nonnomax
00venerdì 11 novembre 2005 19:10
Mail Ricevuta dal gruppo MT 01 spero non si offendano gli amici Napoletani che fortunaccia loro hanno ancora il sole.........
Premessa: quelle che seguono sono parole in libertà, fra il serio ed
il faceto e chi avesse voglia di leggerle (e la forza...) se ne
renderà presto conto!
Comincio con il precisare che "Prova parte 1 e parte 2" non è
propriamente esatto: più corretto suonerebbe "Parte in prima ed anche
in seconda..."
Perché?
Allora cominciamo dall'inizio.
Era il lontano... no! Era solo sabato scorso e grazie a questo
"MT01Italia Group" avevo preso un contatto telefonico, prima, ed un
appuntamento dal vivo, dopo, con l'amico Michele, alias "Mjcol",
napoletano verace come me, concittadino e possessore di una magnifica
MT-01.
Telefonicamente abbiamo parlato a lungo, "Mjcol" si è dimostrato
persona estremamente pacata, con un giusto mix fra razionale e
passionale, equilibrata e disponibile, tecnicamente ben preparata.
Mi ha ben presto offerto l'opportunità di provare la sua creatura
(cosa che non fa spesso...) e ci siamo accordati per incontrarci
all'ora di punta di un sabato in una piazza ben affollata di Napoli.
Dopo esserci finalmente conosciuti "de visu" ed aver fatto una bella
chiacchierata tecnica davanti a due bei caffè (tanto ristretti e densi
che il cucchiaino restava verticale) e dopo aver scoperto di possedere
numerosi aspetti caratteriali in comune, ho pensato di stringere i
tempi prima che l'offerta venisse ritirata per gelosia ed istinto
possessivo e sono riuscito ad avere le mitiche chiavi.
- Raccomandazioni di "Mjcol" prima che la inforcassi: nessuna!
- Postura generale: rilassata e compiaciuta!
- Aspetto esteriore e colorito: qualche chiazza di rossore sul viso,
segno represso di forte tensione emotiva!
- Voce e gestualità: tono debolmente incrinato, ma buon autocontrollo
e mani ancora ferme!
Insomma, mi accende il motore accarezzando il blocchetto d'accensione
come la nuca di un tenero bambino e mi dice < giro, prenditi tutto il tempo che ti serve per capirla un po', io ti
aspetto, tranquillo>>.
Mi ci sistemo su e apprezzo subito la perfetta corrispondenza fra le
"nostre" curve che si incastrano alla perfezione facendomi sentire già
molto comodo.
Mi concentro sullo stacco della frizione... pensando fra me e me che
abituato ai 175kg della mia Buell devo prestare particolare attenzione
ai 240kg di questa ed alla figura meschina che farei se, in un eccesso
di confidenza, mi facessi spegnere il motore fra le gambe!
Parto quindi dolcemente e mi allontano non senza lanciargli un ultimo
sguardo: non so se è un riflesso di luce, ma credo di notare negli
occhi di "Mjcol" un lampo d'incertezza, di rammarico, forse.
Il traffico è spaventoso e dovunque tento di indirizzare la ruota
anteriore intravedo file di autoveicoli.
Mi consolo pensando che almeno provo la sua maneggevolezza fra le auto
e, sempre in prima (quella ingranata all'avvio), mi dirigo verso un
breve tratto in salita dove spero di poter apprezzare la decantata
coppia della creatura.
Effettivamente riesco a passare in seconda e ci resto per pochi
fugacissimi secondi prima di dover rallentare nuovamente.
Non c'è che dire, abbiamo scelto sia il giorno che il luogo sbagliato
per questa prova.
Inoltre sono nervoso, ho il patema d'animo della moto non mia, cui non
sono avvezzo, avverto la responsabilità del danno fortuito, sento la
frenesia di assorbire più sensazioni possibili dalla pur breve
cavalcata.
Ad un certo punto penso di fargli uno scherzetto, magari di allungarmi
in tangenziale o in qualche curva della periferia per godermela
maggiormente e ricavarne un'impressione più approfondita.
Poi mi dico che per quanto l'amico "Mjcol" sia un simpaticone ed io
gli abbia lasciato in ostaggio mio figlio (che mi ha voluto
accompagnare all'incontro e che, udite udite, una volta tanto mostra
di gradire le mie scelte motoristiche), forse potrebbe impensierirsi
troppo (siamo sempre a Napoli...) e non essere più tanto simpaticone
al protrarsi del mio ritorno!
A malincuore rinuncio, rientro senza aver potuto godere di una terza
piena, di una frenata vigorosa o di una curva ben tirata e torno come
pecorella smarrita dal buon "Mjcol" che mi accoglie provato, commosso,
ma rasserenato.
Sensazioni belle, in questi dieci minuti, però ne ho ricevute.
Appena mossa, la MT-01 nasconde perfettamente il suo peso, non mi ha
creato problemi di altezza di sella, la frizione è stranamente
dolcissima e leggera da azionare, i suoi scarichi non mi hanno
abbrustolito nulla.
Non tira in modo scomposto o pericoloso, ma con vigore e progressione
inarrestabile, sempre con sensazioni di totale sicurezza al
retrotreno.
Freno anteriore pastoso e non brusco, anzi: per quel poco che mi è
stato possibile metterlo alla prova, ho avuto l'impressione di un
pelino di "inerzia" fra l'azionare la leva ed avvertire la presa,
anche se la moto è più corta di altre ed il trasferimento di carico
sull'avantreno sarà certo più rapido.
Qualche perplessità di sterzo nel traffico, letteralmente da fermo e
con entrambi i piedi a terra: se devi sterzare la ruota per mirare ed
"imboccare" un varco fra le auto gli spostamenti richiesti alle
braccia sono molto estesi con una mano che schiaccia il serbatoio e
l'altra allungata in fuori, disassata rispetto al polso.
Postura delicata, secondo me, perché se giri a sinistra è la destra a
fare le contorsioni mentre moduli il gas per "infiltrarti", mentre se
giri a destra è la sinistra che dosa la frizione a non stare più tanto
comoda.
Eppure ho una discreta apertura di braccia, commisurata ad un'altezza
di 185cm.
Per la verità è nulla di macroscopico o particolarmente fastidioso,
preferisco questo alle ridottissime angolazioni concesse da altre
moto. Comunque se in città decidi di fare dell'MT-01 un uso frequente
o se nel traffico ci resti bloccato a lungo, questa moto può
affaticarti facilmente.
Dulcis in fundo, vibrazioni, rumore degli scarichi, pardon... sound,
frequenze basse e stimolazioni subliminali e non.
A questo punto devo confessare (senza neanche la tortura) che qualcosa
c'è... ed immagino che chi ha cavalcato una delle vecchie Harley ne
sappia qualcosa: io provo a fare qualche congettura.
La butto lì: avrai presente l'effetto "surround", avrai visto in TV
delle basse frequenze usate dagli elefanti per comunicare fra loro
anche a distanze considerevoli, avrai sentito parlare di certe
vibrazioni e lunghezze d'onda che taluni animali avvertirebbero in
concomitanza dei terremoti, avrai sperimentato in qualche discoteca il
pelo dello stomaco rizzarsi per certi ritmi e volumi particolari,
ricorderai che noi maschietti abbiamo una cosina all'interno del
nostro corpo e che tale cosina è poco distante dalla sella di una moto
quando ci stiamo seduti sopra...
Quella cosina non è quello che stai pensando... io intendo la
"prostata" che, non è una novità, è sensibile e discretamente
stimolabile "meccanicamente". You know...
Beh, mi sono convinto che i gringos (con le sonorità dell'HD) ed i Jap
(con questo modello) hanno trovato il modo di stimolare il pilota in
modo, se non subliminale, per lo meno originale :-)))
Che sia la scoperta del secolo?
Che ne dici "Mjcol"? Se per entrare nelle tasche dei clienti i Jap
avessero pensato di toccare prima il cuore, il cervello, cioè la
"testa", quella grande, ed avendo visto che non è poi facilissimo
avessero puntato a quella piccola ed ai suoi annessi prostatici?
Scherzi a parte, ti confermo e ne convengo, "Mjcol", le "vibrazioni"
ci sono e le emozioni epidermiche si provano, anche con un breve giro
nel traffico, e questo ti instilla una subitanea confidenza col mezzo,
una goduria pelvica che cerchi di protrarre ancora e ancora, come
confermano i tanti che non vorrebbero mai scendere dalla... giostra e
che anelano a risalirci subito e spesso!
Ti ringrazio amcora "Mjcol"/Michele, per aver avuto tanta fiducia in
uno sconosciuto: mi hai permesso di dare una sbirciatina in questo
mondo di sensazioni genuine e fisiche che non provavo da tantissimo
tempo, che restavano sopite nei miei ricordi di ragazzo con
l'eccitazione del suono della mia prima Honda 750 Four preparata e
"spilata" dalla Samoto di Roma...
Un ritorno al passato e, spero, una nuova amicizia.
Un ciao a tutti voi,
Federico l'"Infiltrato" (ancora per poco).