Ci ha liberato l'esercito angloamericano

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Krinale
00giovedì 2 settembre 2004 13:55
Questa è una domanda a cui non trovo risposta. "Ci ha liberato l'esercito angloamericano" è una provocazione o un dato storico di fatto? Quando gli alleati hanno varcato la linea gotica, il nord italia era già stato tutto liberato. Orgoglio o storia a tavolino?
NelMentre
00giovedì 2 settembre 2004 14:20
Nelle pagine precedenti di questa stessa sezione, pag 7 ho controllato, c'era un topicsan che discuteva questo stesso tema.
Avrei voluto fare il figo e metterti direttamente il link... ma non son capace[SM=g27818]
cià
palpitazione tenue
00giovedì 2 settembre 2004 14:42

già... ma neanche quel topic risolveva il dilemma che Krinale giustamente ripone... non è che tutti dobbiamo per forza adeguarci a quello che pensa GLF ci mancherebbe, però devo dire che anche a me piacerebbe finalmente sapere se è una provocazione o una convinzione; questo mi ha già fatto addirittura litigare in famiglia, quindi! certo che quando lo vedi dal vivo cantare quelle parole il dubbio ti assale, assume un espressione veramente unica!

saluti.
ongii
00giovedì 2 settembre 2004 16:00
Bello il nicKrinale
forse l'ho già scritto da qualche parte, ma a Bologna Giovanni Lindo assumeva un'espressione molto comica, quasi sorridente e ad occhi spalancati. In quel mentre giorgio canta dell'esercito angloamericano e penso alle dichiarazioni della nonna di ferretti in tempo bellico e forse, le posso capire. Al di là del lato rappresentativo e artistico, c'è il rischio di un falso storico?
Apparentemente sì,nel senso che la Resistenza ha avuto comunque un ruolo, un brodo di cultura, all'interno di quegli anni e quindi ne è protagonista.
Ma la discussione in atto in Italia è troppo piena di colori ognuno interpreta il momento a suo modo e la confusione regna.
Concordo comunque sulla "assurdità" di questo proclama!!!!!!!

...piangono il loro auriga...
dianne
00giovedì 2 settembre 2004 21:23
forse lo zio marok ci può aiutare... [SM=g27823] daiiii....[SM=g27828]
schiacciati
00giovedì 2 settembre 2004 22:15
la butto li'
oh ragazzi visto che sono molto interessato anchio a questa discussione l'ho buttata li' anche allo 'zio'





[IMG]il volontario senza eccesso di zelo fa gratis quel che puo' e li par zero[/IMG]
79Faber
00venerdì 3 settembre 2004 13:26
Ho letto diversa roba sulla 2a guerra e da spiegare seriamente è troppo lunga, però ci provo: quello che scriverò non sarà affatto completo, vi do il riassunto secondo me e vi rimando ai libri

Vista la dimensione dell'esercito tedesco occupante la penisola (mezzi, armi e uomini), il suo grado di addestramento e l'esperienza in guerra anti-bande maturata in 3 anni di jugoslavia e fronte russo, le bande partigiane sarebbero state ridotte all'impotenza nel giro di pochi mesi se i tedeschi non avessero dovuto gettare ogni uomo contro un avversario straripante (l'esercito anglo-americano appunto). quando ci fu l'insurrezione nell'aprile del 45, gli alleati entrarono in molte città effettivamente già "liberate" dai partigiani, ma ciò in verità fu possibile solo perchè i tedeschi stavano scappando verso il brennero. Vi furono anche regioni di montagna effettivamente liberate per diversi mesi dai partigiani negli anni 43 e 44 (gli storici le chiamano "repubbliche partigiane", tipo Montefiorino o la città di Alba) ma furono episodi prima o poi stroncati dai tedeschi e comunque si trovavano in zone impervie e strategicamente non di vitale importanza (ricordate Linea gotica? "alba la presero in 2000 il 10 ottobre e la persero in 200 il 2 nov 44"); nelle zone strategiche del fronte i tedeschi andavano sul sicuro e succedeva ciò che è successo a Montesole nonnostante la presenza della brigata stella rossa...

Il partigianato per sua natura alla lunga non può reggere contro un esercito regolare, se questo non ha altro da fare...
non per difetto di coraggio, ma per semplice dimensione!

I partigiani furono una presenza molto importante sul piano politico (all'armistizio ci han trattato meglio di germania e giappone grazie ai partigiani!) e lo furono anche dal punto di vista sociale e civile (non abbastanza purtroppo verrebbe da dire, viste certe situazioni attuali!); ma non furono decisivi nell'ambito militare, non voglio assolutamente offendere nessuno qui, (e accetto smentite, sia ben chiaro) ma mi azzardo a dire che nell'economia della guerra furono un soggetto di secondo piano. (poi su questo punto gli storici si scannano quindi pensate quanto valore dare a questo giudizio...)

La guerra partigiana fu una parentesi benedetta ma dolorosa, non trionfale della nostra storia! Furono lacrime e sangue dei più volenterosi che riscattarono tutta una nazione, e per questo è roba sacra!!!!!
...Ma da sola non ci avrebbe liberato!

questi son solo ricordi di libri letti, non prendeteli per oro colato!!! se volete informarvi un libro un po' difficile (non è un romanzo) ma completissimo è "i vinti e i liberati" di G. Oliva ed Mondadori (eh si!)

Mai come ora... W i Partigiani!
astrodanzante
00venerdì 28 aprile 2006 11:56
BENDETTA
00domenica 30 aprile 2006 22:40
Re:

Scritto da: astrodanzante 28/04/2006 15.21
Non passa un giorno in cui non mi stupisca che in questo nostro bel Paese l'antifascismo non sia un valore comune. Non passa giorno, non mi rassegno, nonostante viva dove vivo, una città che orgogliosamente si dichiara fascista e che il 25 aprile si tappezza nei suoi "salotti buoni" di manifesti infami e devo leggere tra sdegno e commozione "festa dei traditori"; "giorno in cui l'Italia ha perso l'onore"; "niente da festeggiare" e perfino evocare "stupri e eccidici" compiuti - secondo loro - da partigiani.

Vorrei vedere il mio sindaco festeggiare il 25 aprile, lui e la sua maggioranza.
Vorrei che per una volta Latina si ricordasse che il 25 aprile non è soltanto la festa del suo patrono San Marco, ma che è anche e soprattutto la festa della Liberazione dell'Italia.

Per questo giudico scellerata la scelta di "lottizzare" il 25 aprile.
Esistono dei giorni, e non si tratta di formalità e perbenismo ma di valori essenziali, irrinunciabili, in cui dovremmo essere uniti. Di più, se siamo convinti di essere i custodi di questa festa, dovremmo renderci motori, tirare dalla nostra chi vediamo distanti, non prestarci a dividere, a cascare in stupide provocazioni messe in piedi per squallidi calcoli elettorali.

Ho un sogno: "Bella ciao" inno nazionale, un canto di tutti.




se posso consolarti............
ti ricordo che ho una foto di te
sul Corriere di Reggio
25 APRILE 2005
dietro la liena gotica!!
sogniesintomi
00venerdì 5 maggio 2006 19:58
Re:

Scritto da: palpitazione tenue 02/09/2004 14.42

già... ma neanche quel topic risolveva il dilemma che Krinale giustamente ripone... non è che tutti dobbiamo per forza adeguarci a quello che pensa GLF ci mancherebbe, però devo dire che anche a me piacerebbe finalmente sapere se è una provocazione o una convinzione; questo mi ha già fatto addirittura litigare in famiglia, quindi! certo che quando lo vedi dal vivo cantare quelle parole il dubbio ti assale, assume un espressione veramente unica!
saluti.



Palp, dalle interviste che fece GLF all'epoca dell'uscita del cd si capisce bene che non era una provocazione, era il suo riconoscimento all'America. E il tutto era anche dovuto al voler sostenere un'America che libera anche l'Iraq.
A me pare proprio non ci siano dubbi in proposito.
Ma se qualche esegeta di GLF mi convince del contrario mi rallegro.
mant(r)a
00sabato 6 maggio 2006 03:11
Re: Re:
quasi 2 anni fra l'intervento di palpitazione ed il tuo, sogni:
ho avuto proprio torto se t'ho scritto in passato, come mi par di ricordare, che a volte non pensi a fondo a quanto è stato scritto dagli altri
emi.
00sabato 6 maggio 2006 13:20
Re:

Scritto da: astrodanzante 28/04/2006 11.56



Premesso che non credo che la bontà di una causa, così come i meriti dell'una e dell'altra parte, si misurino semplicemente sul numero delle vittime, il sito resistenzaitaliana.it (gestito dall'ANPI di Roma), fornisce dati sensibilmente diversi.
ittidu
00sabato 6 maggio 2006 19:37
Re: Re:

Scritto da: emi. 06/05/2006 13.20


Premesso che non credo che la bontà di una causa, così come i meriti dell'una e dell'altra parte, si misurino semplicemente sul numero delle vittime


può essere utile per smontare chi dice che se siamo liberi lo dobbiamo solo all'esercito anglo-americano,però


Scritto da: emi. 06/05/2006 13.20
il sito resistenzaitaliana.it (gestito dall'ANPI di Roma), fornisce dati sensibilmente diversi.


e mi pare che quando guardai su wikipedia i dati erano circa a metà fra i due [SM=g27825]
bolormaa80
00sabato 6 maggio 2006 21:42
Re: Re:

Scritto da: emi. 06/05/2006 13.20


Premesso che non credo che la bontà di una causa, così come i meriti dell'una e dell'altra parte, si misurino semplicemente sul numero delle vittime, il sito resistenzaitaliana.it (gestito dall'ANPI di Roma), fornisce dati sensibilmente diversi.




A giudicare dalla grafica, si tratta di un manifesto di almeno 30 anni fa (poi mi posso pure sbagliare, astro dimmi tu se dove l'hai preso indica la data di stampa). Da allora, le cifre sono molto cambiate, per il semplice fatto che con il progredire degli studi, si sono chiariti molti aspetti.
Tanto per fare un esempio, i morti di Marzabotto per molti anni sono stati indicati in 1830. In realtà sono circa 750, perchè nel primo conteggio erano stati inclusi, per sbaglio, i morti per precedenti cause belliche e alcuni nomi erano stati indicati due volte.
In ogni caso, la sostanza non cambia.
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