Cerchi nel grano

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Le regard
00sabato 21 maggio 2005 18:14
Se tu cerchi nel grano


400 cerchi comparsi misteriosamente di notte in un'area estesa, un campo di grano inglese modificato magneticamente da non so cosa.
Lo so che è stupido correre dietro le favole, ma c'è gente di tutto il mondo che sta studiando il fenomeno da quasi venti anni.
Intanto, è bello!
Questo è il sito più approfondito:
www.cropcircleconnector.com/anasazi/introduction2001I.html
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[Modificato da Le regard 22/05/2005 19.17]

Le regard
00domenica 22 maggio 2005 07:23


Le regard
00domenica 22 maggio 2005 14:59

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00domenica 22 maggio 2005 19:16

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00lunedì 23 maggio 2005 16:37

Le regard
00lunedì 23 maggio 2005 20:24

Le regard
00martedì 24 maggio 2005 06:56

Le regard
00mercoledì 25 maggio 2005 06:36

Le regard
00venerdì 27 maggio 2005 15:34

Le regard
00venerdì 27 maggio 2005 20:55

Le regard
00sabato 28 maggio 2005 06:07

[Modificato da Le regard 28/05/2005 6.28]

Le regard
00sabato 28 maggio 2005 16:25

Le regard
00sabato 28 maggio 2005 17:28


Le regard
00lunedì 30 maggio 2005 16:22

Le regard
00martedì 31 maggio 2005 07:02

.Imago.
00martedì 31 maggio 2005 16:17


[Modificato da .Imago. 31/05/2005 16.18]

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00giovedì 2 giugno 2005 08:52

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00domenica 5 giugno 2005 10:02

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00lunedì 6 giugno 2005 15:55

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00mercoledì 8 giugno 2005 05:09

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00giovedì 9 giugno 2005 08:38

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00sabato 11 giugno 2005 08:41


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00domenica 12 giugno 2005 15:29


00lunedì 13 giugno 2005 10:22

L’embrione non è persona
di Paolo Flores d’Arcais


L’embrione umano non è una persona. Chi suggerisce il contrario mente sapendo di mentire. Valga il vero. Se fin dal «primo momento» l’ovulo fecondato fosse una persona umana, lo sarebbe a maggior ragione dopo una settimana, e ancor più dopo tre mesi, per non parlare di un feto al quinto mese. Ma la legge italiana consente di abortire fino al novantesimo giorno, e anzi - se si riscontrino nel feto anomalie o malformazioni - fino al momento in cui il nascituro non sia in grado di sopravvivere in modo autonomo (artt. 6 e 7).
Dunque, per la legge italiana, in tutti questi casi l'embrione (ormai feto, e anche molto sviluppato) NON è una persona. Analogamente in tutti i paesi occidentali, con qualche variante secondaria. E poiché i sostenitori del “tutti a casa” nel referendum di domenica prossima giurano e spergiurano che la legge sull'aborto non è in discussione, è evidente che anche per loro un feto fino a tre mesi, e anzi fino a quando non sia in grado di vivere autonomamente (se portatore di anomalie o malformazioni, che la madre trovi intollerabili anche solo per la propria integrità psicologica) NON è una persona. A maggior ragione, dunque, non è una persona nei primi giorni e settimane dal concepimento. A meno che nel frattempo non sia stata abrogata la logica.
Ma l'embrione umano non è una persona neppure per la Chiesa cattolica apostolica romana. Per la quale si può parlare di persona solo dal momento in cui si dia (per volontà divina) un'anima personale e immortale. Che solo una minoranza sparuta di Padri e Dottori della Tradizione ha collocato prima del quarantesimo giorno, o addirittura prima del novantesimo. Vedi in proposito san Tommaso, che parla di un embrione e poi feto che prima di diventare persona conosce un periodo di vita meramente vegetativa, e di un secondo di vita puramente animale (priva di anima). E la filosofia di san Tommaso è stata ribadita quale “filosofia perennis” dal magistero di Giovanni Paolo II.
Del resto, se di persona si trattasse fin dal concepimento, sarebbe crudeltà inconcepibile non amministrare fin da quei primi istanti il battesimo, cosa che le allucinanti tecniche d'oggi rendono certamente possibile, condannando così i non nati (il 90% degli ovuli fecondati non riesce neppure ad impiantarsi nell'utero) alla privazione della possibilità della felicità eterna in paradiso.
Dunque, l'embrione umano non è una persona. E tutti i proclami e i suggerimenti di segno contrario che hanno alluvionato i teleschermi e imbrattato i muri in queste settimane costituiscono solo una gigantesca bava di malafede e di terrorismo morale. Sempre che, nel frattempo, non sia stata abrogata la logica.
O a meno che, invece, non si voglia far fallire questo referendum come primo passo per colpire quella legge 194 che consente l'aborto e che i pasdaran dell'astensione giurano e spergiurano di non voler rimettere in questione.
Nel qual caso mentirebbero due volte, dimostrando come in realtà domenica e lunedì si vada a votare soprattutto per un quinto quesito: confermare o mettere a repentaglio la legge sull'aborto già confermata da un referendum del popolo italiano. Se si voglia, insomma, tornare alla barbarie delle mammane e dei ferri da calza o si preferisca restare nel novero dei paesi civili.

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