Anemonephobia
00lunedì 13 ottobre 2008 17:37
Ho ereditato dal mondo
un serbatoio di parole
che s'esaurisce rapidamente
Con quel che resta
attendo chi o che
mi ucciderà
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Quando scolpisco il mio poema
a colpi d'ascia
il sole s'annera
il tempo trattiene le sue ore
come una muta di cani
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La mia pelle odora
di cortili umidi
di campi abbandonati
Mi sporgo
sul bordo del mondo
Tu non sei da nessuna parte
A Renè Koltz (in memoriam)
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Oggigiorno
mentre Dio uccide
dissimulando i suoi crimini
in paesi lontani
la televisione è là
per svelare gli ossuari
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Non v'è differenza
tra interno ed esterno
tra parole e pietre
sollevandole
mi troverai
orbettino
arrotolato su me stesso
Maredinotte
00domenica 19 ottobre 2008 19:33
molto belle... preferisco le dispari!