Civis a Bologna

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Robyk65
00sabato 2 aprile 2011 05:02
Civis, Guazzaloca presto in Procura

Verrà chiamato, come persona informata sui fatti, anche il numero uno di Enel Piero Gnudi

L'ex sindaco di Bologna Giorgio Guazzaloca, indagato per corruzione nell’ambito di una inchiesta sulla realizzazione del Civis, il discusso tram a guida ottica, sarà sentito a breve dai magistrati. È stato lo stesso legale dell’ex sindaco, Guido Magnisi, a sollecitare l’interrogatorio. La data non è ancora stata fissata. Ma la Procura ha invitato a comparire anche gli altri indagati nell’inchiesta.

Verrà chiamato per un’audizione come persona informata sui fatti anche Piero Gnudi, presidente dell’Enel. Un’audizione caldeggiata anche dalla difesa di Guazzaloca, che sostiene che proprio da Gnudi e da Enel partì l’indicazione di Guazzaloca per la presidenza nel cda di Leasys spa (partecipata al 48% da Enel e al 52% da Fidis servizi finanziari, controllata al 100% da Fiat auto). Per la Procura invece quella nomina (l’incarico fu assunto da Guazzaloca nel novembre 2004 quando non era più sindaco) con relativo compenso da 100.000 euro annui sarebbe una contropartita data all’ex sindaco in cambio della aggiudicazione (e della velocizzazione dell’aggiudicazione) dell’appalto Civis all’Ati che ha come capofila Irisbus, del gruppo Fiat. Ieri anche Leasys ha ricordato che la nomina di Guazzaloca (che poi lasciò l’incarico dopo pochi mesi per andare all’Antitrust) avvenne su indicazione di Enel. E anche Gnudi ieri a sua volta ha confermato che fu Enel a decidere di affidare la presidenza a una personalità esterna.

La difesa di Guazzaloca conta di arrivare all’interrogatorio con la documentazione della trattativa che portò alla nomina dell’ex sindaco nel cda della società, che suffragherebbe la linea difensiva. Documentazione di cui l’indagato non è in possesso e che per lo stesso avvocato Magnisi potrebbe invece già essere stata acquisita dagli inquirenti nelle perquisizioni di ieri, svolte anche nella sede di Leasys.


01 aprile 2011

corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2011/1-aprile-2011/civis-guazzaloca-presto-procura-1903577719...
sandro.raso
00sabato 2 aprile 2011 07:41
Vorrei che qualcuno mi spiegasse come mai simili cose vengono sempre fuori in vista di importanti appuntamenti elettorali e poi vengono dimenticate.
(nessun giudizio da parte mia sulla vicenda particolare, che non conosco se non da qualche notizia giornalistica).
em66
00lunedì 4 aprile 2011 10:14
Visto che praticamente tutti gli anni ci sono elezioni simili coincidenze temporali sono del tutto normali. Non avrebbe senso far dipendere i tempi della giustizia da quelli della politica.
Tra l'altro nel caso in questione il discorso non regge come date visto che Guazzaloca (che mi sembra neppure si sia candidato) era gia` stato interrogato a meta` Febbraio ed ora e` lui stesso che chiede di essere interrogato.
lordtiranus
00sabato 28 maggio 2011 09:36

I pm: “La grande truffa del Civis studiata per fare un favore al gruppo Fiat”

Nell'inchiesta travolto l'ex sindaco Giorgio Guazzaloca, ma anche Piero Collina presidente di quel colosso che è il Consorzio coop costruzioni e l'ex dg del Comune. Ecco le carte dove i magistrati ricostruiscono quanto sarebbe accaduto
Accordo corruttivo. È questa la frase che compare più volte nel capo d’imputazione relativo all’inchiesta sull’appalto del Civis, il discusso tram su gomma a guida ottica.

E dal documento emergono nuovi dettagli sull’inchiesta portata avanti dal procuratore aggiunto Valter Giovannini e dal sostituto procuratore Antonello Gustapane.

Gli indagati per ora sono in tutto diciassette, tra questi l’ex sindaco di Bologna dal 1999 al 2004, Giorgio Guazzaloca, l’ex dg del Comune Enrico Biscaglia e anche Piero Collina, presidente del Ccc (Consorzio cooperative costruzioni).

Gli accordi corruttivi che vengono evidenziati sono quelli conclusi da Piero Collina, Vincenzo Lasalvia, dirigente Irisbus, Alberto, Marta e Maria Fiorentino (quest’ultima cognata di Gian Luca Galletti, parlamentare Udc e braccio destro di Casini), Angelo e Pietro Maresca, con Guazzaloca e l’ex direttore generale di Palazzo d’Accursio Enrico Biscaglia. Oltre a loro, che sono tutti indagati, avrebbero partecipato anche altri pubblici ufficiali ancora non identificati. Il tutto con l’obiettivo di far ottenere l’appalto a Irisbus, con l’approvazione di tre delibere comunali dell’ottobre 2000, ottobre 2002 e marzo 2003.

E sarebbe stato Claudio Comani, project manager per il Civis e principale referente del progetto all’interno di Atc, a modificare il capitolato speciale d’appalto per spianare la strada ad Irisbus. Comani, infatti, insieme a Guazzaloca, Biscaglia, Maurizio Agostini (Presidente del cda Atc dal 1999 al 2005) e Paolo Vestrucci (ex consigliere del cda Atc), nominati dall’ex sindaco, e in concorso con altri pubblici ufficiali non identificati – secondo gli accordi conclusi con Collina, i Maresca e Fiorentino per vincere la gara d’appalto, vista la partecipazione all’appalto di altre aziende come Bombardier, Apts, Lohr, Ganz-Ciro Menotti – avrebbe redatto il capitolato speciale d’appalto in modo da indurre le ditte invitate a non presentare l’offerta e lasciare in pista solo Irisbus. Convincendo di conseguenza gli altri iniziali offerenti a ritirarsi dalla gara.

Secondo l’accusa, fu dunque lui, d’intesa con Guazzaloca, Biscaglia, Agostini e Vestrucci a modificare il capitolato finale d’appalto, rispetto a quello che era stato sottoposto alla Via (Valutazione di impatto ambientale) da parte della Provincia di Bologna e ignorando le prescrizioni imposte dall’assessorato ai Trasporto di Palazzo Malvezzi.

Nel capitolato finale venne dato infatti poco rilievo alla capacità di carico e di espandibilità, proprio perché i mezzi Irisbus erano deboli da questo punto di vista. Vennero assegnati, infatti, sostiene la Procura, quattro e cinque punti su 100, anziché 10 e 15 come richiesto obbligatoriamente dalla Provincia. Furono dunque inseriti requisiti, sostengono i pm, che in quel momento erano in possesso del solo sistema di trasporto prodotto da Irisbus.

Sempre loro, con altri pubblici ufficiali non identificati, avrebbero falsamente riferito al consiglio di amministrazione di Atc che la commissione giudicatrice per l’appalto aveva dato un punteggio complessivo all’unica partecipante di 752 punti, quando in realtà ammontava a 452 punti sui complessivi 730. E il punteggio era basso sia rispetto al livello di sperimentazione, che di affidabilità del sistema di trasporto proposto. Ma anche quello relativo al livello di rischio di tecnologia di trasporto non era soddisfacente.

Dalle carte emerge come Guazzaloca, leader politico e amministrativo di Agostini, Comani e Vestrucci, d’intesa con Biscaglia e altri pubblici ufficiali, avrebbe voluto concludere il contratto di appalto prima della scadenza del suo mandato anche disattendendo le richieste di approfondimento formulate dalla Provincia e dal comune di San Lazzaro di Savena, omettendo risultati di test, elementi fondamentali riguardanti i veicoli Civis usati in altre città come Rouen o Clermont in Francia. Omettendo inoltre di far esaminare al cda di Atc le relazioni sul Civis. Il tutto con la consapevolezza che il progetto era differente da quello oggetto della procedura di V.I.A., non rispettando diversi requisiti.

Tra l’aprile del 2004 e giugno 2005, inoltre, Agostini, Comani e Vestrucci, d’intesa con Guazzaloca, Biscaglia e altri pubblici ufficiali non identificati, pur essendo consapevoli che il progetto era difforme da quello sottoposto alla Valutazione di Impatto Ambientale, avrebbero fatto adottare al consiglio di amministrazione di Atc una serie di decisioni per portare avanti i lavori, senza alcuna cautela per gli interessi dell’amministrazione pubblica, visto il carattere innovativo del Civis.

Fin qui l’impegno da parte di Guazzaloca, Biscaglia, Agostini, Vestrucci, Comani e altre pubblici ufficiali non ancora identificati per portare avanti i lavori del Civis.

E in cambio, secondo la Procura, ci sarebbero somme di denaro e altre utilità consegnate dai beneficiari, come Vincenzo Lasalvia, Giuseppe Amaturo, Salvatore Martelli, Pierre Fleck (dirigenti di Irisbus Italia Spa dal 2002 ad oggi), Alberto, Maria, Marta Fiorentino e Angelo e Pietro Maresca.

Un esempio è la nomina a Presidente del Cda di Leasys Spa di Giorgio Guazzaloca, una società partecipata al 48% da Enel FM spa e dal 52% da Fidis Servizi Finanziari spa, partecipata a sua volta al 100% da Fiat Auto spa.

O ancora la consegna a Comani da parte di Collina, presidente di CCC, di 315 mila euro. Per Collina l’accusa è di corruzione e concorso nell’inadempimento dei contratti per le pubbliche forniture. Nel mirino degli investigatori ci sarebbe infatti l’accordo, formalizzato nel febbraio 2005, tra una società per gli inquirenti riconducibile all’ex membro del Cda di Atc Claudio Comani, la T.E.SI srl, e Ccc. Un accordo per una prestazione professionale per progettazione e direzione dei lavori del cantiere per un immobile in via Marco Emilio Lepido. Un’attività per cui la società ricevette, dal 2004 al 2007, quei 315 mila euro. Un progetto rilevato da Ccc da Coopcostruzioni, che a sua volta l’aveva rilevato da un’altra proprietà che però aveva aperto il rapporto con la società riconducibile a Comani già dal 2002.

Altro denaro fu poi consegnato, come ha raccontato ieri il Fatto Quotidiano, tra il settembre 2004 e maggio 2011 a pubblici ufficiali ancora da identificare nelle fasi di programmazione, deliberazione ed esecuzione del Civis. Circa un milione di euro passato nelle casse della Maresca e Fiorentino Spa per l’acquisto di un capannone per la manutenzione dei Civis, poi acquistato dalla Alpi Srl, persona giuridica distinta dalla Maresca e Fiorentino Spa, ma in cui figurano alcuni dei suoi soci. E altri soldi destinati a prestazioni come l’acquisto di attrezzature per la manutenzione del Civis, pubblicizzazioni, assistenza ai mezzi e addestramento dei conducenti effettuati dal 1999 al 2004, prima che il progetto del Civis esistesse a Bologna. L’ipotesi della Procura è che quelle prestazioni non siano state effettivamente compiute. Secondo la Procura, dunque, Maresca e Fiorentino sarebbero stati intermediari tra Irisbus e pubblici ufficiali ancora da identificare.

Proprio ieri sono stati perquisiti gli studi di due commercialisti di Maresca e Fiorentino, Enrico Frasnedi e Giampaolo Galletti, fratello di Gian Luca Galletti, ex assessore nella giunta Guazzaloca, attuale parlamentare Udc e braccio destro di Pier Ferdinando Casini. I due però non risulterebbero indagati. Ora la Procura è in attesa dell’esito delle numerose perquisizioni di ieri che potrebbero dire molto sull’esito dell’inchiesta.

brioskj
00sabato 28 maggio 2011 09:58
ops guarda,due cancri italiani...fiat e coop del cemento...
naricemirko
00sabato 28 maggio 2011 21:09
Uno scandalo per un semplice filobus, roba da matti. Odio il CIVIS.
ralco
00domenica 29 maggio 2011 12:48
Se lo scandalo fosse stato per un tram, era più accettabile? [SM=g27993]
giambo64
00domenica 29 maggio 2011 21:03
[SM=g11770]
naricemirko
00domenica 29 maggio 2011 21:26
Avrei detto che sarebbe stato uno scandalo, come lo è, anche se in maniera totalmente diversa, il fatto che quà era già tutto pronto, a patto di "allargare" di 1m, forse neanche, la Certosa per poter farci passare veicoli larghi più di 2m e 15 e invece, con tutti i soldi persi per abbassare il piano dei binari, ecc siamo dove siamo.
In quest'opera ricordiamo che si sono fatti grandi favori a ditte e imprese di costruzioni, quando come dicevo prima, sarebbe stato sufficiente la risagomatura della galleria, come nel progetto iniziale. Se questo non è un enorme sperpero di denaro pubblico, quando non ce n'era assolutamente l'urgenza.....
(metrosur)
00lunedì 30 maggio 2011 01:06
Questa vicenda dimostra come la gran arte delle "gare" europee in italia siano una farsa. Basta scrivere il capitolato in modo da far vincere chi si vuole. Ultimo esempio la linea 4 di Milano dove hanno fatto in modo che fossero sempre la stessa tecnologia (Ansaldo) e società (ATM) a vincere... Spero che i magistrati vigilino sempre più su queste "gare" e non solo quando non ne possono fare a meno come a Bologna dove era troppo palese per far finta di niente.
Trammax
00lunedì 30 maggio 2011 09:35
Re:
ralco, 29/05/2011 12.48:

Se lo scandalo fosse stato per un tram, era più accettabile? [SM=g27993]



Luigi, la corruzione è sempre condannabile, anche quando ciò che viene realizzato è cosa buona e giusta. [SM=g27988]

Lo è, a maggior ragione, quando, ed è la situazione prevalente, serve a far passare superstrade inutili, sistemi di trasporto "innovativi" che non si fila nessuno perchè tecnicamente deludenti se non fallimentari, locomotive monofasi senza che in Italia vi fosse un solo chilometro di rete ferroviaria alimentato in tale sistema (Negli anni ottanta FIAT Ferroviaria ha realizzato 25 loco E491/492, pagate con i soldi pubblici e finite dal demolitore senza aver mai circolato), far costruire un viadotto di sette chilometri per una linea secondaria (Asti - Castagnole) onde "evitare dei terreni franosi", commissionare grandi opere, in trattativa privata, a grandi gruppi o consorzi plurinquisiti che realizzeranno il progetto a costi esorbitanti. [SM=g27996]

Chi nutre sconfinata (e colpevole) fiducia verso tutto e tutti dovrebbe riflettere anzitutto su questo.

P.S. Davide, credo che tu abbia dimenticato di citare la fonte dell'articolo che hai postato. [SM=g27988]

In quell'articolo comunque, vi sono alcune inesattezze: Civis non è un tram su gomma (semmai un filobus, non disponendo di rotaia di guida e necessitando di un bifilare; inoltre Clermont non ha il Civis ma il Translohr che è tutt'altra cosa.




lordtiranus
00lunedì 30 maggio 2011 10:34
giambo64
00lunedì 30 maggio 2011 23:04

inoltre Clermont non ha il Civis ma il Translohr che è tutt'altra cosa.



In realtà il Civis c'è stato, a Clermont Ferrand.
La linea B, che è stata realizzata prima della A, utilizza la guida ottica, ed inizialmente utilizzava i Civis, ai quali poi sono stati preferiti gli Agora, sempre dotati di guida ottica.

Ecco un video in cui si vede il civis sia a Rouen che a Clermont



ed ecco un sito che parla della linea di Clermont

www.transbus.org/reseaux/63000.html

lordtiranus
00giovedì 2 giugno 2011 14:56
Il ministero “rottama” il Civis


Il ministero “rottama” il Civis: inutilizzabile. Come buttare via 160 milioni di euro

Il nuovo sindaco Merola si trova davanti alla prima grana: era nella giunta Cofferati che disse di andare avanti col progetto. Ora la commissione di tecnici ha decretato che i 49 mezzi a guida ottica sono insicuriI mezzi Civis hanno “inadeguatezze” e problemi “relativi alla sicurezza del mezzo e al sistema di guida”. Non possono viaggiare con la guida ottica, ma solo manualmente. È questo il verdetto della Commissione interministeriale sulla sicurezza dei trasporti.

La relazione è stata portata oggi in Procura dall’ingegner Fabio Monzali, direttore dei lavori Atc per il Civis e segretario della commissione sicurezza, insieme a Francesco Monaco, presidente della Commissione e responsabile della direzione Nord-Est del Ministero dell’Infrastruttura.

Si apre così un altro squarcio sulla vicenda Civis, il grande imbroglio costato alle tasche dei bolognesi qualcosa come 140 milioni di euro. Un bus che avrebbe dovuto collegare il centro a San Lazzaro di Savena, ma che non è mai entrato in funzione. E oltre ai soldi spesi, la noia dei cantieri ancora aperti, i mezzi lasciati in un deposito e la consapevolezza che con tutta probabilità verranno rottamati.

Dall’inchiesta dei magistrati, dove il primo coinvolto è l’ex sindaco Giorgio Guazzaloca, indagato per corruzione, emerge che quell’affare venne messo in progetto per fare un favore al gruppo Fiat. Che avrebbe ricambiato Guazzaloca con l’assunzione in una delle società una volta terminato il mandato. Come avvenne.

Un voto all’unanimità quello degli otto componenti, 3 del Ministero, compreso Monaco, uno del Comune, uno della Provincia e tre dell’Atc, di cui due segretari. Ora la Procura dovrà fare i suoi accertamenti. I lavori della Commissione erano iniziati nel maggio del 2005. Sei anni di verifiche e controlli per sancire l’impossibilità di mettere in strada un mezzo considerato insicuro.

Il succo del discorso dalle 28 pagine di relazione è semplice. La Commissione, infatti, ha rilevato che per il progetto del Civis l’uso della guida ottica non ha offerto alcuna garanzia di sicurezza, ritenendo necessario riciclare il mezzo in altro modo, cioè utilizzandolo lungo la linea prevista in modalità manuale.

Il comunicato congiunto di Atc, Provincia e dei comuni di Bologna e San Lazzaro afferma, infatti, che la commissione sicurezza, organo consultivo, istituito dal Ministero dell’Infrastruttura e dei Trasporti, ha comunicato che nella relazione “sono richiamate inadeguatezze e sollevati rilievi relativi alla sicurezza del mezzo e al sistema di guida”.

Le 28 pagine sono già state depositate in Comune e Provincia. L’ingegner Monaco le ha inoltre inviate al Ministero, che ha un organo competente, una commissione interministeriale, che dovrà valutare ed esprimersi.

A Roma, quindi, si dovranno pronunciare sulla relazione consultiva. Ci potrà essere un responso in linea con la relazione della commissione, o anche una sconfessione del lavoro degli otto membri. Prospettiva quest’ultima davvero poco probabile.

La relazione mette in fila tutte le questioni relative al veicolo e al modo di guida. Una decisione sulle inadeguatezze dell’intero sistema.Inoltre per quello che riguarda l’accostamento del mezzo alle banchine, dove la velocità del veicolo si riduce a 25 Km/h, è probabile che, fatti ulteriori approfondimenti, potrà essere usata la guida ottica. Un modo, probabilmente, per far utilizzare comunque questa innovazione tecnologica tanto discussa.

L’ingegner Fabio Monzali tiene a precisare che “i lavori continuano a procedere, e questo è fondamentale per far capire a cittadini cosa sta facendo l’amministrazione”. In attesa quindi di un pronunciamento del Ministero “si vuole assicurare massima celerità ai lavori, utili per la riqualificazione del traffico urbano e del trasporto pubblico, rappresentando un valore per il territorio”.



www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/01/il-ministero-rottama-il-civis-inutilizzabile-i-mezzi-sono-costati-160-milioni-di-euro...
(metrosur)
00giovedì 2 giugno 2011 16:48
L'articolo si contraddice, da una parte parla di 160 milioni di euro buttati via e della rottamazione di tutti i filobus e poi dice che invece saranno usati come normali filobus e forse la guida ottica sarà utilizzata per sotto i 25 km/h che è la cosa per cui servirebbe di più garantendo un accosto ottimale alle fermate stile "tram". Quindi non sono davvero soldi sprecati, sarà molto probabilmente utilizzato anche se pagato di più per avere "un tram su gomma" mentre si ritroveranno con un semplice filobus che probabilmente darà notevoli problemi di manutenzione non avendo altri omologhi. Non credo che Irisbus potrà garantire i ricambi a lungo...
naricemirko
00giovedì 2 giugno 2011 22:24
Una cosa folle; vorrei sapere quanto avrebbero speso per inserire due belle rotaie moderne, di quelle attuali, che minimizzano il rumore del veicolo tranviario. Sicuramente molto meno dei 260 milioni di euro spesi per questo "mezzo innovativo", detto in maniera ironica.
Ma è ancora possibile cancellare tutto e fare un progetto serio per la città di Bologna? Io spero che si possa ancora fare, tenendo conto del fatto che se venisse approvata tutta la vicenda, si tratterrebbe di un appalto truccato, di un favoreggiamento per una gara che non c'è mai stata.
giambo64
00giovedì 2 giugno 2011 22:49
Sarebbe veramente assurdo che i mezzi già consegnati non venissero fatti circolare...
Trammax
00venerdì 3 giugno 2011 10:49
Li faranno circolare, Giambo, come semplici filobus, atteso che nessuno si prenderà la responsabilità di certificare l'efficienza della guida ottica (anche per l'accosto a bersaglio alle fermate)e la presenza costante dell'autista anche nelle reti francesi ne vanifica praticamente i presunti vantaggi.

Si potrebbe dire, "Shakespeareanamente", "molto rumore per nulla".
Per tacere dei molti soldi spesi per questa minchiata.
papupi
00sabato 4 giugno 2011 10:32
incredibile !!!
fa1963
00sabato 4 giugno 2011 18:15
brutta storia [SM=g28001]
(ispettore)
00venerdì 27 gennaio 2012 20:05
prosecuzione della storia
Ad oggi non ho trovato notizie "fresdche" se non la decisione da parte del Comune di Bologna ,dell'ottobre 2011,
-a cui rimanda questo link

di bloccare i cantieri residui in modo da evitare ulteriori spese,attualmente-aggiungo io- insostenibili.
Che cosa succederà a questi mezzi non lo so,spero che comunque vengano utilizzati come filobus,in fondo sono stati pagati molto e Bologna ha bisogno di nuovio mezzi di trasporto;in più il Civis è molto capiente e potrebbe risolvere i problemi di sovraffollamento ove fatto circolare. Certo, sarebbe un filobus costosissimo, ma almeno servirebbe a qualcosa.
Rottamarlo sì che sarebbe uno spreco completo
Trammax
00sabato 28 gennaio 2012 09:26
Ecco i risultati quando si pianifica con il culo e si fanno accordi sottobanco con relativo giro di mazzette [SM=g27996]


em66
00lunedì 7 gennaio 2013 15:26
Sembra che, malgrado i problemi avuti a Bologna, il CIVIS verra` adottato a Padova (articolo sul sito del Gazzettino)
Addio rotaie, il Comune vuole il filobus: una spesa di 20 milioni per 12,5 chilometri
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