Capiamo perché Berlusconi deve risarcire De Benedetti per 750 milioni

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snaplinx
00giovedì 19 agosto 2010 12:08
Capiamo perché Berlusconi deve risarcire De Benedetti per 750 milioni

E’ fresca di tribunale la sentenza che obbliga la Fininvest (Berlusconi) a risarcire ben 750 milioni di euro a Cir (Compagnie Industriali Riunite – De Benedetti).

Puntualizziamo che è una sentenza civile e che, anche se arriva con 18 anni di ritardo, è solo di primo grado. Però specifichiamo anche che è una sentenza immediatamente esecutiva e che quindi i soldi vanno versati subito, anche se probabilmente Fininvest, ricorrendo in appello, chiederà e otterrà la sospensione dell’esecuzione.

Ora potete capire perché il pluriprescritto ha già annunciato manifestazioni di piazza. Probabilmente è una strategia per fare una pressione indiretta sulla Corte che deciderà se sospendere o meno il pagamento dei 750 milioni di euro.

Visto che, come sempre, i giornali di famiglia hanno avviato la campagna di fumo mediatico per nascondere agli occhi della gente la verità, cerchiamo di capire bene i fatti che hanno portato a questa sentenza.

Altro che libera concorrenza. Altro che libero mercato. Negli anni Ottanta le aziende del premier Silvio Berlusconi facevano fuori gli imprenditori avversari pagando mazzette. Dietro l’impetuoso sviluppo del più grande gruppo multimediale italiano c’è infatti un’impressionante storia di corruzione giudiziaria che ha permesso al presidente del Consiglio di mettere le mani sulla Mondadori. (Peter Gomez)

Questa sentenza civile è la “sorella minore” di una sentenza penale (arrivata già all’ultimo grado) con la quale la Corte di Cassazione rende definitive le condanne contro gli avvocati del Cavaliere, Cesare Previti, Giovanni Acampora e Attilio Pacifico, colpevoli di aver corrotto, il giudice di Roma Vittorio Metta.

Ma chi è questo giudice Vittorio Metta? Partiamo dall’inizio.

Nell’89, Berlusconi, dopo aver occupato già le TV private, aveva un altro obiettivo: mettere le mani anche sul più grande gruppo editoriale italiano dove la libertà di stampa era una cosa seria e quindi si infastidiva, facendone le pulci, gente come Craxi, Andreotti e Forlani.

Un piccolo problema però metteva il bastone fra le ruote a questo pericoloso progetto di Berlusconi. Gli eredi del gruppo Mondadori si erano impegnati per iscritto a cedere la maggioranza delle quote azionarie a De Benedetti.

Il pluriprescritto ovviamente non si arrese, e con le solite armi di persuasione si fece promettere, dagli stessi eredi, quello che era stato già promesso a De Benedetti. Questo paradosso diede vita ad un contenzioso la cui soluzione si affidò a tre arbitri (scelti uno da una parte, uno dall’altra parte e l’altro scelto dal Tribunale) che diedero ragione a De Benedetti restituendogli di fatto la casa editrice.

Ma Berlusconi è duro a morire e impugnò il tutto davanti la Corte d’Appello di Roma che fu chiamata a confermare o a bocciare la decisione a favore di De Benedetti.

Qui entra in gioco quel famoso Vittorio Metta. Questo amicone di Cesare Previti, è il giudice che con una storica e molto strana sentenza strappò la Mondadori dalle mani di De Benedetti e la regalò a Berlusconi.

Subito dopo questa sentenza Metta ricevette 420 milioni di lire in contanti provenienti da fondi neri del gruppo Fininvest in Svizzera, a portarli in Italia era stata una complessa operazione finanziaria che aveva coinvolto tutti e tre gli Avvocati della Fininvest: Previti, Pacifico e Acampora. (Marco Travaglio)

A rendere strana questa sentenza fu il tempo in cui fu depositata. Il giudice entrò in Camera di Consiglio e ne uscì 24 ore dopo con una sentenza scritta a mano di 180 pagine. Un prodigio dell’arte della scrittura.

Questo nuovo enorme potere editoriale di Berlusconi spaventò però la parte della Democrazia Cristiana che, tramite Andreotti, impose al pluriprescritto di restituire una parte del maltolto. Repubblica, L’Espresso e i giornali Finegil tornarono a De Benedetti.

Il tutto sfocia in una sentenza definitiva in sede penale per Cesari Previti colpevole di aver ribaltato la situazione tramite una mazzetta al giudice Vittorio Metta.

Ovviamente Berlusconi se la cava con la solita prescrizione arrivata anche grazie alla troppa bontà dei giudici.

Dopo 18 anni da tutto ciò arriva anche la prima sentenza in sede civile che fa tremare i conti di Berlusconi che tra crisi e scarsi introiti pubblicitari non è certo in buone acque finanziarie (vedi la strana vendita estiva di Kakà per far un po’ di cassa). E ora capite perché il pluriprescritto, tramite Il Giornale, si è già scagliato contro la Magistratura ed ha annunciato grandi manifestazioni di piazza.

E sono sicuro che i furboni che perderanno tempo per difendere, non i loro soldi, ma quelli del loro Dio in terra saranno davvero tanti. Welcome to Italy.


http://www.byteliberi.com/2009/10/capiamo-perche-berlusconi-deve-risarcire-de-benedetti-per-750-milioni.html
snaplinx
00giovedì 19 agosto 2010 14:34
DE BENEDETTI : BERLUSCONI BUGIARDO, VAFF...


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