Iervolino choc, sparito un altro quadro
Rubato un Villani dallo studio del sindaco
NAPOLI - Chi ha rubato il Luca Giordano dall’ufficio del sindaco? La pista più calda è quella interna, il ragionamento che fanno gli investigatori nella sua semplicità è quasi banale : è molto più facile che un dipendente infedele, magari in associazione con altri, abbia messo a punto il piano che immaginare un ladro che si introduca dall’esterno, anche se non lo si può escludere.
La notizia del trafugamento - sostituito con un pezzotto, proprio come avrebbe fatto Arsenio Lupin oppure Diabolik con l’inseparabile compagna Eva Kant - ha fatto il giro d’Italia in poche ore. Soprattutto dopo che da Palazzo San Giacomo è arrivata la conferma che i quadri rubati sono addirittura due. Oltre al più celebre di Luca Giordano (valore fra gli 80 e i 100mila euro) anche un altro dipinto di minor pregio ma pur sempre un’opera d’arte, prelevato dalla segreteria del primo cittadino, stanza attigua al suo ufficio. Si tratta di un paesaggio firmato da Gennaro Villani.
Cosa accade a Palazzo San Giacomo? È davvero un luogo sicuro? La denuncia è stata presentata in questura il 3 gennaio. Perché non agli specialisti dei carabinieri famosi in tutto il mondo di stanza a Napoli a Castel Sant’Elmo chiamati solo dopo? La denuncia scatta il 3 gennaio che è la data in cui la Iervolino si è accorta di avere un Luca Giordano falso, una crosta, non quella del furto.
Datare con precisione il furto è molto difficile e questo rende le indagini a dir poco difficoltose. C’è una singolare coincidenza - rispetto alla data in questione - che accomuna Palazzo San Giacomo con la Provincia. L’ente di Piazza Matteotti ha subito negli ultimi tre-quattro anni furti di opere importanti, come ha denunciato Luigi Rispoli, oggi presidente del Consiglio provinciale ma nel 2008, per esempio, esponente di Forza Italia; furti bipartisan che colpirono anche la sede di Rifondazione. Quadri ottocenteschi di scuola napoletana. Furti avvenuti tutti a cavallo delle feste di Natale e dell’Epifania. Il sospetto degli investigatori è che in quei giorni, con i palazzi semivuoti, è molto più semplice mettere a segno colpi.
Il Luca Giordano rubato è stato inserito nel database dei carabinieri, se viene messa sul mercato oggi o fra trent’anni quell’opera verrà individuata. Gli specialisti dell’Arma stanno intanto esaminando la crosta che potrebbe dare preziosi indizi su chi ha commesso il furto. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Gianni Melillo capo del pool sicurezza urbana.
A Palazzo San Giacomo non esistono impianti di videosorveglianza, l’unica telecamera installata è nell’atrio dove i dipendenti usano i badge per l’accesso. C’è chi chiede una riflessione sulla materia a cominciare dai consiglieri comunali per passare agli assessori: giusto in nome della privacy cedere il passo su un fronte importante come quello della sicurezza?
Fonte:
IlMattino