Candidatura Silith

Silith
00sabato 7 giugno 2014 14:26
Storia
Non sono volutamente riportati dettagliatamente gli eventi perché molteplici e col passare degli anni, ben sei, non tutto è ricordato alla perfezione. Per questo ho preferito dare un quadro generale del pg.

Più di trenta anni or sono, nella capitale elfica, Arborlon, nacque un piccolo elfo dai lineamenti delicati, quasi eterei, un viso paffuto e roseo, contornato da dei ciuffi castani che sarebbero cresciuti molto nel passare del tempo, divenendo una lunga treccia.
Felice fu l'infanzia del bambino, il cui nome era Silith, con la famiglia, i genitori e qualche cugino, e gli amici, trascorrendo allegre giornata spensierate, crescendo con valori sani e giusti principi morali. La presenza del padre era di gran conforto per l'Elfo, sopratutto nei momenti in cui la madre mancava, momenti che comprese appieno solamente diversi anni dopo.

La tranquillità della fanciullezza, tuttavia, fu bruscamente interrotta il giorno del suo decimo compleanno, quando un grave malanno che aveva colpito da tempo il suo migliore amico lo portò via. Per sempre.
Lacrime amare e giornate di solitudine e tristezza passò il ragazzino, affogava nel ricordo dell'amico scomparso e dei momenti passati insieme, in allegria e felicità. Non riusciva a trovare una motivazione, non poteva capire perché mai fra tutti proprio lui era dovuto andare via. Quell'esperienza, in particolare, marcò la sua scelta futura.

Raggiunse la decisione definitiva nel X Mese dell'Anno VIII: con nient'altro che uno zaino in spalla si mise in viaggio verso la famosa cittadina degli Stor, Storlock. Lì avrebbe chiesto agli gnomi guaritori di diventare uno di loro, potendo sventare malattie e ferite delle creature delle Quattro Terre, salvando le loro vite come col suo caro compagno di giochi non era riuscito a fare.


Nel XXIII giorno di quello stesso anno, Silith incontrò il Sommo Stor Renit, diventando un Iniziato all’Ars Medica. Non fu facile facile il cammino che intraprese, ma insieme ad altri due Iniziati, Darlyns ed Ahanby, iniziò lo studio teorico in biblioteca e quello pratico, le esercitazioni, con le Lady Endryu ed Elden che avrebbero avuto entrambe un ruolo importante nella sua vita. Tutto procedeva tranquillamente, fatta eccezione per un attacco incognito all’Ospedale. Un periodo buio, eppure tutto venne apparentemente risolto dalla Suprema Merenwen, che abbandonò dopo poco tempo l'Ordine, sostituita da Elden, sotto la guida della quale divenne un Guaritore.

Per molto tempo rimase al servizio delle Quattro Terre, venendo a conoscenza di moltissimi suoi abitanti, fra cui la regina di Arborlon, Galadriel, membri dell’esercito dei Nani, della Legione, della Federazione, dell’esercito elfico, delle Accolite. Viaggiava in lungo ed in largo dispensando la sua opera in svariate città, fra cui Tyrsis, la terribile Grimpen Ward, Culhaven e Arborlon. Viveva fra la vita e la morte, combattendo le malattie ed i morbi, curando ferite accidentali e di guerre, diventando uno dei Guaritori migliori di Storlock.

Molto il tempo trascorso, tante le persone conosciute in tempi oscuri, che hanno portato Silith ad allontanarsi dal Nosocomio. La sua ricerca vertì verso altre mete, ma la voglia di aiutare è sempre la stessa.

Proprio in questo periodo scopre il motivo per cui la madre s'allontanava spesso da casa: faceva parte di una sorta di società, esercito, segreta.
Varie vicissitudini, su tutti proprio l'attacco alla madre da parte degli uomini del Sud, riducendola in fin di vita hanno portato l'elfo a unirsi ai Nati Liberi, per combattere la Federazione, ma al contempo prestare ancora la sua opera da Guaritore. Un lungo anno e mezzo ha trascorso con gli altri ribelli, raggiungendo i vertici della gerarchia del gruppo, divenendo l'Araldo della Pace.
Tuttavia una lunga prigionia, la guerra e diversi avvenimenti l'hanno ricondotto a Storlock, dove ha ricominciato a prestare la sua opera come Guaritore al Nosocomio.
Qui ha ritrovato vecchi amici e conoscenti, allievi e maestri, e fra questi, finalmente, ha ottenuto la tanto ambita e desiderata carica di Luminare del Risveglio, affinando le sue arti a tal punto da divenire capace di richiamare dal mondo dei morti le anime perdute.

Perchè il Verbo dovrebbe scegliere Silith come suo Paladino
Il fulcro della vita di Silith è l'essere un Guaritore. Durante il corso della sua esistenza si è dedicato ad aiutare i malati, i feriti e qualsiasi bisognoso con tutto se stesso, anche se, spesso e volentieri, è incorso in pericoli e problemi di vario genere.
Le regole che ha seguito sono state quelle dell'Ordine di Storlock, affiancato da una serie di norme personali: il valore dell'amicizia, l'amore per le persone, gli animali, la Natura, l'avversità ai conflitti ed alle guerre. l'armonia. Nei primi anni al Nosocomio ha ricercato un proprio equilibrio interiore che, in seguito, ha cercato anche di diffondere intorno a sé. Un Equilibrio che col tempo è diventato quello per eccellenza, avendo conosciuto tangibilmente le forze del Vuoto, odiandole e disprezzandole, e cercando di fare il possibile per placarle. Esempi sono stati le distruzioni del Nosocomio (ad opera di demoni), le guerre, come quella a Paranor e la presenza continua del Caos, osservata indirettamente quando i feriti arrivavano dalle guerre per essere curati.
S'è sempre dedicato a combattere il Vuoto, in tal senso, anche quando ha fatto parte dei Nati Liberi, contro la Federazione. Ha imparato a conoscere creature del Verbo, come Nalion, ammirandole e rispecchiandosi.
Tuttavia la sua partecipazione a questa lotta è stata perlopiù in seconda linea, mentre, ora, dopo una lunga esperienza accumulata nel tempo, potrebbe finalmente prendere coscienza delle sue piene potenzialità che il Verbo potrebbe incrementare, ponendolo come suo Cavaliere. Così avrebbe l'opportunità, ad esempio, di proteggere il Nosocomio (che per quanto rappresenti una neutralità, per Silith è sinonimo di Equilibrio), di affiancare chi combatte le guerre contro il Vuoto in prima persona e poterlo affrontare con maggiore capacità rispetto al presente.
Rael Elessedil
00sabato 7 giugno 2014 17:22
Presa visione della tua candidatura. Ci riserviamo alcuni giorni per riflettere sul possibile cambiorazza.
Rael Elessedil
00domenica 17 agosto 2014 15:22
Il gioco espresso è innegabilmente di qualità, ma non ritieniamo che la tipologia di Pg e di gioco sviluppato sia il più idoneo per questa razza a numero chiuso.
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