Bè, a livello linguistico vuol dire portare la Buona NOvella, ect. ect. Queste cose le sappiamo tutti, indipendentemente dal nostro credo, o ex credo.
Ma applicarlo alla realtà, è dura, riguarda un equilibrio molto difficile da trovare, già in Sua compagnia, figuriamoci da soli.
Gesù parla nel Silenzio, dice claudio in un suo post.
E' vero, e mi permetto di aggiungere che parla specialmente nel silenzio, ma un silenzio non fatto di assenza di rumori, ma di vuoto nel nostro io.
HO passato il vuoto informatico. Non potevo evitare di uscire con le amiche, perchè ho due figli da accudire, e da far giocare, ma ho cercato di far spazio a questo vuoto.
Una notte, non sono riuscita a dormire, una voce, mi sembrava fosse la mia, mi ha tenuta sveglia tutta la notte: devi far tacere il tuo io, devi far tacere il tuo io.
HO preso sonno molto tardi, se non verso le 4 (o è il caso di dire molto presto?)
Ho provato la tentazione di tornare in parrocchia, aiutare le persone, svegliarle da un torpore che sento aleggiare nell'aria ogni giorno che passa, di svegliare quei visi orgogliosi di "appartenere" a qualcosa.
Dopo un pò di sere, ho fatto un sogno incredibile. Ero nella piazza della mia città, di fronte alla basilica, ed un prete, vestito di nero, ma nero anche lui, molto scuro, mi ha riempito di botte
Devi lasciare stare la mia chiesa, non ti permetterò di entrarvi. Fammi entrare, urlavo io, fammi parlare alla folla. Vattene, urlava, e mi picchiava. Ne ho prese tante.
Bene, messaggio ricevuto: evangelizzare non vuol dire agitare le folle, nè sobillarle, non vuol dire diventare un partito, ma contatto umano, personale, con ciascuna creatura, figlia di Dio adottiva e potenziale figlia dello Spirito Santo, vera, reale.
Dopo due notti, o giù di lì altro sogno: un papa, in un luogo simile ad una conca, che sapevo essere una sorta di inferno o qualcosa di simile, che con sorriso rassicurante e con il braccio sinistro a mò di invito, chiamava a sè le folle, raccolte tutti insieme, dapprima serene, e poi in procinto di essere schiacciate da una grande pressa.
Brutto sogno, angosciante, non mi sono svegliata molto bene.
Altro messaggio, dunque: lascia stare capi umani, o pretesi vicari, cercalo il tuo Dio, e vedrai che si farà trovare.
Una domenica, ho sentito il bisogno imperioso, strano per me che sono una dedita ai piaceri del ventre, (sono una gran mangiona), di non mangiare nulla. Son rimasta a casa, e meraviglia delle meraviglie, non solo non avevo fame, ma mi sentivo anche sazia.
Sola, in casa quasi tutto il giorno, è stato bellissimo, mi sentivo piena di non so nemmeno io cosa. Addirittura la sera, al ristorante, a cui mio marito ha insistito di andare, non ho toccato cibo.
Il giorno dopo, tutto passato, tranne il bel ricordo, e il nuovo messaggio: per evangelizzare non occorre passare notti e giorni prefissati in eremi, isolandosi da tutto, un'ascetica sterile, ma ci dice lui quando fermarci un attimo, riempirci, riflettere, per poi continuare la strada.
Bene. E il mio caratterino? IL mio non sapere quando parlare e quando stare zitta?
INtanto una tentazione l'ho superata.
Ero ad una festa, che si teneva in un convento dei frati, molto bello. Un giovane frate si aggirava fra i tavoli, carezzando i bimbi e sorridendo alle persone.
Piccolo moto di rabbia...Sorriso ascetico, atteggiamento angelico.
Sicuramente una brava persona, per carità.
Si è avvicinato anche al nostro tavolo. "Ma quanti bei bambini! Che meraviglia! Che Dio li benedica!"
IO rispondo: Già fatto, grazie, non abbiamo bisogno della tua.
Togliti quella veste, e testimonia il Cristo senza divise, non pensare che basti passare fra le folle e dispensare benedizioni per testimoniarlo...
NO, fratelli, la tentazione è stata forte, ma in realtà non gliel'ho detto. Mi sono limitata a fare un sorriso di condiscendenza, e mia figlia, quando si è allontanato mi ha chiesto: ma perchè è vestito così? Ti risponderò più in là, tesoro, mangia ora.
Niente provocazione, rabbia molte volte repressa, che è difficile conciliare con il rispetto.
Però, al solito ho amato quei parrocchiani volenterosi, ero come loro un tempo, li ho amati tantissimo.
Qualche giorno fa, durante uno spettacolo, amabili signore parlavano di un rosario recitato tutte le sere per la guarigione di una donna in coma.
Anche lì, ho avuto la tentazione di girarmi e di dire: Scusate, avete provato con Gesù Cristo? Sapete, il figlio di Dio, e Dio a sua volta, quello morto in croce....
NOn l'ho fatto.
Signore, aiutami tu, anche tramite questo forum, a capire quando è il momento di tacere, e quando di parlare.
Perchè evangelizzare, non è semplice, per niente. Però, amarlo mi riesce ogni giorno più facile..Bè, almeno quello
Vi abbraccio