I PARTE:
Grazie Admin,
viceadmintdg1, 22/10/2013 15:25:
L’ultimo intervento è quello di don Battista Cadei, del GRIS di Bergamo, che segue la rubrica “Punti da chiarire”. Anche oggi continua sul tema dei nomi di Dio dicendo:
Il nome YHWH che i tdG pronunciano Geova, ma che va probabilmente vocalizzato come Yahvè, non compare mai nel NT. Nemmeno quando viene citato l’AT. Gli evangelisti infatti sostituiscono il Tetragramma con Signore.
Caro Cadei, qui ci sono due falsità che occorre rilevare.
La prima concerne la vocalizzazione “
Yahvè”: raccontare che, probabilmente, è l’ esatta vocalizzazione equivale a dire una menzogna agli ascoltatori di Radio Maria, giacchè lei sa benissimo che, allo stato attuale, per la maggioranza degli studiosi anche la forma “
Yahvè” è errata esattamente come le altre (nessuno conosce l’ esatta vocalizzazione del Nome, caro Cadei…).
Prova ne sia che tale pronuncia è sparita anche dalla note della cattolica Bibbia CEI e della cattolica Bibbia di Gerusalemme (le due maggiori bibbie cattoliche in circolazione…), che nelle edizioni 1971 riportavano in nota la forma Jahvè, mentre ora riportano solo il tetragramma , YHWH...
Non sarà per caso che Yahweh (o Jahvè) è una forma errata, altrimenti perchè toglierlo anche dalle note in calce? Non le viene il sospetto che sia cosi?
A me si…..
Si aggiunga che Yahvè non è ebraico, non è italiano (a differenza della forma Geova), è un ibrido e per giunta inesatto…….
Seconda falsità: il Nome non compare mai nel N.T., il punto è che questo non è completamente vero!
Il Nome c’ è quattro volte, in Apoc. 19:1,3, 4, 6.
Vediamo ad esempio il testo greco di Apoc. 19:1 per la parte che ci interessa:
“
Hallelouia; he soteria kai he doxa kai he dunamis tou theou hemon”.
Come traduce la CEI?
“
Alleluia! Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio”.
Le domando, caro Cadei: Se una persona dovesse chiedermi che cosa significhi
Hallelouia, dovrei forse rispondergli
“
Lodate il Signore”?
Non si vede perchè, visto che il greco mantiene la forma contratta del Nome Divino,
iah.
Infatti
Hallelouia, letteralmente, significa “
lodate Iah”!
Attenzione: dato che mantiene la forma contratta Iah, in greco si sarebbe potuto anche traslitterare con “
Hallelou- adonai”, ma ciò non è stato fatto….
Né ha alcun senso l’ obiezione che la forma contratta non equivalga al Nome Divino,
giacchè non è affatto così per la Sacra Scrittura, infatti il salmista ispirato da Dio scrisse quanto segue:
“
Cantate a Dio, inneggiate al nome suo, celebrate il cavalcante nel deserto, con Iah, il suo nome ed esultate in presenza sua “ Salmo 68:4 interlineare ebraico italiano A. Vianello” [Salmo 68:5 CEI].
La stessa CEI qui rende “
Iah” con “
Signore (
Iah nel testo ebraico)
è il suo Nome”.
Quindi per il salmista ispirato da Dio anche la forma contratta
Iah è equivalente al Nome di Dio…
Si controlli qui, per cortesia…..
www.scripture4all.org/OnlineInterlinear/Hebrew_Index.htm
viceadmintdg1, 22/10/2013 15:25:
Alcune Bibbie cattoliche nell’AT usano correntemente il nome Yahvè; altre invece lo sostituiscono con Signore. I tdG criticano questa sostituzione, ma noi rispondiamo che siamo in buona compagnia, visto che anche Matteo, Marco, Luca, Giovanni… hanno fatto la stessa cosa. Tanto più che il NT è il culmine della Rivelazione!
E abbiamo visto che proprio al culmine della Rivelazione, nel libro di Apocalisse, al capitolo 19, Giovanni riprende i salmi dell’
Hallel (Salmi 146-150) con il suo quadruplo
Hallelouia, proprio a voler sottolineare che l’ Iddio che tutta la creazione, all’ unisono, deve lodare è lo stesso Iddio dell’ Antico Testamento col suo Nome eterno (Esodo 3:15), espresso in un inno di lode con la sua forma contratta.
Inoltre, dire che anche noi dobbiamo sostituire, anche nell’ A.T., YHWH con “Signore” perché gli apostoli e gli evangelisti hanno fatto altrettanto nelle loro citazioni anticotestamentarie è errato.
Innazitutto, che esistesse una “prassi apostolica” in tal senso non possiamo dirlo con certezza, visto che non abbiamo i manoscritti originali del N.T. e visti i testimoni che confermano la presenza del tetragramma ai tempi di Gesù nella LXX,
come abbiamo già visto in un’ altra risposta datale recentemente sempre sul Nome divino, che i lettori possono andare a rivedere nella cartella delle risposte alle obiezioni di Radio Maria.
L’ obiezione è: “
ragionando così, non potremmo più considerare come valido l’ intero N.T.” visto che non possediamo i manoscritti autografi, ma è obiezione risibile, giacchè non possiamo in alcun modo escludere che i copisti cristiano – gentili abbiano sostituito il tetragramma con
Kyrios (e anzi, uno studio approfondito della materia indica che vi sono moltissimi indizi che portano in quella direzione…), mentre possiamo senz’ altro escludere che gli stessi abbiano sostituito con un altro testo l’ intero corpus neotestamentario originario......
l’ obiezione quindi non regge!
Ma anche se ciò fosse vero, questo non costituirebbe una prassi.
Vogliamo leggere tutti insieme cosa dice Paolo in 1 Cor. 9:19-23?
L’ apostolo dice di fare tutto per amore della buona notizia e di essere “
giudeo per i giudei, per guadagnare i giudei” (1 Cor. 9:20).
Paolo fece la medesima cosa quando arrivò nel tempio purificandosi cerimonialmente (Atti 21:26), pur dichiarando egli stesso di non essere sotto la Legge? (1 Cor. 9:20)?
E’ probabile che gli apostoli (Atti 14:14) abbiano rispettato questa massima paolina visto che, ovunque andassero (specie Paolo, Barnaba, Sila, Timoteo, ecc.) c’ erano i giudei della diaspora, oltre che i pagani: probabile quindi che rispettassero tale tradizione giudaica per "
guadagnare quei giudei".
Converrà non dimenticare, caro Cadei, che il cristianesimo era appena alle origini!
Ma ciò non costituisce una prassi apostolica primo per le ragioni sopra evidenziate e, seconda poi, perchè oggi occorre dare testimonianza del Regno di Dio in tutto il mondo, prima che sopraggiunga la fine (Mt. 24:14) : il giudaismo con le sue tradizioni, alquanto vincolanti in epoca apostolica, visto che a quel tempo la predicazione avveniva essenzialmente nel mondo giudaico e in quello di cultura romano-ellenistica (Galati 2:9), poteva giustificare quel
modus operandi mentre oggi il giudaismo è netta minoranza e non più determinante come in epoca apostolica, per cui non si vede perché ancor oggi dovremmo rispettare una tradizione a-scritturale giudaica…..
(segue seconda parte….)