la risposta è chiara ma purtroppo non riesco ancora ad applicarla alla mia esperienza. Non sto vivendo un periodo bellissimo dal punto di vista spirituale (almeno è l'impressione che ho) dato che è come se non ricevessi risposte a nulla di quanto domando, come se ogni giorno facessi fatica a comprendere Dio e a comprendere COSA posso fare.
Non penso di aver mai ricevuto il comando di uscire da una chiesa piu' che altro perchè come sai (magari non ricordi essendo successo all'inizio del mio cammino anni fa nel 2003) non ho mai fatto parte di una chiesa ma mi riunivo con fratelli a casa loro che a loro volta erano usciti da varie chiese (e pure in quel piccolo gruppo di poche famiglie ci furono ugualmente motivi di divisione quindi posso ben immaginare in una c hiesa di centinaia di persone).
ho avuto modo di conoscere pastori vari e di fare visita ad amici in varie chiese questo sì....ho assistito a predicazioni dal vivo "all'americana", cose che sinceramente spero di non dover piu' vedere.....e poi ho conosciuto te (claudio) e gli altri del forum.
Io non vorrei che le mie parole possano esser state fraintese e spero di non aver recato dubbi a qualche fratello qui nei forum quando dico che non voglio entrare in qualche chiesa...cioè penso che ognuno sia libero di seguire la propria strada e quello che sente sia piu' opportno quindi non critico assolutamente chi decide di stare all'interno di una chiesa e se si trova bene sono contento per lui.
Io so quello che chiedo tra le varie cose a Dio ed è un amore sincero e non ipocrita o forzato. Ho già provato a far finta di trovarmi bene ed autoconvicermi ma non mi sentivo me stesso. Cosa se ne fa Dio di un amore finto? di sorrisi finti? del fatto che mi alzavo la domenica per andare ad un incontro (non era sempre così sia chiaro) in modo meccanico e forzato? L'unica cosa che in questi giorni ho ben presente è quel passo del tuo scritto sul cantico dei cantici in cui la sullamita chiede di "essere attratta"...quello che chiedo io è di poter amare Dio non solo quando le cose vanno male o quando voglio ottenere qualcosa. Un cuore secondo Dio in pratica, come Davide, l'uomo dal cuore secondo Dio.
Sono gia' passato dalla fase in cui per paura del giudizio dei fratelli o semplicemente del modo in cui mi potessero vedere avevo cambiato il mio stile, avevo buttato via un sacco di cose già penso lo sappiate tutti e credo sia anche noioso raccontare sempre le solite esperienze, ma è solo per dire che tutte queste cose VOLONTARIE e soprattutto ipocrite (mi sto dando dell'ipocrita da solo perchè fu ipocrisia quella che mi spingeva) non voglio che facciano piu' parte di me, perchè l'amore ipocrita non è amore. Per questo dico che IO (non altri, parlo per me) preferisco non andare in una chiesa perchè "colui che mangia di tutto non giudichi chi mangia solo legumi e chi mangia solo legumi non giudichi chi mangia di tutto"...però chissà com'è che gli occhi son sempre puntati addosso alle cazzate e non al cuore di una persona. Io non mi permetto di giudicare chi ogni domenica mattina con impegno va a evangelizzare o va a cantare in chiesa ma l'unica cosa che spesso dico è: ma queste persone lo fanno davvero con la gioia nel cuore oppure lo fanno per "dovere"? nel primo caso sono strafelicissimo per loro! che ci vadano in giacca e cravatta o che ci vadano coi bermuda chi se ne frega buon per loro e per il loro cuore sincero che canta le lodi a Dio. Ma se ci vanno per dovere, con le schiene curve e l'animo vuoto, pesante mi domando: è davvero quel che vogliono? come i ragazzini di cui mi parlarono facenti parte di chiese che non li facevano nemmeno uscire, ragazzini con lo sguardo spento nell'età in cui dallo sguardo dovrebbe invece scaturire un'energia ed una vitalità invidiabili?
negli occhi dei cristiani, che si affrontino momenti bui o che si vivano momenti tranquilli non dovrebbero leggersi la pace e la luce di Gesù? se queste non si leggono ma si leggono ben altre cose a MIO avviso c'è qualcosa che non va.
Per questo credo che ognuno debba esaminare sè stesso,il suo stato d'animo. Poi magari sono io che mi faccio troppi problemi ma il fatto è che molta gente si accontenta di tirare avanti.....io no. Io non mi accontento di tirare avanti come non mi accontento di fare sorrisi finti. Io desidero "acqua viva" non acqua stagnante....e che ogni sorriso o parola di conforto possano venire con sincerità e non forzate.
Ho esternato piu' o meno il mio attuale stato d'animo penso sia giusto condividerlo con voi avendo scelto di rimanere qui su questi forum e soprattutto essendo stato messo tra quelli che partecipano...mi pare il minimo anche perchè per esperienza personale so che quando due persone vivono momenti simili possono anche trarne qualche vantaggio a vicenda quindi chissà che queste parole possano anche servire a qualcuno...o chissà anche se qualcuno che ha gia' vissuto certe esperienze possa dare la sua parola