face" come direbbero loro stessi.
Fred Durst è il Maestro di Cerimonie che finge di essere stupido per accattivarsi le simpatie. In realtà, come ha dimostrato in conferenza stampa, è una persona molto acuta, con un gran senso dello spettacolo visto come intrattenimento. Sul palco si trasforma sciorinando i "Motherfucker" ed i "Fuckin'", quando poco prima con i giornalisti cadenzava un inglese da far invidia alla Regina Madre! Pochi concerti risultano così godibili, con una scelta dei brani e dei tempi scenici pressoché perfetta, per non parlare degli effetti speciali: esplosioni, fiammate, una pioggia di coriandoli che saturano il cielo durante "Nookie", i fuochi artificiali per la conclusiva "Take a look around". La musica, pur mantenendo un margine aggressivo, soprattutto quando vira verso l'hip hop o è costruita sui solidi riff di chitarra di Wes Borland, conserva un'anima…pop. A questo punto il pubblico è disposto a mangiare dalle mani dei Limp Bizkit!
…cosa che invece non succede per i Blink 182. Come abbiamo detto in apertura, questi sono costretti ad abbandonare il palco dopo solamente 6 brani sotto una fitta pioggia di oggetti, rei di avere "tra ... poi boh