Concorso: Spot "il circo"

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cell in the hell
00lunedì 27 marzo 2006 16:12
Postate qui gli spot del concorso. :Sm1:
NBA619
00lunedì 27 marzo 2006 16:14
dirlo prima no?
cell in the hell
00lunedì 27 marzo 2006 16:15
Re:

Scritto da: NBA619 27/03/2006 16.14
dirlo prima no?



copia incolla.
NBA619
00lunedì 27 marzo 2006 16:15
nn posso...hai chiuso ricordi?
cell in the hell
00lunedì 27 marzo 2006 16:17
Re:

Scritto da: NBA619 27/03/2006 16.15
nn posso...hai chiuso ricordi?



riapro. PS: letto, è troppo lol!
NBA619
00lunedì 27 marzo 2006 16:19
E’ sera, MV3 è andato al circo in città da solo………nel senso che proprio non c’è nessuno al circo se non lui come spettatore. MV3 finalmente dopo 1 metro di luuuuunga camminata arriva al bigliettaio, e gli consegna il biglietto…

Bigliettaio: “Biglietto prego?”
MV3: “Se, eccolo”
Bigliettaio: “Eh……………Strap”
MV3: “Che cazzo fai coglione!!! L’ho pagato 10 euro…e me lo strappi…testa di cazzo”
Bigliettaio: “La prego non si agiti”
MV3: “Si mi preghi”
Bigliettaio: “Ave o Maria, Non so chi tu sia, prega per noi pescatori…”
MV3: “Uffi, ora non posso più guardare il Circo”
Bigliettaio: “Entri pure, lei può entrare”
MV3: “Grazie Bigliettaio”
Bigliettaio: “Me chiamo Fabbrizzio”
MV3: “Bella Fabbrizzio…auguri e figli gay”
Bigliettaio: “Arrivederla”

MV3 andò via, mentre dal Bigliettaio arrivò suo figlio, il figlio del Bigliettaio

Bigliettaio: “Che cazzo voi figlio?”
Figlio: “Vojo ficcartelo al culo”
Bigliettaio: “Noooooooooooooooooo”

MV3 entrò nel tendone, andò a sedersi al suo posto, che era il numero 17!! Il posto era proprio davanti ad una colonna, che copriva tutta la visuale dello spettacolo! MV3 si spostò di un posto…forse non se ne sarebbe accorto nessuno! Anche perché c’era solo lui!

Presentatore: “Ladies And Gentlemen…”
MV3: “Sono solo io”
Presentatore: “MV3, Please welcome…Il Circo”
MV3: “Welcome Circo”
Circo: “Ciao MV3”

Lo spettacolo cominciò, prima si esibirono una coppia di Leone (Sylvia & Jack…aahahahahaha…vabbè) in una partita di Volley…poi toccò al Pagliaccio Baldacchino!!! Era arrivato il momento di scegliere qualcuno dal pubblico per il prossimo numero…le luci si oscurarono…e la selezione cominciò

Pagliaccio: “Ecco a voi…chi sarà il Fortunato”
MV3: “Io no di certo, mi chiamo MV3 non Fortunato”
Pagliaccio: “Vediamo chi verrà qui per il prossimo numero…”
MV3: “Ti prego non io…ti prego non io”
Pagliaccio: “E’ MV3”
MV3: “Merda, tra tutte le persone presenti proprio io?”
Pagliaccio: “Ci sei solo tu!”

Il numerò cominciò…

Pagliaccio: “14”
MV3: “Evviva!”
Pagliaccio: “Il numero è finito”

MV3 apprezzò la magia incredibilmente incerdibilmentosa! Alla fine si posa la domanda…

MV3: “Pagliaccio posso chiederte na cosa?”
Pagliaccio: “No”
MV3: “Manco se faccio da cavia per il prossimo numero?”
Pagliaccio: “Prima però fai la cavia…”
MV3: “Ok”
Pagliaccio: “45”
MV3: “Bene”
Pagliaccio: “Chiedi pure”
MV3: “Ma perché non ce nessuno allo spettacolo?”
Pagliaccio: “Sono tutti a quel mega festone porno”
MV3: “Cosa!?”
Pagliaccio: “Si quello dove ci sono lesbiche, tette, fiche e culi a volontà”
MV3: “Allora ti saluto…CIAO”

MV3 come un razzo scappò via per andare a quel mega festone…ed il Pagliaccio pensò un attimo…

Pagliaccio: “Minchia na festa porno! Ce vado pure io…MI LICENZIO”

Anche il Pagliaccio andò al Party, ma li si scopri che ce l’aveva piccolo…per fortuna non era il più piccolo…MV3 infatti ce l’aveva proprio inesistente!
cell in the hell
00lunedì 27 marzo 2006 16:20
uno spot assolutamente divertente e coinvolgente, con battute davvero sensate.

Voto: 8.5
NBA619
00lunedì 27 marzo 2006 16:23
Re:

Scritto da: cell in the hell 27/03/2006 16.20
uno spot assolutamente divertente e coinvolgente, con battute davvero sensate.

Voto: 8.5



Oh la madonna! 8.5 per una roba scritta in 8 minuti? [SM=x837070]: [SM=x837064]:
cell in the hell
00lunedì 27 marzo 2006 16:27
Re: Re:

Scritto da: NBA619 27/03/2006 16.23


Oh la madonna! 8.5 per una roba scritta in 8 minuti? [SM=x837070]: [SM=x837064]:



considerando che hai fatto il massimo che si poteva fare in una paginetta direi proprio di sì. Comicità ottima! :Sm1:
cell in the hell
00lunedì 27 marzo 2006 16:38
lo spettacolo (spot Leone)
30 anni fa
Sandee: “Jack, andiamo al circo?”
Jack: “ma no, Sandee, non mi interessa”
Sandee: “ma c’è lo spettacolo della pallina blu”
Jack: “Sandee, ti ho detto che non mi interessa”
Sandee: “ma a me piace, uffa, ci andremo poi”

25 anni fa
Sandee: “Jack, andiamo al circo?”
Jack: “ma no, Sandee, ormai siamo troppo vecchi, abbiamo 15 anni”
Sandee: “ma c’è lo spettacolo della pallina blu”
Jack: “Sandee, chissenefrega della pallina blu”
Sandee: “uffa, se ne riparla”

20 anni fa
Sandee: “Jack, andiamo al circo?”
Jack: “al circo ora? Ma se abbiamo 20 anni!”
Sandee: “ma c’è lo spettacolo della pallina blu”
Jack: “è da 10 anni che mi dici di voler vedere sta pallina blu, diavolo, ho altre cose a cui pensare”
Sandee: “ok, come vuoi tu”

10 anni fa
Sandee: “Jack, come va? Andiamo al circo?”
Jack: “ehm, non posso, sono un padre di famiglia ed ho tanti impegni”
Sandee: “ma c’è lo spettacolo della pallina blu”
Jack: “Sandee, non vorrei essere monotono, ma…non ho tempo”
Sandee: “che rabbia, anche stavolta niente pallina blu”

La scorsa notte
Telefono: “DRIIIIIIN”
Jack: “chi è?”
Telefono: “sono il telefono”
Jack: “sì, ma chi è dall’altra parte della cornetta?”
Voce dall’altra parte della cornetta: “Jack, Sandee è all’ospedale, sta morendo”.

Jack ebbe i suoi sensi di colpa, la sua amica Sandee stava malissimo, Jack doveva fare qualcosa per lei. Così, il lottatore della WBFF si recò all’ospedale.

Jack: “oh, Sandee, mi dispiace per il tuo incidente”
Sandee: “a me di più”
Jack: “so che sono stato un cattivo amico per te, se posso fare qualcosa per farmi perdonare lo farò”
Sandee: “andiamo al circo?”
Jack: “al circo? Ancora questo fottuto circo?”
Sandee: “ma c’è lo spettacolo della pallina blu”
Jack: “è da 30 anni che mi dici di sta pallina blu. Che diavolo è lo spettacolo della pallina blu?”
Sandee: “vedi, Jack, lo spettacolo della pallina blu è…è……….”.

Sandee perde conoscenza, il medico prova a salvarlo, ma non ci riesce. Sandee è morto, il mistero dello spettacolo della pallina blu rimane irrisolto.
=Phoenix=
00lunedì 27 marzo 2006 17:18
Las Vegas

Un’altra giornata che ero riuscito a passare a casa, in quel momento finiva. Io mi ritrovavo a letto, pronto per partire all’indomani. Avevo passato la giornata con Elaine, che mi aveva tenuto compagnia. Eravamo andati al circo, mi piaceva tanto l’atmosfera che si respirava in quel luogo. Ero andato al circo, come in quella giornata di anni fa…

----------------------------------------------------------

7:30

-Papà, papà, mi porti al circo? Avevi detto che mi ci portavi, daiiii, daiiii!-

Un bambino, di circa 7 anni, tirava le coperte del padre, tentando di svegliarlo. Dopo poco il padre, ancora assonato, alzò il busto e osservò Garet vicino il letto.

-No… Garet, è presto, sono le otto di mattina, è ancora presto per andare il circo. Stasera, ti giuro, ti ci porto, ok?

-Sì, Sì, grazie papà! Non vedo l’ora, non vedo l’ora-

Sam Jax si alzò e portò fuori GJ tentando di contenere la sua felicità, soprattutto perché non voleva svegliare la moglie, che probabilmente se la sarebbe presa con uno dei due.

20:00

-Papà, papà, sbrigati! Dobbiamo andare al circo! Mamma, anche tu, sbrigati a vestirti!-

Erano tutti e tre pronti. Sam Jax vestiva con una maglietta hawaiana da cui però si intravedevano i suoi pettorali da quarantenne in forma con sotto dei jeans. Lucy, la madre, aveva indosso un completino che poco spazio dava alla fantasia, seppur il suo splendido corpo era stato rovinato in piccola parte dalla sua gravidanza. Garet invece era vestito con una felpa rossa e dei pantaloni neri. Era uno splendido quadretto familiare, di quelle da ideale americane. Completamente ipocrita. Lucy, a 26 anni, non voleva avere un figlio. Figuriamoci se ne voleva due. In quella casa le liti erano all’ordine del giorno, la madre di Garet Jax era sempre nervosa. Quella sera però tutto sembrava andare per il verso giusto…

Entrarono in macchina, dopo poco erano al circo. Sam non ebbe problemi ad entrare, una delle persone più importanti di Las Vegas per un semplice circo era un onore averla, lo fecero passare senza neanche farlo pagare.

23:00

Il circo era finito, per Garet era stato uno spettacolo. Si rivolse al padre, e disse:

-Papà, il circo è stato fantastico. Sono fortunato ad avere un padre come te, grazie!-

---------------------------------------------------------------

Una lacrima scese sul volto di GJ, mentre lentamente si distendeva sul letto e si addormentava pensando alla sua prima volta al circo…

-Grazie, papà. Mi hai reso fortunato, grazie.-
=Phoenix=
00lunedì 27 marzo 2006 17:19
Fatto alla veloce, spero piaccia.

[Modificato da =Phoenix= 27/03/2006 17.19]

NBA619
00lunedì 27 marzo 2006 17:57
Sono molto carini tutti e due


X CITH: cojo, va che Sandee è nome da femmina!
MeltdownMachine
00domenica 2 aprile 2006 14:16
Future
E' un po più lungo di una pagina, è lo stesso che ho usato per il PPV NWP, non è il massimo ma non doveva esserlo...

-----------------------------------------------------------------

Qual'è esattamente il motivo per cui molti vogliono conoscere il proprio futuro? E' una bella domanda, in effetti...

Erano ormai le due del pomeriggio. Xero scese dal treno, e si guardò intorno. Non c'era nessuno in giro, un vuoto completo e assoluto. Sentiva delle urla e della musica in lontananza. " Oh no, non un circo " Pensò, disgustato solo all'idea. Sfortunatamente per lui, aveva centrato in pieno il bersaglio. Camminò per la banchina, e si infilò per il viottolo che l'avrebbe portato al piccolo bar che frequentava ormai da qualche tempo, per restare lontano dalla vita caotica del centro. Sfortunatamente, sulla strada c'era qualcuno. Xero provò a svicolare, ma non c'era nulla da fare. " Aspetta un secondo " Disse quello, dirigendosi verso di lui. Xero lo fulminò con gli occhi.Quel tizio avrà avuto si e no venticinque anni, e indossava una camicia nera, del tutto anonima, e un paio di Jeans di marca. Aveva la barba mezza sfatta, e i suoi capelli, biondo pagliericcio, erano piuttosto in disordine.

"Scusa " Esordì quello, mentre piantava in mano a Xero un volantino. "Sono un volontario di un associazione per la lotta contro l'aids, stiamo organizzando una manifestazione, ogni donazione o partecipazione è ben accetta...Loro hanno molto più bisogno di soldi di quanto ne abbia tu, pensa ai paesi del terzo mondo, ogni anno muoiono più di tre milioni di persone per l'HIV, e la maggior parte sono bambini..."

Fece una pausa, per guardare l'uomo che, senza battere ciglio, lo stava fissando. Gli pareva quasi un cadavere che camminava.Le sua espressione non era minimamente cambiata, e i suoi occhi, piuttosto strani, lo osservavano con uno sguardo vacuo, quasi a guardare oltre quell'uomo.

"Hai finito?" Disse Xero "Non hai nessun altra favoletta con cui impressionarmi ? No? Bene. " Concluse, sfilando il portafoglio dalla tasca dietro dei pantaloni. Lo aprì, tolse la carta d'indentità e l'abbonamento del treno, quindi glielo pose in mano e disse rapidamente "Prego", prima di scansarlo e proseguire per la sua strada.
Il volontario aprì il portafoglio, e tirò fuori le due banconote, una da cinquanta e l'altra da venti dollari.

" Ma non lo rivuoi indietro ? " Chiese, gettando uno sguardo interrogativo all'uomo che se ne stava andando.
"No, tienitelo pure" Riuscì a dire, prima di voltare l'angolo.

Il ragazzo osservò il portafoglio in pelle nera, piuttosto logoro, con un grosso solco su di un fianco. Non era nulla di speciale, anzi, era piuttosto di scarso pregio, con rifiniture praticamente assenti e molto poco curate. "Bah...Ciarpame" Disse, prima di gettarlo per terra e intascarsi i soldi.

Nel frattempo Xero, che per evitare quella zecca aveva deviato sul suo solito percorso, si era praticamente perso. Non abituato a percorre quelle strade, infatti, non riusciva più a recuperare alcun segno di riferimento. Passo di fronte ad un fioraio, che non aveva mai visto prima, e che aveva due grossi vasi di terracotta davanti all'entrata. Disorientato, si diresse dalla parte opposta, scendendo per una scalinata in cui non si era mai imbattuto. Non c'era un anima viva intorno a lui. Scese, a passi lenti e misurati la scalinata, e si trovò su una strada a senso unico, chiusa tra due condomini di 4-5 piani. Imboccò, controvoglia, quella strada. Non era solito vagare in luoghi a lui sconosciuti, e non gradiva affatto farlo. Se avesse conosciuto la sorpresa che lo aspettava, avrebbe certamente cambiato strada. Appena fuori da quella catena di edifici, si trovò di fronte un grande spiazzo. Cosa che, di per sè, non l'avrebbe infastidito particolarmente, se solo, su quello spiazzo, non si fosse collocato il circo che aveva sentito prima. Sospirò, e si trovò costretto a chiedere indicazioni a qualcuno, per andarsene, al più presto possibile, da quel posto.

Deciso a non trattenersi più di quanto fosse già necessario, si avvicinò ad uno di quei carrozzoni che ospitano gli artisti dei circhi ambulanti. Doveva trovarsi dal lato opposto all'entrata del circo, visto che, ancora una volta, intorno a lui non c'era nemmeno un ombra. Non che gli dispiacesse particolarmente. Bussò alla grossa porta laccata di bianco, ma non ottenne alcuna risposta. Si guardò ancora intorno. Il paese, da quel lato, sembrava completamente morto. Non riusciva a capire come una simile fiericciola di paese potesse attrarre così tanti idioti, ma decise che era meglio non pensarci. Deciso a vagare ancora a tentoni, piuttosto che addentrarsi oltre in mezzo ad una simile marmaglia, costeggio per un tratto qualche altra roulotte, finchè non vide in un angolo, una tenda viola, alquanto sporca, decorata con delle stelle dorate, che ormai si erano ridotte a piccole macchie gialle informi. Non avendo altra scelta si avvicinò a quella che, molto probabilmente, era sede di una qualche sorta di zingara chiromante. Scostò la tenda dall'entrata, e osservò la donna, piccola e gracile, che lo osservava dall'altra parte, con due occhi castano scuro enormemente dilatati, quasi come se avesse utilizzato dei fumi di belladonna per adornarsi.

" Fatti avanti, bel giovine, saprò diradare la nebbia che oscura il tuo futuro...." Disse la donna, con voce calda e profonda, che aveva un qualcosa di maschile.
" Incenso..." Sussurò Xero..." Sono fumi di incenso, vero ? " Chiese, già sicuro della risposta.
" Molti sono i fumi che aiutano la mente ad aprirsi, ragazzo mio, e l'incenso è tra questi. Siediti, ti prego, i tarocchi saranno presto pronti a rilevelarti il tuo futuro, prossimo ma anche più remoto..."
" Veramente, non sono qui per questo " Disse Xero
" Ah, forse preferisci che ti legga la mano?" Lo interruppe la Zingara. " Molteplici sono le vie per conoscere il destino, e molteplici sono gli esiti che posso prevedere..." Appena finita la frase, avvinghio una delle mani di Xero, e la schiuse con le sue lunghe unghie pittate di viola. Xero ritrasse con forza la mano.
" No, vede, lei non capisce, a me non interessa il mio futuro " Cercò di dire Xero, ma venne ancora prontamente interrotto.
" E perchè mai non dovresti voler conoscere le scelte che il destino ha in serbo per te? Perchè non vuoi conoscere ciò che il fato stabilisce con certezza e ciò che l'arcana arte della divinazione mi permette di conoscere?" Finita la frase, la donna cominciò a fissare negli occhi Xero, che, lentamente, si era rimesso in piedi. Cominciò così a parlare:
" Dunque tu mi proponi di conoscere il mio futuro, di conoscere ciò che mi aspetta. Potrebbe sembrare una proposta allettante, se fosse realizzabile, ma visto che sei solo una patetica ciarlatana, non considero neanche questa possibilità. Ipotizziamo però, tesi molto remota a dire il vero, che tu possa davvero prevedere ciò che mi accadrà. Perchè mai mi dovrebbe giovare ? "
La donna provò a parlare, ma Xero la fermò sul nascere.
" Era una domanda retorica. Il fato, come tu stesso dici, è già stabilito. Anche se dovessi conoscerlo, poichè già stabilito, non potrei oppormi. Secondo le tue parole, l'uomo è un fuscello, inerme, trasportato dalle correnti dei venti del fato, che viene spinto finchè non cessa di respirare. A cosa mi dovrebbe dunque servire conoscere il mio destino, se non posso fare nulla per cambiarlo ? "
" Preferisci brancolare nel buio in un roveto o saltarci dentro di tua volontà ? La questione è la stessa. " Replicò convinta la zingara.
" Non esattamente. Il futuro non è una scelta. O meglio, lo è in parte. Possiamo scegliere di prende il futuro di petto, di cercare di cambiarlo, ma è una speranza vana. Possiamo farci portare per inerzia, trascinarci avanti in un esistenza vuota, arrancare sulla nostra strada. La differenza, in fondo, è molto piccola. In effetti, la vita è terribile. E' lei che ci governa, non noi che la governiamo.
Qualcuno, una volta, disse che l' unica differenza tra un santo e un peccatore è che il santo ha un passato e il peccatore ha un futuro.
E io sono un maledetto peccatore."
eddie619
00domenica 2 aprile 2006 14:35
Re: Future

Scritto da: MeltdownMachine 02/04/2006 14.16
E' un po più lungo di una pagina, è lo stesso che ho usato per il PPV NWP, non è il massimo ma non doveva esserlo...

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Qual'è esattamente il motivo per cui molti vogliono conoscere il proprio futuro? E' una bella domanda, in effetti...

Erano ormai le due del pomeriggio. Xero scese dal treno, e si guardò intorno. Non c'era nessuno in giro, un vuoto completo e assoluto. Sentiva delle urla e della musica in lontananza. " Oh no, non un circo " Pensò, disgustato solo all'idea. Sfortunatamente per lui, aveva centrato in pieno il bersaglio. Camminò per la banchina, e si infilò per il viottolo che l'avrebbe portato al piccolo bar che frequentava ormai da qualche tempo, per restare lontano dalla vita caotica del centro. Sfortunatamente, sulla strada c'era qualcuno. Xero provò a svicolare, ma non c'era nulla da fare. " Aspetta un secondo " Disse quello, dirigendosi verso di lui. Xero lo fulminò con gli occhi.Quel tizio avrà avuto si e no venticinque anni, e indossava una camicia nera, del tutto anonima, e un paio di Jeans di marca. Aveva la barba mezza sfatta, e i suoi capelli, biondo pagliericcio, erano piuttosto in disordine.

"Scusa " Esordì quello, mentre piantava in mano a Xero un volantino. "Sono un volontario di un associazione per la lotta contro l'aids, stiamo organizzando una manifestazione, ogni donazione o partecipazione è ben accetta...Loro hanno molto più bisogno di soldi di quanto ne abbia tu, pensa ai paesi del terzo mondo, ogni anno muoiono più di tre milioni di persone per l'HIV, e la maggior parte sono bambini..."

Fece una pausa, per guardare l'uomo che, senza battere ciglio, lo stava fissando. Gli pareva quasi un cadavere che camminava.Le sua espressione non era minimamente cambiata, e i suoi occhi, piuttosto strani, lo osservavano con uno sguardo vacuo, quasi a guardare oltre quell'uomo.

"Hai finito?" Disse Xero "Non hai nessun altra favoletta con cui impressionarmi ? No? Bene. " Concluse, sfilando il portafoglio dalla tasca dietro dei pantaloni. Lo aprì, tolse la carta d'indentità e l'abbonamento del treno, quindi glielo pose in mano e disse rapidamente "Prego", prima di scansarlo e proseguire per la sua strada.
Il volontario aprì il portafoglio, e tirò fuori le due banconote, una da cinquanta e l'altra da venti dollari.

" Ma non lo rivuoi indietro ? " Chiese, gettando uno sguardo interrogativo all'uomo che se ne stava andando.
"No, tienitelo pure" Riuscì a dire, prima di voltare l'angolo.

Il ragazzo osservò il portafoglio in pelle nera, piuttosto logoro, con un grosso solco su di un fianco. Non era nulla di speciale, anzi, era piuttosto di scarso pregio, con rifiniture praticamente assenti e molto poco curate. "Bah...Ciarpame" Disse, prima di gettarlo per terra e intascarsi i soldi.

Nel frattempo Xero, che per evitare quella zecca aveva deviato sul suo solito percorso, si era praticamente perso. Non abituato a percorre quelle strade, infatti, non riusciva più a recuperare alcun segno di riferimento. Passo di fronte ad un fioraio, che non aveva mai visto prima, e che aveva due grossi vasi di terracotta davanti all'entrata. Disorientato, si diresse dalla parte opposta, scendendo per una scalinata in cui non si era mai imbattuto. Non c'era un anima viva intorno a lui. Scese, a passi lenti e misurati la scalinata, e si trovò su una strada a senso unico, chiusa tra due condomini di 4-5 piani. Imboccò, controvoglia, quella strada. Non era solito vagare in luoghi a lui sconosciuti, e non gradiva affatto farlo. Se avesse conosciuto la sorpresa che lo aspettava, avrebbe certamente cambiato strada. Appena fuori da quella catena di edifici, si trovò di fronte un grande spiazzo. Cosa che, di per sè, non l'avrebbe infastidito particolarmente, se solo, su quello spiazzo, non si fosse collocato il circo che aveva sentito prima. Sospirò, e si trovò costretto a chiedere indicazioni a qualcuno, per andarsene, al più presto possibile, da quel posto.

Deciso a non trattenersi più di quanto fosse già necessario, si avvicinò ad uno di quei carrozzoni che ospitano gli artisti dei circhi ambulanti. Doveva trovarsi dal lato opposto all'entrata del circo, visto che, ancora una volta, intorno a lui non c'era nemmeno un ombra. Non che gli dispiacesse particolarmente. Bussò alla grossa porta laccata di bianco, ma non ottenne alcuna risposta. Si guardò ancora intorno. Il paese, da quel lato, sembrava completamente morto. Non riusciva a capire come una simile fiericciola di paese potesse attrarre così tanti idioti, ma decise che era meglio non pensarci. Deciso a vagare ancora a tentoni, piuttosto che addentrarsi oltre in mezzo ad una simile marmaglia, costeggio per un tratto qualche altra roulotte, finchè non vide in un angolo, una tenda viola, alquanto sporca, decorata con delle stelle dorate, che ormai si erano ridotte a piccole macchie gialle informi. Non avendo altra scelta si avvicinò a quella che, molto probabilmente, era sede di una qualche sorta di zingara chiromante. Scostò la tenda dall'entrata, e osservò la donna, piccola e gracile, che lo osservava dall'altra parte, con due occhi castano scuro enormemente dilatati, quasi come se avesse utilizzato dei fumi di belladonna per adornarsi.

" Fatti avanti, bel giovine, saprò diradare la nebbia che oscura il tuo futuro...." Disse la donna, con voce calda e profonda, che aveva un qualcosa di maschile.
" Incenso..." Sussurò Xero..." Sono fumi di incenso, vero ? " Chiese, già sicuro della risposta.
" Molti sono i fumi che aiutano la mente ad aprirsi, ragazzo mio, e l'incenso è tra questi. Siediti, ti prego, i tarocchi saranno presto pronti a rilevelarti il tuo futuro, prossimo ma anche più remoto..."
" Veramente, non sono qui per questo " Disse Xero
" Ah, forse preferisci che ti legga la mano?" Lo interruppe la Zingara. " Molteplici sono le vie per conoscere il destino, e molteplici sono gli esiti che posso prevedere..." Appena finita la frase, avvinghio una delle mani di Xero, e la schiuse con le sue lunghe unghie pittate di viola. Xero ritrasse con forza la mano.
" No, vede, lei non capisce, a me non interessa il mio futuro " Cercò di dire Xero, ma venne ancora prontamente interrotto.
" E perchè mai non dovresti voler conoscere le scelte che il destino ha in serbo per te? Perchè non vuoi conoscere ciò che il fato stabilisce con certezza e ciò che l'arcana arte della divinazione mi permette di conoscere?" Finita la frase, la donna cominciò a fissare negli occhi Xero, che, lentamente, si era rimesso in piedi. Cominciò così a parlare:
" Dunque tu mi proponi di conoscere il mio futuro, di conoscere ciò che mi aspetta. Potrebbe sembrare una proposta allettante, se fosse realizzabile, ma visto che sei solo una patetica ciarlatana, non considero neanche questa possibilità. Ipotizziamo però, tesi molto remota a dire il vero, che tu possa davvero prevedere ciò che mi accadrà. Perchè mai mi dovrebbe giovare ? "
La donna provò a parlare, ma Xero la fermò sul nascere.
" Era una domanda retorica. Il fato, come tu stesso dici, è già stabilito. Anche se dovessi conoscerlo, poichè già stabilito, non potrei oppormi. Secondo le tue parole, l'uomo è un fuscello, inerme, trasportato dalle correnti dei venti del fato, che viene spinto finchè non cessa di respirare. A cosa mi dovrebbe dunque servire conoscere il mio destino, se non posso fare nulla per cambiarlo ? "
" Preferisci brancolare nel buio in un roveto o saltarci dentro di tua volontà ? La questione è la stessa. " Replicò convinta la zingara.
" Non esattamente. Il futuro non è una scelta. O meglio, lo è in parte. Possiamo scegliere di prende il futuro di petto, di cercare di cambiarlo, ma è una speranza vana. Possiamo farci portare per inerzia, trascinarci avanti in un esistenza vuota, arrancare sulla nostra strada. La differenza, in fondo, è molto piccola. In effetti, la vita è terribile. E' lei che ci governa, non noi che la governiamo.
Qualcuno, una volta, disse che l' unica differenza tra un santo e un peccatore è che il santo ha un passato e il peccatore ha un futuro.
E io sono un maledetto peccatore."



Non doveva essere sul circo?
MeltdownMachine
00domenica 2 aprile 2006 14:44
Re: Re: Future

Scritto da: eddie619 02/04/2006 14.35


Non doveva essere sul circo?



Sono un cazzone. Ho fatto rispondi nella finestra sbagliata XD
eddie619
00domenica 2 aprile 2006 14:59
Re: Re: Re: Future

Scritto da: MeltdownMachine 02/04/2006 14.44


Sono un cazzone. Ho fatto rispondi nella finestra sbagliata XD



Ma che è sta storia del circo?
cell in the hell
00domenica 2 aprile 2006 15:03
Re: Re: Re: Re: Future

Scritto da: eddie619 02/04/2006 14.59


Ma che è sta storia del circo?



un concorso per allenarsi negli spot. Chi vince si fa Sylvia Leone durante uno show.
Duck-billed Platypus
00martedì 4 aprile 2006 20:12
Re: Re: Future

Scritto da: eddie619 02/04/2006 14.35


Non doveva essere sul circo?


E' lo stesso che gli ho detto io.
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