Cominciamo a parlarne

Referendum: si vota il 12 e il 13/6
Il Cdm decide sulla fecondazione
Il Consiglio dei Ministri ha fissato la data dei referendum sulla fecondazione: si voterà per tutta la giornata di domenica 12 giugno e per metà giornata di lunedì 13 giugno. Lo rende noto il ministro dell'Interno Pisanu. Gli orari saranno succesivamente fissati per decreto anche se lo stesso Pisanu ipotizza domenica dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15. Il Consiglio dei Ministri ha preso la decisione sulla data all'unanimità.Pisanu, rispondendo alle domande dei giornalisti, non ha voluto rivelare quali siano state le forze politiche di opposizione contrarie ad anticipare il voto referendario. "Le consultazioni che ho tenuto - ha spiegato - erano riservate". Per quel che riguarda il rischio di 'elettori fantasma', Pisanu ha sottolineato come il governo abbia avviato "uno scrupoloso lavoro di ripulitura degli elenchi degli italiani all'estero, per garantire che i nomi che figurano negli elenchi dei consolati italiani all'estero corrispondano esattamente a quelli presenti negli elenchi anagrafici. Il lavoro che stiamo svolgendo è a buon punto, possiamo dire che la ripulitura degli elenchi sia all'80%".
Pisanu ha voluto sottolineare tra l'altro come dei 16 referendum tenuti finora nel nostro Paese 8 si siano tenuti nel mese di giugno. Quanto alla scelta tra le due date disponibili, quella del 5 e quella del 12 di giugno, il ministro dell'Interno ha spiegato che il governo ha optato per il 12 anche per evitare la concomitanza con il 'ponte' del 2 giugno che avrebbe potuto "distrarre" gli italiani dal voto referendario.
"La scelta del governo è pessima, gravissima, irragionevole. Peraltro, fondata su tesi giuridicamente e politicamente risibili". Daniele Capezzone, Marco Cappato e Rita Bernardini, bocciano su tutta la linea la scelta del Consiglio dei ministri di indire per il 12 giugno prossimo il referendum sulla fecondazione.
"Quello che il governo ha condotto oggi è un imbarazzante tiro alla fune con le sue componenti interne, che è stato giocato, come al solito, a discapito della volontà dei cittadini italiani". Lo dice Franco Giordano, presidente del gruppo di Rifondazione comunista alla Camera, commentando la decisione del Consiglio dei ministri di fissare la data per il referendum sulla procreazione al 12 giugno. "Le forze che difendono questa legge - ha aggiunto Giordano - hanno mostrato tutto il loro peso all'interno di una maggioranza di governo sfiancata e traballante. E' necessario un immediato ripensamento per correggere questa scelta grave e illiberale e per restituire la parola alle cittadine e ai cittadini italiani".
"Noi avevamo espresso una preferenza per fine maggio. Non so a che posizioni si riferisca il ministro Pisanu quando fa riferimento a opinioni differenti nell'opposizione". Così il presidente dell'Assemblea federale della Margherita, Arturo Parisi, commenta, rientrando negli uffici di Piazza Santi Apostoli, la decisione del governo sulla data per il referendum sulla procreazione assistita e le dichiarazioni del ministro dell'Interno sulle posizioni dei partiti di maggioranza e opposizione.
Il centro destra teme l'esito del referendum sulla procreazione assistita. Per questa ragione, secondo la deputata dei Ds Gloria Buffo, il governo ha deciso di indire la consultazione per il 12 giugno. "Dopo mesi di attesa - afferma la deputata del Correntone Ds - sono bastati solo cinque minuti per far slittare la data del referendum a un weekend di mezza estate. Fino a ieri questa destra invocava il popolo sovrano, adesso spera che il popolo vada al mare. Evidentemente, dopo le elezioni regionali, la paura delle urne fa novanta... Adesso - conclude - bisogna che l'Italia che crede nelle libertà faccia sentire la sua voce".