Re:
antonio crasto, 28/11/2008 9.19:
Gli Egittologi “professionisti” hanno rimandato ancora una volta il momento del confronto con le mie ipotesi. Penso che snobbino gli Egittologi “dilettanti”, ma anche che non sappiano come confutare le mie idee. Si stanno forse accorgendo di aver studiato e considerato finora una cronologia cortissima errata.
Intanto vivissime congratulazioni, Antonio. Sebbene non sia potuta essere presente in questa occasione, sono sicura che avrai replicato, e migliorato ulteriormente, l'esposizione precedentemente.
L'assenza di personalità del settore, purtroppo, non mi sorprende, poichè è questione ormai nota.
Sono due mondi diversi, ma uguali, che non si incontreranno mai. La passione del "dilettante" viene troppo spesso scambiata per elucubrazione e per "esaltazione", verso direzioni non contemplate dall'Egittologia Accademica.
E tale è, purtroppo, destinata a restare, finchè non ci sarà qualcuno disposto all'umiltà di
ascoltare e
confrontarsi con idee diverse dalle proprie.
Si procede per preconcetti. L'amatore, per forza di cose, viene visto come
colui che non sa e che abbozza teorie "malsane", frutto della non conoscenza. Sottovalutando, invece, il fatto, più che comprovato, che
c'è anche chi prima di affermare, asserire o anche, più semplicemente, ipotizzare,
ha condotto un lavoro di documentazione degno di ogni rispetto, frutto di anni di studio e dedizione.
Personalmente, e l'ho ribadito più volte, ho imparato molte più cose dal confronto con "egittofili", che non dal silenzio dell'Accademia.
Un silenzio che si rompe, spesso (ma non sempre, per fortuna) soltanto con la pubblicazione di un testo, piuttosto che con la presentazione di uno scritto di altra natura, il quale si contraddistingue per una caratteristica fondamentale: evita il confronto diretto e qualsivoglia confutazione. E se anche non è questa la reale intenzione, cosa di cui mi faccio convinta, è purtroppo quanto inevitabilmente ci si trova a dedurre.