Classici "cult" orrendi

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milla4
00sabato 1 luglio 2017 18:09

Buonasera carissimi! Questa discussione l'ho aperta anche nella sezione Cinema ma trovo che stia bene anche qui.
Ricopio il post chr avevo scritto visto che esprime proprio ciò che voglio dire:

Vengo qui a proporvi un quesito su una cosa che mi capita un giorno sì e l'altro anche e che, francamente, non sopporto.

I classici, quei bei libri "che devi assolutamente vedere perché hanno un messaggio importante, lo scrittore è Pincopallino, ecc.",
ma che
A) Non avete intenzione di leggere perché non è il vostro genere o conoscete la trama e non vi interessa
B)l'avete letto e seppur dalle descrizioni spettacolari, dal profondo significato e scritto Pincopallino non vi è piaciuto per nulla e magari vi ha annoiato

Insomma, per non farla lunga: vi capita mai il fenomeno descrtitto sopra? E se sì, quali libri sono il vostro orrendo cult?
TortaMillefoglie
00lunedì 17 luglio 2017 12:18
Qui sarò più sintetica:

- "Cime tempestose" di Emily Brontë. Lo lessi nell'estate dopo la fine del primo anno di liceo, poiché lettura consigliata e ce lo avevo in casa. Ho sempre sentito lodarlo da amici (amiche) e parenti (mamma e zie) ma a me ha suscitato solo noia e un non indifferente fastidio per le scelte dei personaggi. Fastidio che è rimasto e si destava ogni volta che sentivo alla tv lo spot "IO LEGGO", dove una tipa ne legge un brano.

- "Robinson Crusoe" di Daniel Defoe. Penso sia l'unico libro che non ho mai finito di leggere. Anche questo devo averlo preso sottomano nello stesso periodo di "Cime tempestose", probabilmente mi annoiavo più facilmente...
milla4
00lunedì 24 luglio 2017 13:41
Re:
TortaMillefoglie, 17/07/2017 12.18:

Qui sarò più sintetica:

- "Cime tempestose" di Emily Brontë. Lo lessi nell'estate dopo la fine del primo anno di liceo, poiché lettura consigliata e ce lo avevo in casa. Ho sempre sentito lodarlo da amici (amiche) e parenti (mamma e zie) ma a me ha suscitato solo noia e un non indifferente fastidio per le scelte dei personaggi. Fastidio che è rimasto e si destava ogni volta che sentivo alla tv lo spot "IO LEGGO", dove una tipa ne legge un brano.

- "Robinson Crusoe" di Daniel Defoe. Penso sia l'unico libro che non ho mai finito di leggere. Anche questo devo averlo preso sottomano nello stesso periodo di "Cime tempestose", probabilmente mi annoiavo più facilmente...




"CIme tempestose" l'ho letto spinta dal fatto che il il libro della sorella (Charlotte)mi era molto piaciuto, ma non mi ha coinvolt, anzi mi sembrava un Harmony tragico.

Defoe non è ilmio genere quindi per ora lo evito; quello che classifico come un cult che davvero ho sentito lodare e rilodare è "Il piccolo principe".
Savvero, dirò un'eresia, ma non capisco cosa ci sia di così straordianrio: la morale? Carina, ma niente di mai visto
Lo stile di scrittura? Ho visto di meglio

Forse sono io a non saper cogliere certe cose, ma davvero, per me è molto sopravvalutato
TortaMillefoglie
00martedì 22 agosto 2017 17:04
Re: Re:
milla4, 24/07/2017 13.41:



Defoe non è ilmio genere quindi per ora lo evito; quello che classifico come un cult che davvero ho sentito lodare e rilodare è "Il piccolo principe".
Savvero, dirò un'eresia, ma non capisco cosa ci sia di così straordianrio: la morale? Carina, ma niente di mai visto
Lo stile di scrittura? Ho visto di meglio

Forse sono io a non saper cogliere certe cose, ma davvero, per me è molto sopravvalutato



A me non è dispiaciuto "Il piccolo principe", ma secondo me è un libro che "dà di più" se letto a una certa età: è un libro ottimo per bambini e giovani ragazzi. Dopo i quindici/sedici anni resta comunque un libro leggibilissimo ma c'è appunto il rischio che risulti sopravvalutato.



milla4
00martedì 29 agosto 2017 21:16
Re: Re: Re:
TortaMillefoglie, 22/08/2017 17.04:

milla4, 24/07/2017 13.41:



Defoe non è ilmio genere quindi per ora lo evito; quello che classifico come un cult che davvero ho sentito lodare e rilodare è "Il piccolo principe".
Savvero, dirò un'eresia, ma non capisco cosa ci sia di così straordianrio: la morale? Carina, ma niente di mai visto
Lo stile di scrittura? Ho visto di meglio

Forse sono io a non saper cogliere certe cose, ma davvero, per me è molto sopravvalutato



A me non è dispiaciuto "Il piccolo principe", ma secondo me è un libro che "dà di più" se letto a una certa età: è un libro ottimo per bambini e giovani ragazzi. Dopo i quindici/sedici anni resta comunque un libro leggibilissimo ma c'è appunto il rischio che risulti sopravvalutato.






Guarda, come libro per ragazzi è davvero adatto per i valori che dá e per la semplicitá con cui li trasemtte, spesso però ho trovato che questa ovazione si etendesse anche agli adulti o ai ragazzi non più "piccoli" come se fosse un romanzo (non credo nemmeno possa definirsi tale) da leggere assolutamente,a qualsiasi età, un libro speciale ecc. Anche la pubblità intorno ha rafforzato quest'aura introno ad un libro normale.

Ma forse sono io che non riesco a percepirla...
Ciuffettina
00mercoledì 25 ottobre 2017 03:26
I Promessi Sposi che noia!
Tra i grandi classici che (quanto mai!) ho letto non poveva mancare "I Promessi Sposi". Una noia mortale e trovavo penosi quei punti in cui Manzoni tentava di fare lo spiritoso, pagine e pagine di infodump che se lo proponesse oggi glielo cestinerebbero senza pensarci due volte.
Tra quelli che non ho alcuna intenzione di leggere, c'è un trio di Hemingwey ("Addio alle armi", "Il vecchio e il mare" e "Fiesta") tutti i libri classici italiani (liguaggio antiquato e storie moraleggianti)
Ludo.butterfly
10sabato 18 novembre 2017 15:12
Re: I Promessi Sposi che noia!
Desiree.Bravi, 25/10/2017 3:26:

Tra i grandi classici che (quanto mai!) ho letto non poveva mancare "I Promessi Sposi". Una noia mortale e trovavo penosi quei punti in cui Manzoni tentava di fare lo spiritoso, pagine e pagine di infodump che se lo proponesse oggi glielo cestinerebbero senza pensarci due volte.
Tra quelli che non ho alcuna intenzione di leggere, c'è un trio di Hemingwey ("Addio alle armi", "Il vecchio e il mare" e "Fiesta") tutti i libri classici italiani (liguaggio antiquato e storie moraleggianti)




Io penso che dire di alcuni classici italiani che hanno un linguaggio antiquato sia quasi "inutile", per così dire, insomma parliamo di libri che sono stati scritti in epoche molto diverse dalla nostra. Ti faccio l'esempio della Divina Commedia che, pur essendo stata scritta nel '300, a mio parere resta un classico di indubbia bellezza. Su "I promessi sposi" devo darti ragione, è noioso perché la censura applicata ha tolto tutto ciò che c'era di emozionante. Io grazie ad una professoressa ho potuto leggere "Fermo e Lucia", la prima stesura del libro che fanno leggere a scuola, e posso dirti che è completamente diverso è molto più accattivante, dove la psicologia dei personaggi è sottolineata in modo anche molto naturale.

Per rispondere invece alla domanda iniziale, il libro che ho trovato incredibilmente deludente è stato "I Malavoglia", descrittomi come eccezionale romanzo ma dimostratosi tutt'altro forse a causa delle alte aspettative o forse a causa di alcuni passaggi per niente chiari.
milla4
00lunedì 20 novembre 2017 17:56
Re: Re: I Promessi Sposi che noia!
Ludo.butterfly, 18/11/2017 15.12:




Io penso che dire di alcuni classici italiani che hanno un linguaggio antiquato sia quasi "inutile", per così dire, insomma parliamo di libri che sono stati scritti in epoche molto diverse dalla nostra. Ti faccio l'esempio della Divina Commedia che, pur essendo stata scritta nel '300, a mio parere resta un classico di indubbia bellezza. Su "I promessi sposi" devo darti ragione, è noioso perché la censura applicata ha tolto tutto ciò che c'era di emozionante. Io grazie ad una professoressa ho potuto leggere "Fermo e Lucia", la prima stesura del libro che fanno leggere a scuola, e posso dirti che è completamente diverso è molto più accattivante, dove la psicologia dei personaggi è sottolineata in modo anche molto naturale.

Per rispondere invece alla domanda iniziale, il libro che ho trovato incredibilmente deludente è stato "I Malavoglia", descrittomi come eccezionale romanzo ma dimostratosi tutt'altro forse a causa delle alte aspettative o forse a causa di alcuni passaggi per niente chiari.



Concordo, nel senso che un libro scritto negli anni '50 non potrà mai avere un linguaggio moderno (per come intendiamo noi oggi). Sui Promessi sposi, più che censura c'è stata una totale revsione del romanzo da parte dell'autore stesso (alcune parti troppo estese le ha soppresse, ahimé) ed infatti per alcuni il Fermo è un libro diverso (fermo restando che per me è molto più avvincente e che alcuni personaggi, come l'Innominato, hanno più carattere).

Devo essere sincera, amo Verga: il perché non lo so, e anche se ho dovuto rileggerlo per capirne del tutto alcune parti, ma mi ha preso.
"Storia di una capinera" è uno dei miei libri preferiti (ed molto ma molto diverso dai Malavoglia
Io Pasolini e Pavese non sono proprio riuscita a digerirli e ogni volta sembro io la stupida che non li sa apprezzare



milla4
10lunedì 20 novembre 2017 17:57
Re: I Promessi Sposi che noia!
Desiree.Bravi, 25/10/2017 03.26:

Tra i grandi classici che (quanto mai!) ho letto non poveva mancare "I Promessi Sposi". Una noia mortale e trovavo penosi quei punti in cui Manzoni tentava di fare lo spiritoso, pagine e pagine di infodump che se lo proponesse oggi glielo cestinerebbero senza pensarci due volte.
Tra quelli che non ho alcuna intenzione di leggere, c'è un trio di Hemingwey ("Addio alle armi", "Il vecchio e il mare" e "Fiesta") tutti i libri classici italiani (liguaggio antiquato e storie moraleggianti)




Hemingwey ho provato a leggerlo, ma è di una tristezza infinita: non fa piangere, ma ti resta dentro solo malinconia e la voglia di chiudere il libro
Evil Lady Nanto
00martedì 21 novembre 2017 16:27
Re: I Promessi Sposi che noia!
Desiree.Bravi, 25/10/2017 03.26:

Tra i grandi classici che (quanto mai!) ho letto non poveva mancare "I Promessi Sposi". Una noia mortale e trovavo penosi quei punti in cui Manzoni tentava di fare lo spiritoso, pagine e pagine di infodump che se lo proponesse oggi glielo cestinerebbero senza pensarci due volte.
Tra quelli che non ho alcuna intenzione di leggere, c'è un trio di Hemingwey ("Addio alle armi", "Il vecchio e il mare" e "Fiesta") tutti i libri classici italiani (liguaggio antiquato e storie moraleggianti)




Io non amo Manzoni, anzi detesto la sua ideologia pesantemente clericale.
Però questo "se lo proponessero oggi..." come se ciò che è scritto oggi fosse bello mi lascia alquanto perplessa.
Anzi, quello che tu chiami "infodump" è giusta informazione, perché se scrivi un romanzo storico dall'informazione non si scappa. Poco da fare.
Al massimo, si può rimproverare a Manzoni di fare pagine di saggio storico, invece di armonizzare quello che sa con la storia, ma non è neanche totalmente colpa sua.

Cosa non leggerei? Moravia, abbastanza noioso.
milla4
00lunedì 27 novembre 2017 19:24
Re: Re: I Promessi Sposi che noia!
Evil Lady Nanto, 21/11/2017 16.27:




Io non amo Manzoni, anzi detesto la sua ideologia pesantemente clericale.
Però questo "se lo proponessero oggi..." come se ciò che è scritto oggi fosse bello mi lascia alquanto perplessa.
Anzi, quello che tu chiami "infodump" è giusta informazione, perché se scrivi un romanzo storico dall'informazione non si scappa. Poco da fare.
Al massimo, si può rimproverare a Manzoni di fare pagine di saggio storico, invece di armonizzare quello che sa con la storia, ma non è neanche totalmente colpa sua.

Cosa non leggerei? Moravia, abbastanza noioso.



Io credo che il concetto di riportare un romanzo fuori dal suo contesto sia sbagliato a prescindere: se al tempo di Manzoni avessero proposto, non so, Il fu Mattia Pascal non credo sarebbe stato così apprezzato.
Avendolo studiato fuori dall'ambito scolastico ho potuto apprezzarlo molto di più, specie in alcune parti più sarcastiche ma dire di apprezzarlo del tutto non so se potrei farlo. E' stato un libro importantissimo per la nostra lingua/cultura. su questo non ci piove.
Per quanto riguarda il troppo "storico": pensiamo che ha tolto grandi parti del romanzo facendo anche un'appendice sulla colonna infame, quindi anche lui si era accorto che la cosa gli stava sfuggendo di mano!
Moravia mi piace abbastanza, in alcun romanzi ha un ritmo troppo lento, ma in altri lì ho apprezzato (es La ciociara).
Ho appena finito di leggere Petrolio di Pasolini e mi devo ancora riprendere (non tanto per il contenuto ma per il fatto che fosse finito non finito e che è disordinato all'ennesima potenza)
Ciuffettina
00mercoledì 29 novembre 2017 00:00
Re: Re: I Promessi Sposi che noia!
Ludo.butterfly, 18/11/2017 15.12:


Ti faccio l'esempio della Divina Commedia che, pur essendo stata scritta nel '300, a mio parere resta un classico d'indubbia bellezza.



Concordo in pieno e aggiungo anche "Il Paradiso Perduto" di Milton. Salvo anche Ariosto.


Evil Lady Nanto
10domenica 3 dicembre 2017 15:04
Ora che ci penso, oltre a Moravia c'è un'altra scrittrice che trovo orrenda e so già che è una opinione impopolare.
Jane Austen.
La sopravvalutata Jane Austen, che non trovo affatto divertente.
Ma sembra che questa autrice DEBBA essere amata dalle ragazze e a me questa cosa non piace.
Io sono una ragazza e Jane Austen mi fa schifo.
Di che cosa parla? Boh?
Di matrimoni, pettegolezzi e balli?
Di quanto le donne siano pettegole, a parte la sagace protagonista?
Sinceramente, io considero la presenza di una donna "forte" un segno di idee avanzate in un autore maschio, ma in una autrice donna mi sa tanto di disprezzo verso il proprio sesso.
Due pagine di "Orgoglio e pregiudizio" mi hanno stesa. E a me la letteratura dell'Ottocento piace, ma trovo la Austen sopravvalutata. Perfino Fogazzaro è migliore (conto di ricomprarmi "Piccolo Mondo Antico), per quanto clericale.
Earth
00domenica 18 agosto 2019 16:03
Mmm... non è un classico, ma se posso dire "le pagine della nostra vita" di Nicolas Sparks (spero di aver scritto bene il nome).
 L'ho letto un paio di anni fa .
Mi era stato decantato da più di una persona come storia d'amore bellissima e tristissima, toccante fino alle lacrime... A me non ha fatto piangere, non mi ha messo tristezza neanche un po'.
Per me anzi finisce bene: i due protagonisti si ritrovano, si sposano e vivono insieme e felicemente tutta la vita. È vero che alla fine lei muore, vero che è stata colpita da una brutta malattia (è ho tutto il rispetto e la comprensione per chi vive situazioni del genere), ma la parte della malattia che poteva essere veramente tragica e delicata non è mostrata nel romanzo, ci viene raccontata, quasi riassunta nelle pagine finali. Quello che ci viene mostrato è alla fine quando prima di andarsene la protagonista riconosce/ricorda suo marito.
Sarò io, ma il dramma da lacrimoni non ce lo vedo proprio.
Anche la scrittura poi a tratti mi era sembrata sempliciotta (scorrevole, senza errori e si fa leggere velocemente è vero, ma a volte forse pure troppo """banale""").
milla4
00martedì 20 agosto 2019 17:23
Re:
_Earth_, 18/08/2019 16.03:

Mmm... non è un classico, ma se posso dire "le pagine della nostra vita" di Nicolas Sparks (spero di aver scritto bene il nome).
 L'ho letto un paio di anni fa .
Mi era stato decantato da più di una persona come storia d'amore bellissima e tristissima, toccante fino alle lacrime... A me non ha fatto piangere, non mi ha messo tristezza neanche un po'.
Per me anzi finisce bene: i due protagonisti si ritrovano, si sposano e vivono insieme e felicemente tutta la vita. È vero che alla fine lei muore, vero che è stata colpita da una brutta malattia (è ho tutto il rispetto e la comprensione per chi vive situazioni del genere), ma la parte della malattia che poteva essere veramente tragica e delicata non è mostrata nel romanzo, ci viene raccontata, quasi riassunta nelle pagine finali. Quello che ci viene mostrato è alla fine quando prima di andarsene la protagonista riconosce/ricorda suo marito.
Sarò io, ma il dramma da lacrimoni non ce lo vedo proprio.
Anche la scrittura poi a tratti mi era sembrata sempliciotta (scorrevole, senza errori e si fa leggere velocemente è vero, ma a volte forse pure troppo """banale""").




Beh, sì, è un classico del genere rosa. Concordo in pieno: a parte che odio le storie con gli amori eterni e cose così perché non sono realistiche e mi "puzzano" di falso da un chilometro (mio problema), ma il finale di questo libro alla fine è un finale comune, insomma tutti dobbiamo morire, non è morta una persona giovane, ma un'anziana a fine vita. Il fatto di non mostrarla io l'ho interpretata come una presa di coscienza da parte di Sparks che quella parte non fosse abbastanza triste e quindi saltabile.

Non ti conviene leggere "I passi dell'amore", anche qui lacrime viste da lontano e solo zucchero e noia
milla4
00martedì 20 agosto 2019 17:42
Re:
_Earth_, 18/08/2019 16.03:

Mmm... non è un classico, ma se posso dire "le pagine della nostra vita" di Nicolas Sparks (spero di aver scritto bene il nome).
 L'ho letto un paio di anni fa .
Mi era stato decantato da più di una persona come storia d'amore bellissima e tristissima, toccante fino alle lacrime... A me non ha fatto piangere, non mi ha messo tristezza neanche un po'.
Per me anzi finisce bene: i due protagonisti si ritrovano, si sposano e vivono insieme e felicemente tutta la vita. È vero che alla fine lei muore, vero che è stata colpita da una brutta malattia (è ho tutto il rispetto e la comprensione per chi vive situazioni del genere), ma la parte della malattia che poteva essere veramente tragica e delicata non è mostrata nel romanzo, ci viene raccontata, quasi riassunta nelle pagine finali. Quello che ci viene mostrato è alla fine quando prima di andarsene la protagonista riconosce/ricorda suo marito.
Sarò io, ma il dramma da lacrimoni non ce lo vedo proprio.
Anche la scrittura poi a tratti mi era sembrata sempliciotta (scorrevole, senza errori e si fa leggere velocemente è vero, ma a volte forse pure troppo """banale""").




Beh, sì, è un classico del genere rosa. Concordo in pieno: a parte che odio le storie con gli amori eterni e cose così perché non sono realistiche e mi "puzzano" di falso da un chilometro (mio problema), ma il finale di questo libro alla fine è un finale comune, insomma tutti dobbiamo morire, non è morta una persona giovane, ma un'anziana a fine vita. Il fatto di non mostrarla io l'ho interpretata come una presa di coscienza da parte di Sparks che quella parte non fosse abbastanza triste e quindi saltabile.

Non ti conviene leggere "I passi dell'amore", anche qui lacrime viste da lontano e solo zucchero e noia
Setsy
20domenica 5 gennaio 2020 21:35

I Promessi Sposi che noia!
Tra i grandi classici che (quanto mai!) ho letto non poveva mancare "I Promessi Sposi". Una noia mortale e trovavo penosi quei punti in cui Manzoni tentava di fare lo spiritoso, pagine e pagine di infodump che se lo proponesse oggi glielo cestinerebbero senza pensarci due volte



sono capitata qui per caso e ho provato comprensione! anche per me "I promessi sposi" è il libro (famosissimo, ovvio) più sopravvalutato del mondo! Non è che sia scritto male,ci mancherebbe, ma il gridare al capolavoro... non ho mai capito perché
se devo pensare ad una storia parallela mi viene in mente "I miserabili". affresco corale, protagonista del popolo, valori patriottici, storia d'amore, anche la morale supercattolica, ma il livello per me è proprio diverso. Sfumaure, credibilità, ed è appassionante!
milla4
10lunedì 10 febbraio 2020 18:20
Re:
Setsy, 05/01/2020 21.35:


I Promessi Sposi che noia!
Tra i grandi classici che (quanto mai!) ho letto non poveva mancare "I Promessi Sposi". Una noia mortale e trovavo penosi quei punti in cui Manzoni tentava di fare lo spiritoso, pagine e pagine di infodump che se lo proponesse oggi glielo cestinerebbero senza pensarci due volte



sono capitata qui per caso e ho provato comprensione! anche per me "I promessi sposi" è il libro (famosissimo, ovvio) più sopravvalutato del mondo! Non è che sia scritto male,ci mancherebbe, ma il gridare al capolavoro... non ho mai capito perché
se devo pensare ad una storia parallela mi viene in mente "I miserabili". affresco corale, protagonista del popolo, valori patriottici, storia d'amore, anche la morale supercattolica, ma il livello per me è proprio diverso. Sfumaure, credibilità, ed è appassionante!




Ciao, diciamo che alla fin fine è più importante come è stato scritto che il cosa. Infatti dopo il Fermo e Lucia e la famosa risciacquatura in Arno, si inizia a delineare la sua idea di Italiano e alla fin fine quello che parleremo. Non trovo utile farlo studiare a scuola senza parlare anche della sua importanza linguistica: un accenno andrebbe bene, ma tutto il libro è esagerato.

_Vintage_
10mercoledì 12 febbraio 2020 10:32
Ma che bella discussione *.*
Dunque, diciamo che di libri sopravvalutati ne ho letti davvero molti, e ad essere sincera non mi sono mai trovata a giudicare opere che magari sono state scritte in un'epoca completamente diversa dalla nostra - dovrei tenere conto, appunto, delle censure, del contesto storico e del fatto che l'ironia, come forma di scrittura, s'è evoluta col tempo, quindi non avrebbe senso per me giudicare un lavoro del genere senza doverlo prima contestualizzare a dovere. A ciò si aggiunge che autori come Manzoni o come lo stesso Dante, "sfruttano" - per così dire - le loro opere anche per fare propaganda o denuncia, quindi per noi è sicuramente difficile afferrare appieno quei concetti che magari, per un letterato dell'epoca, risultavano più immediati.

Sono d'accordo sull'idea di Cime Tempestose, che ho considerato a tratti banale e a volte persino paradossale; ho trovato davvero poco realistiche le decisioni dei due personaggi, che sfociano in tragedia senza che ce ne sia davvero una ragione.

Ma il libro che forse mi ha dato più grattacapi è stato il Ritratto di Dorian Gray. Potete anche spararmi, per carità, ma sembra quasi che ogni opera targata Oscar Wilde debba per forza piacere a tutti.
A me non è piaciuto, ad essere oneste al 100%. Per carità, anche qui si parla di un romanzo di fine '800, ma detto francamente l'ho trovato davvero molto difficile da leggere, e la trama non mi ha colpita particolarmente.
Insomma, si sta parlando di quello che agli occhi di molti è un capolavoro della letteratura, ma a me non fa né caldo né freddo. A un secolo e mezzo di distanza, posso dire che fare tutto quel casino per un patto col diavolo era già parecchio superato: c'era arrivato Goethe settant'anni prima col Faust, perciò... 😅

Ripeto: opinione assolutamente personale 😂
milla4
00venerdì 28 febbraio 2020 21:52
Re:
_Vintage_, 12/02/2020 10.32:

Ma che bella discussione *.*
Dunque, diciamo che di libri sopravvalutati ne ho letti davvero molti, e ad essere sincera non mi sono mai trovata a giudicare opere che magari sono state scritte in un'epoca completamente diversa dalla nostra - dovrei tenere conto, appunto, delle censure, del contesto storico e del fatto che l'ironia, come forma di scrittura, s'è evoluta col tempo, quindi non avrebbe senso per me giudicare un lavoro del genere senza doverlo prima contestualizzare a dovere. A ciò si aggiunge che autori come Manzoni o come lo stesso Dante, "sfruttano" - per così dire - le loro opere anche per fare propaganda o denuncia, quindi per noi è sicuramente difficile afferrare appieno quei concetti che magari, per un letterato dell'epoca, risultavano più immediati.

Sono d'accordo sull'idea di Cime Tempestose, che ho considerato a tratti banale e a volte persino paradossale; ho trovato davvero poco realistiche le decisioni dei due personaggi, che sfociano in tragedia senza che ce ne sia davvero una ragione.

Ma il libro che forse mi ha dato più grattacapi è stato il Ritratto di Dorian Gray. Potete anche spararmi, per carità, ma sembra quasi che ogni opera targata Oscar Wilde debba per forza piacere a tutti.
A me non è piaciuto, ad essere oneste al 100%. Per carità, anche qui si parla di un romanzo di fine '800, ma detto francamente l'ho trovato davvero molto difficile da leggere, e la trama non mi ha colpita particolarmente.
Insomma, si sta parlando di quello che agli occhi di molti è un capolavoro della letteratura, ma a me non fa né caldo né freddo. A un secolo e mezzo di distanza, posso dire che fare tutto quel casino per un patto col diavolo era già parecchio superato: c'era arrivato Goethe settant'anni prima col Faust, perciò... 😅

Ripeto: opinione assolutamente personale 😂



ciao! Concordo con te, è difficile farsi un'opinione su qualcosa che è nato in un altro tempo, diciamo il problema nasce quando vengono osannati a destra e a manca diventando intoccabili. SU Dorian Gray concorso, per la trama era affascinante ma pagine e pagine di descrizioni appesantiscono, so che nel contesto storico era normale ma oggi si potrebbe essere anche critici e invece sempre il genio (per D'annunzio è uguale, pesante)
Fujiko91
10domenica 30 agosto 2020 11:12
Il signore degli anelli di Tolkien è un libro troppo lungo e troppo dispersivo, non so perché ma ho provato a leggerlo, ma non mi prende, quindi dopo due o al massimo tre pagine lo abbandonato. In realtà la lunghezza non è un problema, ne ho letti di più lunghi, ma se un libro non mi prende, non posso sforzarmi quindi smetto subito.

- La fabbrica delle bambole di Elizabeth Macneal : lo comprato prima della quarantena mi erano piaciute le recensioni, invece dopo averne letto alcune pagine non mi è piaciuto non mi piace il modo di scrivere della scrittrice, non so perché, ma nemmeno questo pur essendo ambientato nella Londra del 1800 anno da me amato, non lo apprezzato per nulla come libro, personalmente la scrittrice la scritto con troppa fretta soffermandosi poco sui particolari, ci sono troppe poche descrizioni. Si passa da un' ambiente all'altro con troppa fretta e non va bene, perché il lettore si perde e non si gode la lettura.


- I promessi sposi per molti è un libro che va letto, per altri invece lo hanno letto perché hanno fatto il classico, io invece ne ho lette due pagine e poi basta perché non mi piacciono i romanzi di quel genere lo trovo piatto. Non so, ma proprio non fa per me! Ho letto dei romanzi migliori e che mi sono piaciuti molto di più! E poi non voglio dire, mala ragazza fa di tutto per lui, a me le protagoniste senza una propria personalità non mi piacciono, davvero troppo sdolcinato.

Questi sono gli unici libri che mi hanno delusa, ma infondo è solo la mia opinione personale i gusti sono diversi ciò che non piace a me piace ad altri, ma infondo il mondo è bello anche per questo.
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