Ore 6,30 di una mattina di Natale resa ancor più buia da un coperchio di nuvole che fagocita ogni bagliore. Nulla fa presagire l’imminente sorgere del sole.
Le strade sono bagnate da una pioggia fine e l’aria è immobile e atipicamente tiepida nel cuore dell’inverno.
Tranne che per la temperatura (i gambali lunghi mi danno quasi fastidio), non sembra davvero la giornata ideale per un’uscita in bici.
Oggi, tanto più, la mattina di Natale, in cui chi si alza presto lo fa per scartare regali o per preparare per tempo sopraffini pranzi familiari, e chi invece indugia sotto le coperte si prepara moralmente a divorarli come dovesse soddisfare anche la fame atavica di generazioni di antenati.
Alle 7,30 sono pronta: un’ultima occhiata alla bici bardata a dovere in versione natalizia e brillante della pulitura della vigilia (ne aveva bisogno, ma temo non durerà molto sulle strade di oggi) e finalmente parto, salvo un inconveniente che mi ha costretto ad un breve rientro in casa.
La bici è pronta, a pieno carico, si può partire!
Pioviggina ad intermittenza, il traffico è nullo, di ciclisti neanche l’ombra, c’è solo qualche irriducibile podista sulla strada lungomare.
Certo se non avessi avuto questo “impegno” non sarei uscita in bici oggi.
Sta diventando una piacevole tradizione lo scambio di Auguri con
Sergio la mattina di Natale. Lui in arrivo da
Rapallo, io da
Genova, naturalmente, e l’ormai consueto punto di incontro in cima alla salita di
Ruta.
Sergio mi viene incontro lungo l’
Aurelia, per colmare il ritardo che io avevo accumulato dalla mia partenza da casa, ed insieme guadagniamo la
Ruta arrivando infine al piccolo borgo di
San Rocco. Abbiamo pochi minuti per un piccolo brindisi, che racchiude tutto il significato di un’amicizia ormai consolidata, poi ognuno tornerà ai “doveri” dei canoni classici del Natale, con pranzi in famiglia e così via.
A me l’onere del vettovagliamento e di cercare di stupire ancora una volta
Sergio.
Sull’ardesia bagnata delle panchine del belvedere di
San Rocco viene imbandito tutto l’occorrente per un brindisi come si deve: due panettoncini tradizionali genovesi in versione mignon, il cioccolato nocciolato artigianale (che
Sergio aveva già dimostrato di apprezzare in altre occasioni), ormai immancabile, e poi marron glacé, torroncini, ananas pesche e albicocche disidratate e, naturalmente…. la mini bottiglia di prosecco! E pazienza se al posto dei calici di cristallo c’erano solo due bicchieri di plastica!
C'è tutto? Pare di sì!
Non c’è il tempo per tirare le somme di tutto quest’anno e per i propositi per quello a venire: affidiamo al brindisi e al piacere di questo breve incontro tutti i nostri pensieri.
Se devo pensare al “mio” Natale lo penso così, non certo a tutti gli orpelli con cui lo stanno soffocando tutte le convenzioni.
GRAZIE SERGIO, per aver fatto in modo che questo Natale fosse un po’ più Natale!
E naturalmente unisco idealmente al brindisi tutti gli amici del forum!
TANTI AUGURI!
Elena