Cesenati a Piacenza........come vengono trattati...

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WEB RE1976
00venerdì 21 ottobre 2005 13:13
RICEVO DA CESENA E PORTO A CONOSCENZA DI TUTTI.......

Sabato 15 ottobre 2005 circa 750 tifosi del Cesena si recano, nel pomeriggio, a Piacenza, allo stadio Garilli, per assistere alla partita di calcio Piacenza-Cesena delle ore 16:00, valevole per il campionato di serie B 2005-2006. Quello che segue è il resoconto di quanto successo quel pomeriggio. Quello che i media non hanno saputo, voluto o potuto riportare.
I tifosi del Cesena che si presentano allo stadio sono fatti oggetto di un primo, sommario controllo – documenti di identità e biglietto – da parte degli steward presso la prima barriera. Successivamente c’è la perquisizione fatta da agenti di Polizia e Carabinieri. Dopo 50 metri la seconda barriera, dove un secondo gruppo di agenti procede a una seconda perquisizione e alla seconda richiesta di esibizione di biglietti e documenti. Superata questa seconda barriera, ci si immette nel corridoio – sempre esterno allo stadio – che conduce agli ingressi della curva ospiti. Davanti agli ingressi gli steward controllano un’altra volta i biglietti, indirizzando i tifosi verso il settore di curva indicato dal numero stampato sui biglietti. A questo punto i tifosi entrati in curva ospiti si ritrovano divisi in due gruppi, uno nel settore di sinistra, l’altro in quello di destra. I due settori sono divisi da una rete. Molti gruppi di amici, e alcune famiglie, si ritrovano divise fisicamente, con l’impossibilità di assistere insieme alla partita, questo perché il filtro degli steward non ha funzionato a dovere. Mentre qualcuno indirizzava al settore indicato, altri si limitavano a strappare i biglietti senza considerare quanto facevano i colleghi.
Dai controlli all’ingresso un gruppo di circa 30 persone viene trovato sprovvisto dei documenti di identità, ma con regolare biglietto. A costoro viene vietato l’ingresso allo stadio. Viene inoltre impedito l’ingresso a due striscioni, uno recante la scritta “SINDACO REGGI... LA BARACCA - CESENA LOTTA CON TE”, e l’altro “LA LEGA SBAGLIA TU CORREGGI”. Dopo pochi minuti la partita ha inizio. Fuori restano le 30 persone circa prive del documento e un altro gruppo di tifosi che sta discutendo per cercare di far entrare gli striscioni.
Quando in curva arriva la notizia del blocco degli striscioni e di alcune persone impossibilitate a entrare in molti cercano di uscire per tentare di raggiungere gli amici. Gli steward ai cancelli impediscono però a queste persone di uscire, chiudendo i cancelli con i lucchetti. Dopo una breve discussione gli steward aprono un cancello, facendo uscire la gente che lo desiderava.

A quel punto nel piazzale di ingresso si ritrovano circa 50-70 tifosi del Cesena insieme agli agenti di Polizia, ai Carabinieri e agli steward. I tifosi discutono con i responsabili delle forze dell’ordine chiedendo di far entrare i due striscioni e i tifosi sprovvisti di documento, ma con i biglietti. Per i due striscioni le forze dell’ordine non transigono. Le parole del Vice Questore di Piacenza sono: “Se volete, potete denunciarmi, ma gli unici striscioni che possiamo fare entrare sono quelli che hanno un chiaro ed esplicito riferimento alla partita di calcio. Altri striscioni non devono essere fatti entrare, queste sono le nuove normative”.
L’intera discussione viene filmata: sia dalle forze di pubblica sicurezza, sia da alcuni tifosi. Il Vice Questore intima ai tifosi che stanno filmando la scena di non riprendere gli agenti di pubblica sicurezza in quanto non si tollera un controllo diretto sul loro operato. Ci invita invece a chiamare i giornali o le televisioni. Il tifoso che filmava le FdO viene identificato. Per i tifosi senza documenti, ma con i biglietti, prevale il buon senso. Si decide di farli entrare. I responsabili della tifoseria, vista la scelta delle FdO. circa i tifosi sprovvisti di documenti, e al fine di evitare possibili aumenti di tensione, decidono di far rientrare tutti e di restare fuori solo in una decina per continuare la trattativa per gli striscioni. La trattativa prosegue, ma il Vice Questore non transige: quegli striscioni non devono entrare pur non avendo caratteristiche perseguibili dalla legge. Per lui, non sono a carattere sportivo.

Siamo ormai oltre la metà del primo tempo e si prende la decisione di andarsene, di tornarsene a casa. Se non possono entrare quegli striscioni, non si vuole restare. A questo punto, però, tranne una decina di tifosi, tutti gli altri sono dentro, in curva, o sulle scale di uscita. Si forma subito una gruppo di circa 30 persone che si dirige ai cancelli per uscire. I cancelli però sono chiusi, con i lucchetti. E gli steward questa volta non vogliono aprire. Ai tifosi che spiegano l’intento di voler tornare a casa gli steward rispondono: “Non possiamo, le FdO ci hanno intimato di chiudere i cancelli e di non aprire a nessuno per alcun motivo”. Chiediamo di parlare con gli ufficiali delle FdO. Si presenta un ufficiale di Polizia, al quale chiediamo di aprire. Lui ne chiede il motivo, al che qualcuno dice che si vuole tornare a casa. L’ufficiale mostra indifferenza, gira i tacchi e si allontana sordo ai richiami di chi vuole uscire dallo stadio e andare via.

750 persone, cittadini italiani, tal seguito di una squadra di calcio, si trovano così chiusi a chiave, dentro una curva, privati della libertà di poter scegliere di uscire e andare a casa. Per i due striscioni non resta altro che appenderli nella parte esterna dello stadio, davanti agli ingressi della curva ospiti.

Gli animi si scaldano, e si verificano a questo punto i primi segnali di tensione tra i tifosi che vogliono uscire e gli steward ai cancelli. Saranno gli stessi tifosi rimasti fuori a riportare la calma, intimando a quelli dentro di non cedere alla rabbia e alle provocazioni che partivano dagli steward. A circa 15 minuti dalla fine i cancelli vengono aperti, e sia gli steward che le forze dell’ordine abbandonano la scena, allontanandosi dal piazzale per portarsi più distanti di 50 metri verso la gradinata. A 15 minuti dalla fine, non ci sono più regole da far rispettare, documenti da controllare, striscioni ammessi e non, steward strafottenti. Alcuni tifosi staccano i due striscioni dalla cancellata esterna per portarli in curva, dove vengono esposti e dove raccolgono l’applauso degli stessi tifosi piacentini.

Malgrado la tensione, la rabbia e la frustrazione accumulata in quelle ore, i tifosi, a fine partita, si allontanano dallo stadio senza creare alcun tipo di problema alle forze dell’ordine.

Questa sintentica ricostruzione è fatta su dati il più possibile oggettivi e, in diverse sue parti, può essere ricostruita e confermata attraverso testimonianze dirette di alcuni protagonisti, oltre che da fotografie e videofilmati
zeman!
00venerdì 21 ottobre 2005 13:58
io manderei il Vice Questore di Piacenza a lavorare a roma,verona,e in molti altri stadi dove appaiono abitudinariamente i simboli nazionalsocialisti,fascisti che sono vietati dalla costituzione "apologia di fascismo",e chiunque conosce un po' del diritto italiano(gerarchia delle fonti del diritto),sa che c'è una gerarchia tra le leggi,e al gradino più alto c'era,c'è,ci sarà la COSTITUZIONE!

poi, per inciso, i documenti vanno portati dietro sempre!

degli striscioni non ho parole....tanto vale proibirli tutti,si ridurrebbero le polemiche con le forze del disordine!
Empolesedentro
00venerdì 21 ottobre 2005 20:09
Altro che tolleranza zero se non ci scappa il morto...chi conta non è contento ....e se metti caso nel parapiglia un cesenate si sentiva male....
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