Nome: Shinzo
Razza: Umano lv4
L'infanzia:
nasce in un paese lontano, ad est, oltre le dune, a mesi di viaggio dall'aengard, in un modesto villaggio di pescatori. Un'infanzia semplice la sua, cresciuto dal padre, un ometto buono e simpatico che teneva una bancarella del pesce al mercato... la madre? Mai conosciuta, la versione ufficiale è che sia morta di parto, ma le cose non quadravano, per il ragazzino... ogni qualvolta sua madre diventava il soggetto del discorso, i suoi interlocutori svicolavano, iniziavano a parlar d'altro, del tempo, del mare mosso e altre inezie, giusto per poter cambiare l'argomento della conversazione. Era evidente che tutti al villaggio fossero in imbarazzo a parlare di sua madre... il ragazzo cresce, e la sua curiosità, pian piano, viene messa in un angolo, v'è altro a cui pensare, al momento. A sedici anni, la sua adolescenza, la sua tranquillità, gli vengono strappate, è tempo di guerra, e all'esercito servono due spalle larghe a cui far imbracciare una lama, per delle "nobili cause" e per la "grandezza del paese", dicevano... all'inizio riluttante, poi più entusiasta all'idea di servire il suo paese, parte per il fronte occidentale, ove gli verrà insegnato a scrivere, ed imparerà le basi della via della spada.
Al fronte:
poco più che un ragazzo, serve come fante nell'esercito di leva, il furore patriottico svanisce in qualche giorno, scoperto che la "gloriosa espansione" dei feudi della sua nazione consisteva nel bruciare villaggi e soggiogare innocenti... quanti uomini ha visto giustiziare per non essersi piegati alla volontà dell' invasore. "Sono sudditi, in quanto tali obbediranno o verranno giustiziati, come è giusto che sia" come è giusto che sia... è davvero giusto così? Inizia a nutrire i suoi dubbi...
un anno e mezzo passò, e il ragazzo ebbe modo di vedere le peggiori atrocità che un uomo potesse commettere per la "grandezza dell'imperatore" e per la "gloria della nazione", stupri, razzie, omicidi di massa, bambini inclusi... nulla che Shinzo fosse in grado di sostenere... ma quando è un ufficiale ad ordinarti l'esecuzione di un undicenne... devi obbedire... almeno, è quello che ci si aspetta da un soldato. Fu a quel punto che un lui, un semplice fante, puntò le armi contro un capitano, davanti agli occhi di tutto il plotone; di certo non l'avrebbe passata liscia, per una mossa del genere, e così fu... ci volle poco perchè venisse tramortito ed immobilizzato, obbligato a guardare l'esecuzione di un bambino che aveva la colpa di aver la pelle troppo scura... tutta quella frustrazione, tutta quella collera, quella sensazione di impotenza che lo distruggeva da dentro, tutto ciò che potè fare davanti a quell'ingiustizia fu urlare, dibattersi... sentire un forte dolore al petto... poi a tutto il corpo, come se andasse a fuoco... e poi nulla, tutto nero.
qualcosa successe, ma tuttora non ha mai capito, nè ricorda, perchè si svegliò la mattina seguente, in mezzo ad una pozza di sangue ed interiora umane, sette cadaveri intorno a sè, otto compreso il ragazzino, corpicino esanime appeso al cappio, che dondolava appena mosso dal vento... mai più si chiese chi, o molto più probabilmente, cosa, avesse macellato un intero plotone di fanteria... nè perchè si fosse risvegliato coperto da sangue rappreso e vestiti stracciati. (i ricordi relativi a questo evento sono stati quasi del tutto rimossi dallo shock, capita che possa sognarne ogni tanto stralci confusi)
L'incontro:
diciassette anni e mezzo, e già si ritrovò a disertare... una taglia pendeva sulla sua testa, era accusato da qualche testimone di stregoneria, tradimento, omicidio plurimo aggravato... tuttavia riuscì a scappare, aiutato dai locali, che videro in lui solo un ragazzo coraggioso che ha tentato in ogni modo di proteggere un innocente. Lui non ci vedeva nulla di buono, il ragazzo era morto comunque, nonostante i suoi sforzi che nulla erano se non patetici... dunque partì, verso ovest, in quell'enorme landa che separa l'aengard dalle terre lontane dell'est, quel territorio che un aengardiano potrebbe conoscere come dune dell'ignoto, ma che il reietto conosceva come il grande mare dorato, scrigno e sede di immense città, altre meno grandi, poche abitate da ricchi maraja e sultani, molte altre abitate da predoni, criminali, ladruncoli... fu in uno di questi piccoli insediamenti che conobbe alcuni mercenari, tagliagole di bassa lega, per nulla rinomati... era già tanto se qualche milizia li assoldava per un tozzo di pane a turno finito. Si unì a loro, ed insieme crebbero, per i 6 anni successivi, fino a guadagnarsi una modesta reputazione come assassini a contratto... in questi anni Shinzo dovette imparare ad essere cattivo, violento e aggressivo, minacciare e pestare, quando necessario, ma fortunatamente non gli fu mai imposto un contratto che non potesse accettare... ma le vicende di questi sei anni non sono particolarmente degne di nota... una sola lo è, non tanto per le stranezze che il ragazzo, ormai uomo, ha visto, ma più per tutto ciò che ci sta dietro...
Terre sconosciute: anno duecentotrentunesimo, diciottesimo giorno della sesta luna
(per il calendario comune: sesto anno, settimo di Ohmios)
Il solito caldo soffocante, anche in prima serata, avvolge il ragazzo, ormai uomo, in quella sua passeggiata notturna per l'accampamento... ha con sè la sua spada ed un semplice corsetto in cuoio senza maniche, i ragazzi sono tutti in tenda, a breve li raggiungerà... buia la notte, specialmente se non si ha con sè un lumino o una torcia. sbraita... perchè dev'essere sempre lui a portar l'acqua dal pozzo alla tenda? Questa faccenda con il gruppo non l'ha mai chiarita per bene, fatto sta che è il suo turno anche oggi . È una serata normale, che nulla ha di diverso dalle altre degli ultimi sei mesi, almeno, lo era, finchè una figura non gli si para dinnanzi, a circa sei metri, immobile. È una donna, almeno sembra, data la scarsa illuminazione dovuta alla nottata senza luna... [chi sei? Che vuoi?] non risponde, si limita a fissarlo. [senti non sono in vena di giochetti, e se vuoi dei soldi non ne porto con me, vattene.] nemmeno fa a tempo a finire quella frase che la figura è già arrivata fino a lui, coprendo quei sei metri in meno di un battito di ciglia, non lasciandogli nemmeno il tempo di metter mano alla spada. Lo blocca ancor prima che lui possa accorgersi di quel passo fulmineo... nessun uomo potrebbe essere tanto veloce... [cosa...] è bloccato per i polsi da questa che ora può veder meglio... è una donna, molto alta, quasi come lui, qualche ruga sul volto che va a muoversi mentre questa arriccia il naso per... annusarlo? Sempre più strano il comportamento della sconosciuta, che si limiterà a guardarlo negli occhi e dargli una carezza... una sola parola dirà prima di correr via e sparire nel buio... "Shinzo".
Chi fosse, cosa volesse, e perchè avesse fatto ciò che ha fatto, rimangono tuttora misteri (anche se poco ci vuole, in fin dei conti, ad avere un'idea di chi fosse quella donna), mai più la rivide, il ronin, o almeno... lei non si fece mai più rivedere, ma ancora vegliò in silenzio su di lui, per molto tempo...
Aengard:
Lunghe ancora le avventure di Shinzo tra le terre selvagge, ma nessuna che possa interessarci... vagò e peregrinò, assieme alla sua brigata, finchè... non furono traditi, venduti da un compagno ai cacciatori di taglie... quando successe Shinzo riuscì a salvarsi poichè non si trovava assieme ai compagni, ma per lui questa è rimasta la sua più grande colpa, ciò che non ha potuto evitare perchè era troppo debole, o almeno credeva di esserlo, per salvare i suoi compagni in armi. Dunque gli toccò fuggire di nuovo, ancora più ad ovest, per disperdere le sue tracce. Fu così che raggiunse in fine L'aengard, e si ritrovò a Dirhae, coperto di stracci, senza un soldo e senza una casa. A Dirhae ha avuto modo di trovare una famiglia nelle frecce, una casa, un lavoro, e se li terrà ben stretti.
La trasformazione:
Shinzo non si sarebbe più trasformato dopo l'evento citato prima, poichè il sangue mannaro in lui era ancora debole, immaturo. Data la situazione attuale si potrebbe ricondurre la maturazione di Shinzo alla vicinanza con altri mannari (Ad esempio Naglfar, con cui ha avuto frequenti contatti, ma anche Nebula, che più d'una volta ha potuto incontrare), che in qualche modo avrebbero destato la sua natura ferale, un altro fattore potrebbe essere l'incontro con Feriy in persona, che in quanto co-creatore dei mannari avrebbe avuto un influsso sulla bestia insita in Shinzo, che pian piano inizierebbe a svegliarsi, vuoi per una delle motivazioni citate, vuoi perchè oramai il momento è giunto...
Psicologia attuale:
Shinzo è ed è sempre stato buono, anche se ha dovuto sapersi adattare, imparare ad essere cattivo, questo personaggio farebbe qualsiasi cosa pur di proteggere chi ama, o anche uno sconosciuto, qualora fosse per una causa che ritiene giusta. Dalla morte dei suoi primi compagni ha sviluppato un istinto protettivo ancora maggiore, che lo portano a preoccuparsi, anche troppo, alle volte, per la sicurezza di commilitoni e cari. Shinzo ha il timore di non essere abbastanza forte, da che è giunto nell'aengard si è confrontato con cose che non era in grado di fermare, e ciò è anche uno dei motivi per cui si è unito alle frecce: proteggere chi gli è caro (compresa Dirhae, la città che lo ha accolto) e migliorare, diventare un grande guerriero, al fine di soddisfare il primo punto. In sintesi Shinzo è un uomo bonario, ma con delle priorità, determinato, e all'occorrenza spietato verso chi provi a far del male a ciò a cui tiene.
Eventuale psicologia post-cambio razza:
con il risveglio della bestia, Il carattere di Shinzo andrebbe ad estremizzarsi, mantenendo però le linee guida del carattere precedente: i suoi amici diverrebbero il suo "branco", e ciò lo farà sentire molto più propenso a proteggerli ed aiutarli, risultando alle volte iperprotettivo. Inoltre il suo carattere subirebbe una serie graduale di cambiamenti, che lo porteranno attraverso diversi stadi nela sua psicologia. Inizialmente non capirà cosa stia succedendo, semplicemente questi asseconderà i mutamenti del proprio corpo, quell'acuirsi dei suoi sensi, quell'aumento nella sua forza e nella sua resistenza, quel corpo che supererà i limiti di quello umano a cui era abituato. E con il suo corpo, anche il carattere subirà dei cambiamenti, più d'uno... la sua paura di non essere abbastanza verrebbe sostituita da una consapevolezza di essere di più di quanto non sia mai stato, più forte, veloce, più reattivo, in sostanza: più potente. Questo suo senso di potere, di essere ora in grado di perseguire i suoi scopi con una marcia in più... dall'altro lato però sta il suo essere in parte bestia (soprattutto quando avrà raggiunto la consapevolezza di ciò che è, e di ciò che può fare) sarà spaventato, molto. Questa paura lo dominerà per un certo periodo, nel quale le sue azioni saranno determinate da chi gli sta intorno, che potrebbe convincerlo a imbrigliare la bestia, e trarne potere quando necessario, oppure ad allontanare i suoi cari, terrorizzato dal mostro che è e da ciò che potrebbe fare (o che avrà fatto...). Stesso discorso varrà per la sua relazione amorosa, in un primo periodo sarà terrorizzato dal poter mettere Lalith in pericolo, poi la situazione andrà ad evolversi in On, in base a come lo supporteranno lei ed i commilitoni (quelli al corrente della sua condizione, almeno...) Certo è che la sua trasformazione lo renderà deciso, determinato, sicuro di sè... e molto irritabile, specie quando lontano dalla sua donna e dal suo "branco".
Forma ferale:
La forma è quella di una grossa iena, vagamente antropomorfa, in grado di stare su due zampe, per poter guardarsi attorno ed annusare l'aria, oppure a quattro zampe per correre a velocità notevoli per lunghi periodi di tempo, in quanto iena infatti, non sarebbe caratterizzato dalla forza quanto dalla resistenza, da un cuore più grande che gli permetterebbe una capacità aerobica superiore, sia in forma umana che bestiale. L'altezza sarebbe di 250 cm in piedi, al garrese circa 155 cm.
Gli arti superiori sarebbero allungati, dandogli modo di correre agevolmente su quattro zampe, le zampe anteriori sarebbero dotate di cinque dita artigliate, quasi del tutto simili a mani umane, le posteriori invece sarebbero completamente identiche a quelle di una iena, permettendo la massima prestazione in forma quadrupede. Il peso (contando la notevole mole di muscoli, zanne, pelo...) andrebbe ad aumentare fino a 265 kg.
Immagine:
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