Complottisti e non......

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Maxmir
00domenica 1 maggio 2005 19:22
Ciao di nuovo a tutti,
sono Max ( ex di Milano), sto' leggendo appassionatamente gli "scontri" tra Massimo ( spero che possa darti del tu...) e la " vecchia guardia ".
Bene io propendo un po' per tutti e due gli schieramenti, premetto che io ero un complottista cronico e convinto,poi man mano che ho seguito il forum, i miei punti fermi sono diventati dei ragionevoli dubbi che tuttora ho, ed e' per questo che mi sto' documentando di quà e di là, leggendo articoli, documenti che vengono pubblicati sui quotidiani, non tanto per la tragica vicenda della morte di JFK, ma quanto il suo operato durante la presidenza.
Mi sono fatto un'idea di tutta questa vicenda,e sono sicuro che nessuno mai saprà per intero su come andarono effettivamente le cose quel maledetto giorno di Novembre del '63, ma a seguire tutta quella gente che poi speculò sulla morte di JFK ( vedi le varie doppie deposizioni di teste chiave, improvvisi lampi di luce nelle memorie di alcuni testimoni ), gettò solo confusione e basta.
Sono convinto che tutti gli organi preposti alla prevenzione di attentai contro JFK, non abbiano funzionato a dovere, abbiano preso le minacce un pò alla carlona...ops...alla viva il parroco, e dopo l'omicidio, tutte le tracce compromettenti siano improvvisamente sparite. Inoltre, la commissione Warren, sempre secondo il mio parere, non ha funzionato fino in fondo, e il Sig. A. Dulles, non avrebbe mai e poi mai dovuto farne parte, era scontato che si creava un precedente con la sua presenza, aggiungo inoltre che , Warren e tutti i consiglieri della commissione, avrebbero dovuto sentire di persona almeno le persone presenti al moneto degli spari, nei pressi della vettura presidenziale, e non delegare agenti dell'F.B.I. a raccogliere le testimonianze, essendo teste chiave.
Un altra cosa che mi cra dubbi la condotta politica di JFK, a volte leggo che era una persona che avrebbe dato il consenso alla partecipazione massiccia di militari amenricani in Vietnam, e a volte trovo scritto che non era affatto "guerrafondaio " al contrario di suo fratello RFK, ricordo la crisi dei missili dell'Ottobre '62, che se avesse ascoltato in vari comandati del Pentagono...mah..non so' se ora c'eravamo ancora.
Un saluto a tutti e a presto MAX.

PS: Federico,ho perso tutto l'archivio del forum, anche quello vecchio, come posso fare?
PSS: Mario..l'interista di Milano......dove sei? Fa' freddo vero?????? [SM=g27823]
carmelo pugliatti
00domenica 1 maggio 2005 20:12
Caro Max,John F. Kennedy non era affatto un "guerrafondaio",era tuttavia un Presidente forte che aveva vinto le elezioni del 1960 promettendo di ridurre il "Gap" missilistico (in realtà inesistente) tra l Unione Sovietica e gli Stati Uniti,e di rimettere in moto l America dopo gli anni "sonnacchiosi" di Ike Eisenhower. Mentre noi stiamo fermi i Russi ci stanno superando,dallo spazio agli armamenti,dalla conquista delle menti e dei cuori dei popoli in via di sviluppo,all organizzazione di movimenti insurrezionali nel terzo mondo .Rimbocchiamoci le maniche,"Non chiedete cosa possa fare per voi il vostro Paese,chiedetevi cosa potete far voi per esso".Questa era in realtà la "Nuova Frontiera".Il programma di riarmo promosso da JFK fu massiccio,ed egli commise l enorme errore di valutazione di incrementare in misura enorme il coinvolgimento Americano nel Vietnam;Tuttavia non bisogna dimenticare che seppe prendere le decisioni più giuste durante la crisi di Cuba salvando il mondo dall apocalisse ,e che era sinceramente interessato ad una limitazione dei test nucleari.La intelligenza,la sua immensa popolarità , il suo carisma lo rendevano molto più temibile per i Sovietici di quanto non sarebbe stato un Presidente "ultrafalco".Quanto a RFK non bisogna confondere il Bobby ministro della giustizia con il Senatore che tentò la scalata alla Casa Bianca nel 1968.Negli anni di Camelot Robert Kennedy era spesso su posizioni più "dure" del fratello (alcuni dicevano che in realtà era un gioco delle parti).Dopo la morte di JFK ,Bob attraversò una crisi che lo portò ad una profonda maturazione personale. Attraverso il dolore divenne un uomo migliore,più compassionevole,più giusto,più umano.Con lui l America ha purtroppo perduto un potenziale grandissimo Presidente.
mazzucco3
00domenica 1 maggio 2005 22:03
Dev'essere una congiunzione astrale particolarissima, perchè qui si corre il rischio di trovare Mazzucco e Pugliatti una volta tanto d'accordo su qualcosa.

Ho appena finito di sottotitolare il famoso discorso di Indianapolis, quello che RFK improvvisò al momento di sapere dell'assassinio di MLK. Pubblicherò il tutto il 5 di Giugno, anniversario della morte.

Comunque, Sig. Pugliatti, non si preoccupi. Anche se per un momento andiamo d'accordo sulla figura di Robert, potremo subito ricominciare a litigare quando spiegherò chi, con molta probabilità, ha ucciso RFK. Anche perchè lì sì che c'è da divertirsi: 8 colpi in canna a Shiran, sette proiettili estratti dalle vittime, e almeno 4 fori nei muri! Altro che magic bullet!

A presto

Massimo
carmelo pugliatti
00lunedì 2 maggio 2005 14:30
Sirhan Sirhan,reo confesso, è ancora tra noi (e mi auguro ci resti per molto,in galera ovviamente).Forse sarà per questo che la "congiuromania" che ha impazzato per decenni su JFK non ha molto attecchito con RFK.Certo per i complottisti più inveterati un altro Jack Ruby a ingarbugliare le cose sarebbe stata un autentica manna,ma non può sempre andare bene.In un certo senso quello di Robert Kennedy è stato il primo delitto di una "nuova era".Infatti Sirhan Sirahn,un palestinese di 24 anni che benchè di etnia cristiana era ossessionato dal Panarabismo ed era un fervente ammiratore di Nasser,uccise il Senatore per il suo forte sostegno ad Israele (Mentre sollecitava un rapido ritiro USA dal Vietnam Bobby chiedeva massicci aiuti militari per la difesa di Israele,e nel Gennaio 1968 aveva proposto che gli Stati Uniti vendessero ben 50 cacciabombardieri Phantom allo Stato Ebraico;una apparente contradizione per molti dei suoi critici,in realtà la cosa più sensata da fare in quel momento storico).In un appunto di Sirhan datato 18 Maggio è scritto "La mia determinazione di uccidere RFK sta diventando più di un ossessione".I colpi di pistola del giovane Palestinese privarono gli Stati Uniti di un grande Presidente,l' occidente di un grande leader e accompagnarono il mondo in una nuova età di terrorismo politico.

[Modificato da carmelo pugliatti 02/05/2005 18.41]

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:38.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com