Carbone: La Sardegna pronta alla sperimentazione

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speedy13
00mercoledì 16 maggio 2007 00:16
La Sardegna potrebbe ospitare il polo di sperimentazione della nuova tecnologia di produzione di energia dal carbone a emissioni zero. E' quanto è emerso nel corso della terza conferenza Internazionale sulle tecnologie del carbone pulito che si svolge a Cagliari sino al 17 maggio ed alla quale partecipano oltre 300 ricercatori da tutto il mondo. Il progetto è quello che prevede il cosiddetto “sequestro di CO2” che viene immagazzinata nel sottosuolo.

CAGLIARI - Oggi il carbone pulito è quello in cui viene separata l'anidride carbonica che viene immagazzinata nel sottosuolo (sequestro di CO2). Una tecnologia già sperimentata con successo negli Stati Uniti e che sta prendendo piede anche in Italia con con il progetto ''Fine CO2'' che vede impegnati la Sotacarbo (controllata al 50% da Enea e dalla Regione Sardegna), l'Ansaldo e la Sofinter. L'obiettivo e' quello di realizzare un impianto di produzione di energia elettrica da 50MW termici (15 MW elettrici) che potrebbe trovare sistemazione nel Sulcis, in Sardegna. La CO2, infatti, verrebbe immagazzinata negli strati profondi delle miniere sarde in disuso.

“Per questo progetto servono circa 60 milioni di euro (50% per la costruzione della centrale e 50% per le attività di ricerca)– ha detto il Presidente di Sotacarbo, Mario Porcu -. Noi facciamo fortemente il tifo per la Sardegna, ma una delle condizioni che farà propendere per l'Isola è che la Regione abbia un ruolo da protagonista dal punto di vista politico ma anche dal lato finanziario”. Secondo Porcu, oltre agli investimenti dei partners privati ed ai fondi nazionali e comunitari ai quali
poter attingere, la Regione dovrebbe credere nella sperimentazione finanziando almeno il 15% del costo complessivo dell'impianto (circa 9 milioni di euro). “Se la centrale sarà ubicata in Sardegna ci sarà anche un ritorno economico e lavorativo – ha affermato ancor il presidente Sotacarbo – Abbiamo siglato un protocollo d'intesa con Ansaldo Energia e Ansaldo Caldaie che impegna queste aziende ad investire per lo sviluppo e la commercializzazione dei prodotti”.

Intanto la Regione Sardegna sta ragionando, attraverso i tecnici, sulla possibilità di sostenere l'iniziativa all'interno della strategia complessiva dell'utilizzazione del carbone come fonte di approvvigionamento energetico. I tempi per la realizzazione dell'impianto a carbone pulito sono piuttosto brevi: 12 mesi nei quali la tecnologia viene messa a punto in un piccolo impianto a Gioa del Colle, poi si deciderà dove ubicare la centrale per la sperimentazione e dopo il 2010 si potrà programmare la produzione su scala commerciale.

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