Confutazione trasmissione radiomaria del gris di ottobre 2011...

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viceadmintdg1
00domenica 16 ottobre 2011 10:02
... sulla TNM (Mc 6:39; 7:4; 7:15-19; 7:25)
viceadmintdg1
00domenica 16 ottobre 2011 10:04
Dopo la confutazione delle obiezioni di Leoni, procediamo ora con le obiezioni del Gruppo p greco. Come già detto in precedenza, stanno procedendo con l'analisi capitolo per capitolo della TNM. Sono giunti al Vangelo di Marco.

Vi riporto la loro prima obiezione:


Marco 6:39: “E ordinò a tutti di giacere per compagnie sull’erba verde”.

Notate l’uso del termine “compagnie”. Ma che significato ha? A quali compagnie si allude? Il testo greco del Nolli ci fa capire che questa espressione greca significa “farli sedere a gruppi”, è quindi un semitismo, non c’entra nulla il tradurre con “compagnie” come fa la TNM!



Non mi è molto chiaro il senso di questa obiezione, ma lascio la parola a chi di dovere...
jwfelix
00domenica 16 ottobre 2011 12:07
Possiamo tranquillizzare gli amici del gruppo P Greco che la TNM non è la sola ad aver scelto per questo tipo di resa. Anche altri cattolici e non hanno fatto similmente

Tintori, Diodati e Luzzi brigate

Pontificio Istituto Biblico vs. 40 Compartimenti

Vianello compagnia per compagnia

Diaglott company company | Companies

The Amplified Bible companies

Premetto che queste sono solo alcune traduzioni, ma se ne potrebbero aggiungere altre.

barnabino
00domenica 16 ottobre 2011 14:03
Francamente, tranne questioni squisitamente stilistiche, non ho ben capito quale sia l'obiezione che viene mossa alla TNM, una "compagnia" è infatti un "gruppo" di persone che si riunisce per qualche attività, in questo caso pranzare.

C'è da notare che l'espressione συμπόσια συμπόσια è peculiare di Marco e per questo correttamente la TNM rende l'espressione con "compagnie" solo in questo passo anche per distinguerlo dal v. 40 dove è usata l'espressione πρασιαὶ πρασιαὶ che invece è tradotta proprio con "in gruppi" (cioè uno accanto all'altro) evidenziando l'attenzione dei traduttori anche per questo dettaglio.

Se poi, come dice il Nolli, si tratta di un semitismo, allora la TNM eventualmente mantiene questo semitismo, come nella sua abitudine di fornire una versione il più letterale possibile, ma qui mi pare che il testo della TNM sia sufficientemente comprensibile e tutt'al più sottolineerebbe la relazione tra il testo greco e quello ebraico. D'altronde anche la Vulgata usa contubernia e la veneranda King James rende con companies.

Il Vincent a proposito di quest'espressione dice: "The people sat down, literally, in table-companies, arranged like guests at table; some companies of a hundred and some of fifty, in squares or oblongs open at one end, so that the disciples could pass along the inside and distribute the loaves". Dunque, volendo essere pignoli, potremmo anche rendere con "a tavolate diverse" ma non mi pare che "compagnie" oscuri il senso della frase. Che poi il passo potrebbe essere reso semplicemente con "gruppi" tanto al v. 39 che v. 40 è naturale (come per altro fanno la versione francese e quella rumena, più recenti, della NWT) ma la scelta della TNM, di per sé, non mi pare così criticabile. Ripeto, mi sfugge quale sia esattamente la critica mossa alla TNM.

Shalom
Aquila-58
00domenica 16 ottobre 2011 19:51
Aggiungo, a quanto sapientemente espresso dai fratelli che mi hanno preceduto, solo alcune mie piccole osservazioni.


Il testo greco di Marco 6:39 è il seguente: 
"kai epetaxen autois anaklinai pantas sumposia sumposia epi toi chloroi chortoi". 

Qui c' è il sostantivo greco symposion, che letteralmente significa "pasto preso insieme", e che ha questa sola ricorrenza. Come l' affine sostantivo symposia che ha pressocchè lo stesso significato, ma che non viene usato nel N.T.. 
Il DENT (Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, pagina 1451) da di symposia il significato di "pasto in comune" e di symposion "tavolata". 
La sostanza non cambia: dato che il pasto è preso insieme, e anche alla luce di 1 Corinti 14:40, la traduzione della TNM è perfettamente legittima e corretta! 
Come ho avuto modo di accennare, il sostantivo symposion significa fondamentalmente "pasto preso insieme", e le Scritture raccomandano di fare ogni cosa "decentemente e secondo disposizione", non dimenticando che Geova non è un Dio di disordine (1 Corinti 14:33) e che il Figlio, essendone l' eikon, l' immagine, rispecchia perfettamente questa Sua qualità. 

Approfitto per invitare di nuovo il Leoni ad iscriversi al nostro forum per un dialogo proficuo e fondato sull' amicizia.
Grazie.


LeonardoN
00lunedì 17 ottobre 2011 13:08
barnabino, 16/10/2011 14.03:

... Che poi il passo potrebbe essere reso semplicemente con "gruppi" tanto al v. 39 che v. 40 è naturale (come per altro fanno la versione francese e quella rumena, più recenti, della NWT) ma la scelta della TNM, di per sé, non mi pare così criticabile. Ripeto, mi sfugge quale sia esattamente la critica mossa alla TNM.

Shalom



Le versioni, in francese e romeno, più recenti sono disponibili per il download in pdf nel sito ufficiale www.jw.org, metto il link per chi volesse accertarsene di persona:

TNM Francese

TNM Romeno

Immagine della TMN in francese:

[IMG]http://i55.tinypic.com/2643mrs.jpg[/IMG]


LeonardoN
00lunedì 17 ottobre 2011 16:13
Immagine della TMN in romeno:

[IMG]http://i56.tinypic.com/2he9evs.jpg[/IMG]
jwfelix
00lunedì 17 ottobre 2011 19:46
Chissà cosa penserà ora il GRUPPO meglio COMPAGNIA P Greco francese e rumeno [SM=g2037509]
viceadmintdg1
00martedì 18 ottobre 2011 11:26
Ok dopo le ottime risposte date alla prima obiezione, vi posto la seconda obiezione del gruppo pi greco:


Marco 7:4: “e, al ritorno dal mercato, non mangiano a meno che non si purifichino mediante aspersioni; e ci sono molte altre tradizioni che hanno ricevuto per osservarle: battesimi di calici e brocche e vasi di rame”

E’ logico che brocche e calici vengono battezzati? E’ vero che dalla loro interlineare si capisce che tali calici e brocche venivano immerse nell’acqua per essere lavate non battezzate (Il greco baptizo=immergere). Ma questa traduzione strana denota almeno una scarsa attitudine a tradurre e una scarsa conoscenza della lingua italiana



A voi la risposta...
jwfelix
00martedì 18 ottobre 2011 14:10
Sicuramente il gruppo P Greco avrà il mio libro sulla TNM.
Bastava aprirlo e avrebbe trovato la risposta alla loro domanda.
Riporto in breve

baptisms ALT3
baptizing The New Testament in Everyday English (1979) Jay E. Adams – BECK
bautismos VM
baptismata Vulgata

Il testo greco originale non tratta di lavare le stoviglie ma di una vera e propria cerimonia rituale che chiama "" ossia "battesimo" o "immersione", ed il modo di tradurre della TNM mette in risalto l'aspetto rituale dell'azione traducendo "battesimi" e non "abluzioni" o "lavatura" come fanno altri. Infatti, alcune note precisano: "Gr. battesimi". (ASV) "Lett. Battesimo". (BA)
Il "Robertson's NT Word Pictures" sottolinea che "Edersheim mostra che il regolamento giudaico richiedeva l'immersione, , di questi vasi".

Diciamo che la TNM in questo caso ha scelto di tradurre letteralmente ed è stata criticata per questo. Se non l'avesse fatto l'avrebbero criticata ugualmente.

Qualunque cosa fai ...
Aquila-58
00martedì 18 ottobre 2011 18:40
Ecco il testo greco di Marco 7:4, per la parte che ci interessa analizzare:

“...baptismous poterion kai xeston kai chalkion [kai klinon]

alla lettera, si può tradurre come segue:

“...battesimi (o “lavacri”) di bicchieri e di vasi e di recipienti (o “vasi”) di rame” (alcuni testimoni aggiungono anche “kai klinon”, vale a dire “e di letti”!).

Qui abbiamo (non nel “nostro” interlineare, ma nel testo greco come pervenutoci secondo i maggiori testimoni...) il sostantivo greco baptismos, che significa “battesimo, abluzione, lavacro, purificazione”.

Due passi biblici e una nota della Bibbia CEI ci fanno comprendere la ragione della traduzione della TNM. Nel passo di Matteo 23:25, Gesù disse, rivolto ai farisei: ““Guai a voi, scribi e farisei, ipocriti! perché pulite l’esterno del calice e del piatto, ma all’interno sono pieni di rapina e smoderatezza”. Nel sinottico lucano, Gesù ripete: “Ma il Signore gli disse: “Ora voi farisei pulite l’esterno del calice e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e malvagità” (Luca 11:39).

Da notare che, nel precedente v. 38, viene detto che “il fariseo di sorprese vedendo che non si era lavato prima di pranzo (“fatto le abluzioni prima del pranzo”, CEI)”, e che Gesù associò istantaneamente, a quella pretesa di “lavarsi prima di pranzo”, anche il pulire “l' esterno del calice e del piatto”. Si trattava quindi di veri e propri “cerimoniali” (e Gesù ne mette in evidenza l' aspetto, come visto) che i giudei compivano, e questo è chiaro anche dalla nota della Bibbia CEI a Marco 7:3-4: “Per i giudei osservanti il contatto con persone e cose al mercato provoca impurità rituale”.

Quindi, si trattava come detto di “cerimonie rituali”, come ha ben sottolineato Felix, che ha anche messo in rilievo come la traduzione della TNM non denoti necessariamente “una scarsa attitudine a tradurre e una scarsa conoscenza della lingua italiana” (!) , ma sia semplicemente una traduzione letterale.

E' anche interessante notare cosa afferma la Torre di Guardia del 15 gennaio 1989, a pagina 11: “Per capire meglio cos’è il battesimo è utile analizzare le usanze dei farisei e di altri ebrei. L’evangelista Marco osservò: “Al ritorno dal mercato, non mangiano a meno che non si purifichino mediante aspersioni [greco, rantìzo]; e ci sono molte altre tradizioni che hanno ricevuto per osservarle: battesimi [baptismoùs] di calici e brocche e vasi di rame”. (Marco 7:3, 4) Questi uomini ipocritamente si aspergevano prima di mangiare quando tornavano dal mercato. Ma battezzavano, ovvero immergevano in acqua, i vari oggetti che usavano durante i pasti”.

Grazie.

Naturalmente, inutile dire che gli amici del gruppo pi greco sono invitati in questo nostro forum, per un dialogo cordiale e fondato pienamente sull' amicizia.
barnabino
00martedì 18 ottobre 2011 19:16

E’ logico che brocche e calici vengono battezzati? [...] questa traduzione strana denota almeno una scarsa attitudine a tradurre e una scarsa conoscenza della lingua italiana



Dire che cosa sia "logico" dipende da quello che la TNM intende trasmettere al lettore rispetto a quelle immersioni, se parli di semplici abluzioni o, come ha ben riassunto Aquila, se la TNM voglia trasmettere l'idea di vere e proprie cerimonie rituali battesimali. D'altronde in italiano la parola battesimo in senso figurato indica una qualunque cerimonia con cui si inaugura o consacra qualcosa, non necessariamente il sacramento cattolico, per cui non capisco bene l'accusa di scarsa conoscenze della lingua italiana e attitudine a tradurre, dato che qui l'uso di "battesimi" qui è voluto dal traduttore, ad indicare una purificazione per scopo religioso, di cui abbiamo tracce nell'uso sacerdotale (vedi Lv 11:32).

Anche in questo caso, sinceramente, non capisco bene a cosa miri la critica del gruppo pi-greco...

Shalom


viceadmintdg1
00mercoledì 19 ottobre 2011 13:37
Dopo le ottime risposte alle predecenti, procedo con la terza obiezione del gruppo pi greco:


Marco 7:15-19: “Non c’è nulla fuori dell’uomo che entrando in lui possa contaminarlo; ma le cose che escono dall’uomo sono quelle che contaminano l’uomo. 17 Or quando fu entrato in una casa lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano circa l’illustrazione. 18 Ed egli disse loro: “Siete anche voi senza percezione come loro? Non sapete che nulla che dal di fuori entri nell’uomo può contaminarlo, 19 giacché non entra nel [suo] cuore, ma nei [suoi] intestini e va a finire nella fogna?” Così dichiarò puro ogni cibo”.

Questo versetto è particolarmente importante. Dice che l’uomo non può essere contaminato da alcuna cosa possa entrare in lui. Questo fatto si può collegare alla questione delle trasfusioni di sangue. La Società Torre di Guardia equipara la trasfusione di sangue ad un alimento. Quindi non possono dire, alla luce di questa dichiarazione di Gesù, che le trasfusioni contaminano l’uomo!



A voi la risposta...
Barnaba1977
00mercoledì 19 ottobre 2011 14:13
Re:

Quindi non possono dire, alla luce di questa dichiarazione di Gesù, che le trasfusioni contaminano l’uomo!



Al contrario di quanto espresso in questa obiezione, i TdG non hanno paura di essere contaminati dalle trasfusioni di sangue. Questa obiezione denota scarsa dimestichezza con la nostra mentalità.

Noi TdG ci asteniamo dalle trasfusioni perché è un comando divino, entrato in vigore con il patto noetico e mai abrogato, né con la Legge Mosaica, né con quella cristiana. - Genesi 9:4; Levitico 17:14; Atti 15:29

Dio stesso ha mostrato il perché di questo comando:

(Levitico 17:11, 12) Poiché l’anima della carne è nel sangue, e io stesso ve l’ho messo sull’altare per fare espiazione per le anime vostre, perché è il sangue che fa espiazione mediante l’anima [in esso]. Per questo ho detto ai figli d’Israele: “Nessun’anima di voi deve mangiare sangue e nessun residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi deve mangiare sangue”.

(Deuteronomio 12:27) E devi offrire i tuoi olocausti, la carne e il sangue, sull’altare di Geova tuo Dio; e il sangue dei tuoi sacrifici dev’essere versato contro l’altare di Geova tuo Dio, ma la carne puoi mangiarla.


Il sangue rappresenta la vita, e Dio ha stabilito che l'unico uso che se ne può fare è versarlo a terra. Rappresenta la vita che ritorna a Geova.

Quindi è l'esatto contrario di quanto menzionato: non assumiamo sangue perché è santo, ovvero appartato da Dio per un uso specifico.

Questa obiezione non sussiste.
barnabino
00mercoledì 19 ottobre 2011 15:46
Non ho idea dove il gruppo pi-greco abbia letto o dedotto che i testimoni di Geova sostengano che non si deve mangiare/trasfondere sangue per una questione di purità cerimoniale. Come spiegato quella sul sangue per noi non è una norma "alimentare" legata alla purezza dei cibi, tanto è vero che mangiamo senza problemi alimenti considerati impuri nella Torah.

Chi scrive queste cose non ha capito il principio stesso su cui si fonda la proibizione Scritturale relativa al sangue, ribadita prima e dopo la Legge Mosaica.

Shalom
jwfelix
00mercoledì 19 ottobre 2011 15:50
Vorrei far notare ai nostri amici l'incoerenza delle loro parole


Dice che l’uomo non può essere contaminato da alcuna cosa possa entrare in lui. Questo fatto si può collegare alla questione delle trasfusioni di sangue. La Società Torre di Guardia equipara la trasfusione di sangue ad un alimento. Quindi non possono dire, alla luce di questa dichiarazione di Gesù, che le trasfusioni contaminano l’uomo!



Se bevo dell'acqua con del veleno dentro mi contamino?
Se mi drogo mi contamino?

Queste sono cose che ENTRANO IN NOI, eppure ci contaminano.
Ma qui siamo all'assurdo.

Se prendiamo del sangue che contiene un virus o altro ancora ci contaminiamo? SI'
Vero è che secondo alcune fonti anche il papa lo è stato quando fu trasfuso in seguito all'attentato.

Comunque il nostro non è un problema di contaminazione, ma di seguire comandi biblici.
barnabino
00mercoledì 19 ottobre 2011 16:05
Qui il gruppo pi-greco fa confusione tra il concetto di santità e il concetto di puro/impuro. Il senso del passo di Marco è disputato, ma anche dando per scontato che qui Gesù abolisse la Legge riguardo le leggi alimentari, come fa il gruppo pi-greco, dichiarando puri tutti i cibi, questo non avrebbe nulla a che fare con il motivo per cui la Legge proibiva il consumo di sangue, che non risiedeva nell'eventuale impurità del sangue, né nel fatto che esso contaminasse chi lo mangiava o lo toccava, come accadeva con la carne o i corpi degli animali impuri. Non è questo il motivo per cui i TdG non fanno uso di sangue, né a scopo alimentare né terapeutico.

Mi domando, comunque, cosa abbia a che fare quest'obiezione con il greco della TNM...

Shalom
Aquila-58
00mercoledì 19 ottobre 2011 22:11
Davvero poche aggiunte a quanto già ben evidenziato dai fratelli che mi hanno preceduto, solo qualche altra considerazione specificatamente sul passo di Marco 7:15-19.

Gesù disse: "Non sapete che nulla che dal di fuori entri nell' uomo può contaminarlo, giacchè non entra nel suo cuore, ma nei suoi intestini e va a finire nella fogna" (Marco 7:18-19).

Ora, con tutta la buona volontà, non mi risulta che il sangue trasfuso vada direttamente negli intestini e successivamente nella fogna!

Perciò, quest' affermazione del Signore Gesù esclude qualunque possibile riferimento (postumo) alle emotrasfusioni!


Piuttosto, le parole di Gesù e le parole finali dell' evangelista ("Così dichiarò puro ogni cibo", Marco 7:19) ci ricordano tremendamente quel che accadde a Pietro in Atti 10:15, e ovviamente additano proprio la conversione di Cornelio e dei gentili.

Colgo ancora l' occasione per invitare gli amici del gruppo pi greco a discutere amichevolmente, in questo forum, di queste e di tante altre cose....




barnabino
00mercoledì 19 ottobre 2011 22:16

Perciò, quest' affermazione del Signore Gesù esclude qualunque possibile riferimento (postumo) alle emotrasfusioni!



Non credo che intendessero dire questo, l'obiezione è che equiparando la trasfusione al nutrirsi di sangue dovremmo supporre che Gesù rendendo puri tutti i cibi avesse abolito anche la legge sul sangue. Come detto, però, la proibizione di nutrirsi di sangue non aveva nulla a che fare con il concetto di purità che vietava gli ebrei di nutrirsi della carne di certi anomali considerati impuri dalla Legge.

Ripeto, non capisco cosa questa obiezione abbia a che fare con il greco della TNM...

Shalom
viceadmintdg1
00giovedì 20 ottobre 2011 22:42
Procedo ora con l'ultima obiezione del gruppo pi greco:


Marco 7:25: “e immediatamente una donna la cui figlioletta aveva uno spirito impuro udì parlare di lui e, venuta, si prostrò ai suoi piedi”.

Notate, quella donna si prostrò ai piedi di Gesù, compiendo un chiaro atto di adorazione. E’ vero che nell’Apocalisse Giovanni stesso si prostra al cospetto dell’angelo. Tuttavia l’angelo dissuase Giovanni dal farlo, mentre mai Gesù ha dissuaso qualcuno dal prostrarsi al suo cospetto. Anzi, Gesù accetta tale atto di adorazione che gli è dovuto.


jwfelix
00giovedì 20 ottobre 2011 23:15
Re:
viceadmintdg1, 20/10/2011 22.42:

Procedo ora con l'ultima obiezione del gruppo pi greco:


Marco 7:25: “e immediatamente una donna la cui figlioletta aveva uno spirito impuro udì parlare di lui e, venuta, si prostrò ai suoi piedi”.

Notate, quella donna si prostrò ai piedi di Gesù, compiendo un chiaro atto di adorazione. E’ vero che nell’Apocalisse Giovanni stesso si prostra al cospetto dell’angelo. Tuttavia l’angelo dissuase Giovanni dal farlo, mentre mai Gesù ha dissuaso qualcuno dal prostrarsi al suo cospetto. Anzi, Gesù accetta tale atto di adorazione che gli è dovuto.






In questo passo noi leggiamo di una donna che andò da Gesù e che, secondo la versione ND in MAtteo 15:25, che è un passo parallelo, l'adorò. Altre versioni, sempre in MAtteo 15:25 dicono che la donna "si metteva in ginocchio davanti a lui" (TILC) o che "gli rendeva omaggio" (NAB – NAB'86 – FEN – DA – DAR)
Ella non chiamo Gesù Dio, ma lo chiamò "Signore, Figlio di Davide". (Matteo 15:22) Non c'è niente qui che ci può far supporre che questa donna pensava di essere davanti all'Iddio onnipotente.

barnabino
00giovedì 20 ottobre 2011 23:38
Ancora una volta non si capisce bene che cosa questo gruppo pi-greco abbia da rimproverare alla traduzione del Nuovo Mondo, l'espressione "si prostrò ai suoi piedi" mi pare che renda perfettamente il testo greco.

Che poi la donna si prostrasse ai piedi di Gesù non si capisce come possa essere interpretato come un gesto di "adorazione cultuale". Nelle scritture l'azione di gettarsi ai piedi di qualcuno non indica necessariamente un atto di adorazione, piuttosto indica il far appello o sottomettersi a qualcuno che detiene un certo potere o a cui si riconosce una posizione superiore, come quando uno schiavo cade in ginocchio davanti al suo sovrano (vedi Matteo 18:26) piuttosto che un atto di adorazione. Qui il contesto non permette di scorgere alcun atto di adorazione, la donna fenicia cade ai piedi di Gesù per chiedere il suo aiuto, d'altronde essendo fenica non non abbiamo alcuna base di credere che lo "adorasse" come se fosse il solo vero Dio degli ebrei. Interessante a questo riguardo l'osservazione di Felix, nel passo di Matteo la donna non chiamò Gesù Dio, ma lo chiamò "Signore, Figlio di Davide", il che farebbe supporre che ne riconoscesse la messianicità piuttosto che la divinità.

In breve il Bauer definisce la proskynein come "l'espressione di una completa dipendenza o sottomissione ad una figura che possiede autorità". Certo, ci si può prostrare davanti a qualcuno per adorarlo, ma anche per in segno di "obbedienza, riverenza o rispetto". Il gesto di prostrarsi era sostanzialmente un appropriato modo di chiedere a qualcuno dotato di autorità di esercitarla in favore del richiedente, questo non implicava che chi esercitasse tale autorità fosse divino, come è ovvio nell'esempio di Cornelio che si prostra davanti a Pietro.

Nello stesso vangelo di Marco i soldati romani che si prendono gioco di lui "piegando le ginocchia, gli rendevano omaggio" (Mc 15:18-20). E' chiaro che il riferimento al ruolo di "Re dei Giudei" (vv.18 e 19) e non di "Dio dei Giudei" attribuiti a Gesù fa pensare ad piuttosto ad un ironico omaggio reso al sovrano.

Insomma, che la donna fenicia si inginocchiasse davanti a Gesù per fare la sua richiesta era un gesto assolutamente normale nel I secolo, e non aveva necessariamente a che fare con il riconoscere la divinità di Gesù.

Shalom

barnabino
00venerdì 21 ottobre 2011 20:30
Riguardo all'obiezione che l'angelo di Rivelazione rifiutasse l'omaggio di Giovanni, mi pare inconsistente. L'angelo infatti non dice a Giovanni di non inchinarsi perché lui non era Dio (né Giovanni, immaginiamo, lo credeva tale!) ma piuttosto perché era uno schiavo come Giovanni ed i suoi fratelli che sono profeti, dunque anche se era un essere spirituale non era investito da Dio di alcuna autorità particolare tale da renderlo di rango superiore a quello di Giovanni, cosa che invece non si può dire di Gesù, che sulla terra era investito di potere da Dio, la donna infatti si inchina per chiedergli aiuto considerandolo "il Messia, il Figlio di Davide" dunque attribuendogli una posizione regale e non divina. Gesù accetto tale omaggio, dicendo che la "fede" (cioè fede nel Messia) aveva salvato quella donna.

Shalom
Aquila-58
00venerdì 21 ottobre 2011 21:24
Riallacciandomi a quanto osservato da Barnabino, chiediamoci: perchè l' angelo di Rivelazione (Apocalisse) 19:10 e 22:9 afferma di non voler essere "adorato"? 

Semplice, la Sacra Bibbia ci risponde:

"A quale degli angeli egli ha mai detto: "Tu sei mio Figlio, io oggi ti ho generato?" (citazione del Salmo 2:7), e di nuovo: "Io gli sarò Padre ed Egli mi sarà Figlio" (citazione di 2 Samuele 7:14)? (Ebrei 1:5). 
A nessuno, perchè nessuno di loro è il Figlio di Dio in senso messianico, nessuno di loro è il Re Messianico. 
Quindi, come gli stessi angeli rendono omaggio al Re Messianico (Ebrei 1:6), così hanno fatto gli apostoli e la donna "hellenis, Surofoinikissa toi genei", cioè a dire "greca, siro-fenicia di origine (o "nazionalità")" di Marco 7:25-26 , prostrandosi a Colui che avevano riconosciuto come il Figlio di Davide, e come Natan si prostrò, in 1 Re 1:23 (dove troviamo il verbo proskyneo nella Septuaginta) a Davide stesso, senza che questi gli dicesse di non farlo
Grazie.


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