Cinema Guerra e USA...stupendo

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:Bacco:
00venerdì 3 giugno 2005 01:35
E' un libro che sto leggendo e che aprirà gli occhi a molti.
Secondo me dovrebbero leggerlo tutti,anche quelli che se
ne sbattono e vanno a vedersi i film per divertimento...
scoprirete che piglian per il culo e tentano di inchiappetarvi
pure in quel caso. E non so se vi sia tanto gradito:



«Valantin dimostra che, per quanto preoccupata dalla propria indipendenza, Hollywood è stata sempre e rimane oggi ossessionata dal problema della sicurezza nazionale». Le monde des livres

«Dopo aver letto questo libro non guarderete più i film americani nello stesso modo». Nouvel Economiste

La prima storia di una relazione molto pericolosa: quella fra Hollywood e il potere politico-militare americano.
In questo libro Jean-Michel Valantin racconta la storia degli stretti legami fra l'industria cinematografica e i centri del potere politico-militare americani dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri.
Documenti alla mano, l'autore mostra come il Pentagono e Washington siano a più riprese intervenuti direttamente per finanziare i film e orientare le scelte delle major e dei network televisivi, allo scopo di accrescere il consenso del pubblico verso le scelte dei governi in fatto di politica interna e, soprattutto, estera; e come in molti altri casi le major, creando spontaneamente un "cinema di sicurezza nazionale", abbiano contribuito a formare nel pubblico occidentale il bisogno di demonizzare il nemico di turno e di far fronte comune.
Da quando Roosevelt convocò Capra e Ford per commissionare loro film che mobilitassero psicologicamente la nazione, passando per pellicole ideologiche come Il giorno più lungo, Terminator, Top Gun, Independence Day, la storia si snoda fino alla guerra irachena e alla nota montatura del salvataggio di Jessica Lynch, la donna-soldato "presa in ostaggio" in Iraq e liberata in diretta con una spettacolare irruzione sceneggiata dal Pentagono.
Un saggio lucido, agile e attualissimo.

L'AUTORE Jean-Michel Valantin si occupa di studi strategici e di sociologia della difesa. È specialista di strategia americana e degli effetti strategici del riscaldamento globale. Collabora con Areion, centro di ricerca francese per la prevenzione della crisi e dei conflitti, e con le riviste «Diplomatie Magazine», «Défense et Sécurité Internationale» ed «Enjeux Méditerranée».
amboy
00venerdì 3 giugno 2005 11:45
Grazie Bacco !!
Deve essere davvero interessante !!!
:Bacco:
00mercoledì 26 aprile 2006 21:25
L'unico topic a cui riallacciarmi...

Bravi, complimenti!
Lo sapevo che avrei fatto meglio a non sbirciare la tv, ma son capitato su un TG che mi riporta la notizia fresca fresca di un’anteprima cinematografica “d’eccezione”.
Si tratta di un nuovo film di quelli che costituiscono l’ossatura portante della memoria statunitense. Hollywood fa da storia per una nazione senza storia e in questo caso diviene memoria inventata di una grande farsa.
Il film, di cui non so il titolo, racconta le gesta (!), gli ultimi attimi e le storie dei passeggeri dei voli che si schiantarono sulle due torri. Come la pellicola la storia si ripete. A favorire e sostenere l’ennesimo conflitto occorre raccogliere consensi di massa adatti. E cosa non fare, se non un bel film patriottico, prima di attaccare pure l’Iran? Come mai ricompaiono tutti sti terroristi a minacciare? E attentati?
Oramai non è più una paranoia da sinistroidi: questa è la realtà, prendiamone atto!
Addirittura al fatto che con le loro azioni, i prigionieri sui voli, hanno deviato la collisione degli areoplani contro il congresso. E’ inaccettabile. E’ una presa per il culo!
Avrei fatto bene a non accendere.

BENDETTA
00mercoledì 26 aprile 2006 21:36
palestina anno zero
BENDETTA
00mercoledì 26 aprile 2006 21:52
Re: palestina anno zero

Scritto da: BENDETTA 26/04/2006 21.36




io leggo

ehm..scusate
bradiporosso
00giovedì 27 aprile 2006 18:51
Re:

Scritto da: :Bacco: 26/04/2006 21.25
L'unico topic a cui riallacciarmi...

Bravi, complimenti!
Lo sapevo che avrei fatto meglio a non sbirciare la tv, ma son capitato su un TG che mi riporta la notizia fresca fresca di un’anteprima cinematografica “d’eccezione”.
Si tratta di un nuovo film di quelli che costituiscono l’ossatura portante della memoria statunitense. Hollywood fa da storia per una nazione senza storia e in questo caso diviene memoria inventata di una grande farsa.
Il film, di cui non so il titolo, racconta le gesta (!), gli ultimi attimi e le storie dei passeggeri dei voli che si schiantarono sulle due torri. Come la pellicola la storia si ripete. A favorire e sostenere l’ennesimo conflitto occorre raccogliere consensi di massa adatti. E cosa non fare, se non un bel film patriottico, prima di attaccare pure l’Iran? Come mai ricompaiono tutti sti terroristi a minacciare? E attentati?
Oramai non è più una paranoia da sinistroidi: questa è la realtà, prendiamone atto!
Addirittura al fatto che con le loro azioni, i prigionieri sui voli, hanno deviato la collisione degli areoplani contro il congresso. E’ inaccettabile. E’ una presa per il culo!
Avrei fatto bene a non accendere.




non ci vuole un gran cervello per supporre che quello fosse un aereo abbattuto dagli stessi americani per evitare gli sfaceli degli altri...

abbiamo la libertà di non vederlo, aggrappiamoci a quella
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