Juve: "Perseguitati e ingiustamente processati"
Giraudo, Moggi e Capello Grazia NeriAria pesante alla Juventus, per il caos scoppiato con la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche a Luciano Moggi.
L'amministratore delegato della Juventus, Antonio Giraudo, ha convocato allo stadio Delle Alpi una conferenza stampa, rompendo così il silenzio stampa indetto molti giorni fa. "Chiedetevi perchè ancora una volta la Juve si trova ingiustamente sotto un processo mediatico non ne possiamo di opionisti moralizzatori..."ha detto, ad inizio conferenza.
"Per sette anni siamo stati insultati in tutti gli stadi d' Italia per un processo (per doping n.d.r.) - continua - in cui la sentenza ha disintegrato accuse infamanti ma evidentemente in Italia sono più i polveroni che le chiacchiere".
"Ho letto che il nostro silenzio stampa sarebbe figlio della paura, un'affermazione falsa e incredibile - ha detto - devo ricordare che nella parte più calda del processo doping la Procura di Torino aveva disposto intercettazioni il cui contenuto, a favore della difesa, non è mai entrato nel processo e non è stato depositato".
"Non siamo stati neppure informati di una indagine a nostro carico che andava avanti da parecchi mesi - prosegue Giraudo - E lo abbiamo appreso soltanto dalla stampa e solo oggi ne abbiamo ricevuto copia, dopo essere stati accostati a lungo a chi ha commesso reati: è una incredibile violazione dei diritti fondamentali dei cittadini".
Il quotidiano "La Stampa" ha riportato il commento di una amico di Moggi: "Credo che stia facendo un pensierino su quanto è capitato negli ultimi tempi, a cominciare dall’inchiesta sulla Gea. Di sicuro sta riflettendo sulla possibilità di staccarsi dalle altre attività". Secondo il quotidiano torinese la Juventus adesso gradirebbe che si allontanasse dalla Gea e dal figlio Alessandro.
Alla Juventus sono convinti che si tratti di una nuova fase della guerra con il pm torinese Guariniello dopo il processo per doping finito con l’assoluzione di Giraudo e Agricola. La Stampa riporta il commento di Chiappero, avvocato bianconero: "Non capisco perché noi siamo usciti puliti da tutte le inchieste giudiziarie, che sono state lunghe e approfondite, ma nessuno ne parla. Per una storia del genere si è arrivati a chiedere che ci tolgano i punti in campionato o che ci squalifichino".
I dirigenti bianconeri si starebbero chiedendo il perché queste intercettazioni, pur essendo disponibili da mesi, siano emerse soltanto ora in concomitanza con la fase decisiva della corsa scudetto, fermo restando che sarebbe stato sicuramente meglio - come scrive La Stampa - che non fossero mai accadute. Naturalmente la battuta è "C’è chi ha le televisioni... e c'è chi ha i telefonini".
Sebbene la giustizia ordinaria non abbia riscontrato comunque alcun reato di frode sportiva, il danno d'immagine è devastante. Nel frattempo anche il presidente della Figc, Carraro, ha detto: "La giustizia sportiva agirà con serietà, tempestività, serenità e rigore".
Franco Carraro, presidente della Figc, ha anche chiarito alcuni particolari dell'inchiesta.
Il faldone che riguarda le intercettazioni telefoniche che la Procura di Torino ha trasmesso alla Federcalcio il 13 marzo scorso è di 272 pagine. La nuova documentazione è stata in quella data trasmessa immediatamente all'ufficio indagini della Federcalcioche ha provveduto a riaprire il fascicolo.
"Esprimo gratitudine alla Procura di Torino e a quella di Roma: la magistratura ordinaria - ha detto Carraro - ha mezzi di cui la nostra giustizia non dispone. E quando ci sono casi del genere è bene che la magistratura si occupi del calcio".
"Il codice penale – ha ribadito Carraro - tutela valori diversi rispetto a quelli del codice della giustizia sportiva che agirà del tutto autonoma".
Nel fare ciò il presidente della Figc ha ricordato che, nel 1980 per l'inchiesta relativa al calcioscommesse, la giustizia ordinaria non individuò la fattispecie per alcun reato, mentre la giustizia sportiva condannò per quei fatti alla retrocessione Milan e Lazio.
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