Centocinquanta milioni di anni fa primo volo del dinosauro-uccello

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Pillole dai birdwatchers
00sabato 7 agosto 2004 23:44
Lo studio effettuato su un fossile di Archaeopteryx. Aveva piume e ali. I risultati pubblicati su "Nature". Una "transizione" tra i rettili arcaici e i volatili odierni

L'Archaeopteryx il più antico anello mancante tra dinosauri e uccelli, sapeva volare. Lo annuncia oggi la rivista britannica Nature pubblicando i risultati di una ricerca destinata a fare scalpore, poiché il fossile su cui è stata effettuata è stato fondamentale fin dal momento della sua scoperta (avvenuta nel 1861) sia nel dibattito sulle origini del volo e la parentela tra dinosauri e uccelli sia nella più generale controversia intorno alla teoria di Darwin sull'evoluzione delle specie, di cui rappresenta una delle prove a favore più solide ed evidenti.

Vissuto intorno a 147 milioni di anni fa, Archaeopteryx è infatti una testimonianza ideale dello svolgersi del processo evolutivo, una forma di transizione praticamente perfetta tra un gruppo più arcaico, i rettili, di cui conserva caratteristiche come i denti acuminati infissi nel becco, e i volativi odierni, a cui lo accomunano vari tratti, a cominciare dalle ali piumate: tanto che molti ricercatori lo definiscono senza mezze misure come il più antico uccello conosciuto. Ma piume e ali non bastano: era capace di usarle per volare? I paleontologi se lo chiedono da tempo. E la risposta è: tutto fa pensare di sì.

E' stata utilizzata la tomografia computerizzata a raggi X ed altre tecniche d'avanguardia per ottenere una ricostruzione tridimensionale della scatola cranica di Archaeopteryx. Il piccolissimo cranio, appena 20 millimetri di lunghezza, ha così rivelato i segreti dell'anatomia del cervello che custodiva. Un cervello che, anzitutto, era almeno tre volte più grande di quello di un rettile di taglia analoga, e che ha invece proporzioni molto simili a quello di un passero o di un pappagallo di oggi.


Ma la cosa più importante è che il cervello di Archaeopteryx e le strutture del suo orecchio interno avevano un'organizzazione di tipo aviario, primitiva rispetto ai moderni volatili ma comunque evidente, con un chiaro rafforzamento delle aree specializzate per le sofisticate esigenze del volo, al contrario di quelle deputate al sistema olfattivo.

Come si legge nell'articolo di Nature, "assomigliava strettamente agli uccelli moderni nella predominanza del senso della vista e nel possesso di un'ampliata percezione sensoria auditiva e spaziale nell'orecchio". Inoltre, il suo proencefalo, la parte anteriore del cervello, era allargato, e questo significa che Archaeopteryx era dotato della potenza cerebrale necessaria per elaborare le informazioni raccolte dai sensi in modo da adattare il corpo mentre si librava nell'aria.

Insomma, l'origine del volo va riportata molto più
indietro. "Se il volo era già così avanzato all'epoca in cui viveva Archaeopteryx" ha osservato Angela Milner, "allora gli uccelli volavano molti milioni di anni prima di quel che credessimo? Non disponiamo ancora di fossili più antichi che ci aiutino a mettere insieme i pezzi di questa affascinante storia evolutiva, ma la nostra ricerca dimostra che c'è ancora molto da scoprire"
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