Re: Sono OT, ma pazienza.
Scritto da: Bruttoformo 02/07/2007 22.02
Mah, la mia modestissima impressione è che l'autore di questo brano non abbia mai letto o ascoltato un testo di Ligabue, o che, se l'ha fatto, non si è dato la pena di rifletterci un nanosecondo e si è limitato a riportare i soliti due luoghi comuni intorno al suddetto Ligabue (del resto posso anche comprenderlo: così si fa meno fatica e più bella figura). Ah, si è dimenticato di dire che Ligabue usa sempre gli stessi tre accordi e gioca a fare il cowboy della bassa: ma chissà, quelle magari le tiene per altre originalissime recensioni.
Il tutto detto, sia chiaro, in assoluta serenità. Al limite prendetele come frivole elucubrazioni di uno che di musica non ne capisce un cazzo.[Modificato da Bruttoformo 02/07/2007 22.02]
No, beh, io non volevo trascinare nel baratro Ligabue né scatenare l'ira del pelide Bruttoformo, mi serviva Liga perchè era il gisuto contraltare.
Vabbè, sul fatto dei tre accordi non val la pena andare oltre, lo sappiamo che è così, è una roba veramente indecente e irrispettosa verso la musica tutta ma può anche darsi che lui sia un genio, che "squadra che vince non si cambia", che lui stesso abbia detto che suona per campare e una serie di accordi ben messi combinati con la fama che già ha non siano brustoline, ecc...
Il punto è un altro.
L'anno scorso volevo farmi una bella compilation dell'EMILIA e mi misi a ricercare canzoni che ben la descrivessero, senza abusare di banalità, senza cadere nello scontato, senza essere o troppo buoni o troppo cattivi (EHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!), senza essere esageratamente folkloristici...
Cioè, per dire: a me piace l'idea in BAR MARIO (credo che sia) di descrivere questo bar dove Bistecca ha la primIera, molto BAR SPORT "emilian style", per dirne una, ma è un'immagine troppo standard, troppo semplificata, troppo facile per noi che emiliani lo siamo, e troppo strana per chi emiliano non è e/o non sa giocare a scopa.
Oppure penso a RADIOFRECCIA che ripeto, a me è piaciuto, però è troppo schematizzato: intorno ad un bar si muovono 7/8 emiliani tipici che fanno le cose tipiche che si sono sempre fatte in Emilia da secoli e che si continueranno a fare nei secoli dei secoli amen, sia nel bene che nel male.
Liga per me ha descritto abasta bene l'EMILY, anzi! Ma è stato ruffiano, è vero, e lo è stato anche nel male. Ripenso alla scena di TITO che va a casa e mezzo ammazza il padre-bestia: una scena così squallida, ma che una volta descritta di diventa quasi familiare, ci fa dire:"Sì, è vero, succede..."
Ma ripeto, tutto troppo schematico.
Per me, Giova e Max hanno usato un metro differente.
Hanno sempre mantenuto un distacco quasi reverenziale, a tratti accusatorio, polemico ma allo stesso tempo indissolubile.
Della serie:"M'hai veramente rotto il cazzo ma probabilmente non ti cambierei mai".
"Dammi una mano ad incendiare il piano padano/dammi una mano a consolare il piano padano".
O ripenso alla tanto ripetuta (qui in questo forum) NOIA dove un tizio (forse Zamboni) presenta i CCCP neanche fossero il gruppo liscio di TABARRONI spacciandoli come un RICORDO DELL'EMI
GLIA e poi parte questa base campionata che distrugge tutti i miti possibili.
Oppure pensa a
"fantasmi sulla A14, dai finestrini passa odor di mare, diesel, merda, morte e vita..." (non so se fossero veramente in quest'ordine, ma vabbè, il senso non cambia.
L'idea che trasmette subito a me è quella di un posto lugubre e senza interessi particolari, invece ragionandoci sopra s'arriva a pensare che sia molto spesso il preludio o il termine di cose bellissime o bruttissime, però vedi, molto scontato, molto "prime esperienze positive o negative dell'adolescente maturo in Riviera".
E poi penso a
"freddo più pungente" a
"provincia denuclearizzata" "provincia di due imperi",
"sazia e disperata" e sono tre cose che non ne parlano né in male né in bene ma nella loro "realtà" sono un casino significative.
Per cui il tizio che descrive la stazione di Modena su cui si potrebbero sprecare tantissimi altri aggettivi dispregiativi (penso che l'unico lato positivo sia che rappresenti un modo per andarsene da Modena) colga nel segno.
Non appena ha citato la STAZIONE ho capito dove sarebbe andato a parare.
Tu non ci sei stato ma io quando penso a Modena penso anche alla struttura architettonica fascista del Tassoni, ai muri sbrecciati dei bunker, al trend politico degli insegnanti (cazzo, solo DOTTI leggeva la PADANIA ed era, senza ombra di dubbio alcuno, il migliore che si ricordi), ai ragazzi, un misto di figli della Modena da bere e pazzi scatenati.
Vedi, un posto di merda (faceva schifo tutto lì dentro, sembrava un ospedale del cazzo) ma con risvolti curiosi, persone interessanti, possibilità...rispondeva pienamente all'idea "di sto posto mi fa schifo tutto, ma non andrei da nessun'altra parte", molto CCCP, molto meno Liga.
Cioè, mi sono spiegato?
Ha un minimo di senso questa serie di puttanate spaventose?
[Modificato da Zeman81 03/07/2007 11.47]