Come vi regolate col repertorio?

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Leporello68
00lunedì 19 gennaio 2009 16:41
Sono curioso di sapere, soprattutto dai più esperti, come se regolano col repertorio acquisito. Non penso sia un problema esclusivamente mio constatare che un pezzo ben lavorato tecnicamente e musicalmente, se poi accontanato per un certo periodo, quando ripreso generi una certa frustrazione [SM=g27996] Se lo fosse ditemelo che smetto definitivamente [SM=g27994] [SM=g27991]

Intendo, vi lasciate prendere dal piacere di rispolverare ogni tanto gli spartiti risolti oppure è cosa buona e giusta dedicare un tempo fisso ogni tot giorni/settimane?

Io purtroppo rientro nel primo caso e regolarmente me ne pento, quindi ritengo sia preferibile la seconda soluzione anche a scapito di nuovi pezzi. Non c'è sensazione più urtante di prendere un pezzo che dava soddisfazione e avvertirlo come se si partisse da zero.
tatti@
00lunedì 19 gennaio 2009 22:49
purtroppo capita anche a me, bastnao poche settimane senza suonarlo e quel pezzo si trasforma ! e non penso sia un probelma solo nostro (intendo di noi "vecchietti" che ricominciamo) ... il mio maestro dice che anche i concertisti professionisti per mantenere il repertorio devono rispolverarlo di continuo.

Esperti ...cosa dite ?
fkt.
00martedì 20 gennaio 2009 14:08
Re:
Inutile nascondersi dietro un dito, quello che descrivete è un "fenomeno" comunissimo... come diceva Simona, anche i più illustri concertisti sono "schiavi" di tutto ciò.
Da non confondere con la capacità di leggere, anche con ottimi risultati, brani a prima vista; di solito tutto funziona con brani molto al di sotto della nostra reale portata e non di sicuro in occasioni tipo un concerto.

Per cui, dopo una breve pausa di rassegnazione, posso aggiungere solo alcune considerazioni:

- i brani maturano continuamente (e migliorano) anche se non li suoniamo, per cui i tempi di "ripresa" sono inferiori dei tempi di primo studio ... e poi si risparmiano i tempi di analisi e diteggiatura [SM=g27989]
- il risultato è sempre superiore al precedente, aumenta la sicurezza, ed i due aspetti migliorano "ad ogni volta successiva"
- alcuni brani sono "scritti proprio per noi", per cui il lavoro di ripresa è vissuto in forma leggera ... per altri bisogna quasi rincominciare da capo [SM=g28000]
- alla fine con gli anni si ottiene un repertorio che ci permettere di essere "incisivi" con pochissimo tempo di preavviso [SM=g27988]

Per il resto, studiare ... studiare ... studiare [SM=g27990]

Frank
Leporello68
00mercoledì 21 gennaio 2009 17:33
Somma consolazione.

Le tue righe mi confermano come io non faccia un lavoro utile nel primo studio, omettendo troppa diteggiatura che poi nelle riprese aiuterebbe molto a velocizzare il tutto, senza la complicanza di cambiare dita la volta seguente (soprattutto con Bach mi capita).

Anche le dinamiche, peraltro difetto già evidenziato a lezione, andrebbero comunque messe per avere riferimenti mnemonici le volte seguenti.
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