Caspita, ma che tema originale!
Vediamo un po' come la vedrei io.
1) Sul piano del diritto ( accetto volentieri correrzioni dagli avvocati del forum
) direi che tu, salendo su di un mezzo di AMT, ed acquistando un regolare biglietto della stessa, stai stipulando un contratto di trasporto con l'azienda accettandone le relative condizioni. Visto che sul biglietto c'è scritto "non cedibile", se tu lo cedi infrangi una disposizione di tali condizioni. Se così non fosse, tu potresti, ad esempio, affermare legalmente che per te il biglietto vale 100 minuti, e non 90. Che poi sia difficile verificare tali infrazioni, siamo d'accordo.
2)Sul piano pratico, è normale che quando uno compera qualcosa per un prezzo chiuso forfettario, in caso di parziale utilizzo ci rimetta. Se vai al cinema e per un contrattempo devi uscire alla fine del primo tempo che fai, cedi il biglietto ad uno che entra al posto tuo per vedere il secondo tempo?
3) Sul piano delle tariffe, è evidente che quando si fanno i conti si calcola che i biglietti, pur validi un'ora e mezzo, non siano sempre utilizzati al massimo, magari da più persone, ma se ne calcola un utilizzo medio, altrimenti le tariffe dovrebbero essere più alte.
Ti informo che, con le attuali tariffe, un viaggio pax porta ad AMT, mediamente, ben 35 centesimi di Euro ( da bilanci ufficiali AMT)
Sono invece d'accordo con te che dovrebbero esistere sistemi tariffari più intelligenti, in grado di differenziare la corsa breve da quella lunga; ma sino a che non si introdurranno titoli di viaggio elettronici, da validare ad ogni salita su di un mezzo (non è fantascienza, a Lisbona lo fanno tutti), il sistema a tempo è l'unico che non penalizza l'interscambio, che è invece necessario favorire.