Castelfusano rinasce?

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fcvinci

00domenica 13 gennaio 2002 22:02

La Pineta di Castelfusano torna a vivere dopo il disastroso incendio del 4 luglio 2000 che lasciò dietro di sé uno scenario di distruzione.
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[Modificato da fcvinci 11/07/2004 20.38]

Piras

00domenica 10 agosto 2003 09:14

Fuori da ogni limite!!!

Continuano a dar fuoco la pineta e altri 10 ettari sono stati aggiunti ai quasi 300 andati distrutti nel 2000.
Questo patrimonio boschivo rimasto rigoglioso per decenni, pian piano sta scomparendo e non mi meraviglia se nei prossimi anni continuerà questo scempio tanta è incredibile l'inciviltà che ci gira intorno, sia da parte di ciascun cittadino senza più un valore morale da dare, sia da parte di organizzazioni criminali senza scrupoli.

giuliva

00lunedì 11 agosto 2003 20:29

...è il caso di dire di organizzazioni criminali, [SM=g27978]

ma a che serve dar fuoco quando non si potrà mai costruire? [SM=g27982]

...ahhhh forse vogliono l'appalto per il rimboschimento!
è il solito malcostume italiano...la pineta continuerà ad essere distrutta... [SM=g27981]

approposito sapevate che stamane a distanza di due giorni l'ultimo incendio era ancora attivo? [SM=g27970]

...non piangere mio caro smile, non ci sono più lacrime da versare [SM=g27968]

Carlo

00martedì 12 agosto 2003 23:34

Tra le fiamme muoiono anche gli animali

Quando scoppia un incendio non sono solo gli alberi a perire, ma ci sono anche una moltitudine di animali che finiscono tra le fiamme!
Si può pensare che gli animali possano fuggire restando incolumi, ma non è così. Spesso finiscono accerchiati dai vortici infernali delle fiamme, condividendo la stessa sorte degli alberi messi a fuoco.

Piras

00mercoledì 13 agosto 2003 23:49

sconvolgente...

...guardare le fiamme che distruggono piante, alberi secolari, immaginare gli animali che non hanno scampo, dà una sensazione di impotenza e tra le cause che provocano gli incendi è sempre la ricerca di un profitto. Ci sono gli speculatori edili che hanno tutto l'interesse a bruciare terre boschive, ma c'è una legge, citata più volte in questi giorni ardenti, che per diminuire il fenomeno speculativo, impedisce di costruire per 10 anni su questi terreni bruciati.
Ma si è detto anche che questa legge ha prodotto l'effetto contrario, cioè ecologisti (senza scrupoli allo stesso modo dei piromani) che bruciano per fermare l'edilizia per 10 anni!
Insomma, proprio come il fuoco non c'è scampo per gli attentati alla natura. [SM=g27981]

Saluti bruciati.

Luigi

00domenica 17 agosto 2003 13:42

Ecologisti che bruciano per non far costruire sui terreni mi sembra proprio una di quelle favole metropolitane del tipo "ecologisti che lanciano vipere dagli elicotteri", "colonie di alligatori nelle fogne di Roma", ecc.
Piuttosto, chi vuole vedere bruciati i parchi, secondo me, è proprio chi è contrario ai parchi e che quindi, devastandoli, riesce in qualche modo a bloccarne il decollo.
Quello che è certo è che l'essere umano non perde mai l'occasione di dimostrare la propria stupidità, in ogni contesto.
Se così non fosse non staremmo a piangere la distruzione del pianeta.

fcvinci

00domenica 11 luglio 2004 21:02

Errori e omissioni aiutano chi brucia. Si salverà la pineta?

Tra i cittadini e le famiglie in corteo contro l'attacco dei piromani nascono interrogativi inquetanti, come quelli relativi alla deforestazione e diradamento di alcune aree della pineta, dove per errore sono stati tagliati molti, forse troppi, alberi in buona salute, o quelli dei ritardi burocratici, più volte denunciati, che frenano l'adozione di un piano di gestione della riserva naturale.
All'indomani del rogo del 4 luglio 2000 era stato istituito un servizio di vigilanza ad opera delle guardie ecologiche regionali, a costo zero per il Comune di Roma, ma sono stati invitati a smettere! [SM=g27982]

Le guardie avrebbero avuto uno status giuridico per elevare verbali, chiedere i documenti e verificare eventuali illeciti, mentre al contrario, i volontari della protezione civile, attualmente utilizzati, hanno le mani legate e devono limitarsi a controllare e ad avvertire la forza pubblica.