Case e potere: quando la politica inciampa sul mattone

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stelafe
00mercoledì 25 agosto 2010 19:44
Case e potere: quando la politica inciampa sul mattone

Sull'altare della speculazione immobiliare si è giocata la sorte di molti personaggi politici.
(sylvestro)
00mercoledì 25 agosto 2010 19:52
[SM=g1750152]
marco---
00mercoledì 25 agosto 2010 21:38
Un altro interessante articolo, proposto sempre da stelafe, evidenzia infatti che il mattone non ha un colore politico, non è di parte.

Marco
Sulla fase economica (Fonte: ilpasquino.it - ANNO 4 - NUMERO 23-24 - 2008 - di Giampaolo Proni)

...Questo perché, come si è detto, il mercato immobiliare in Italia è controllato e gestito di comune accordo da pubbliche amministrazioni e costruttori allo scopo di non far scendere i prezzi. Insomma, le case costano come prima ma il mercato rallenta. Da questo punto di vista sembra che l'effetto deflattivo (abbassamento dei prezzi) sia annullato.

Non è stato lo stesso per i grandi proprietari, vale a dire le società immobiliari.

Le società immobiliari costituiscono un'utile risorsa per le imprese che detengono un patrimonio immobiliare. In pratica l'azienda scorpora tutti i suoi immobili (quelli che usa per la produzione ed eventuali altri) e li affida ad una società controllata. L'operazione presenta vantaggi fiscali e finanziari. La società immobiliare può rendere liquida una parte del suo valore emettendo titoli sul mercato, finanziando in tal modo l'acquisto di altri immobili, e facendo così aumentare ancora i prezzi. Nel mercato immobiliare si muovevano anche personaggi poco trasparenti, come i 'furbetti del quartierino', investitori come il signor Coppola, che acquistò il nostro Grand Hotel. Il settore immobiliare non ha colore politico: destra e sinistra, Fiat, banche, coop rosse e bianche, Compagnia delle Opere e Vaticano, tutti hanno il loro braccino nel cemento.

Ma la crisi ha morso molto duramente in questo settore...
laplace77
00mercoledì 25 agosto 2010 22:42
Re:
marco---, 25/08/2010 21.38:

Un altro interessante articolo, proposto sempre da stelafe, evidenzia infatti che il mattone non ha un colore politico, non è di parte.

Marco
Sulla fase economica (Fonte: ilpasquino.it - ANNO 4 - NUMERO 23-24 - 2008 - di Giampaolo Proni)

...Questo perché, come si è detto, il mercato immobiliare in Italia è controllato e gestito di comune accordo da pubbliche amministrazioni e costruttori allo scopo di non far scendere i prezzi. Insomma, le case costano come prima ma il mercato rallenta. Da questo punto di vista sembra che l'effetto deflattivo (abbassamento dei prezzi) sia annullato.

Non è stato lo stesso per i grandi proprietari, vale a dire le società immobiliari.

Le società immobiliari costituiscono un'utile risorsa per le imprese che detengono un patrimonio immobiliare. In pratica l'azienda scorpora tutti i suoi immobili (quelli che usa per la produzione ed eventuali altri) e li affida ad una società controllata. L'operazione presenta vantaggi fiscali e finanziari. La società immobiliare può rendere liquida una parte del suo valore emettendo titoli sul mercato, finanziando in tal modo l'acquisto di altri immobili, e facendo così aumentare ancora i prezzi. Nel mercato immobiliare si muovevano anche personaggi poco trasparenti, come i 'furbetti del quartierino', investitori come il signor Coppola, che acquistò il nostro Grand Hotel. Il settore immobiliare non ha colore politico: destra e sinistra, Fiat, banche, coop rosse e bianche, Compagnia delle Opere e Vaticano, tutti hanno il loro braccino nel cemento.

Ma la crisi ha morso molto duramente in questo settore...




la "parte" c'e' eccome, e' la casta

[SM=g1752723]

marco---
00giovedì 26 agosto 2010 08:50
Re: Re:
laplace77, 25/08/2010 22:42:

la "parte" c'e' eccome, e' la casta

[SM=g1752723]

Questa è infatti la ragione per la quale i media, da anni, stanno diffondendo menzogne al posto di dati autentici sull'andamento dei prezzi immobiliari.
Il crollo immobiliare preoccupa davvero parecchio questi signori! [SM=g6963]

Marco
grecale111
00giovedì 26 agosto 2010 09:33
ovviamente non prendetemi sul serio

tutta la casta domestic e internazionale hanno sbattuto il grugno in iraq e afghanistan .... stavolta l'economia di guerra non ha dato i soliti frutti

ammazza che genio che sono [SM=g1806253]
laplace77
00giovedì 26 agosto 2010 11:22
Re:
grecale111, 26/08/2010 9.33:

ovviamente non prendetemi sul serio

tutta la casta domestic e internazionale hanno sbattuto il grugno in iraq e afghanistan .... stavolta l'economia di guerra non ha dato i soliti frutti

ammazza che genio che sono [SM=g1806253]




[SM=g1748862]

vedere halliburton e debito usa...

[SM=g1750163]

grecale111
00giovedì 26 agosto 2010 17:51
Re: Re:
laplace77, 26/08/2010 11.22:




[SM=g1748862]

vedere halliburton e debito usa...

[SM=g1750163]



ho visto halliburton e ancora mi gira la testa...

pensavo piuttosto al 1990 al Kwait(se ricordo bene). A quel tempo, dopo la vittoria, ci fu la ricostruzione alla quale partecipavano in molti, della serie c'è un osso da spolpare.

Queste ultime 'missioni di pace' non mi sembra siano andate tanto bene (feriti USA ~30.000 e oltre 4000 [SM=g2232945] .


Mi sono fatto l'idea che il 2008 altro non è che l'effetto postumo di una condotta economica scriteriata o 'prepotente'

ma non prendermi sul serio perché ne so ben poco [SM=g1747536]
marco---
00mercoledì 1 febbraio 2012 16:37
Senatore del PdL al centro di una presunta speculazione edilizia (Fonte: Fonte: ilquotidianoitaliano.it - 01/02/2012)

(1 febbraio 2012) ROMA –Stando al Tg7, telegiornale diretto da Enrico Mentana, Riccardo Conti, Senatore del Pdl, sarebbe coinvolto in un caso di speculazione edilizia. Il caso, su cui ancora non è stato aperto alcun fascicolo, ruota attorno alla compravendita di un palazzo a Roma, gestita in poche ore da una società immobiliare di cui il senatore è amministratore unico.
La speculazione riguarderebbe un palazzo in Via della Stamperia 64, a pochi passi dalla Fontana di Trevi. Stando alla ricostruzione dle Tg, l’edificio, messo in vendita dal Fondo Omega, una società vicina a Intesa Sanpaolo, sembra sia stato acquistato il 31 gennaio 2011 dall’immobiliare “Estate Due” di Brescia, di cui lo stesso Conti è amministratore unico, al prezzo di 26 milioni di euro.

Lo stesso giorno, tramite un’operazione lampo, la società del senatore vende l’immobile all’Ente nazionale di previdenza e assistenza per gli psicologi (Enpap) per poco meno di 44 milioni di euro, riuscendo a guadagnare quasi 18 milioni. La compravendita è subito balzata agli occhi dei vertici dell’Ente, il quale non è riuscito a spiegarsi le ragioni per cui il Fondo Omega abbia venduto l’immobile a un prezzo che si è quasi raddoppiato alcune ore dopo...
marco---
00venerdì 10 febbraio 2012 12:11
Elenco immobili di Bersani: ne ha per un miliardo di euro (Fonte: liberoquotidiano.it - di Franco Bechis - 09/02/2012)

Forse non lo sanno nemmeno loro, ma al catasto non hanno dubbi. La più grande immobiliare di Italia è quella della politica. E il palazzinaro per eccellenza di Palazzo è Pierluigi Bersani. Incrociando come dovrebbe Attilio Befera i dati dei registri delle Camere di commercio con quelli di Sister dell’Agenzia del Territorio, Libero è stato in grado di disegnare la prima vera e completa mappa immobiliare della politica italiana. I partiti politici, le loro organizzazioni territoriali, i circoli, le società immobiliari controllate direttamente e indirettamente hanno in mano oggi 3.805 fabbricati sparsi in tutta Italia e 928 terreni. Le loro rendite catastali, agrarie e dominicali sommate ammontano a circa 2,8 milioni di euro, che ai fini della nuova Imu di Mario Monti indicherebbero un valore fiscale di circa 500 milioni di euro. In media per avere un valore reale di mercato bisognerebbe più che raddoppiare questa cifra, arrivando quindi a circa 1,2 miliardi di euro. Di questa somma l’80% circa riguarda proprietà immobiliari che risultano ancora in capo alle forze politiche in cui pianta le sue radici il Pd. Significa che sparso ovunque e gelosamente custodito in forzieri, fondazioni e strutture territoriali, Bersani può contare su un patrimonio immobiliare che vale quasi un miliardo di euro in caso di valorizzazione. Gran parte è intestato ancora al Partito democratico della sinistra e alle sue strutture territoriali (unità di base, federazioni regionali, comunali e territoriali di varia natura), nonché alle immobiliari che risultano ancora di sua proprietà. Solo nell’area Pci-Pds-Ds-Margherita-Ppi-Pd sono 831 i diversi codici fiscali che risultano intestatari di fabbricati.

Vecchie sezioni - Fra questi ci sono sicuramente le sezioni del vecchio pci, che risulta ancora intestatario al catasto di ben 178 fabbricati e 15 terreni. Ma vedendo numeri di vani e caratteristiche di ciascun immobile, è difficile che proprietà accatastate come abitazioni di 12 o 14 vani o uffici di metrature ancora più ampie possano corrispondere al classico identikit delle vecchie sezioni territoriali. I democratici di sinistra controllano gran parte del patrimonio immobiliare attraverso le nuove fondazioni che ha costituito con pazienza il tesoriere Ugo Sposetti. Particolarmente ricche quelle umbre e quella di Livorno. Fra Pds, Pd, Ds e vecchio Pci sono ben più di 3 mila i fabbricati di proprietà. E non è manco detto che ci sia una mappatura completa, e che le varie federazioni di sigle ormai in disarmo ne abbiano l’esatto controllo. Non è escluso che qualche vecchio amministratore locale non ne abbia nemmeno fatta menzione al partito. La mappa immobiliare è comunque l’unica che rende in qualche modo tangibile il fantasma più classico di ogni partito politico: quello del bilancio consolidato. Per capire quanti soldi sono girati e girano, e quale è la forza economica bisognerebbe infatti mettere insieme i conti nazionali che vengono resi pubblici con i rendiconti delle centinaia di strutture territoriali che invece sono nascosti.

Forza economica - L’emergere di tante proprietà immobiliari fa comprendere meglio di ogni altra cosa come il Pd sia il partito che ha alle sue spalle la forza economica più impressionante della politica. L’unica cosa che non si capisce è come gli amministratori locali di Bersani continuino ad impiegare fondi che il partito gira alle strutture territoriali nell’acquisto di nuovi immobili. A Genova, dove non mancano certo proprietà delle varie sigle che stanno alle spalle del Pd, è stato comprato un appartamento da 5 vani nel 2010. A Crespino, in provincia di Rovigo, quattro fabbricati. A Montecchio, provincia di Reggio Emilia, acquistati nell’aprile 2011 addirittura due terreni erbosi. Acquistati immobili e terreni nel piacentino. Così nello spezzino, dove esisteva una celebre immobiliare del pds. Sarà forse un buon investimento in momento di crisi, perché certo il mattone dà più soddisfazione e sicurezza dei fondi in Tanzania. Resta difficile comprendere perché nella sinistra italiana faccia tanto ribrezzo potere prendere una sede di partito o un ufficio per i propri dirigenti in banale affitto come accade a molte altre forze politiche.

Il papa laico - Re Bersani a parte, dalla banca dati della Agenzia del Territorio emergono molte sorprese: tutti i partiti ufficialmente morti e sepolti hanno ancora appartamenti e perfino palazzine di un certo valore. Dalla Dc al partito socialista. Ne posseggono anche partiti che certo non hanno invaso le cronache politiche, come quello del Papa laico o quello dell’armonia. Ma la sorpresa delle sorprese viene dal partito nazionale fascista, che non solo è morto, ma è stato sciolto per legge. Tutti i suoi beni sono passati al demanio pubblico, ma l’operazione non è riuscita per quattro fabbricati e due terreni. Uno di questi risulta ancora di proprietà del Pnf e dato un uso ad Anagni, nel frusinate, al Fondo edifici di culto del ministero dell’Economia.
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