Chi conosce la val Roya?

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gianm
00domenica 25 gennaio 2004 22:33
Sabato, di ritorno da Limone, ho allungato il tragitto verso casa scendendo la val Roya fino a Ventimiglia.
A parte il fascino del paesaggio a tratti veramente maestoso, la mia attenzione è stata catturata da un paesino arroccato circa a metà strada, in territorio francese, sulle alture a sinistra della strada. E' un paese costituito da case di cinque-sei piani, costruite una attaccata all'altra e tinteggiate in colori diversi. Qualcuno mi sa dire il nome di questa località?
Merci...

simolimo
00domenica 25 gennaio 2004 23:29

Credo sia Saorge/Saorgio...davvero bello!!!
...Ma oramai quello è un borgo ligure!!!

Ok, ora momento "politico":
ho sempre avuto il massimo rispetto e quasi una venerazione per Cavour...Ma porca vacca, perchè abbiamo ceduto Nizza???

GRRRRRRRRR
[SM=g27826] [SM=g27826]
Ok, credo che i Nizzardi, a posteriori, siano ben contenti di essere francesi ora, ma almeno ci avessero lasciato tutta la Val Roya!!!

Fonderò un nuovo partito: A.L.V.R.
...
...
...
Aridatece
La
Val
Roya

sm63 [SM=g27828] sm63 [SM=g27828] sm63 [SM=g27828]




aumadoc
00lunedì 26 gennaio 2004 18:53
Chi conosce la val Roya?
credo che la val roya sia diventata francese dopo la seconda guerra mondiale .
rivendicata sia per motivi militari che per le centrali idroelettriche .
la francia aveva rivendicato anche la val nervia , vallata quasi parallela alla val roya , ma non se ne fece nulla , anche perche' il referendum indetto dal comando militare francese fu vinto dal si all'italia .
cosi' mi e' stato raccontato .
gianm
00lunedì 26 gennaio 2004 19:30
Ecco un sito interessante sui "ritocchi" di confine post bellici... http://utenti.lycos.it/Legionario/ovestitalia.htm
enosnowb
00lunedì 26 gennaio 2004 19:45
Non potrebbe essere Brigue/Briga anch'essa a sinistra scendendo ed è anche "ville monumentale", ed a detta di molti che sono andati a visitarla molto molto graziosa. Però ripensandoci credo si veda meglio salendo. BOH

ciao
Mauri
Simone
00lunedì 26 gennaio 2004 19:59
Re:

Scritto da: gianm 25/01/2004 22.33
Sabato, di ritorno da Limone, ho allungato il tragitto verso casa scendendo la val Roya fino a Ventimiglia.
A parte il fascino del paesaggio a tratti veramente maestoso, la mia attenzione è stata catturata da un paesino arroccato circa a metà strada, in territorio francese, sulle alture a sinistra della strada. E' un paese costituito da case di cinque-sei piani, costruite una attaccata all'altra e tinteggiate in colori diversi. Qualcuno mi sa dire il nome di questa località?
Merci...




Si, è proprio Saorge e ... mi rocordo bene di un convento che sorge sulle alture del paese ed ancora meglio della mangiata che mi sono fatto con gli amici.
Simo, non dirmi che anche li hai lasciato il segno ... sm33
gianm
00lunedì 26 gennaio 2004 21:12
Sì, direi che è proprio Saorge.
Semplicemente splendida...




simolimo
00lunedì 26 gennaio 2004 23:18

La Val Roya ha una storia tutta a sè: territorio conteso tra i Conti di XXMiglia e quelli di Tenda è poi passata interamente in mano dei Savoia a meta 1600...Fino alla cessione del Nizzardo alla Francia a seguito del trattato firmato tra Napoleone III e Cavour...Cioè è passata alla Francia la parte intermedia, perchè Tenda e Briga sono rimaste all' Italia fino alla seconda guerra mondiale (mentre da Airole in giù è sempre italiana)...quando a seguito della sconfitta e del referendum voluto dai francesi...e da loro un po' "manovrato"... (non mi risulta ce ne sia stato uno in Val Nervia!!), anche la zona di Tenda e Briga è passata alla Francia col trattato di Parigi del 1947 (reso esecutivo al 1 gennaio del 1948)...Così come si può ben vedere dai cippi di confine posti sulla strada (lato verso la pianura padana...e perciò la strada è interamente in territorio francese!!!) che porta dal Colle di Tenda (arrivo skilift "Del Colle") alla partenza delle piste che scendono su Quota 1400!!!

...Ma quante ne so?????
sm31 [SM=g27828] sm31 [SM=g27828]
aumadoc
00lunedì 26 gennaio 2004 23:55
Chi conosce la val Roya?
sono sempre piu' ammirato da cio' che si puo' imparare da questo
forum .
ero convinto che anche breil fosse divenuta francese dopo la seconda guerra .

per quanto riguarda il referendum in val nervia , cosi' mi era stato raccontato dai miei nonni ,fonte purtroppo non piu' verificabile.
Paolok2
00martedì 27 gennaio 2004 11:41

Mi permetto, in quanto umilissimo appassionato di storia locale, di completare (in parte) quanto detto, ma sarò lietissimo di approfondire ogni argomento, soprattutto inerente a storia/gite/sentieri/fortificazioni e naturalmente trattorie….


La Contea di Nizza era quel territorio - di parlata italiana - che comprendeva quasi tutto il bacino del fiume Varo e parte della vallata del Roia e del Bevera. Il capoluogo era Nizza, denominata "Nizza Marittima" per distinguerla da Nizza Monferrato in Piemonte.



La Contea appartenne al Regno di Sardegna fino al 1860, in seguito fu ceduta dal Cavour alla Francia.
Venne "favorita" una progressiva diffusione della lingua francese a danno di quella italiana: ad esempio vennero chiuse tutte le pubblicazioni dei giornali italiani (come "La voce di Nizza"); furono cambiati persino molti cognomi degli autoctoni ("Bianchi" => "Leblanc"; "Del Ponte" => "Dupont" ).

La cessione di Nizza e Savoia alla Francia fu voluta da Camillo Benso conte di Cavour, per ottenere il benestare di Napoleone III che aveva mire nelle due regioni.
Cavour ritenne necessario il loro sacrificio alla Francia per portare a compimento l'unione d'Italia.
I risultati del plebiscito (non parliamo di referendum, per favore!!!!) sono: nella Savoia 130.538 voti per l'annessione alla Francia e 235 contrari e a Nizza 24.448 contro 160, risultati, questi ultimi di Nizza, ottenuti con ogni mezzo illegittimo e contrastanti alla vera volontà della popolazione, che si sentiva italiana.
La cessione di Nizza venne approvata dal Senato con 92 voti contro 10. Il 10 giugno del 1860 Nizza Marittima e il suo territorio passarono, insieme alla Savoia, alla Francia :circa 10000 italiani lasciarono la Contea per arrivare esuli in Italia.

Di conseguenza, la val Roya ha subìto negli ultimi 140 anni, cioè da quando la Contea di Nizza passò alla Francia, i destini del confine occidentale dell’Italia.
Infatti con la cessione della Contea, il fiume Roia nasceva in Italia, per passare il confine di stato due volte, lasciando alla Francia i paesi di Breglio e Saorgio e all’Italia Tenda, Briga Marittima e ai vecchi "territori di caccia" dei Savoia.
Tale linea confinale è stata "ritoccata" nel 1947 quando sono stati sottratti all'Italia i paesi di Tenda e Briga Marittima.

Naturalmente, come diceva Simone, la strada militare appartiene alla Francia, per il semplice fatto che in questo modo rientravano in territorio francese anche le fortificazioni italiane.

Proprio negli anni antecedenti l'ultimo trattato la val Roya come le valli Arroscia e Argentina sono state teatro di guerra; queste valli sono state il fulcro della resistenza italo-francese, l' importanza delle lotte partigiane condotte in queste zone non è stata segnalata a dovere…e neanche le stragi compiute dalle milizie tedesche ( basta pensare al rastrellamento di Upega).

In particolare segnalo la singolare "trafila" storica di Briga Marittima la cosiddetta "terra brigasca", comprendente il vecchio comune di Briga Marittima e i paesi di Verdeggia (comune di Triora) e Viozene (comune di Ormea). Parte del vecchio comune di Briga Marittima è rimasto all’Italia, con le frazioni di Piaggia, Carnino e Upega, che costituiscono l’odierno comune di Briga Alta (prov. Di Cuneo) e Realdo che è stato attribuito a Triora (IM). Il paese con altre sue frazioni nel 1947 è invece passato dalla provincia di Cuneo alla Francia.

Negli anni immediatamente successivi all' annessione, la Francia operò una sorta di "pulizia etnica" senza spargimenti di sangue, eliminando lapidi, tombe, in italiano, mutando la toponomastica locale e sostituendo la scritta sotto il monumento al brigasco colonnello Giovanni Pastorelli, morto nella battaglia di Ain Zara (Libia) nel 1911, diventato Jean Pastorelli, caduto su un non meglio precisato "champ d'honneur".[SM=g27812] [SM=g27812]


Vi invito a visitare, oltre al già citato Saorgio (=Saorge), Sospello (= Sospel), Broglio, Fontane, Berghe, Granile e Nostra Signora del Fontan (andate a visitare la chiesa, è veramente stupenda, è detta la "Cappella Sisitina delle Alpi Marittime").
Come non citare la Valle delle Meraviglie, le ex Miniere ( a proposito, ottimo luogo frequentato da una moltitudine di fanciulle!!!), il monte Bego.

Ricordo anche che oltre le incisioni rupestri della valle delle Meraviglie, le "solite" tracce di saraceni e romani e di un presunto "passaggio" di Annibale con la sua "mandria" di elefanti, la stupenda, meravigliosa via del Sale, ricchissima di storia e aneddoti. Si potrebbe parlare anche della strada marenga, degli alpeggi, delle malghe, delle infinite "edicole", di Sant'Erim, della storia del passo del Flamagal, della biblioteca di Saorgio…….ma anche del rafting e canyoning in val roya!!!!!




Vorrei concludere riportando il dialogo di una coppia di turisti "italiani" in quel di Berge, due anni fa:
Lui: " sai qual'e la differenza tra questi paesini francesi e quelli italiani, appena al di là del confine?".
Lei: "No."
Lui: "In quelli francesi non ci sono c…i disegnati sui muri!"

simolimo
00martedì 27 gennaio 2004 13:30

Tanto di cappello, professore!!
Complimenti!!!sm44


COMMENTINO PERSONALE:
...Forse se ogni tanto nella storia, avessimo imparato un po' di "GRANDEUR" francese staremmo meglio![SM=g27816]
marco
00martedì 27 gennaio 2004 19:00
valle roja
sm47 sm47 complimenti davvero a Paolo per la simpatica lezione di storia locale, aggiungo soltanto una nota curiosa sulla cessione di Nizza alla Francia: l'amarezza di Garibaldi, reso straniero in patria.
ancora complimenti
ciao
marco[SM=g27811]
aumadoc
00mercoledì 28 gennaio 2004 00:15
Chi conosce la val Roya?
giusto per rimanere in tema
chapeau a paolo .[SM=g27811]

vedo con piacere che conferma l'esistenza di una tesi relativa al passaggio di annibale , o comunque di una sua colonna , nella zona.
l'avevo citata tempo fa' per dimostrare la discendenza di monti liberi dai cartaginesi.
Paolok2
00mercoledì 28 gennaio 2004 14:10

x Simone: io la "grandeur" francese la lascerei stare, proprio la storia dei posti appena citati dove la semplicità è la genuinità è sempre stata di casa ne è testimone.

Più che altro "invidio" ai nostri vicini la capacità di valorizzare qualsiasi cosa; mi spiego meglio:

A Genova, per esempio, a Quarto c'è la stele dedicata ai Mille ed a Garibaldi: se si esclude il 5 maggio, data della celebrazione della partenza della camicie rosse, per il resto è un luogo del tutto abbandonato,dove la notte si fanno anche spiacevoli incontri.
Fossimo in un paesino francese ci sarebbe il monumento con un ristorante "Dai Millè" e annesso pub "Camis Rossà" con una quantità di turisti a fare foto e comprare gadget....basta che pensiate a Saint Paul de Vance (scusate se l'ho scritto sbagliato!)


x Marco: su Garibaldi sfondi, come si suol dire, una porta aperta, hai fatto benissimo a ricordarlo!
In Sud America è considerato un'eroe, viene celebrato, viene soprattutto RICORDATO.
Un paio di mesi fa, su Rai2, era andata in onda una puntata di Dossier dedicata agli Italiani emigrati in Argentina: due delle famiglie di agricoltori intervistate avevano, in bella mostra, nel salotto, un mezzo busto ed un quadro di Garibaldi...e pensare che qui in Italia c'è chi afferma che invece di andare a Marsala era meglio se tornava direttamente in Sud America..

Non ho ancora capito come mai, ma ho una mezza idea, quando si cita il nome di Garibaldi oppure venendo ai tempi nostri, la parola partigiani, in valle Arroscia ti guardano tutti male....


x Aumadoc: la tesi è confermatissima, tra l'altro fino ad un paio di anni fa non era raro vedere campi di studio (si dice così???) nella zona di Triora.
Ancora l'anno scorso, con enorme stupore, mentre raggiungevo il Don Barbera ho incontrato un signore di mezza età che con il suo metal detector si faceva avanti ed indietro la strada Marenca.



A questo punto, quest'estate si organizza qualcosa, cosa ne dite?????






simolimo
00mercoledì 28 gennaio 2004 23:18

Sì, sì...con "grandeur" intendevo un po' quello!...non la supponenza o il "presumì"-piemontese!!
...Ma la capacità di sapersi valorizzare (ahimè, qui a danno nostro...) sicuramente meglio di quello che sappiamo fare noi!
Per farlo ci vuole un po' di auto-celebrazione...basta non esagerare!!
[SM=g27822]
Paolok2
00giovedì 12 febbraio 2004 16:21
Per interesse personale (mi auguro anche vostro) riporto una parte di un'intervista rilasciata a "il Tempo" dallo storico Aldo A. Mola, autore di libri su Giolitti, la monarchia e la massoneria, e anche di studi di storia del Piemonte, riguardo la disputa dei territori tra Italiani e Francesi.


Professore, qual è stato l’atteggiamento della Francia nei confronti dell’Italia?

Il governo francese in esilio a Londra, nel 1942 aveva elaborato un piano di spartizione dell’Italia che prevedeva l’annessione alla Francia del Piemonte e della Lombardia fino a Milano. Anche in seguito all’armistizio dell’Italia, la Francia continuò a considerarsi in guerra con noi, pur riducendo le pretese.


Cosa succede nei giorni della liberazione?

Alla fine d’aprile i francesi irrompono a Ventimiglia e in Val d’Aosta, arrivando fino alle porte di Cuneo. Vengono fermati prima dai partigiani italiani, ai quali a marzo si erano aggregate anche unità della ex RSI, e poi dagli angloamericani, d’accordo con il governo italiano.
Nelle zone di Briga, tenda, Limone arrivano francs tireurs algerini, e abbiamo episodi simili a quelli dovuti alle truppe marocchine nel Lazio. I partigiani che si oppongono vengono bastonati e imprigionati. Solo l’intervento americano li fa arretrare.


Ma quale era l’atteggiamento della popolazione locale?

Nonostante i referendum organizzati dai francesi, prima e dopo l’annessione, che diedero ovviamente risultati plebiscitari, le testimonianze, a cominciare dai sindaci (come quello di Briga, Francesco Daltin), dal clero, dai partigiani locali, sono concordi nel dire che la popolazione era e voleva restare italiana.


Quando si cominciò a capire che la partita era perduta?

Dopo le elezioni del 1946, venne reso noto il testo dell’armistizio, che prevedeva le perdite di Briga, Tenda, Moncenisio e Monginevro. Del resto lo stesso De Gaulle, incontrando Nenni a Marsiglia, gli aveva detto che la Francia non avrebbe mai rinunciato ai passi alpini dai quali erano entrate le truppe italiane nel 1940.


Quale fu la reazione italiana?

Molto blanda. Soltanto i liberali, i monarchici e parte dei democristiani cercarono di opporsi. Gli altri fecero finta di nulla, a cominciare dai leaders azionisti, molto forti in Piemonte. Gli osservatori della Corte internazionale dell’Aia, presenti al referendum del settembre 1947 non si accorsero delle palesi violazioni e delle minacce alle quali fu sottoposta la popolazione italiana. Inoltre, nel 1948, il ministro della Difesa, il repubblicano Cipriano Facchinetti, fece avere alla Presidenza del Consiglio un voluminoso dossier sulle violazioni che i Francesi continuarono a compiere nel tracciare i nuovi confini, continuamente corretti a nostro danno.





aumadoc
00domenica 16 maggio 2004 23:26
qualcuno a idea se prima o poi i francesi decideranno di intervenire in maniera definitiva sulla frana che si trova poco prima delle gorges du paganin ,venendo da xxmiglia?
attualmente c'e' un restringimento di carreggiata ,un abbozzo di muro e una rete.
Jos75
00sabato 22 maggio 2004 07:52
...
Belìn Auma:prima mi dici che le cure dello psicologo stanno facendo effetto...eppoi ti ricordi addirittura i nomi delle località...? [SM=g27833] [SM=g27828]
Comunque sarebbe ora che si diano una mossa... [SM=g27817] .

Ciao zuenotti!
sm48
aumadoc
00martedì 25 maggio 2004 00:13
guarda le date dei post!

il 16 sapevo quasi tutto.
poi 5 giorni di analisi e cosi' il 20 ricordavo appena l'esistenza della val roya.
Jos75
00martedì 25 maggio 2004 07:55
Re:

Scritto da: aumadoc 25/05/2004 0.13
guarda le date dei post!

il 16 sapevo quasi tutto.
poi 5 giorni di analisi e cosi' il 20 ricordavo appena l'esistenza della val roya.



Hai ragione:non ricordavo più quando avevi iniziato le sedute... [SM=g27824] .
aumadoc
00martedì 25 maggio 2004 23:18
Re: Re:

Scritto da: Jos75 25/05/2004 7.55


Hai ragione:non ricordavo più quando avevi iniziato le sedute... [SM=g27824] .



ma come ?!

ci siamo incontrati in sala d'attesa !!
Jos75
00mercoledì 26 maggio 2004 07:49
Re: Re: Re:

Scritto da: aumadoc 25/05/2004 23.18


ma come ?!

ci siamo incontrati in sala d'attesa !!



Ah!Eri tu quello tutto camuffato con barba,occhialoni e naso finto... [SM=g27828] ...mi sembrava che avesse qualcosa di noto quel tipo...ora che ci penso bene...[SM=g27824] .
sm31
aumadoc
00mercoledì 26 maggio 2004 23:25
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Jos75 26/05/2004 7.49


Ah!Eri tu quello tutto camuffato con barba,occhialoni e naso finto... [SM=g27828] ...mi sembrava che avesse qualcosa di noto quel tipo...ora che ci penso bene...[SM=g27824] .
sm31



ero proprio io.
sapevo che mi avresti notato,visto che mi ero seduto sul tuo cappello da napoleone.
Jos75
00giovedì 27 maggio 2004 08:06
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: aumadoc 26/05/2004 23.25


ero proprio io.
sapevo che mi avresti notato,visto che mi ero seduto sul tuo cappello da napoleone.



Sì...però hai visto che belli gli speroni alla John Wayne...? [SM=g27828]
Valle Roya
00giovedì 15 dicembre 2005 17:28
Ciao a tutti!
Valle Roya
00giovedì 15 dicembre 2005 18:35
Ciao a tutti!
Vivo nella parte bassa della Valle Roya a circa 7 km. da Ventimiglia e sono un appassionato delle vicende storiche della mia zona.
Ho scoperto da poco il vostro sito e mi sono letto un pò di post.
Voglio intervenire in questo, anche se vecchio, per precisare alcune inesattezze storiche.
Alla fine della seconda guerra mondiale l'esercito francese di De Gaulle occupò militarmente tutta la Valle Roya e le Valli del Nervia e del Verbone (Vallecrosia) spostando il confine sul torrente Borghetto alla periferia di Bordighera. Ventimiglia e tutto il suo entroterra vennero così di fatto annesse ed entrarono a far parte dello stato francese.
L'occupazione durò circa 6 mesi e provocò non pochi conflitti tra i soldati francesi e i partigiani del CLN che avevano lottato duramente contro i tedeschi e i fascisti pagando un numero molto alto di vittime e che ora si vedevano staccati dalla madrepatria ovvero dall'Italia.
Questo periodo dell'occupazione francese è poco conosciuto ed è stato sempre storicamente taciuto.
Nei giorni seguenti il 25 Aprile la popolazione di Ventimiglia, che era fuggita in massa dalla città oramai ridotta a un ammasso di macerie da più di un anno di assedio attuato con furiosi bombardamenti, cominciò a ritornare nelle proprie case ma qui si vide immediatamente censire e dotare di un lasciapassare provvisorio in lingua francese per poter.....espatriare!
Venne introdotto subito il franco francese come moneta, vennero cambiati tutti i toponimi (Ventimiglia divenne Vintimille!) e venne addirittura imposto il divieto di importare giornali e riviste in lingua italiana!!!
Questo stato di cose provocò l'insurrezione della totalità dei civili che assolutamente non ne volevano sapere di essere annessi allo stato francese.
Le formazioni partigiane chiesero l'aiuto degli anglo-americani i quali alla fine obbligarono le truppe francesi al ritiro al vecchio confine e diedero vita ad una amministrazione provvisoria franco-italiana sotto la tutela alleata.
Ripristinarono la Lira e la vendita di libri e giornali in italiano.
A questo punto vista l'ostilità totale della popolazione i francesi si "inventarono" il referendum plebiscitario.
Ovvero in tutti i comuni già occupati dalle truppe francesi si sarebbero dovuti tenere dei referendum in cui la popolazione residente avrebbe dovuto scegliere se rimanere italiana o passare alla Francia.
Finanziarono un partito che promuoveva il "rattachement" alla Francia e chiedevano voti in cambio di cibo e soldi.
Pur essendo la popolazione civile letteralmente alla fame il movimento non ebbe un gran successo.
A questo punto De Gaulle concentrò i suoi sforzi solo sull'alta Valle della Roya (ovvero Briga e Tenda) interessanti dal punto di vista stategico, militare ed economico, in quanto erano presenti diverse centrali idroelettriche preziosissime per l'energia necessaria alla ricostruzione.
Il trattato di Parigi portò alla cessione dei due comuni e di alcune rettifiche di frontiera. Passarono all'amministrazione francese il 16 Settembre 1947 il comune di Tenda con i villaggi di S. Dalmazzo e Granile , il comune di Briga ad esclusione delle frazioni di Upega, Carnino e Piaggia che costituirono il nuovo comune di Briga Alta (CN) e Realdo che fu aggregato al comune di Triora (IM).
A sud il confine venne arretrato da Piena a Fanghetto e passarono al comune di Breil i villaggi di Piena e Libri.
Il famoso referendum si svolse solo nel comune di Tenda e nella parte annessa del comune di Briga.
Se infatti fossero state fatte votare tutte le frazioni l'esito sarebbe comunque stato molto diverso.
Il Referendum fu una vera e propria truffa!
Furono iscritti nelle liste elettorali dei due comuni tutti i cittadini dei due paesi residenti in Francia (alcuni in Corsica o a Parigi!) e fu comprato il loro voto.
Non vennero ammessi al voto coloro che invece si trovavano in Italia.
Questo stato di cose fu contestato violentemente dalla popolazione locale e spinse l'allora capo del PS francese Leon Blum a dichiarare che la Francia avrebbe fatto meglio a rinunciare a questi due piccoli paesi di montagna per non inquinare i rapporti con la neonata democrazia italiana.
Ma la "grandeur" gollista ebbe la meglio e il finto referendum ratificò il passaggio dei due comuni alla Francia.
I partiti della sinistra italiana che all'inizio non erano sfavorevoli all'annessione, venuti a conoscenza dell'intrigo cambiarono radicalmente posizione e lo stesso PCI qualche mese dopo si fece promotore di una proposta di contro-referendum per riottenere l'annessione di Briga e di Tenda all'Italia.
Ma la Francia, in modo molto lento ma molto duro, attuò una francesizzazione totale dei luoghi, cambiando tutti i toponimi, negando il bilinguismo e obbligando a chi avesse optato per il mantenimento della cittadinanza italiana al trasferimento coatto in patria.
Incominciò quindi molto in sordina un mini-esodo che obbligò centinaia di persone a trasferirsi in Italia.
Certo non ci furono foibe o eccidi di massa ma la pulizia etnica ovvero lo sradicamento delle proprie origini linguistiche ed etniche fu attuata in modo totale.
Si potevano mantenere le proprietà ma per esercitare qualsiasi attività professionale o artigianale era necessario optare per la cittadinaza francese.
Vennero cambiati tutti i nomi di battesimo nei documenti(non solo dei nuovi nati)dall'italiano al francese ovvero Giovanni divenne Jean, Maria diventò Marie etc. e perfino le lapidi dei cimiteri e le iscrizioni pubbliche furono francesizzate.
Poichè la ferrovia era stata danneggiata dalla guerra, le comunicazioni stradali pubbliche con l'Italia vennero interrotte e fu ripristinato un servizio di autobus solo molti anni dopo.
Era quindi impossibile trovare libri o giornali italiani a meno di non andarseli a prendere personalmente ogni giorno.
L'italiano non era più lingua pubblica e si poteva parlare italiano solo in casa propria.
E' una pagina di storia poco conosciuta e da 60 anni taciuta.
Oggi però che si torna giustamente a parlare di foibe e di esodo dal confine orientale, sarebbe giusto ricordare anche quanto successe qui sul confine occidentale ad opera di una nazione che non era comunista e che si vantava (e si vanta tuttora) di essere la patria della democrazia!
Scusate si vi ho annoiato.
Ciao e grazie per l'ospitalità.

[Modificato da Valle Roya 15/12/2005 18.38]

Paolok2
00giovedì 15 dicembre 2005 19:09
Benvenuto e grazie per l'ottimo contributo.



simolimo
00giovedì 15 dicembre 2005 19:13
Cavoli! MA sei espertissimo!!
COMPLIMENTI DAVVERO!!
Benvenuto tra noi!!!
[SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]

aumadoc
00giovedì 15 dicembre 2005 22:52
benvenuto e complimenti.

sapevo qualcosa sul referendum perche' mi era stato raccontato dai miei nonni di castelvittorio.

solo una considerazione.
siamo proprio sicuri che sia stato meglio rimanere italiani ?
[SM=g27833]
SudoMaGodo
00giovedì 15 dicembre 2005 23:37
valle Roya
Un caloroso benvenuto
Grazie per il contributo storico.
Ti sarò grato se continuerai a fornire altre notizie della nostra storia che non abbiamo mai studiato sui banchi di scuola.
oscar


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