Cydonia e il Volto su Marte

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Lorsodeisimpson
00mercoledì 21 gennaio 2004 00:02
Beh... invece di cercare acqua ovunque perchè, una delle 2 sonde che la nasa ha inviato sul pianeta rosso, non veniv destinata alla città di cydonia e al volto,per analizzare ed eliminare o alimentare i dubbi che tanto sconvolgono gli scienziati del mondo sulla loro origine? Un'analisi approfondita sull'architettura e la composizione di quei posti sarebbe risultata forse meno utile ma sicuramente più affascinante. E l'affermare l'esistenza in un remoto passato di vita su Marte non avrebbe avuto bisogno della controprova delle tracce di acqua...
Non credete?

[SM=g27980] Qualcuno esiste o esisteva. O era già là oppure venne da lontano, ci osservò e ricopiò quello che noi avevamo costruito e le nostre fattezze su un pianeta non lontano da noi... come segnale per noi, per accorgerci della sua presenza.
blu moon
00mercoledì 21 gennaio 2004 12:35
Benvenuto Lorsodeisimpson ! Ma che nome simpatico.

Ciao, Blu [SM=g27963]



ATTENZIONE! Due topic più in basso c’è quello dedicato a Marte
steve.
00venerdì 23 gennaio 2004 19:14
qualche notizia su Cydonia
Il 4 settembre 1976,le sonde Viking I e II avevano da poco raggiunto la superficie di Marte e si accingevano a trasmettere in diretta le prime immagini ad alta definizione del pianeta rosso.Finalmente si poteva sciogliere un enigma che teneva banco da molto tempo nel mondo scientifico.Era possibile la vita su Marte?Le prime foto non mostravano nessun segno di civiltà e nessuna forma di vita animale.Solo sabbia rossastra e un deserto di ciotoli.Questo paesaggio diventerà una costante nelle oltre 60000 fotografie inviate alla Terra.Poi,improvvisamente,mentre una delle sonde Viking sorvolava la zona di Cydonia Mensa,nella piana di Acidalia,fra le roccie sembrava di vedere traccia di alcuni manufatti artificiali.Sembravano delle antiche rovine:vi erano una cittadella,una fortezza,una serie di piramidi,ma cosa più sorprendente,chiara ed inequivocabile,si distingueva l'effige di una sfinge!La struttura inquadrata dal Viking è lunga un chilometro e mezzo e ricorda decisamente un volto umano.Sembra avere un copricapo di foggia egizia sulla testa,occhi profondi,naso sporgente e,secondo alcuni,la bocca atteggiata in un sorriso.In più,a 15 km da quel grosso testone di pietra,vi sono alcune insolite formazioni rocciose che sembrano disegnare una fortezza triangolare e ben 6 piramidi a quattro e cinque lati,molto ben definite e apparentemente orientate verso i punti cardinali proprio come quella dell'Egitto.Richard Hoagland,ricercatore ed ex collaboratore della Nasa,ha preso a cuore la vicenda,tanto da aver sviluppato una propria teoria:"Non possiamo escludere - afferma - che mezzo milione di anni fa qualcuno abbia costruito su Marte un osservatorio piazzato accanto ad una delle piramidi:la sfinge segnava,appunto,il traguardo del sole nascente..."Gli fa eco l'astronomo francese Emmanuel Davoust:"Effettivamente una delle strutture,dopo il trattamento che ha rimosso le ombre e le impurità nelle foto, sembra proprio ricordare un viso dai tratti umani..."Una simile notizia,che a regola avrebbe dovuto scatenare un finimondo scientifico,è passata invece in secondo piano.Nei pochi articoli di giornali pubblicati all'epoca,gli scienziati della Nasa liquidavano l'intera vicenda come un gioco di luci e ombre.La foto finì,perciò,dimenticata negli archivi dell'ente spaziale americano.Lì rimase fino all'80,quando due esperti in computer,Vincent Di Pietro e Gregory Molenaar,la ritrovarono assieme ad un'altra foto,presa da altra angolazione e con una luce differente.Il confronto fra le due immagini,secondo Di Pietro "dimostrava inequivocabilmente che la faccia di sfinge non era un effetto ottico ma la rappresentazione di una struttura monumentale e simmetrica,che non poteva essere opera della natura.In pratica avevamo a che fare con il rilievo di una faccia umana sullo sfondo del paesaggio marziano...".Dopo quanto accaduto,molti ricercatori,alcuni dei quali anche provenienti dagli ambienti Nasa,e molti studiosi di ufologia,si sono gettati sulla curiosa notizia.Inevitabilmente giornali e mass media di tutto il mondo hanno divulgato il più possibile notizie anche fantasiose e improbabili.E' ad esempio opinione dello scrittore viennese Walter hain che la sfinge di Cydonia sia in realtà l'esatta riproduzione del volto della Sindone([SM=g27982] [SM=g27964] ).Hain,oltre a riscontrare un'affinità fonetica tra Cydonia e Sindone,ritiene di scorgere sulla fronte della sfinge nientemeno che i fori della corona di spine di Cristo...Ma c'è anche chi è convinto che il volto raffigurato sulla superficie di Marte sia quello di Kennedy o addirittura di Elvis Presley.Anche Hoagland è giunto a teorizzare una complessa e tortuosa geometria tetraedrica marziana in base alla quale si ricaverebbero delle costanti matematiche e degli orientamenti di particolare significato.Il culmine dell'entusiasmo lo si è raggiunto,però,quando Molenaar e Di Pietro hanno affermato di aver scoperto altre due sfingi nella regione marziana di Utopia.Una di queste era identica al volto di Cydonia,salvo un danno al naso molto simile a quello che si riscontra nella sfinge di Giza in Egitto;l'altra,lunga due km e mezzo e larga due,era più a sud della precedente.Dulcis in fundo,all'altezza del polo sud marziano venivano identificate una serie di rovine ciclopiche che ricordavano una città incas Richard Hoagland non batte ciglio a questo proposito e dichiara:"Perchè stupirsi di tutto questo?Ci sono molte similitudini fra le piramidi merziane e quelle egiziane,per forme,misure ed orientamento.Non per niente Il Cairo,in arabo,significa Marte..."
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continuerò il post in un secondo tempo per evitare di farne uno troppo lungo. . . o forse dovevo pensarci prima???[SM=g27982][SM=g27982] [SM=g27982]

[Modificato da steve. 24/01/2004 13.19]

steve.
00venerdì 23 gennaio 2004 22:12
ancora qualche curiosità
L'idea che un'antica e forse perduta civiltà abbia colonizzato Marte,per poi emigrare nell'antico Egitto,ha avuto particolare fortuna nei primi anni ottanta a tal punto che nel febbraio '85 Margherita Hack fu costretta a liquidare la vicenda sulle pagine del corriere della sera."Queste storie di UFO,oroscopi,piramidi marziane e venusiane e fantasmi - scrisse all'epoca - si ripetono continuamente.Forse anche queste credenze,paure e superstizioni seguono una loro orbita con un afelio e un perielio intorno alla debole stella della nostra ragione...".Ci fu poi un periodo in cui della sfinge di Marte non si parlò più.Fino a che essa tornò alla ribalta negli anni '90.Il 25 settembre 1992 dalla base di Cape Canaveral partì la sonda Mars Observer.Questo vero e proprio prodigio della tecnologia,costato 511 milioni di dollari,aveva come obiettivo la ripresa fotografica del pianeta rosso,con strumenti che permettevano una definizione di cinquanta volte superiore a quella degli strumenti del Viking.Alla fine di agosto la sonda avrebbe dovuto cominciare a mandare sulla Terra le prime foto,comprese quelle della zona di Cydonia.Improvvisamente però il giorno 20,poco prima di iniziare l'ultima fase di avvicinamento al pianeta,l'Observer interrompeva ogni comunicazione e non rispondeva più ai comandi inviati da Terra.Poco dopo si sarebbe scoperto che la sonda era esplosa prima di entrare nell'orbita marziana...Quattro giorni dopo sulle telescriventi dei giornali di tutto il mondo compariva questa notizia:"L'improvvisa perdita della sonda per cause ancora sconosciute,ha sollevato le proteste di un gruppo di scienziati,che hanno accusato la NASA di aver sabotato il Mars Observer per impedire una sconvolgente rivelazione:la presenza su Marte dei reperti di una civiltà extraterrestre. Il gruppo,guidato dall'ex funzionario NASA Richard Hoagland e denominato Mars Mission afferma di avere scoperto,analizzando le foto del Viking,delle costruzioni nella regione di Cydonia,e precisamente due strutture a forma di volto,che ricordano le sfingi egiziane,una fortezza e una cittadella disposte a pentagono.Il gruppo chiede da anni di rendere pubbliche tutte le immagini raccolte dai satelliti Viking e di analizzare in modo più approfondito i reperti di Cydonia...".Una richiesta mai soddisfatta dalla NASA.Durante un'affollata conferenza stampa della Mars Mission uno dei suoi membri,l'astronomo Tom Van Flandern della Yale University,si domandava:"Perchè mai Marte è stato trascurato per un periodo così lungo dopo quelle sensazionali scoperte?E cosa si vedeva nelle fotografie rimaste top secret nei cassetti del nostro ente spaziale...?".Rincaravano la dose altri prestigiosi aderenti alla Mars Mission:Errol Torun,cartografo della Defense Mapping Agency,David Webb,membro della commissione spaziale di Clinton,ma soprattutto Mark Carlotto,specialista in analisi computerizzate di immagini siderali.Proprio quest'ultimo ha realizzato diverse elaborazioni delle strutture cydoniane concludendo che "non si tratta di giochi di luce.Abbiamo veramente a che fare con manufatti creati da una cultura intalligente"."C'è una precisa volontà di insabbiare queste informazioni - dichiara Richard Hoagland - e ne è una prova il black out dell'Observer.Nel 1992 avevo tenuto una relazione alle Nazioni Unite illustrando dettagliatamente le molte anomalie sia di Marte che di altri pianeti.Per l'occasione avevo chiesto pubblicamente al governo che si facesse più luce su questi fatti e che non venissero più criptate le immagini trasmesse dalle sonde NASA.E proprio grazie alle nostre pressioni la NASA aveva modoficato la traiettoria dell'Observer perchè fotografasse la zona di Cydonia.Ma evidentemente questo non è piaciuto a qualcuno che ha deciso di sabotare la missione...".La replica della NASA a queste accuse non si è fatta attendere ed è stata secca e lapidaria:"Oddities".Sciocchezze,spazzatura.Un atteggiamento più che mai comprensibile,visto che le prime dicerie e supposizioni sul boicottaggio delle sonde marziane risalgono agli anni sessanta.E mentre la stampa scandalistica creava una sorta di triangolo delle bermuda sul pianeta rosso,il 26 luglio 1976 diversi giornali pubblicavano una foto sfuocata trasmessa dal Viking,in cui si vedevano sul suolo marziano "delle lettere gigantesche e dei numeri,come se qualcuno volesse comunicare con noi...".I simboli in questione erano,con molta fantasia,una B,una G e un 2,vicini ad un oggetto che ricordava una grossa utilitaria che gli scienziati di Pasadena chiamarono scherzosamente la Volkswagen."Si tratta semplicementedi fenomeni e di ombre provocati dalla struttura e dalle ombre delle rocce",commentò Alan Binder,scienziato e portavoce della NASA.
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