Re: Re:
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M71, 07/10/2021 11:08:
Il punto è che buona parte dei credenti, poco informati, pensa che l'anima incorporea (e di conseguenza la sua immortalità) sia un insegnamento biblico, prima giudaico e poi cristiano. E invece non è così, come riconoscono eminenti cervelli contemporanei.
Accanto ad eminenti cervelli contemporanei, del tutto rispettabilissimi e nessuno gli toglie alcun merito, ve ne sono , sia nel passato sia nel presente che asseriscono che l'anima, esiste: è una componente dell'uomo e sopravvive dopo la morte fisica e biologica.
Gli esperti di lingue ebraiche e greco antico, ci forniscono solidi e poderosi studi miranti a ribadire che entrambi le due componenti sussistono nel corpo umano: senza anima non è uomo, per contro senza corpo non è più uomo.
La difficilissima questione riguarda invece, se questa essenza dell'uomo chiamata "anima" o "spirito" dell'uomo possa sopravvivere alla morte corporale.
Ora il cristiano, si è posta questa sempre questa domanda.
I cristiani non sono , ovviamente solo i cattolici, come me, che difendono la propria versione .
Ma ci sono anche altri cristiani non cattolici, che giustamente, hanno da secoli, studiato il dilemma.
Parlare di dogma cattolici ai non cattolici, è da escludere perchè non ci credono.
Ma credono nelle sacre scritture e da esse anelano a ricavare la risposta.
Ora post lunghi, affaticano, io ho letto poderose opere sull'argomento , scritte sia cattolici e no.
Propongo dunque i brani scritturistici che possano aiutarci .
Poi magari forse qualcuno penserà che non sia un argomento esposto dalla bibbia? io sono comunque del parere che la scrittura, possa in qualche modo cominciare ad illuminarci.
- Lc 16,19-31. È il resoconto del povero Lazzaro e del malvagio ricco. Si vede che Lazzaro, dopo la
sua morte, sussiste anche senza il suo corpo. È “nel seno di Abramo”.
- Lc 23,43. È la risposta di Gesù al brigante buono sulla croce: “Oggi sarai con me in paradiso“.
- Fil 1,23: “Ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo”.
- 2 Cor 5,1-8: Dopo la morte “Riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani
d’uomo, eterna, nei cieli. Perciò, in questa condizione, noi gemiamo e desideriamo rivestirci (9) della
nostra abitazione celeste purché siamo trovati vestiti, non nudi. In realtà quanti siamo in questa
tenda sospiriamo come sotto un peso, perché non vogliamo essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò
che è mortale venga assorbito dalla vita … Dunque, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in
esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo … preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare
presso il Signore …”, ecc.
- Ap 6,9: I martiri che sono sotto l'altare nell’attesa di resuscitare. Non sono ancora resuscitati: c'è
dunque uno stato intermedio.
Io , di solito ad ogni passo biblico sono propenso ad affrontare un lungo processo esegetico si da affrontare ogni tema in un modo quanto più esaustivo possibile e questo dipende dall'uditorio.
Più esso è preparato , più richiede approfondimenti e ricorsi a biblisti ed esegeti più istruiti di me.
Ma queste , a mio avviso sono le basi pe sviluppare un tema così vasto e impegnativo.
Per l'inizio del discorso bisognerebbe dare una risposta ad ognuno di questi passi.
Non è un lavoro semplice nè facile ma veramente appassionante.
In ultimo , dai passi su esposti è chiaro, a prescindere da eventuali tesi divergenti esegetiche espositive, una realtà di base: una componente dell'uomo che noi chiamiamo anima, sopravviva alla morte corporale fisica, biologica, naturale.
Ed essa non è inconscia, ma ben cosciente e se ha accettato la GRAZIA, è in relazione diretta con Dio.
Penso di aver già parlato troppo. Che la pace regni nei nostri cuori . Grazie per avermi letto.