Candidatura Samadel

Samadel
00martedì 4 agosto 2020 00:30
Nome: Samadel

Clan: Defunti

Genitore: PNG da Background

Forma Animale: Aquila Reale

Motivo della Candidatura: ci sono diversi motivi per questa candidatura, alcuni on altri off, non li metto in ordine di importanza ma in ordine sparso:

Uno è sicuramente per dare un legame alla storia del mio PG, il BG non lo dice apertamente, ma lascia intendere che lui era una vena di un Drakul al di fuori del continente di gioco. Sicuramente non è strettamente vincolante per la sua storia che lui diventi un Drakul, ma è molto attinente e utile per poter creare spunti di role e giocate.
Un altro motivo è che non lo vedo attinente ad altre razze, non avendo legami con divinità non può essere un elementale, preferirei non forzare legami con demoni che lo rendono un mutaforma, vorrei lasciargli in parte la sua personalità e farla evolvere quindi non può essere ombra e non ce lo vedo come paladino della giustizia Aasimar.
Mi restavano come alternative i mannari e i drakul, ma a me piace mettere in difficoltà i miei pg. I motivi per cui sarà in difficoltà li esprimerò bene in “cos'è un Drakul”
Andando a motivi più off c'è che io vengo da un'era in cui i GDR erano popolatissimi di vampiri (spesso ruolati male), e visto che non mi piace aggiungermi alla massa mi sono sempre rifiutato di ruotarne uno, ora che ho l'occasione di essere in un gdr dove non ce ne sono tantissimi vorrei provare.
Alla fine se si vuole fare una somma di questi motivi è semplicemente per trovare un modo per ampliare la caratterizzazione del mio personaggio e creare cosi diversi spunti di role, e magari in futuro riuscirò anche a portare la sua storia nel GDR e legarla agli altri Drakul se trovo un master disposto a seguirla.


Cos'è un Drakul per me:

Evito di specificare cose del manuale, nel caso servano per comprendere se ho capito cos'è nel GDR puoi farmi domande attinenti. Un Drakul è una persona che muore per rinascere in eterno come una creatura diversa, dissimile da tutto quello che è in vita e lo circonda. Un trauma di questo tipo unito alle sensazioni particolari insite nella razza cambia per sempre la vita della persona. Sicuramente ci possono essere diversi casi, chi resta con un carattere molto simile a quello precedente provando ad ignorare il cambiamento, chi cambia radicalmente per via del trauma ricevuto, ecc... io personalmente prediligo i cambiamenti graduali, dovuti non solo “all'impatto” della trasformazione ma anche a come questa si vive.
E' tutto un far combaciare ciò che si era con ciò che si è, i ricordi della vita e dell'umanità passata restano dentro di se ma devono convivere con la nuova immortalità e in parte inumanità acquisita. L'immortalità unita a quel senso di invulnerabilità e mancanza di dolore può contribuire di certo a rendere la persona più sicura di se, a dare un senso di potere sopratutto a chi poco tempo prima poteva morire anche per la più banale delle malattie. E questo può portare ad essere più cinici, a pensare di essere in qualche modo superiori alle leggi normali delle creature temporanee, e quindi con il tempo a raggiungere i propri obiettivi con leggi morali diverse.
Benedetto o maledetto da una vita potenzialmente infinità il tempo può iniziare a diventare qualcosa di relativo, la costrizione a nascondersi dal sole contribuisce a perdersi nel tempo facendo mancare quell'elemento che infondo regola per quasi tutta la giornata il suo scorrere. Troppo tempo davanti può rendere insensibile verso certi aspetti della vita, contribuendo a vedere tutto il resto come qualcosa di passeggero.
Ma se si ha davanti un tempo di vita infinito il tempo da dedicare ad una sola giornata è molto poco, con il sole che diventa qualcosa da cui stare distanti la notte è l'unico momento in cui il Drakul può muoversi liberamente, ed è in questo lasso di tempo che di solito è costretto a trovare il suo nutrimento.
E il nutrimento è un altro punto fondamentale della sua vita, il piacere nel nutrirsi di sangue umano è contrastato da quei pezzi di anima rimasti nel Drakul. Il sentirsi un mostro va direttamente in contrasto con quella voglia di sangue, sopratutto per chi come in mio PG non ha richiesto e voluto la trasformazione, ma gli è stata imposta. Quel sentirsi ancora umano che serve come contrasto nel nutrimento, la voglia di avere più sangue, di sentire sempre di più quel piacere, che si scontra con l'ansia di non voler uccidere la sua preda, con la voglia di non diventare un assassino, in modo da poter giustificare ancora un po' quel nutrimento cosi malsano.
E infine la cosa più importante, quel senso di vuoto che ti porta a ricercare qualcuno di affine, arrivando anche a questo punto ad un dualismo tra il nascondere la propria identità e colmare quel senso di vuoto che era già presente nel mio PG dopo la perdita della sua città natale. Da Drakul devi decidere di chi fidarti e a chi legarti, e le vene ad un certo punto tendono a diventare quasi una necessità in una vita solitaria e con rapporti quasi nulli con altri esseri della tua specie. Una necessità che però non è una costrizione, fare di una persona una vena non è qualcosa che si fa a cuor leggero, ma avviene dopo un'accurata scelta.


Background:

E' un accenno della storia del mio PG preso dalle note personali qui https://www.legacyofmagic.com/schedabg.php?pg=Samadel se vuoi dal link è più facile da leggere. E' un accenno perchè tendo sempre a lasciarmi piccoli spazi di manovra nei BG in modo da poterli ampliare in futuro. Tutte le relazioni con i personaggi sono solo accennate, se ti serve sapere di più sulla relazione che ha con il vampiro che lo aveva reso una sua vena cioè Sebille ti posso rispondere su quello che ti serve.

Infanzia & Contesto
“Virtute & Canoscenza” frase posta sotto lo stemma di un'aquila fissato su un grande portone, queste sono le parole che accolgono i pochi fortunati che riescono ad arrivare ad Arx, cittadina immersa nel deserto del profondo sud. Parole scritte con caratteri comuni tra le genti, una piccola concessione posta dai cittadini della città a quei pochi viaggiatori scelti che hanno il privilegio di accedervi, la maggior parte dei quali proviene dalla città vicina di Nalbina.

E lo stemma dice il vero, Arx è stata fondata un centinaio di anni prima da un gruppo di studiosi stanchi di vivere sottoposti alle leggi di sovrani, spesso emotive e prive di una garanzia di equità tra le genti. Virtù e conoscenza che all'inizio doveva servire il mondo, ma ben presto gli studiosi si chiusero dietro delle mura e iniziarono ad isolarsi da un mondo che non avrebbe mai compreso i loro dettami. Tecnologia, magia e scienze sociali cosi si evolvono in modo diverso nella città di studiosi, senza riuscire a superare temporalmente quello che avviene al di fuori della città ma riuscendolo a sfruttare in modo diverso e molto più attivo.

La tecnologia nonostante non sia più avanzata del resto del mondo è usata in modo molto più schematizzato, non c'è creatività c'è solo utilità, e riesce cosi a sopperire e a velocizzare molte azioni ed esigenze quotidiane. Allo stesso modo la magia, che come la tecnologia non viene usata quasi mai per la guerra, ma solo per aiutare le persone e permettere lo sviluppo della città. Ma è sicuramente nel sociale che Arx si distingue di più rispetto al resto del mondo, governata da un'aristocrazia molto differente da una forma nobiliare, i governanti non sono scelti per discendenza di famiglia ma tramite una serie di prove per lo più basate sulla conoscenza nei campi del sapere che devono governare. Chi governa ad Arx non ha nessun privilegio, tutti sono uguali e distinti solo dalle capacità intellettive. O almeno questo dicono le loro leggi, ma l'uguaglianza spesso porta alla competizione.

Ma Arx si distingue nel sociale anche per un'altra legge molto particolare, all'interno della città le nascite e le morti sono controllate da un preciso algoritmo matematico, un'insieme di calcoli stabilisce quando si deve nascere e quando si deve morire, in modo che la città viva sempre in perfetto equilibrio. Ed è probabilmente per questo motivo che nasce Samadel, non perchè i suoi genitori vogliono davvero un figlio, ma perchè le leggi dicono che quello è il momento perfetto per far nascere Samadel dall'aristocratico Joel e da sua moglie la bibliotecaria Maria. Si può pensare che questo modo di nascere sia freddo e possa segnare la vita di un bambino, ma in realtà è una cosa normalissima ad Arx e quindi le persone non ci fanno nemmeno caso e credono che sia quello il modo giusto per gestire le cose.

Samadel poteva crescere omologato agli altri abitanti di Arx, e poteva aspirare tranquillamente all'aristocrazia del padre considerando come si mostra sveglio anche durante la fanciullezza, ma invece di seguire gli insegnamenti del padre si lega di più al nonno, persona molto anziana che ha assistito da bambino alla fondazione della città stesa. L'anziano porta lo stesso nome del ragazzino, pratica comune nella città di Arx, e mostra a Samadel una vita molto diversa da quella di Arx, una vita che lui non ha vissuto a pieno ma che ha sentito dai racconti del bisnonno di Samadel. Esiste un mondo fuori da Arx, diverso e che ha bisogno di essere conosciuto e studiato. Cosi, nonostante la riluttanza del padre, Samadel si interessa sempre di più a questo mondo.

Il distaccamento che Samadel ha sempre avuto da Arx arriva ad un punto di rottura a 12 anni, quando per una serie di calcoli matematici viene deciso che la vita di suo nonno deve cessare per dare spazio ad una nuova nascita, e mantenere cosi l'equilibrio. Una pratica comune e ben accetta ad Arx, infatti quando una persona muore di malattia o vecchiaia è un motivo di tristezza perchè vuol dire che qualche calcolo è andato storto e che la scienza di Arx non ha funzionato, ma quando si viene spenti volutamente seguendo le leggi è una cosa normale di cui si deve andare fieri, perchè vuol dire che tutti gli algoritmi hanno funzionato. E cosi tutti accettano la dipartita dell'anziano, tranne il nipote che è stranamente legato emotivamente a lui.

A 12 anni un ragazzino di Arx è già formato mentalmente, ha conoscenze che nel mondo esterno molti uomini non avranno mai, e una maturità dovuta agli schemi imposti dal luogo. Quindi vedere un ragazzo che piange e si agita per suo nonno che è stato scelto per lasciare le sue spoglie mortali non è una cosa normale, tanto che molti si interrogano sulla formazione di Samdel e mettono in discussione il ruolo aristocratico di suo padre. Alla fine il nonno riesce a rassicurare in parte Samadel sulla sua dipartita, e gli rivolge come ultime parole “segui il nostro motto, segui la conoscenza, ma fallo a modo tuo” e poi con fare molto pacato raggiunge il luogo dove verrà spento per sempre.

Adolescenza & Addestramento
Quando si arriva a 13 anni ad Arx si è già formati, quello che viene dopo fino ai 18 anni è solo uno scegliere la propria specializzazione e quindi decidere cosa si farà di utile per la città. Dopo l'avvenimento del nonno Samadel non è molto propenso ad essere utile alla propria città, e infatti nonostante sia molto bravo in ingegneria non riesce ad andare avanti nella sua specializzazione. Ad Arx non dovrebbe esistere la politica, i più portati diventano aristocratici, ma la città a poco a poco si sta corrompendo, e quindi molti iniziano a dire che il padre di Samadel non è più portato a fare l'aristocratico perchè il figlio non rende come cittadino. In parte forse è vero, nonostante il distacco tra padre e figlio Joel ci tiene un po' alla sua prole, e la situazione che coinvolge Samadel porta ad un calo del suo rendimento da aristocratico. Cosi decide di prendere la situazione in mano, e dopo un duro discorso al figlio capisce che l'unico modo che ha per riportare Samadel sulla retta via è fargli seguire il suo desiderio di vedere il mondo fuori Arx.

Sono pochi gli incarichi che ti portano fuori dalla cittadina, i cittadini di Arx si sentono superiori rispetto agli altri e non vogliono essere corrotti dal mondo esterno. Ma nonostante questo non si può vivere totalmente isolati del mondo, quindi Arx ha bisogno di mercanti e diplomatici, e anche di qualche soldato che li accompagna nel cammino fuori dalla città. Ed è a malincuore che il padre capisce che l'unico ruolo che può dare a Samadel visti gli scarsi rendimenti negli studi è quello di soldato. Lui però prende la cosa con entusiasmo, e per la prima volta ringrazia suo padre per avergli dato l'opportunità di poter vedere dal vivo le storie raccontate dal nonno.

Arx non è di certo conosciuta per le doti belliche dei suoi soldati, sono pochi e mal addestrati, utili solo per difendere mercanti e diplomatici che infondo non si allontanano mai troppo dalla città. Le difese della città sono tutte meccanizzate e magiche, non c'è bisogno di un esercito o di una guardia, e quindi i soldati vengono messi in secondo piano. Certo come tutte le arti anche quella bellica viene studiata ad Arx, ma poi ci si perde in quanto metterla in pratica.

Per la fortuna di Samadel il maestro che lo prende in carica esula un po' da questo stereotipo di soldato incapace, si chiama Mark ed è uno dei più cari amici del padre di Samadel. Il ragazzo non è mai stato certo che Mark sia il suo vero nome, ma si è sempre fatto chiamare cosi dal padre, mentre lui doveva chiamarlo con appellativi come “signore” o “capitano” se non voleva saltare il pranzo. Mark lo sottopone ad un addestramento duro per un ragazzo di Arx, sia teorico che pratico, tra i due si stabilisce un rapporto di mentore e allievo coadiuvato anche dal fatto che i due hanno un carattere molto differente. Mark è il duro soldato che ne ha viste di tutti i colori e usa un linguaggio colorito che non è solito ascoltare dentro Arx, mentre Samadel ha da sempre avuto un atteggiamento calmo e controllato.

Il fisico e la mente di Samadel si formano con questi addestramenti, che verranno interrotti solo raggiungi i 19 anni del ragazzo, quando finalmente c'è bisogno di un soldato che accompagni un diplomatico nei viaggi a Nalbina. Prima di partire per l'incarico Mark gli lancia le sue ultime parole “ehi femminuccia, mi raccomando quando ti faranno la bua e ti metterai a piangere per favore non dire mai nemmeno sotto tortura che ti ho addestrato io. Capisci per me è davvero una vergogna aver addestrato una mammoletta come te, quindi cerca almeno di non farti catturare o uccidere altrimenti ci perdo la faccia.” si non sono belle parole, ma Samadel sa che in cuor suo gli sta solo dicendo di stare attento e che in realtà è molto fiero dei suoi progressi.

Nalbina & Sebille
Arrivato nella città di Nalbina il ragazzo è impressionato dal posto, la città è una ricca città desertica e grazie alla loro illustre provenienza il diplomatico di Arx e le sue guardie del corpo possono sostare negli sfarzosi palazzi del sovrano del posto, chiamato sultano dagli abitanti locali. Samdel non è troppo in linea con le idee conservatrici del diplomatico che accompagna, e a differenza degli altri membri della spedizione si mischia subito con i cittadini di Nalbina e si diverte negli intrattenimenti di palazzo, tra questi c'è la misteriosa Sebille.

Il ragazzo di Arx non ha mai capito che ruolo avesse Sebille in quel palazzo, a differenza degli altri abitanti del deserto la sua pelle è chiarissima e gli abiti che indossa di un colore quasi sempre tendende al nero. Pelle candida, occhi color smeraldo e lunghi capelli neri, una bellezza contornata da un fascino e un carisma mai visti da Samadel, il ragazzo non oserebbe nemmeno avvicinarsi a qualcosa di cosi diverso e perfetto, ed è infatti la donna a fare la prima mossa e ad avvicinarlo. La donna fa conoscere a Samadel un mondo e un modo di pensare molto diverso da quello di Arx, gli fa conoscere la libertà ma allo stesso tempo lo incatena a se stessa, perchè ci vuole poco prima che Samadel non riesca più a fare a meno di lei.

In breve tempo il ragazzo inizia a combattere per lei, uccidere per lei, e pensa che facilmente potrebbe arrivare a morire per lei. Non capisce mai a pieno se il suo amore è ricambiato, ma a lui sta bene cosi, perchè quella donna gli da molto più dell'amore, gli da molto più di un bel corpo con cui passare la notte, gli da un senso di libertà che non ha mai provato prima. Passa con lei quasi quattro anni, lasciando il suo incarico da accompagnatore diplomatico e dedicandosi anima e corpo totalmente a lei, ma poi all'impovviso accade qualcosa. Semplicemente un giorno si sveglia e lei non c'è più, e sono vani tutti i tentativi di cercarla e di sapere dove fosse, sembrava come essere sparita nel nulla, nessuno sapeva chi è davvero e dove fosse andata.

Declino & Rinascita
Dopo che Sebille lo lascia Samadel è allo sbando, resta a Nalbina lasciandosi andare senza allenarsi più nel combattimento e senza quasi nutrirsi. E' il padre che lo fa andare a recuperare da Mark, il suo vecchio insegnante ci mette un pò prima di rimetterlo sulla retta via, e comunque non ci riesce del tutto. Alla fine riesce a convincerlo a ritornare ad Arx, dove ormai viene visto come il figlio strano dell'aristocratico, ma nonostante tutto suo padre lo vuole bene, cosa strana per un abitante di Arx.

A stento e con molto tempo riesce ad uscire dalla ferita causata dalla scomparsa della sua amata, e per scacciare i pensieri si dedica allo studio dell'ingegneria e inizia ad aiutare sua madre nella biblioteca. Si arrende alla vita di Arx, in breve tempo diventa un cittadino modello e tutti dimenticano le sue scorribande. Non intraprende mai la carriera politica del padre, ma diventa comunque molto rispettato per via delle sue capacità ingegneristiche e del suo lavoro considerato molto importante in una città incentrata sulla conoscenza.

Mentre la sua vita si stabilizza Arx prende la direzione opposta. I cittadini di Arx diventano troppo superbi, si chiudono sempre di più al mondo, la loro tecnologia e magia cresce finchè non compare tra di loro un leader carismatico che prende il potere sopra agli stessi aristocratici. Un colpo di stato a cui pochi si oppongono, e quelli che lo fanno decidono di non farlo apertamente. In breve tempo il governo di Arx diventa un governo di regime, e si creano armi ed eserciti per conquistare il mondo.

Oblio
La superbia raggiunta dagli abitanti di Arx non ha limite, e alla fine i cittadini decidono che i vecchi dei sono superati, dovrebbero essere loro i nuovi dei perchè superiori al resto del mondo. Samadel in tutto questo si disinteressa dell'andamento politico della città, anche se è deluso nel vedere come i suoi concittadini e amici stanno prendendo quella piega. Sente che stanno costruendo qualcosa, un'arma potente che secondo loro deve essere usata contro gli dei, per far capire loro che sono stati superati, ma per Samdel sono tutte frottole e propaganda.

Tutto accade molto velocemente, il regime vuole tutti gli abitanti in una grande piazza, l'arma magica è pronta a sfidare gli dei, parole di superbia vengono lanciate e poi all'improvviso la terra trema. Tutti si zittiscono per un attimo, poi qualcuno inizia a scappare ed urlare, e infine una luce bianca cade dal cielo colpendo tutta Arx. Ed è silenzio, non ci sono più suoni, non ci sono più colori, non ci sono odori, non c'è più vento, non si sente più nemmeno la saliva in bocca. C'è solo il nulla, l'oblio.

Vagabondo
Samadel si sveglia nel deserto, li dove un tempo doveva esserci la sua città che ora sembra svanita nel nulla. Non ci sono macerie, non ci sono segni di magia, e lui stesso non ha ferite. Arx non è stata distrutta, non è scomparsa, è proprio come se non fosse mai esistita. Il primo istinto è quello di urlare e girarsi intorno per vedere se ci sono altri sopravvissuti, poi inizia a correre verso Nalbina.

Arrivato alla città vicina urla aiuto, va verso le persone che lo hanno accolto e chiamato amico un tempo, ma sembra che nessuno di loro si ricordi di lui, di Arx o di qualasiasi altra cosa collegata alla città. Samdel è scosso, non capisce cosa sta succedendo, è come se la sua vita sia stata cancellata. Passa diversi stadi, rabbia, paura, tristezza e inizia anche a dare dei bugiardi agli abitanti di Nalbina, finchè non lo prendono per pazzo e lo chiudono in una prigione per contenerlo. Gli danno un calmante per farlo stare tranquillo e mentre Samadel è stordito arriva una donna a dargli da bere, e il suo profumo è familiare. E cosi Samadel sviene un'altra volta.

Si risveglia, ma questa volta è in una stanza ampia ed elegante di una locanda. Si alza velocemente dal letto morbido e si guarda intorno capendo che è solo in quella stanza, ma trova una lettera sul tavolo. La legge velocemente, e sembra molto scosso alla fine, sul tavolo c'è una candela, che usa per bruciare la lettera prima di stendersi di nuovo nel letto.

Nei mesi successivi inizierà a vagare per l'Aengard, senza una meta precisa ma sempre alla ricerca della conoscenza. Spesso gli capiterà di trovare altre lettere, e stranamente ci sarà sempre un fuoco su cui bruciarle una volta lette. Non parlerà più di Arx, sapendo che tanto chiunque lo prenderà per pazzo nel caso lo facesse.



°Zukho°
00mercoledì 5 agosto 2020 13:39
Candidatura in stand-by su richiesta del player
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