Re:
Tecnicamente, le due note sono diverse (la prima è un po' più alta della seconda) e la differenza tra le due note è circa di un nono di tono: il rapporto di frequenza tra queste due note è 531441/524288. Questa differenza viene detta comma ed è una delle misure usate dagli accordatori: per un'accordatura davvero fine, esiste poi anche il cent, un centesimo di semitono, che serve per le differenze minime in accordatura. In effetti, le note più alte del pianoforte debbono essere accordate un po' più alte (crescenti) di quanto dice la teoria, e le note più basse devono essere un po' più basse (calanti). E la differenza non è da poco, potendo giungere fino a 20-30 cent!
Teoricamente, poi, non ci sono dubbi. Nessun musicista si sognerebbe di scrivere un do# quando l'armonia richiede un reb.
Praticamente la risposta è "dipende". Con un violino (che se ci pensi non ha tasti o punti di riferimento persuonare, ad esempio, è necessario suonare le due note in maniere diverse, visto che se ne ha la possibilità. Con un pianoforte e una chitarra (che sono strumenti temperati), invece, no: si schiaccia lo stesso tasto, o si mette il dito sullo stesso capotasto. Il nome tecnico per avere due note diverse che formano la stessa nota è enarmonia.
Il guaio è che, mentre con il violino io posso fare una qualunque scala, con il pianoforte o la chitarra la cosa non è così banale. Una scala di si maggiore, ad esempio, deve avere un la diesis e non un si bemolle, mentre la scala di fa maggiore esige un si bemolle.
Scritto da: @lf 25/09/2005 20.35
Ciao Turk,
mi hai incuriosito con la storia del D# e Eb che in altri strumenti suonano in modo diverso.. per esempio in quali, negli strumenti a fiato?? e da cosa dipende? sempre se nn è troppo complesso da spiegare.. cmq grazie in ogni caso,