Chiesa, il cardinale Carlo Maria Martini è grave

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Barnaba1977
00venerdì 31 agosto 2012 08:49
L'arcivescovo di Milano, Angelo Scola, chiede di pregare per lui
FOTO AP/LAPRESSE
01:45 - Si sono particolarmente aggravate le condizioni del cardinale Carlo Maria Martini. Per questo l'arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, invita "tutti i fedeli della Diocesi e a quanti l'hanno caro" a pregare per lui. Nato a Torino nel 1927, Carlo Maria Martini è stato arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002. Dopo un lungo periodo in Terra Santa, nel 2008 è rientrato in Italia per curare il morbo di Parkinson.

Fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/articoli/1058227/chiesa-il-cardinale-carlo-maria-martini-e-grave.shtml
Barnaba1977
00venerdì 31 agosto 2012 08:53
E' una colonna storica del cattolicesimo moderno.

Voce inascoltata che mise in evidenza l'importanza della Bibbia nella teologia per far breccia nel cuore dei credenti.

Alla fine siamo tutti uomini.
(domingo7)
00venerdì 31 agosto 2012 10:02
Un vero cattolico
Il cardinale Carlo Maria Martini è stato l'espressione di un cattolicesimo serio, studioso e pacato. Ha migliorato con Bruce Metzger il testo greco del Nuovo Testamento, raccogliendo, esaminando e selezionando migliaia di manoscritti greci, ha difeso i poveri, ha richiamato tutta la chiesa cattolica alla santità ed all'umiltà.

E' il prototipo del vero cattolico, che magari chiude garbatamente la porta al testimone di Geova perché non vuole contendere inutilmente ma, in fondo al cuore, gli vuole sinceramente bene e lo considera un fratello alla ricerca del volto di Dio ....

Il riconoscere con serenità di essere solo un piccolo gregge, rinunciando al voler essere ad ogni costo una forza rilevante nel quadro politico della società, implicava per lui un preciso atteggiamento di umiltà, di mitezza, di misericordia, di perdono, di riconoscimento delle proprie colpe anzitutto all’interno della Chiesa....

Non sarebbe stato un vescovo collaborazionista ai tempi del nazifascismo, avrebbe difeso ed amato tutti coloro che come lui amavano le Sacre Scritture, non ha mai tirato fuori le tesi perverse di Penton per condannare i poveri studenti biblici, ha rispettato molte scelte morali di coloro che vogliono stare dalla parte di chi difende il cristianesimo, ha amato ogni laico, agnostico o acattolico come rispettò ed amò tutti quelli che incontrò nella sua vita .... e la lunga collaborazione operosa con il mennonnita Bruce Metzger ne è stato sicuramente l'esempio più convincente ....

Una preghiera ed un ricordo
Barnaba1977
00venerdì 31 agosto 2012 10:43
Grazie per il contributo. Sicuramente è uno che ha lavorato sodo per la Bibbia dandoci molti spunti di riflessione.

Ho trovato in un sito una sua presunta esperienza con i TdG che fa capire quanto fosse largo di vedute da non rifiutare mai il dialogo:


Una volta hanno suonato i "Testimoni di Geova": con ogni gentilezza e cordialità mi hanno lasciato il loro giornalino da leggere, con tutte quelle notizie allar­manti e mi hanno spiegato con una girandola di cita­zioni da farmi perdere l'orientamento che la Bibbia dice cose ben diverse da quelle che insegna la Chiesa e che anche i miei vecchi mi hanno sempre insegnato.

Mi hanno detto che ritorneranno e mi hanno lascia­to con una gran confusione in testa. Mio figlio dice: "Non farli più entrare, ti riempiono la testa di idee sballate; se poi ti metti nella setta non hai più pace, ti succhiano anche l'ultima lira!"; mia figlia che è stata ad ascoltare per tutto il tempo dice: "Questi sono proprio convinti. Vanno casa per casa, con il caldo d'estate e il gelo d'inverno. Questi sì che hanno fede! ".

Ma non sono finiti i motivi di confusione. Abbiamo affittato l'appartamento di sotto a Malek: è un lavora­tore, paga l'affitto con puntualità, è gentile e rispettoso. Siamo entrati un po' in confidenza. Domenica l'ho invi­tato anche alla Messa delle dieci, nelle nostra bella chie­sa antica: era per dirgli che si sentisse accolto non solo a casa mia, ma anche in paese. Mi ha risposto che lui prega sempre, mi ha fatto vedere il tappeto su cui si inginocchia e il libro delle sue preghiere, scritto nella sua lingua incomprensibile: mi ha detto che il Profeta ha rivelato come si deve pregare e lui rimane fedele. Caso mai dovrei essere io a imparare da lui!

Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/lo%20spirito%20santo%20in%20famiglia.htm



(helzapoppin)
00venerdì 31 agosto 2012 16:35
è morto.

Requiescat in pace.
Giandujotta.50
00venerdì 31 agosto 2012 17:11

Penso fosse un uomo sinceramente interessato alla Sacra Scrittura
Ora attende la resurrezione come forse milioni di volte avrà sperato recitando la preghiera del Credo: "....aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen"
Si, riposi in pace fino a quel giorno.
barnabino
00venerdì 31 agosto 2012 17:18
Il suo libro La Parola di Dio all'origine della chiesa è uno dei più belli che abbia letto.. me lo fece leggere un caro amico diversi anni fa e mi ricordo che m'impressionò.

Shalom

sabrina.valenti
00venerdì 31 agosto 2012 17:22
Re: L'arcivescovo di Milano, Angelo Scola, chiede di pregare per lui
Barnaba1977, 31/08/2012 08.49:

FOTO AP/LAPRESSE
01:45 - Si sono particolarmente aggravate le condizioni del cardinale Carlo Maria Martini. Per questo l'arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, invita "tutti i fedeli della Diocesi e a quanti l'hanno caro" a pregare per lui. Nato a Torino nel 1927, Carlo Maria Martini è stato arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002. Dopo un lungo periodo in Terra Santa, nel 2008 è rientrato in Italia per curare il morbo di Parkinson.

Fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/articoli/1058227/chiesa-il-cardinale-carlo-maria-martini-e-grave.shtml



Morto cardinal Martini
Nel 2002 si ritirò a Gerusalemme, tornò nel 2008
31 agosto, 16:59



FOTO Morto Card. Martini, biblista che parlava a gente
Martini: 'Saggio non prolungare trattamenti inutili'
Su twitter no accanimento, 'ultima lezione teologica'

E' morto il cardinale Carlo Maria Martini. Lo comunica l'arcivescovo di Milano, Angelo Scola. Pochi istanti fa, dal cancello del collegio Aloisianum è uscito un anziano sacerdote, che non ha voluto rendere noto il proprio nome, e che però ha detto ai giornalisti che lo hanno avvicinato per chiedergli se sapesse qualcosa del Cardinale, "Martini è morto". "Era un grande uomo - ha aggiunto l'anziano sacerdote - un grande studioso, ci ha lasciato tanti insegnamenti, era un uomo di Dio". Poi si è allontanato in auto.

Carlo Maria Martini, nato a Torino il 15 febbraio 1927, era stato arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002, quando gli è subentrato il cardinale Dionigi Tettamanzi. Martini, biblista ed esegeta, si era poi trasferito a Gerusalemme dove ha proseguito i suoi studi. Nel 2008 era rientrato in Italia per curare il morbo di Parkinson da cui era affetto, e da allora risiedeva all'Aloisianum di Gallarate, dove oggi è morto. L'istituto che ha ospitato il cardinal Martini negli ultimi anni di vita, dopo il suo ritorno da Gerusalemme per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute, è l'Aloisianum, un importante Istituto di studi Filosofici gestito dai Gesuiti dove il sacerdote in anni passati aveva studiato. L'ultimo piano del complesso è attrezzato per ospitare gesuiti anziani lungodegenti o con necessità di cure. Il nome della struttura deriva da Aloisius (Luigi in latino) ed è dedicata a San Luigi Gonzaga. L'istituto è nato nel 1839, per ospitare un seminario degli aspiranti gesuiti, grazie ad una generosa donazione della contessa Rosa Piantanida Bassetti Ottolini. Sorge alla periferia di Gallarate, nel rione Ronchi, un tempo proprietà dei Bassetti. Il nucleo centrale dell'Aloisianum è costituito dal complesso universitario, fronteggiato da cedri del Libano e affiancato da biblioteca, sala convegni e refettorio. A occidente del complesso ci sono un un orto e un frutteto. Una fattoria è collegata al complesso, e serve l'intera zona con prodotti ortofrutticoli e di allevamento freschi.

MORTO CARD.MARTINI, BIBLISTA CHE PARLAVA A GENTE - Un propulsore dell'ecumenismo e del dialogo con le altre religioni, a cominciare dall'ebraismo. Un grande biblista e un uomo dalla profonda cultura, autore di molti libri e scritti, capace però di parlare alle folle e di attirare i giovani. Una figura aperta al cambiamento. E' stato tutto questo il cardinale Carlo Maria Martini, morto oggi all'età di 85 anni. Nato a Torino il 15 febbraio 1927 entra nella Compagnia di Gesù a 17 anni, il 25 Settembre 1944, e qui studia filosofia e teologia. Il 13 luglio 1952 viene ordinato sacerdote a Chieri (To). Nel 1958 si laurea in teologia fondamentale alla Gregoriana di Roma, con una tesi dal titolo "Il problema storico della Risurrezione negli studi recenti" e prosegue gli studi in Sacra Scrittura, perfezionandoli anche all'estero. Il 2 febbraio 1962 pronuncia la solenne professione religiosa e in questo stesso anno gli viene assegnata la cattedra di critica testuale al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Due anni dopo cura una nuova edizione del "Novum Testamentum graece et latine" di A. Merk e diviene membro del comitato per la pubblicazione del "The Greek New Testament". Il 29 settembre 1969 è nominato Rettore del Pontificio Istituto Biblico di Roma, carica che terrà fino al 1978. Sempre nel 1969 esce la seconda edizione di "The Greek New Testament", che costituisce la base delle 800 e più versioni del Vangelo diffuse nel mondo: padre Martini è uno dei cinque editori, l'unico cattolico. Il 18 luglio 1978 Paolo VI lo nomina Rettore Magnifico della Pontificia Università Gregoriana. E per la quaresima di quello stesso anno lo invita a predicare il ritiro quaresimale in Vaticano: sarà l'ultimo di Papa Montini. Il nuovo papa, Giovanni Paolo II, lo elegge il 29 dicembre 1979 alla cattedra episcopale di Milano. Il 6 gennaio 1980 viene consacrato vescovo in S. Pietro. E il 10 febbraio successivo fa il suo ingresso ufficiale nella Diocesi di Milano. Nel novembre 1980 inizia l'esperienza della Scuola della Parola, le meditazioni tenute in Duomo a Milano per accostare la gente alla Scrittura secondo il metodo della lectio divina, insegnando a "leggere un testo biblico usato nella liturgia per gustarlo nella preghiera e applicarlo alla propria vita". L'iniziativa ebbe un successo crescente, attirando tantissimi giovani. Il 2 febbraio di tre anni dopo il Papa lo fa cardinale, con il titolo di Santa Cecilia. Nell'ottobre 1986, durante la 16° assemblea a Varsavia, viene nominato presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee: inizia il mandato con la Pasqua del 1987 e lo conserva fino al 1993. Tra il 15 e il 23 novembre 1986 si tiene ad Assago (Mi) un grande convegno diocesano sul tema del 'Farsi prossimo' dove viene lanciata l'iniziativa delle Scuole di formazione sociale e politico. A ottobre 1987 inizia la serie di incontri sulle 'domande della fede', chiamati anche 'Cattedra dei non credenti', indirizzati a persone in ricerca della fede. Il 23 novembre 2000 viene nominato dal Papa Accademico Onorario della Pontificia Accademia delle Scienze. L'11 aprile 2002 riceve la laurea honoris causa in Scienze dell'Educazione dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. L'11 luglio 2002 il Pontefice accetta le sue dimissioni. Il progetto del card. Martini è di riprendere gli studi biblici vivendo prevalentemente a Gerusalemme. E così fa. Come cardinale elettore, torna a Roma per il conclave 2005, che elegge papa Ratzinger, ed è lui stesso è indicato da media e osservatori come uno dei papabili. L'11 giugno 2006 riceve la Laurea honoris causa in filosofia dall'Università ebraica di Gerusalemme gli conferisce. Nel 2008 rientrò in Italia definitivamente, stabilendosi all'Aloisianum di Gallarate, per poter curare il Parkinson. Pochi mesi fa, a marzo era uscito "Credere e conoscere", frutto di una conversazione avvenuta a più riprese con il chirurgo e senatore Pd Ignazio Marino: nel libro Carlo Maria Martini affrontava con coraggio una riflessione su alcuni dei temi più spinosi oggi per la Chiesa: inizio della vita umana, fecondazione artificiale e donazione degli embrioni, sessualità e omosessualità, celibato per i sacerdoti, fine vita ed eutanasia. A riprova di una vivacità intellettuale che lo ha accompagnato per tutta la sua vita

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
(Gladio)
00venerdì 31 agosto 2012 18:39
Mi era simpatico,mi spiace per la sua morte,se aveva un cuore sincero Geova se ne ricorderà.
DIEGO.1966
00venerdì 31 agosto 2012 20:09
Carissimi amici,
Io credo che la morte fisica di questo grande uomo sia per la cristianità intera una grande perdita. L'ho sempre ritenuto uno sei grandi della chiesa contemporanea.
Persona modesta e umile con un grande talento: parlava ai cuori di tutti anche dei non credenti.
Un uomo di grande fede, un esempio per tutti noi, per come riusciva a porsi verso il prossimo.

Mi permetto di aggiungere un aforisma di Carlo Maria ringraziandolo di nuovo per tutto ció che ci ha insegnato, nei modi e nelle parole.


"Mi sono riappacificato col pensiero di dover morire quando ho compreso
che senza la morte non arriveremo mai a fare un atto di fiducia in Dio.
Di fatto, in ogni scelta impegnativa noi abbiamo sempre delle uscite di sicurezza.
Invece la morte ci obbliga a fidarci totalmente di Dio."

Carlo Maria Martini.

Grazie ancora a tutti voi.
Diego.



Aquila-58
00venerdì 31 agosto 2012 20:16
Re:
DIEGO.1966, 31/08/2012 20.09:


Invece la morte ci obbliga a fidarci totalmente di Dio."

Carlo Maria Martini.

Grazie ancora a tutti voi.
Diego.







Bella frase.....la morte, l' ultima nemica che Cristo eliminerà, dato che non faceva parte del proposito divino (1 Cor. 15:26).
E' emblematico che la morte sia definita proprio così, una nemica!
Anch' io ho sempre apprezzato quest' uomo, Carlo Maria Martini...

(SimonLeBon)
00domenica 2 settembre 2012 22:59
Fiume di folla per l'omaggio a Martini
I funerali presieduti da Scola. Maxischermi in piazza Duomo
02 settembre, 20:56

di Bianca Maria Manfredi e Salvatore Lussu

Milano, e non solo Milano, ha voluto rendere omaggio a quello che per 22 anni è stato il suo arcivescovo. Oltre 150 mila persone, più dell'intera popolazione di Bergamo, fra ieri e oggi hanno reso omaggio alla camera ardente del cardinale Carlo Maria Martini, che è stata allestita nel Duomo. Considerando che resterà aperta fino alle 23 e poi domani mattina dalle 7 alle 11.30, sarà presto superata quota 200 mila. Tanta gente comune, alla quale vanno aggiunti i tanti personaggi pubblici, tra cui il presidente del Consiglio Mario Monti, che non hanno voluto mancare. Un fiume di folla di credenti e non credenti, come una serpentina, ha attraversato per tutto il giorno piazza Duomo davanti alla cattedrale. In mezzo, c'era chi ostentava una copia dell'Unità. Qualcun altro, invece, sgranava il rosario. Tutti accomunati dalla stima e dall'affetto per Martini. Fra gli altri, hanno reso omaggio al cardinale il ministro per i rapporti con il parlamento Piero Giarda, la presidente Rai Anna Maria Tarantola e Pippo Baudo. L'ex arcivescovo Dionigi Tettamanzi ha presieduto i vespri e poi si è fermato a lungo in preghiera a fianco della bara. E in serata lo ha fatto anche l'attuale arcivescovo, Angelo Scola. Monti è arrivato in cattedrale intorno alle 17, accompagnato dall'arciprete del Duomo monsignor Luigi Manganini. Si è fermato a parlare con la sorella di Martini, Maris, e con gli altri parenti. Poi ha detto una preghiera davanti alla bara e si è ancora fermato un attimo a lato prima di andare in arcivescovado per un saluto al cardinale Scola. Un incontro durato circa un quarto d'ora. Monti sarà presente anche, domani, alla celebrazione delle esequie presiedute dall'arcivescovo, che pronuncerà l'omelia. Il cardinale Angelo Comastri, rappresentante del Papa, invece, leggerà un messaggio di Benedetto XVI. Alle esequie sono attese migliaia di persone (fra gli altri i ministri Lorenzo Ornaghi, Renato Balduzzi e Andrea Riccardi, oltre a decine di parlamentari, inclusa Rosy Bindi) e per questo sono stati allestiti dei maxischermi in piazza Duomo. Ci saranno il presidente della Regione, Roberto Formigoni, e il sindaco Giuliano Pisapia che oggi ha visitato la camera ardente. Di Martini, ha ricordato Pisapia, "rimangono le parole e gli scritti". "Riflettere sempre rileggendoli - ha aggiunto - sarà importante per governare bene questa città, perché Milano torni ad essere accogliente, capace di essere generosa con tutti e di rispettare i diritti e i doveri di tutti". Nei suoi anni da arcivescovo, Carlo Maria Martini si è trovato spesso a dover celebrare dei funerali 'eccellenti': quelli del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, di padre David Maria Turoldo, delle vittime della bomba di via Palestro, dei 118 morti nella tragedia di Linate dell'otto ottobre 2001. Al funerale di Eugenio Montale nel 1981, fece riferimento a un passaggio del Vangelo di Luca sulla morte di Cristo: "Era verso mezzogiorno quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra". "Qualcosa di questo buio doloroso - disse - noi torniamo a sperimentare ogni volta che una voce a noi cara, che ha detto parole che interpretavano i nostri pensieri, si spegne". Parole che esprimono anche il sentire delle migliaia di persone che ieri e oggi hanno voluto rendergli omaggio



CREDENTI E NON IN FILA PER IL CARDINALE di Salvatore Lussu - Credenti e non credenti, tutti in fila. Per lui, per il Cardinale. L'amore che Milano sta tributando a Carlo Maria Martini ha una forma materialmente visibile: è un serpentone calmo e continuo, che sembra non volersi arrestare. Sono decine di migliaia di giovani, vecchi, di laici e di religiosi che da ieri si mettono in coda fuori dal duomo, pazienti, per dare un ultimo saluto al vescovo che per 23 anni ha ricoperto il ruolo di guida spirituale della città. Questa mattina, fanno sapere dalla Curia, sono già arrivati in 30 mila, dopo i circa 60 mila di ieri. In tanti vogliono anche riportare a casa qualcosa che rappresenti e ricordi il momento, il fugace attimo di vicinanza alla bara che ospita il cardinale: ecco allora l' immagine scattata con la macchina fotografica o, lo si è visto fare anche a diversi religiosi, tra cui una suora, con il cellulare. Una selva di scatti per quel feretro collocato davanti all'altare centrale. Una scena che si era vista già ieri, quando la salma di Martini è rimasta esposta per tutta la giornata, ma che è proseguita anche oggi, dopo che alle sei del mattino il corpo è stato chiuso nella bara che lo custodirà sotto il crocifisso di S.Carlo, in una delle navate della cattedrale. "Per me lui era una persona santa, come ce ne sono tante nella Chiesa - dice ad esempio Sandro, dopo aver scattato una foto al feretro - e conserverò questa immagine come qualcosa di prezioso". Ma, come detto, non sono solo i credenti a fare la fila. "Sono venuta perchè Martini è stato il cardinale della mia giovinezza anche se non sono una di chiesa - spiega una signora di mezza età con una gonna beige e una maglietta gialla. Uno che ha contribuito al colloquio tra persone diverse merita rispetto, comunque la si pensi". e c'é chi ricorda episodi non prettamente religiosi "mi ricordo - racconta davanti alle telecamere un signore sui sessanta anni - che era sempre in mezzo alla gente ed è stato tra i primi ad intervenire per vedere cosa era successo e portare conforto dopo un attentato anni fa qui a Milano". Fuori dal Duomo, intanto, c'é un serpentone di gente che, ordinata, attende il proprio turno per entrare, poi un passaggio veloce, magari inginocchiandosi per qualche istante davanti alla bara. In molti non trattengono la commozione. Ma è una commozione composta, come era nello stile del cardinale. "La compostezza, quasi la ieraticità, era un suo tratto - dice Giovanna mentre aspetta in coda - ma questo non faceva che dare più forza alle sue parole". I fedeli avranno ancora un giorno per salutare Martini: domani il duomo sarà aperto ancora fino alle 11,30, poi nel pomeriggio le esequie e l'estremo saluto della città.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Giandujotta.50
00lunedì 3 settembre 2012 07:44
In tutta questa manifestazione di stima e cordoglio è mancata la parola del Papa. Nessun accenno durante l'Angelus alla perdita della Chiesa.
Le polemiche per la scelta di Martini di rifiutare l'accanimento terapeutico come l'alimentazione forzata hanno chiuso la bocca alle alte cariche.
Strano che gli facciano il funerale in Chiesa.
Ad altri l'hanno rifiutato.
(garoma)
00lunedì 3 settembre 2012 08:19
Re:
Giandujotta.50, 03/09/2012 07.44:

In tutta questa manifestazione di stima e cordoglio è mancata la parola del Papa. Nessun accenno durante l'Angelus alla perdita della Chiesa.
Le polemiche per la scelta di Martini di rifiutare l'accanimento terapeutico come l'alimentazione forzata hanno chiuso la bocca alle alte cariche.
Strano che gli facciano il funerale in Chiesa.
Ad altri l'hanno rifiutato.


Sarebbe stato troppo eclatante rifiutarglielo, i vertici si sarebbeo trovati contro troppi fedeli, resta comunque la polemica.


Esperidia
00lunedì 3 settembre 2012 08:24
Polemiche inutili perchè il cardinale non ha scelto l'eutanasia, ma ha rifiutato l'accanimento terapeutico, il che forse dimostra che aveva veramente fatto pace con la morte affidandosi interamente a Dio. Nutro stima per questo personaggio: la sua passione per la ricerca biblica era trascinante e all'intero mondo cristiano, quindi anche a noi, ha lasciato il suo testo critico e di questo lo ringrazio. Sicuramente Geova ne terrà conto.
barnabino
00lunedì 3 settembre 2012 10:20
Si, infatti non capisco bene la polemica... forse il problema è che per la chiesa una volta che si sceglie la PEG o la ventilazione forzata poi nessuno può più decidere di "spegnere" l'interruttore sedando il paziente per fermarla mentre finché può il paziente può rifiutarsi di accettare quegli strumenti terapeutici, il fatto è che a volte in quel momento né lui né i parenti sono ben consci di quello che la scelta comporta.

Shalom
(domingo7)
00lunedì 3 settembre 2012 13:37
Ratzinger e Martini
Il Papa non è andato al funerale di Martini ma ha espresso tutto il suo cordoglio per la morte di un "generoso servitore della chiesa" in una importante lettera al cardinale Scola

www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-96b50dd2-7f3c-4f6d-a18f-5b6ef6d1e...

Martini, benché progressista, è stato quasi sicuramente uno degli elettori di Ratzinger e, benché gesuita, fu nominato cardinale di Milano da Woityla nel lontano 1979 .....

Al di là delle accuse portate avanti dagli imbecillotti che parlano il destrese, Martini non inneggiò mai né all'eutanasia né all'aborto né alla protestantizzazione della chiesa, né tantomeno alla sodomia, all'omosessualità ed al matrimonio tra gay.

Rifiutò invece, legittimamente, l'accanimento terapeutico, difese le donne violate e violentate, cercò di parlare soprattutto di Bibbia e di papiri e manoscritti con i fratelli evangelici, tentò di capire senza pregiudizi le ragioni degli innati orientamenti omosessuali di alcuni (senza peraltro mai giustificare pratiche impure contro natura), non si sentì di condannare la possibilità di una casta convivenza tra persone dello stesso sesso .....

Tutto questo non ha rovinato e non rovinerà mai la fede cattolica ed il cristianesimo ....

Lo rovinano invece tutti quelli che all'interno della fede cattolica continuano a negare l'olocausto degli ebrei, a seguire le tesi demenziali di Penton sulla persecuzione autoindotta dei testimoni di Geova, a strombazzare che la Santa Inquisizione è stata un'istituzione pia, benefica e non violenta, a pontificare che le crociate furono un devoto pellegrinaggio senza crimini e senza infamia, che ruffiani, pedofili e mafiosi praticamente non esistono o, se esistono, costituiscono ormai percentuali praticamente trascurabili ....
(SimonLeBon)
00lunedì 3 settembre 2012 22:54
Re: Ratzinger e Martini
(domingo7), 03.09.2012 13:37:

...
Tutto questo non ha rovinato e non rovinerà mai la fede cattolica ed il cristianesimo ....

Lo rovinano invece tutti quelli che all'interno della fede cattolica continuano a negare l'olocausto degli ebrei, a seguire le tesi demenziali di Penton sulla persecuzione autoindotta dei testimoni di Geova, a strombazzare che la Santa Inquisizione è stata un'istituzione pia, benefica e non violenta, a pontificare che le crociate furono un devoto pellegrinaggio senza crimini e senza infamia, che ruffiani, pedofili e mafiosi praticamente non esistono o, se esistono, costituiscono ormai percentuali praticamente trascurabili ....



Wow, se ti presenti alle elezioni quasi quasi voto per te! [SM=g7348]

Simon
barnabino
00lunedì 3 settembre 2012 23:36
Quello che anche qui a me lascia sempre perplesso è l'evento mediatico che si è voluto costruire su questo lutto, ma forse sarà un mio limite...

Shalom
Giandujotta.50
00martedì 4 settembre 2012 11:27
Lettera della nipote a Martini - (stralcio)
Poi le difficoltà fisiche sono aumentate, deglutivi con fatica e quindi mangiavi sempre meno e spesso catarro e muchi, che non riuscivi più a espellere per la tua malattia, ti rendevano impegnativa la respirazione. Avevi paura, non della morte in sé, ma dell'atto del morire, del trapasso e di tutto ciò che lo precede.

Ne avevamo parlato insieme a marzo e io, che come avvocato mi occupo anche della protezione dei soggetti deboli, ti avevo invitato a esprimere in modo chiaro ed esplicito i tuoi desideri sulle cure che avresti voluto ricevere. E così è stato. Avevi paura, paura soprattutto di perdere il controllo del tuo corpo, di morire soffocato. Se tu potessi usare oggi parole umane, credo ci diresti di parlare con il malato della sua morte, di condividere i suoi timori, di ascoltare i suoi desideri senza paura o ipocrisia.

Con la consapevolezza condivisa che il momento si avvicinava, quando non ce l'hai fatta più, hai chiesto di essere addormentato. Così una dottoressa con due occhi chiari e limpidi, una esperta di cure che accompagnano alla morte, ti ha sedato.

Seppure fisicamente non cosciente - ma il tuo spirito l'ho percepito ben presente e recettivo - l'agonia non è stata né facile, né breve. Ciò nonostante, è stato un tempo che io ho sentito necessario, per te e per noi che ti stavamo accanto, proprio come è ineludibile il tempo del travaglio per una nuova vita.


È di questo tempo dell'agonia che tanto ci spaventa, che sono certa tu vorresti dire e provo umilmente a dire per te. La chiave di volta - sia per te che per noi - è stata l'abbandono della pretesa di guarigione o di prosecuzione della vita nonostante tutto. Tu diresti «la resa alla volontà di Dio».
A parte le cure palliative di cui non ho competenza per dire è l'atmosfera intorno al moribondo che, come avevo già avuto modo di sperimentare, è fondamentale.


Tutta la lettera QUI
barnabino
00martedì 4 settembre 2012 11:57
La sua mi è parsa una scelta saggia e sensata...

Shalom
Giandujotta.50
00martedì 4 settembre 2012 12:21
Si, sono d'accordo. Quando è la fine, inutile soffrire senza scopo.
Ora è nella memoria di Geova.
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