NanozzoPazzo
00lunedì 15 febbraio 2021 20:37
Ciao a tutti,
anche per me oggi è arrivato finalmente il momento di presentare la mia candidatura per questa razza chiusa.
Ho maturato l’idea di entrare a far parte di questo gruppo gradualmente, infatti, man mano che il mio personaggio acquisiva esperienza e conoscenza della sua psicologia e della sua spiritualità, ho strutturato OnGame, il suo profilo, nel modo più affine possibile alle caratteristiche degli Aasimar, avendo fin da subito colto un nesso di continuità tra il suo BackGround e ciò che questa razza rappresenta. Spero possiate valutare positivamente il mio profilo, vi auguro intanto una buona lettura.
§ LA STORIA§
la storia di Polemos risale a più di due secoli or sono…In un piccolo villaggio elfico tra i boschi del reame Siddiano, situato da qualche parte in un lontano continente ad ovest dell’Aengard in una piccola radura creata naturalmente, si insediava un villaggio elfico governato da Quende SalQue Bertador (il padre di Polemos) e Nisse Tahari (La madre di Polemos). Gli elfi di quel villaggio erano abili fabbri, abili guerrieri con le armi, esistevano i diplomatici che altro non erano che i più anziani del villaggio ove il potere decisionale spettava a Quende SalQue, il quale aveva proibito qualsiasi magia all’interno del villaggio.
Il villaggio elfico, il giorno in cui nacque l’erede Polemos Bertador, era in festa ma qualcosa smorzò quel gioviale momento. Proprio durante la celebrazione della vita, segno di prosperità e continuità per il popolo, il cielo si oscurò ed una magia, quasi spontanea si verificò, infatti attorno alla culla, nel bel mezzo della celebrazione, delle rose rosse, caratterizzate da grandi boccioli, emersero quasi spontanee mentre dalle stesse delle creature simili a farfalle fuoriuscirono a centinaia liberandosi nell’aere. Tra lo stupore e lo sgomento, quegli esseri anticiparono quello che Polemos Bertador sarebbe divenuto, cioè un mago poichè la magia stessa albergava dentro di lui. A chiuder il quadro, sarebbe stato il sorgere in pieno giorno, di un cielo oscuro, ricolmo di stelle che adornano quel cielo e dei cerchi concentrici di diverse tonalità di colore, creando stupore in tutto il villaggio.
Tutto quel che accadde venne presto dimenticato, ed i genitori di Polemos, i sovrani di quel villaggio cercarono di dimenticare la scomoda questione, fino a quando Polemos stesso cominciò a mostrare i segni di quella magia, infatti in base all’umore che sentiva dentro il suo animo, attorno a lui si manifestavano strani avvenimenti più o meno belli. Questi avvenimenti cercavano di non essere mostrati al di fuori del palazzo, fino a quando i governanti nonchè genitori, presero la decisione più dura, ovvero attraverso i potenti poteri magici di un elfa conosciuta in un villaggio lontano da quello di appartenenza, attraverso un ammaliamento abiurativo, bloccò i poteri di Polemos spegnendo quella scintilla che volev continuare ad ardere intensamente, ma l’elfa strega avea preannunciato che prima o poi si sarebbero comunque mostrati e Polemos non potrà non accettare il destino di cui è portatore.
Polemos Bertador presto non manifestò più alcun tipo di magia, specializzandosi nelle arti del combattimenti corpo a corpo e con le spade divenendo presto un abile condottiero delle schiere elfiche. Non portavano morte o conquiste, semplicemente riuscivano a difendere i loro territori da eventuali minacce che cercavano di cancellare il reame elfico in quella parte di mondo. Raggiunta la maggiore età conobbe quella che divenne sua sposa, Ayrill Kiryahe, il loro amore fù così benedetto dalla divinità donando una figlia di nome Seniria Bertador. I genitori abdicarono in favore del figlio e della sua sposa, dunque Polemos divenne il regnante di quelle terre continuando nella crescita e nella prosperità del padre.
Ma una sciagura presto incombe nell’intero villaggio, le risorse d’acqua presto terminarono e quelle che restavano furono contaminate da qualcosa di arcano ed incomprensibile, dunque Polemos insieme alla maggior parte degli elfi guerrieri partirono alla ricerca di una fonte d’acqua che potesse divenir sostentamento per il suo popolo. Diverse lune passarono prima che Polemos ed il resto del gruppo fece ritorno nelle proprie terre, e quando tornò trovo il villaggio in cenere, tutti gli abitanti furono trucidati e la moglie e la figlia vennero impiccate ai piedi del grande palazzo dei regnanti.
La frustrazione, l’ira, l’odio, l’angoscia attanagliarono il cuore dell’elfo, il quale spogliandosi di tutti i titoli che possedeva di diritto, decise prima di andar via, di seppellire uno dopo l’altro il suo popolo, la moglie e la figlia e con essi seppellì anche la sua anima. Dunque per secoli ha vagato privo di ogni avere, senza nulla a rivestir il corpo, la strada venne presto smarrita e di quel che accadde restano solo tristi ricordi, fino a quando durante il suo viaggio, esattamente al compimento dei suoi 250 anni i passi conducono Polemos nel reame di Aengard.
Aelinor e Califa hanno accolto Polemos, portandolo in una grande ed accogliente famiglia. Lo hanno vestito e nutrito ed accolto come se fosse uno di loro. Ma la strada dell’elfo non si è fermata con loro, qualcosa in lui lo ha spinto a cercar una strada diversa, per ritrovare se stesso e quello per cui è stato cresciuto, addestrato e creato… La difesa della vita in tutte le sue forme, la difesa della natura e di ciò che in esso è stato creato. Poco tempo è trascorso prima che un incontro avrebbe donato le risposte che cercava, quell’incontro si chiama Evriel. Un umana che ha riaperto l’animo ed il cuore che per tanto tempo era stato dimenticato, conducendolo al cospetto di Isen e di tutti gli eredi. Diverse le avventure che hanno spianato, con non troppa semplicità, la strada per il proprio spirito ma sopratutto al ritrovamento dell’Ars magica, in realtà mai dispersa, ma semplicemente assopita. La chiave per ritrovare la magia era semplice, ovvero riaprire il proprio cuore per un progetto ben più ampio e più importante della propria vita, mettendolo al servizio di chi avrà bisogno di salvarsi o semplicemente di ritrovarsi. Adesso l’elfo è consapevole di possedere il seme della magia e di appartenere agli eredi, finalmente Polemos è tornato ad essere quello di un tempo, anzi migliore di quello che era, seguendo la strada della luce consapevole che la sua vità dovrà essere messa al servizio di chi ne avrà bisogno, ma sopratutto al servizio di tutti gli eredi dell’intero reame.
PREDISPOSIZIONE ALLA RAZZA:
IL VIAGGIO: Subentrato a seguito di un evento traumatico quale la perdita dei suoi affetti, il viaggio si è rivelato essere non solo un percorso fisico in cerca di una nuova terra, ma è stato esso stesso essenza ed espressione di un percorso più profondo, ritrovando un elevata pace spirituale ed una maggiore maturità che lo ha portato ad avvicinarsi all’essenza più profonda dell’essere in tutte le sue forme.
SENSO DI LEGALITA’: Non è raro trovare ,nella vita di molti, eventi di violenza e soprusi ma quello che è accaduto nella vita di polemos è stato inequivocabilmente uno dei motivi principali a determinare ciò che sarebbe stato il suo tratto distintivo: Il suo innato bisogno di legalità, giustizia e difesa del più debole.
CUSTODE DELL’ESISTENZA: Probabilmente è da attribuire all’educazione impartita sin dai primi anni di vita o forse al suo stretto contatto con la natura: è un dato di fatto che Polemos ama la vita in tutte le sue forme, tutelandola e proteggendola come bene prezioso.
Il viaggio, il senso di legalità e la protezione dell’esistenza sono solo tre dei punti che avvicinano Polemos alla razza degli Aasimar.
Ciò che mi piacerebbe sviluppare all’interno di questa razza, con il supporto della gilda degli Eredi della stregoneria, è il lato più mistico e spirituale del PG, mantenendo comunque uno stretto legame con la natura in tutte le sue forme a difesa della giustizia e della vita stessa.
Artemidia-
00mercoledì 17 febbraio 2021 09:46
Buon giorno!
Grazie per aver postato la tua candidatura.
Ho qualche domanda per te:
1. Tutto il tuo bg e tutta la vita attuale di Polemos ruota attorno all'utilizzo della magia. Ritieni che questo possa legato al risveglio del sangue Aasimar? Se si, perché?
2. Il tuo personaggio, a seguito dell'ingiustizia subita, si è rifugiato nella fuga. Quanto conta il senso della giustizia? Quanto può essere decisivo in una situazione? E perché, in passato, Polemos l'ha ignorato preferendo andar via?
3. Ipotizzando che Polemos avrebbe trovato coloro che hanno sterminato il suo popolo riducendo in cenere in Regno, come avrebbe reagito?
4. Qual è il valore della morte per Polemos? E' un valore giusto o è un valore sbagliato? Cosa ne pensa?
Tu dici:
Ciò che mi piacerebbe sviluppare all’interno di questa razza, con il supporto della gilda degli Eredi della stregoneria, è il lato più mistico e spirituale del PG
Sai che gli Aasimar non sono percepibili come razze magiche? Questo non significa, ovviamente, che non possano sviluppare un lato magico ma che, di base, non sono creature che fanno della magia la loro essenza fondante. Cosa ne pensi in merito?
Per il momento non aggiungo altro per evitare di sovraccaricarti! Tutti gli altri Aasimar, se lo vorranno, potranno intervenire ed esprimerti dubbi e domande.
NanozzoPazzo
00mercoledì 17 febbraio 2021 19:12
Buon Pomeriggio a tutti, rispondo volentieri alle tue domande:
-Per quanto riguarda la prima domanda, innegabilmente il mio personaggio ha sempre avuto una predilezione per la magia. Ho sin da subito incentrato il mio gioco, ponendo Polemos nella ricerca della spiegazione sul perchè il suo villaggio fosse stato attaccato e sul perchè il padre abbia fatto il possibile per bloccare fin dai primi anni di vita, i propri poteri. Troverà risposta attraverso un filone creato dal master Evriel, dove si comprenderà che un parente lontano ha un avversione per tutto ciò che possiede magia, per paura di venirne travolto ed essere sopraffatto. In realtà si scoprirà che il padre di Polemos era un Aasimar che aveva sviluppato e approfondito le sue doti magiche trasmettendole al figlio. Il padre, per tutelare Polemos e l'intero villaggio, ha tentato di bloccare il tutto, ma ha fallito poichè il famoso parente riuscirà comunque a scoprire l'inganno, distruggendo ed uccidendo tutti coloro che facevano parte del villaggio. Alla fine del futuro filone, si scoprirà che nel sangue di Polemos scorre quello di un Aasimar e come il padre avrà una predisposizione alla magia.
-Per quanto riguarda la seconda domanda, Polemos mette la giustizia al di sopra di tutto. Quando è andato via dal villaggio, lo ha fatto esclusivamente perchè aveva perso ogni cosa. Molte erano le domande e in quel momento era in preda al dolore. Per questo ha cercato e continua a cercare risposte per l'accaduto, consapevole di voler fare giustizia e consapevole delle sue capacità riscoperte. Spesso ha dato prova del suo senso di giustizia ed altruismo, mettendo a rischio la propria incolumità. Non da meno, ha aiutato gli eredi nel finale della quest alle paludi, svolta da Jerhome, aiutando con la costruzione di trappole e ponendosi in prima linea durante lo scontro, contro diverse creature malvage che volevano distruggere l'emblema della vita, in questa circostanza raffigurata da un albero sacro.
- Se Polemos riuscisse a trovare gli artefici della distruzione della sua stirpe, avrebbe sicuramente riscattato quanto a lui ingiustamente sottratto e avrebbe dunque riportato l'ordine e il regno al suo antico fasto.
-Riguardo la morte per Polemos fà parte della vita. Essa non ha accezione positiva o negativa, ma fà parte del ciclo naturale. Se sopraggiunge in modo improprio, ovvero a seguito di atti malvagi, allora va onorata perseguendo chi ne è stato l'artefice e dunque va fatta giustizia, pur rispettando il naturale equilibrio tra bene e male.
- Sono consapevole che gli Aasimar non sono creature magiche, ma quello che vorrei sviluppare è una figura che pur non avendo origini per sua natura magiche, acquisisce gradualmente conoscenze e capacità nell'uso della magia attraverso gli Eredi, come il padre a suo tempo.
Spero che le risposte sono state abbastanza esaustive e rimango in attesa di eventuali chiarimenti e domande.
Artemidia-
00mercoledì 24 febbraio 2021 10:13
Buon giorno
Chiedo infinitamente scusa per l'ampio ritardo con il quale sto rispondendo alla candidatura. Purtroppo ieri ho avuto un esame che mi ha preso davvero molto tempo e non ho avuto la testa per poterti seguire com'è giusto fare.
Ma rieccomi!
Dunque, prima di condividere con te alcune mie personali considerazioni e passare oltre su altre curiosità che vorrei porti, ho una domanda da farti:
Ritieni che il rapporto con la magia e con il far parte degli Eredi possa essere la chiave (o comunque possa essere uno dei cardini fondanti) della rinascita ad Aasimar? Se si, come?
NanozzoPazzo
00mercoledì 24 febbraio 2021 17:38
-Non ritengo che l'appartenenza agli Eredi o alla magia sia causa esclusiva del riscoprirsi un Aasimar, poichè il risveglio di tale appartenenza razziale avviene indipendentemente dall'utilizzo o meno della magia. Tuttavia questa, può o meno influire nella sua consapevolezza e agevolarlo. Inoltre ho iniziato già il mio percorso di approfondimento circa il mio BG personale, in riferimento alla storia del mio personaggio sulla riscoperta del suo passato tramite convalide in FreeRole con Master Evriel. La magia è strumento della vita di Polemos ma non è la sua essenza.
Artemidia-
00giovedì 25 febbraio 2021 12:14
Buon giorno!
Se Polemos riuscisse a trovare gli artefici della distruzione della sua stirpe, avrebbe sicuramente riscattato quanto a lui ingiustamente sottratto e avrebbe dunque riportato l'ordine e il regno al suo antico fasto.
Vorrei che approfondissi questo aspetto perché così mi sembra eccessivamente generico. Parliamo di una intera città distrutta, di un'intera popolazione sterminata e la reazione di Polemos è stata quella di fuggire. E poi, a distanza di anni? Di mesi? Si risveglia e decide di provare a capire un po' cos'è successo. Già questa cosa è ben poco convincente ma proviamo comunque a capirla meglio. Polemos trova questo misterioso parente lontano e viene a scoprire che lui è l'artefice del disastro. A questo fatto come reagirebbe Polemos?
Passando oltre:
Io ti ho chiesto, oltre alla magia, se il far parte della gilda degli Eredi possa essere un pilastro fondante della trasformazione in Aasimar. Che mi dici in merito?
E ancora:
Polemos, nella sua "precedente vita", era un condottiero che si limitava a difendere i territori di questo altro regno elfico. Bene. In questa spedizione per cercare delle risorse Polemos sceglie di partire con tutti i soldati del Regno: il tuo pg non si sente la reale causa di quello che è successo? L'insuccesso da stratega non è un po' la motivazione per cui un'intera città è stata rasa al suolo, seppellendo i suoi stessi abitanti?
E ho ancora un'ultima domanda:
Come, il tuo pg, metterebbe in pratica i principi di un Aasimar? Questa razza ha un proprio scopo esistenziale, ed è quello di preservare la vita. Ecco, come il tuo pg, da Aasimar, penserebbe a preservare le vite? Attraverso quali strumenti? In una dimensione pratica, come? Ma soprattutto: una volta che Polemos riuscirà a risvegliare il proprio sangue Aasimar, cosa cambierà nella sua vita, concretamente?
Domanda ancora più ultima delle precedente:
Qual è, per il tuo pg, la definizione di bene e la definizione di male? Vorrei anche che mi facessi un paio di esempi concreti.
Per ora basta così!
Anhur
00venerdì 26 febbraio 2021 14:50
Ciao Polemos,
Anche io avrei delle domande se non ti dispiace.
Ciò che mi lascia dubbi è la tua scelta di affidarsi al supporto della gilda degli Eredi della Stregoneria, per sviluppare il lato più mistico e sprituale del PG.
Data la centralità che hai offerto ad una gilda estremamente peculiare-come lo sono gli Eredi della Stregoneria- nel tuo cammino verso alla razza, volevo farti alcune domande su come intendevi far collimare lo stile comportamentale, gli scopi e la natura stessa della gilda con la tua ipotetica natura di Aasimar.
Mi spiego...
Citando testualmente da statuto:
da "Art.2 - Caratteristiche della Congrega":
-I Eredi della Stregoneria sono una corporazione di Streghe con scopi neutrali
da "Art.3 - Scopo Generale"
-Gli Eredi della Stregoneria, nascono al fine di riportare all'antico lustro l'immagine e la potenza dello Specchio e dell’Eredità Stregata delle Generazioni passate. Loro è il compito di proteggere e custodire l’importanza della Stregoneria.
e ancora art.3
-Gli Stregoni e le Streghe, tenderanno a cercare di preservare Equilibrio o a far perdere l’angolo della bilancia da una parte o da un'altra, per preservare e salvaguardare la loro esistenza, quella dei loro simili e del loro Regno.
Agiranno in segreto o alla luce del sole, muovendo ed intessendo trame, cercando di plasmare gli eventi, per dirigerli nella direzione a loro piu’ congeniale.
Quindi ti chiedo:
1)
Considerata la profonda ed assoluta neutralità della gilda degli Eredi della Stregoneria, come può questa gilda aiutare il lato spirituale e mistico di Polemos e indirizzarlo verso il bene?
2)
Consideata la centralità offerta allo Specchio e all'importanza della Stregoneria, come potresti bilanciare lo spirito benevolo ed altruista di un Aasimar con quello interessato e selezionato della gilda a cui appartieni?
3)
Collegandomi all'Art.3 Scopo Generale, ed al discorso di "far pendere l'ago della bilancia da una parte piuttosto che da un altra, per preservare la loro esistenza e quella dei loro simili e del loro Regno": se malauguratamente dovesse capitare che gli interessi di gilda e quelli di razza potessero non collimare o addirittura contrastare, come ti comportersti?
In oltre sono rimasto un po' perplesso da una tua affermazione in risposta ad Artemidia.
Cito:
-Riguardo la morte per Polemos fà parte della vita. Essa non ha accezione positiva o negativa, ma fà parte del ciclo naturale. Se sopraggiunge in modo improprio, ovvero a seguito di atti malvagi, allora va onorata perseguendo chi ne è stato l'artefice e dunque va fatta giustizia, pur rispettando il naturale equilibrio tra bene e male.
4)
Come intendi rispettare l'equilibrio naturale tra bene e male da Aasimar? oltra la spiegazione mi servirebbero anche degli esempi pratici per favore.
In ultimo ti chiedo:
Collegandomi a quanto hai risposto fin ora e all'anatomia di razza Aasimar, mi è sorto un dubbio ulteriore che si ricollega alla domanda n°3 ma in modo più specifico (quindi interpreta la domanda come una specifica della 3a, diciamo una risposta pratica che dia ulteriore dimensione e forza a ciò che potresti rispondere alla 3a).
5) Classica domanda sul tipico dilemma dell'eroe (e da Aasimar):
Se ti trovi davanti ad una scelta difficile e sei costretto a decidere tra il salvare un promesso nuovo stregone/strega, che però non è innocente, o la vita di un normalissimo innocente che è rimasto accidentalmente coinvolto nel pericolo di morte: da Aasimar, chi salvi?
Ti ringrazio per l'attenzione.
Per adesso basta così anche da parte mia.😀
NanozzoPazzo
00venerdì 26 febbraio 2021 15:28
Buon pomeriggio, rispondo in ordine alle domande che mi ha rivolto Artemidia, quanto prima risponderò anche, con un altro post, al resto:
-La reazione di Polemos non è stata la fuga, ma il suo è stato un viaggio in cerca di risposte sulle cause che hanno portato a quel massacro. Una volta raccolti gli indizi sul luogo dove avvenne il tutto, si è incamminato in cerca di un luogo dove poter rimetersi in sesto e raccogliere i pezzi della propria vita così da poter ottenere giustizia. Da qui la ricerca introspettiva del suo "Io" attraverso anche la gilda degli eredi che in questa land lo hanno messo in condizione, per mezzo della divinazione, di poter dare risposta ai quesiti che ancora lo attanagliano. Ecco perchè si è unito alla gilda... Ecco perchè la magia diventa il suo strumento. Nelle ultime giocate che hanno coinvolto il mio personaggio, Polemos ha iniziato a fare i conti con la possibile identità ed il luogo dove trovare l'artefice del disastro. Non appena riuscirà a trovarlo cercherà in ogni modo di ottenere le risposte che cerca da sempre e, una volta ottenute, lascerà che sia il master a decidere della sua vita. Vorrei inoltre specificare che il pensiero principale di Polemos è di voler evitare che quanto a lui accaduto possa ripetersi ad altri popoli o villaggi, dunque non è solo una vendetta privata ma ciò che a lui preme maggiormente è assicurarsi che non arrechi più male.
- Il far parte degli Eredi sarà di supporto contestualmente alla sua riscoperta di divenire un Aasimar. Infatti attraverso la divinazione stà ottenendo le risposte che da anni cerca, ma ciò a cui auspica è riuscire ad individuare le sue capacità magiche per servire la collettività in difesa sempre e comunque della vita.
-Polemos è per sua indole un leader. Ovviamente si sente responsabile per il destino che è toccato in sorte al suo villaggio, ma spesso essere un condottiero comporta la responsabilità di eventi fasti e nefasti e lui ne è consapevole. La sua scelta di portare con se una parte dei suoi guerrieri, non la totalità del suo esercito( infatti parte era rimasta a difesa del villaggio), era stata dettata dal poter dispiegare alcune forze per la ricerca di fonti d'acqua non contaminate che in quel momento era un obbiettivo principale per la salvaguardia della vita del suo popolo.
- Per quanto riguarda le caratteristiche ed i principi di un Aasimar, di fatto Polemos ha sempre tutelato e perseguito la vita. Lo ha dimostrato concretamente con i fatti sopra elencati.
Come esempio pratico poss citare quanto accaduto durante una quest dove una vecchietta stava per essere derubata da u fuorilegge. Il comportamento di Polemos è stato quello di estrarre l'arma intimando al fuorilegge di lasciar perdere la refurtiva. Polemos ha ottenuto quanto sttratto alla vecchietta restituendola, la vecchia è rimasta indenne e non ha condotto alla morte il fuorilegge proprio per risparmiare la sua vita.
Altro esempio, gia citato nelle precedenti risposte, è accaduto durante la quest alle paludi. In quella occasione Polemos si è fatto carico della difesa della vita altrui preservando anche la natura. Durante la quest infatti si evince che Polemos non ha attaccato per piacere personale, bensì in difesa degli eredi contro delle entità malvagie. Concretamente una volta risvegliato il sangue Aasimar, Polemos avrà un netto rifiuto per la morte ed il male dovuto sopratutto a seguito delle prevaricazioni incontrate nel suo passato. Nel concreto si riscoprirà cambiato divenendo di fatto portatore e paladino della vita non tralasciando neanche il più piccolo essere vivente presente in natura.
- In riferimento alle definizioni di bene e male per Polemos:ù
BENE= Rientra in questa definizione tutto quello che rispetta il naturale equilibrio delle cose, rispetta le leggi e le regole dei luoghi, non lede in nessun caso la vita e la libertà altrui, antepone il bene collettivo al bene personale, ciò o colui il quale rispetta la vita in ogni sua forma.
Bene è per esempio l'atto di voler mettere la propria vita a rischio se ciò comporta la salvezza di un intera comunità davanti ad una minaccia.
MALE= Per contro, in questa definizione rientra tutto ciò che ostacola la vita in ogni sua forma. Il oler anteporre i propri interessi a discapito della comunità, non rispettare gli equilibri delle cose naturali, non rispettare le leggi e le regole dei luoghi, recare morte e distruzione per il piacere di farlo. Non rispettare la libertà ed il libero arbitrio.
Male è per esempio, l'aver ritrovato un intero villaggio sterminato come è accaduto nel suo passato.
Proprio per questo motivo ha piena consapevolezza della differenza che esiste tra bene e male.
Artemidia-
00venerdì 26 febbraio 2021 18:56
Buona sera!
Nelle ultime giocate che hanno coinvolto il mio personaggio, Polemos ha iniziato a fare i conti con la possibile identità ed il luogo dove trovare l'artefice del disastro. Non appena riuscirà a trovarlo cercherà in ogni modo di ottenere le risposte che cerca da sempre e, una volta ottenute, lascerà che sia il master a decidere della sua vita.
Lascerà che sia il master a decidere? Il master, in questa storia, farà da arbitro ma dovrai essere TU a decidere cosa fare di quel tale. Dunque?
non è solo una vendetta privata ma ciò che a lui preme maggiormente è assicurarsi che non arrechi più male.
Mi diresti come? Se può essere più semplice potresti anche farmi diverse ipotesi a riguardo!
Polemos è per sua indole un leader. Ovviamente si sente responsabile per il destino che è toccato in sorte al suo villaggio, ma spesso essere un condottiero comporta la responsabilità di eventi fasti e nefasti e lui ne è consapevole. La sua scelta di portare con se una parte dei suoi guerrieri, non la totalità del suo esercito( infatti parte era rimasta a difesa del villaggio), era stata dettata dal poter dispiegare alcune forze per la ricerca di fonti d'acqua non contaminate che in quel momento era un obbiettivo principale per la salvaguardia della vita del suo popolo.
Vorrei un attimo comprendere la psicologia del personaggio e con questa mia domanda volevo proprio addentrarmi in questo aspetto. Potresti, per favore, parlarmene?
Polemos avrà un netto rifiuto per la morte
Hmm... Eppure tu stesso, prima, hai definito la morte (per Polemos, ovviamente) in maniera ben diversa: "Essa non ha accezione positiva o negativa" e "la morte per Polemos fà parte della vita".
NanozzoPazzo
00venerdì 26 febbraio 2021 23:04
Per Artemidia:
- Possono esserci due opzioni... Dopo la confessione può uccidere l'artefice e trovare così giustizia bloccando eventuali cattiverie che può esercitare quell'essere verso terzi. La seconda possibilità potrebbe essere il pentimento da parte di quell'essere dunque potrebbe trovare la redenzione ed essere consegnato alle autorità competenti per ricevere comunque la sua punizione. La scelta del master stà proprio nel decidere cosa e come reagisce quell'essere messo alle strette, dunque possono esserci due risvolti differenti.
- Per la seconda domanda rispondo come scritto sopra.
-Un elfo che nutre un infinito rispetto verso il prossimo, di poche parole tranne per chi reputa sia idoneo a condividere i propri pensieri, rispettoso verso il prossimo, severo ma giusto nelle scelte che volgono sempre verso un aspetto buono e leale, risoluta, pesa molto le parole e se promette qualcosa fà l'impossibile per mantenere fede.
- Il netto rifiuto della morte era inteso come una propensione alla difesa per la vita altrui, quindi per intenderci non andrà mai in giro a uccidere senza scopo qualcuno,piuttosto andrà in giro a difendere chi ha bisogno. Invece la citazione che hai messo in discussione era riferita al concesso della morte, quindi inteso come termine di un ciclo vitale e per tanto da rispettare.
NanozzoPazzo
00sabato 27 febbraio 2021 00:01
Rispondo alle domande di Anhur:
Volevo intanto iniziare precisando che una gilda neutrale non è a favore nè del bene nè del male, ciò significa che chi ne fà parte ha facoltà di indirizzare le proprie scelte verso ciò che reputa più affine al proprio sentire. Inoltre la Suprema, ovvero Isen, in ongame è un elfa che lascia parlare ed esprimere i propri gildati assecondando per quanto possibile le scelte del singolo. Inoltre ho letto che la maggior parte delle tue domande sono riferite alla gilda e non al pg in se stesso, dunque le due cose, ovvero il fatto di divenire Aasimar ed essere un erede non vanno in contrasto tra loro, oltre al fatto che è sancito dal manuale che un Aasimar potrebbe anche prendere la via della magia pur non essendo una razza magica e questo potreste insegnarlo voi a me.
Passo alle risposte in ordine numerico:
1)Polemos è un elfo dedito al bene dunque non serve che qualcuno lo indirizzi. Tuttavia gli eredi sono per lui delle guide riguardo l'apprendimento delle conoscenze arcane oltre ad aver più volte combattuto al suo fianco contro il male dando dimostrazione di totale fiducia. Polemos è un leader dunque se pur ha scelto di affiancare questa gilda, lui sà bene di dover trovare da solo la strada inerente le decisioni seguendo il proprio istinto molto coerente con lo stile degli Aasimar.
2)L'interesse maggiore per Polemos da eventuale Aasimar sarà ovviamente riferito agli interessi principalmente razziali, se sono coerenti a quelli degli eredi che ben venga allora, altrimenti probabilmente farà le sue scelte al riguardo, magari non partecipando a determinati eventi, preferendo il dissenzo piuttosto che andare contro al suo pensiero. Al momento però posso dire che ogni cosa che è stata fatta insieme alla gilda, è stata coerente con il pensiero di Polemos e non sono mai andati in contrasto, dunque non ho al momento esempio a cui riferirmi.
3)Per il punto 3 vedi punto 2
4)Quel che pensa Polemos è semplice ti faccio un esempio per comprendere bene la cosa... Se un animale muore si decompone, dunque diventa in parte fertilizzante per la terra. Ciò significa che cresce una nuova vita, dunque in sostanza la morte per polemos fà parte di un ciclo vitale. Non ha solo accezione negativa, tranne se questa viene condotta per mano di terzi ingiustamente. Stà poi al discernimento e alla capacità di azione dell'Aasimar saper cogliere se, quando e come l'evento morte và affrontato ed in che modo. In quel caso sarà l'Aasimar ad intuire se essa sia da ostacolare o diversamente se rientri nel decorso naturale delle cose.
5)Se lo stregone è come dici tu, indubbiamente colpevole di un reato contro la vita o contro il bene ovviamente sarà lo stregone ad essere punito... Vorrei però precisare che la stessa domanda potrei rivolgerla a qualsiasi tipo di Aasimar che appartiene a qualsiasi tipo di gilda o qualsiasi altro tipo di razza. Sono comunque circostanze rare e particolari che richiedono una presa di posizione netta e Polemos comunque farebbe la scelta più lineare per l'appartenenza alla razza.
Anhur
00domenica 28 febbraio 2021 18:58
Ciao Polemos.
Su suggerimento e richiesta della responsabile di razza ti faccio delle altre domande.
Ci sarebbe bisogno di qualche chiarimento:
-La tua risposta alla domanda n°1 aggira la domanda stessa. Non mi hai spiegato come, facendo riferimento alle tue parole in candidatura, possa la gilda essere di aiuto a Polemos nel suo percorso spirituale e mistico: per favore potresti rispondere?
-Per le domande 2 e 3 prendo atto della scelta di astensione in caso di conflitto di ideologie e una mancanza di idea su come far collimare le divergenze filosofiche e comportamentali tra il gruppo a cui appartieni e la razza a cui aspiri.
-Per la domanda 4 te la ripropongo. Non ti ho chiesto della morte, ma dei concetti del bene e del male e del loro "naturale equilibrio". Ti ho fatto questa domanda allacciandomi alle tue parole che parlavano proprio di voler "rispettare l'equlibrio naturale tra bene e male". Per tanto te la ripropongo: come intenderesti rispettare l'equlibrio naturale tra bene e male? cioè che cosa faresti, quale sarebbe la linea comportamentale generale?
-Per la domanda 5 non ti ho chiesto chi deve essere punito, ma da Aasimar, chi salveresti. La mancanza di innocenza non pregiudica colpevolezza.
La precisazione non era necessaria, queto è un esame per entrare in razza rivolto a Te :D.
Quindi, prendendo cosa hai detto e relazionandolo alla domanda numero 5: quale sarebbe la scelta più lineare per la razza, secondo te, in questo caso? chi Polemos salverebbe e perchè?
In bocca al lupo e buon game.
NanozzoPazzo
00lunedì 1 marzo 2021 21:02
Rispondo ad Anhur:
1) Tu mi chiedi esplicitamente come può questa gilda aiutarmi in un percorso spirituale e mistico come da me citato nelle risposte precedenti... Noto con piacere che si continua a battere sul fatto che appartengo agli Eredi. Allora rispondo in modo esplicito. Io sono un player vecchio stile, non faccio progetti e non leggo il futuro, tuttavia a me piace scrivere la storia passo dopo passo, ciò significa che Polemos crea la sua storia attraverso me e non il contrario dunque non sò in futuro esattamente come mi aiuteranno ma sono sicuro di poter dire con estrema sicurezza che al momento ogni volta che Polemos si è trovato in una situazione in cui ha avuto bisogno di conforto, consiglio, aiuto tutti gli Eredi e dico Tutti hanno fatto il possibile per aiutarlo e consigliarlo. Vorrei anche specificare nuovamente che il maggior aiuto verso polemos e verso la sua crescita personale è dovuta al fatto di essere completamente libero di esprimersi, differente da altre gilde che devono comunque sottostare a regole "militari" o altro genere di limitazioni. Tra Polemos, Isen,Evriel,Kjarl ecc si è instaurato in OnGame un legame profondo spirituale dove con molta semplicità l'elfo chiede consiglio per i suoi dubbi e le incertezze personali. Dunque con tutta sincerità di posso dire che la crescita di cui parlo e di cui ne sono certo avverrà passo dopo passo e sopratutto giocando il mio gioco con totale leggerezza. Con questo non stò aggirando la risposta, ma semplicemente la risposta è che si vedrà strada facendo.
2-3)Comprendo ma non accetto la risposta datami, mi spiego meglio. Faccio una premessa, ad oggi non è mai capitato che il pensiero degli Eredi sia opposto a quello di Polemos, dunque non sò farti un esempio ad oggi pratico di un evento avvenuto. Detto questo, supponiamo il caso che si deve uccidere qualcuno per nascondere l'identità degli Eredi o altre situazioni scomode, stai pur certo che Polemos da Aasimar non lo permetterebbe mai. Questo non significa che perde la sua stima, ma semplicemente per preservare la vita, potrebbe ad esempio richiedere l'uso della magia per far perdere la memoria di ciò che quell'essere ha scoperto, per evitare di mettere a rischio di Eredi, piuttosto che farlo uccidere. Diciamo che un modo in OnGame e sopratutto attraverso la magia si trova sempre, basta essere coerenti e far collimare gli interessa degli Eredi con quelli di un Aasimar. Per come la vedo io, crea degli spunti di gioco non indifferenti e la cosa mi stimola molto. Ripeto anche in questa risposta, che a me non piace mischiare l'on con l'Off dunque in Off non posso dirti quel che avverrà in OnGame, preferisco godermi il gioco. Ripeto anche in questa risposta che qualsiasi cosa può essere semplicemente discussa con il capo gilda, il quale lascia sempre ampio margine di espressione.
4) Da Aasimar posso dire che il male và perseguito sopratutto se causa danno o ostacola la vita altrui. Con questo non voglio dire che se diventerò Aasimar andrò in giro in cerca di cattivi da uccidere altrimenti non ci sarebe differenza tra un cattivo ed un Aasimar. Ricordiamo sempre che la vita per un Aasimar và preservata, dunque nel particolare se becco un essere che prova ad un uccidere qualcuno sicuramente mi contrapporrò tra il carnefice e la vittima evitando il peggio. Proverò con tutte le forze di placare la rabbia del cattivo facendolo ricredere e magari convertirlo verso la strada del bene, ovviamente se non c'è modo dovrò intervenire con la forza e in caso estremo cercherò di abbatterlo. Ma prima di uccidere un essere cattivo bisogna che superi diversi step e non deve esserci altro rimedio. La cosa che per un Aasimar è favorevole, è il fatto che molte razze devote al male, da lui vengono riconosciute, dunque la cosa non è poi così difficile come sembra. Mentre per quanto riguarda il bene và preservato e tutelato in tutte le sue forme, non servono altre parole per dire come reagisce Polemos da Aasimar verso il bene. Per naturale equilibrio intendevo che nel mondo non esiste solo il bene o solo il male nè può mai esistere l'uno senza l'altro. Ma l'iportante è preservare l'equilibro tra le due cose, per quanto riguarda il bene, appunto come dice la parola BENE non potrà mai uccidere o reprimere il male senza che il male crei il pretesto, tuttavia il Male dovra essere sempre tenuto sotto controllo per le sue manie di prevaricazione su tutta l'esistenza. Un Aasimar da buon paladino del bene dovrà attenzionare secndo me proprio questo meccanismo che sembra essere una cosa normale, ma è una linea molto sottile.
5) Da Aasimar una risposta del genere mi sembra strana. Se l'Aasimar è una razza che preserva la vita, se un Aasimar sacrificherebbe la sua esistenza per salvare la vita a qualcuno che sia o no senziente... Io da Aasimar non farei nessuna differenza tra uno stregone o un semplice innocente perchè la vita è egualmente importante in entrambe le circostanze. Ovviamente se devo fare una scelta, se la condizione non permette di salvarli entrambi da morte certa, Polemos avrebbe unapreferenza verso un animo buono e puro, indipendentemente dal titolo nobiliare, dall'appartenenza alle gilde ecc. Ovviamente si parla di una situazione in cui non può salvare entrambi.
Se è possibile, vorrei usare questa sezione per porre alcune domande...
1) Far parte degli Eredi preclude la possibilità di divenire Aasimar?
2)Perchè pensi che una gilda neutrale possa creare problemi più di quello che può fare una gilda dichiaratamente malvagia o dedita al bene?
3)Perchè la maggior parte delle domande non sono rivolte al pg ma esclusivamente al legame con la gilda?
4)Pensi che stare all'interno di una gilda delinei in modo dettagliato le azioni ed il gioco del personaggio? Non pensi che il Player possa gestire il proprio gioco in modo autonomo che poi è lo spirito di questa Land?
Grazie in anticipo per il tempo dedicatomi, spero di ricevere risposte da parte di Artemidia.
Artemidia-
00martedì 2 marzo 2021 17:48
Buona sera!
Grazie per aver risposto a tutte le nostre domande, ora rispondo io alle tue!Ahah
1. No, far parte degli Eredi NON preclude la possibilità di divenire Aasimar;
2. Rispondo io per Anhur dal momento che il suo pg è in cancellazione (e, pertanto, è stato rimosso dalla razza Aasimar): una gilda malvagia o una gilda dedita al bene ha ben chiaro qual è il suo orientamento di vita, sa perfettamente quali sono i suoi paletti, le cose da fare e quelle da non fare. La neutralità, per un Aasimar, non esiste, è fuori discussione, è un chiudere un occhio dinnanzi a delle circostanze discutibili. Ecco perché, con il mio consenso, Anhur stava cercando di capire quanta neutralità ci fosse in Polemos, attraverso l'appartenenza alla gilda degli Eredi;
3. Da quello che tu hai scritto il legame con la gilda è parecchio forte, è un qualcosa che comincia ad essere essenziale per Polemos ed è giusto riuscire ad analizzare questo aspetto, dal momento che è quello che più di tutti crea alcune domande. Se in una candidatura molte cose vanno bene ed una, per come viene trattata, fa storcere il naso allora sarà quella che verrà spulciata più di tutte, è normale;
4. Si, penso che stare all'interno della gilda delimiti decisamente in modo dettagliato le azioni ed il gioco del personaggio. E' ovvio che un pg potrà perfettamente avere una vita, anche diversa, al di fuori della propria gilda, ma su questa Land le abitudini e le attitudini del personaggi vengono, in una buona percentuale, definite dalle gilde. Questo non significa che il tuo personaggio sarà SOLO uno stregone come Artemidia non è solo un Comandante, può essere moltissime altre cose, ma saranno comunque delle impalcature, volumetricamente importanti o meno, che si fanno ad aggiungere ad una idea/linea guida iniziale e di fondo.
Detto ciò vorrei che non si tornasse più nell'argomento.
Andiamo avanti: ti chiederei di postarmi qui tutte quelle giocate che ritieni possano essere utili alla candidatura (sia vecchie che passate). Se lo desideri, se credi che possa essere uno stimolo, potresti anche generare delle giocate "finte" che comunque potrebbero essere utili alla candidatura (in quel caso, però, specificamelo).
NanozzoPazzo
00martedì 2 marzo 2021 22:24
Ti ringrazio Artemidia per le risposte che mi hai fornito e la penso esattamente come te. Adesso provo a postare una giocata che ho fatto insieme ad Alastor. Mi dispiace per non aver salvato delle giocate che potevano essere il cardine della mia candidatura, se lo avessi saputo prima avrei fatto il possibile.
Giocata del 02/03/2021
Giocata Colline Ventose [Tag Cuspide] inizio ore 20:05 fine ore 22:15 partecipanti Polemos ed Alastor
Polemos[Cuspide-Sala Comune](Inn.Attive)Indossa la lucente armatura, completa in ogni sua parte, lasciando soltanto l'elmo nella stanza ove trascorre la notte in cerca di riposo. I piedi dell'elfo sono rivestiti da scarpe rivestite da parti in metallo mentre le gambe sono protette da lucenti schinieri che rivestono nella loro totalità gli arti inferiori lasciando scoperte solo parte delle giunture. Il busto resta celato dalle lucenti piatre in acciaio che ricordano le scaglie di un drago mentre le mani sono rivestite da guanti d'arme, caratterizzate da borchie metalliche. Le braccia sono ricoperte da bracciali d'arme i quali all'altezza del gomito, proteggono le giunture con apposite punte lunghe circa una decina di centimetri. I lunghi bracciali si ricongiungono agli spallacci, i quali avvolgono per intero le spalle dell'elfo rappresentando due teste scheletriche di drago con annesse lunghe corna che risalgono a protezione del collo. Si trova seduto nella sala comune, totalmente immerso nei propri pensieri, davanti al grande camino che arde scaldano l'ambiente. Il gioco delle luci emesso dalle fiamme vengono riflesse dall'armatura indossata, tuttavia le gambe d'egli sono accavallate, la destra sopra la sinistra ed il piede sinistro resta ben saldo al suolo, mentre il piede destro resta a mezz'aria lasciando collimare i legamenti crociati della gamba destra, sul ginocchio sinistro. Il busto è interamente poggiato nello schienale cercando di mantenere una postura elegante, mentre le braccia vengono lasciate aderire negli appositi braccioli. Nessun arma viene portata al seguito all'interno della Cuspide, lasciate nel proprio alloggio. Il silenzio regna sovrano in un ambiente ove solo lo scoppiettio della legna al fuoco smorza quella strana solitudine.
Alastor [Cuspide – Sala Comune] (Ammantato)Il bastone contorto viene portato avanti a se, scandendo il passo dell’anziano e arzillo Stregone delle Betulle. La lunga barba bianca che trapela dai lembi del mantello marrone ampio e grande che l’avvolge. Il capo calvo è coperto dall’ampio cappuccio coprendolo per buona parte ma son sempre evidenti quei tatuaggi tribali. Ed eccolo infine oltrepassare l’ingresso della Sala Comune, andando con calma a fermare il suo passo, scrutando il Portatore del Seme Stregato alle prese con l’osservare le fiamme del focolare. Andrà a schiarirsi la voce mentre osserverà i rifletti metallici dell’armatura che può notare, grazie alla luce delle fiamme che si riflettono su di loro. [Prima o poi ci saremmo reincontrati… molte Streghe e Stregoni si sono conosciuti in questa Sala…] dirà schiarendosi la voce e studiando con calma il volto dell’altro. [Spero di non averti disturbato ragazzo…ma ti trovo bene.]. un lungo sospiro mentre si avvia a cercare nella credenza. [Non so se quella Rossa Strega…abbia lasciato un po' di quell’Abba qualcosa, quel liquore alla genziana. L’hai mai sentito? Un goccetto ti tira su anche se sei ad un passo dalla tomba! Eh eh…] ridacchia mentre i sensi sondano le trame dell’Equilibrio attorno a lui.
Polemos [Cuspide-Sala Comune](Inn.Attive)Il volto resta direzionato verso le fiamme del camino... Un viso caratterizzato da una chiarissima carnagione, priva di peluria o qualsiasi altro tipo di deformità della pelle. Delicato nelle forme, mantiene le carnose e rosee labbra serrate tra loro, mentre la respirazione regolare, avviene attraverso le piccole narici del di lui naso. Le cerulee sono rivolte verso le fiamme, mentre i lunghi, lisci ed argentei capelli restano compatti tra loro ricadento dietro la schiena. A far capolino tra gli stessi due lunghe ed appuntite orecchie perfettamente simmetriche ed opposte tra loro, intente ad ascoltar il silenzio che lo circonda, aiutando così la riflessione dei propri pensieri. Qualcosa cattura l'attenzione dell'elfo, una voce a lui familiare, una voce che spesso è stata una guida nei suoi primi passi in questo territorio. Volge dunque la sua attenzione in direzione del mezzelfo mentre un flebile sorriso solca i delicati lineamenti del volto. Le labbra si schiudono lasciando che una voce delicata, quasi bisbigliata viene emessa in direzione di Alastor, mentre un lieve inchino del capo viene eseguito in segno di rispetto[ Sono piacevolmente colpito di potervi incontrare Alastor, vi prego accomodatevi. L'ultima volta che ci siamo incontrati eravamo all'interno delle grotte dei sussurri, almeno qui si sta più comodi ed asciutti.] Ascolta delle frasi inerenti un liquore, mentre il di lui volto diviene nuovamente serio, quasi inespressivo. Le cerulee scrutano il volto del mezzelfo rispoendendo dunque alla frase rivolta[ Bè, mi duole dirvi che non conosco alcun liquore. Come state Alastor? Vi siete ripreso da quella strana tosse che avevate la scorsa volta?] Domanda cercando dunque di crear un dialogo, emettendo un profondo sospiro.
Alastor 20:38

Alastor [Cuspide – Sala Comune] (Ammantato) Apre una credenzina e inizia a leggere le varie etichette [Grappa di Rabarbaro, no no, questa non va bene] e ripone l’ampolla prendendone un'altra. [Devo farmi lasciare qualche scorta, sicuramente la prossima volta che la incontro glielo chiederò… ogni tanto un goccetto me lo faccio!] dirà ora andando ora a volgere l’attenzione all’elfo dei boschi. Per un attimo l’idea del bere l’accantona, appena mentre andrà ad avanzare, alla fine optando per una brocca d’acqua sul tavolino vicino e prende due calici . [Oh, devi provarlo almeno, cosi potremmo bere assieme qualche volta…sai rilassa molto…come fumare a volte. Fumi?] dirà interessato all’altro andando a riempire i due bicchieri d’acqua ma li lascia li sul tavolo, con far curioso ed attendo andrà a prender posto su di una poltrona vicino. Posa il bastone contorto a portata di mano, accostato alla seduta. [Dunque il Male degli Alberi Secolari è stato infine distrutto… non conosco molti dettagli ma, volevo chiederti, come ti senti…] andrà a portare la mano destra all’altezza del proprio petto. [qui dentro… spesso quando ci troviamo davanti a situazioni, che vanno aldilà dell’umana comprensione è difficile reagire, spesso le emozioni ed il passato possono tornare a tormentarci.] indugia piano mentre distende le gambe. [Lo Specchio… Lui…]. Inclina il capo. [Ti ha posto davanti alla tua Vita, qualcosa di molto grande, mi chiedo se… ti aspettavi tutto questo, se hai accolto… ciò che Sei, dopo quanto ai vissuto alle Paludi. Te lo chiedo ragazzo mio perché, spesso possono venire dubbi, molti…invero. Tanto da chiederci se ciò che stiamo facendo sia giusto, se valga la pena di affrontare simili pericoli. Sono scelte…] alza le spalle un po' preoccupato, il volto lo esprime e attende in silenzio.
Polemos [Cuspide-Sala Comune](Inn.Attive)Le parole del mezzelfo vengono ascoltate attentamente attraverso le lunghe ed appuntite orecchie, ma nessun movimento e nessun rumore viene emesso o eseguito, lo sguardo non và mai a scostarsi dal volto del proprio interlocutore. Solo quando lo sesso abbia terminato di proferir verbo, và ad incrociare le dita delle mani all'altezza dell'addome lasciando i gomiti poggiati sui braccioli, schiudendo le labbra per proferir con affabile tono [ Ho deciso di unirmi al gruppo contro quel male che inarrestabile stava per raggiungere quel luogo. Un albero sacro e venerato si trova alle paludi, protetto da sempre da una tribù chiamata Zampa Tonante. Gli stessi sono andati in avanscoperta per capire quanto tempo rimaneva prima che ci raggiungessero. Dunque ho avuto il tempo per preparare diverse trappole, facendo tesoro degli insegnamenti ricevuti in passato.]Breve pausa prendendo fiato attraverso le narici [ Ed infine lo scontro... Diversi di noi sono stati feriti, alcuni hanno perso la vita, tra cui la sorella Shantae. Per quanto mi riguarda, vale sempre la pena di combattere per quel che riteniamo giusto. Io ho combattuto in prima linea cercando di contrastare quegli esseri immondi e perduti, intenti ad uccidere e devastare qualsiasi cosa. Erano in molti, forse anche troppi e difficili da abbattere, ma abbiamo scovato i loro punti deboli e siamo riusciti a batterli uno dopo l'altro.] Schiarisce la voce [ Se c'è una cosa di cui sono certo è che il mio scopo in questa vita è di proteggere e tutelare gli eredi, la natura e la vita in sè. Questo è il mio pensiero e questo è il mio scopo, se si fà quel che si ritiene giusto allora nulla è difficile e nulla è impossibile, basta crederci e volerlo. Nulla mi spaventa ormai, il mio passato mi ha insegnato più di quel che potevo imparare, adesso la mia vita è rivolta verso la luce e con tutto me stesso caccerò le tenebre ovunque si nascondono per causar del male] Silente resta ad osservar Alastor.
Alastor [Cuspide-Sala Comune](Inn.Attive)Le parole del mezzelfo vengono ascoltate attentamente attraverso le lunghe ed appuntite orecchie, ma nessun movimento e nessun rumore viene emesso o eseguito, lo sguardo non và mai a scostarsi dal volto del proprio interlocutore. Solo quando lo sesso abbia terminato di proferir verbo, và ad incrociare le dita delle mani all'altezza dell'addome lasciando i gomiti poggiati sui braccioli, schiudendo le labbra per proferir con affabile tono [ Ho deciso di unirmi al gruppo contro quel male che inarrestabile stava per raggiungere quel luogo. Un albero sacro e venerato si trova alle paludi, protetto da sempre da una tribù chiamata Zampa Tonante. Gli stessi sono andati in avanscoperta per capire quanto tempo rimaneva prima che ci raggiungessero. Dunque ho avuto il tempo per preparare diverse trappole, facendo tesoro degli insegnamenti ricevuti in passato.]Breve pausa prendendo fiato attraverso le narici [ Ed infine lo scontro... Diversi di noi sono stati feriti, alcuni hanno perso la vita, tra cui la sorella Shantae. Per quanto mi riguarda, vale sempre la pena di combattere per quel che riteniamo giusto. Io ho combattuto in prima linea cercando di contrastare quegli esseri immondi e perduti, intenti ad uccidere e devastare qualsiasi cosa. Erano in molti, forse anche troppi e difficili da abbattere, ma abbiamo scovato i loro punti deboli e siamo riusciti a batterli uno dopo l'altro.] Schiarisce la voce [ Se c'è una cosa di cui sono certo è che il mio scopo in questa vita è di proteggere e tutelare gli eredi, la natura e la vita in sè. Questo è il mio pensiero e questo è il mio scopo, se si fà quel che si ritiene giusto allora nulla è difficile e nulla è impossibile, basta crederci e volerlo. Nulla mi spaventa ormai, il mio passato mi ha insegnato più di quel che potevo imparare, adesso la mia vita è rivolta verso la luce e con tutto me stesso caccerò le tenebre ovunque si nascondono per causar del male] Silente resta ad osservar Alastor.
Polemos [Cuspide-Sala Comune](Inn.Attive)Scuote la testa mentre ascolta le ultime parole proferite, mentre un lieve sorriso solca nuovamente il volto per qualche istante accompagnando quel gesto di dissenso con il capo. Dunque soffermando il volto e tornando serio profera [Oh caro Alastor in realtà la cosa è ben più complessa di quel che credi...Non è questione di un albero e non è stato soltanto per difendere gli Eredi. Io vedo il tutto in modo un pò più profondo di questo semplice pensiero. Nel mio passato ho perso molto, anzi ho perso tutto ed ho visto cosa può accadere se la presenza del male è cosa certa. Io non sono andato li con semplicità e leggerezza, ma attraverso le mie capacità ho dato il mio contributo per sconfiggere quel male, poichè non ci si può voltare dall'altra parte e sperare che qualcosa cambi grazie agli altri, se non siamo noi stessi gli artefici del cambiamento.] Prende nuovamente aria attraverso le narici continuando a proferire [Sò per certo che esiste il bene ed esiste il male in ogni sua forma, anche per quanto riguarda la magia. Quando dovrò elevarmi a stregone sò già quale sia la mia strada e sono convinto che la magia che riuscirò a plasmare sarà esclusivamente al servizio di coloro che ne avranno bisogno e mai verrà usata per donar dolore o cattiveria, anzi sarà l'opposto di tale magia oscura. Anzi al riguardo vorrei chiedervi se conoscete quale stregone che usa tale arcana conoscenza per diffondere il male, vi spiegherò dopo la vostra risposta a cosa mi riferisco, magari riesco ad ottenere delle risposte attraverso la vostra lunga esperienza.] Breve pausa lasciando che lo sguardo si posi verso il camino per un istante, lasciando che delle chiare ma sincere parole vengono enunciate [ L'ago della bilancia non può pendere verso il male, non è questo che fà di noi degli esseri migliori ed io francamente lo voglio essere con tutto me stesso] Dunque rivolge lo sguardo nuovamente verso Alastor in attesa di verbo.
Alastor 21:35

Alastor [Cuspide – Sala Comune] (Ammantato) Un lungo sospiro mentre andrà a volger la sua attenzione verso il tavolo con i bicchieri dell’acqua ed è ora che, andrà a usar una parte del suo potere, rivolgendolo in direzione del bicchiere. Cosi andrà a cercar di sollevar il bicchiere con la sua semplice volontà. Lentamente si solleva levitando e spostandosi verso di lui, la distanza è breve ed ecco che le anziane dita andranno a stringersi e sospendere il processo di levitazione imposto. Fa oscillare il vitreo liquido al calor delle fiamme, lo osserva ancora. Ed ascolta, ascolta senza perder alcune delle parole dell’altro. [Più complesso… so di come gli Elfi, nei loro animi, vivono sentimenti ed emozioni e le esperienze, in modi che altri non sognano di comprendere. Anche se sono un mezzelfo, ho solo una vaga idea…di cosa puoi aver provato. Voglio credere alle tue parole, se già hai conosciuto il Male nella tua Vita, saprai certamente riconoscerlo…]. Un lungo sospiro. [Ogni cosa pura può esser corrotta e diventare oscura, anche la Strega più buona, potrebbe diventare la più crudele e spietata creatura al servizio del Male. Uccideresti un altro Erede che stia portando il Male in queste terre? Ci sono stati Stregoni simili, il cui cuore è mutato, corrotto, dalla Magia stessa… ma] scuote il capo. [Non desidero rivelarti di più, sono ricordi che fanno male e non voglio riviverli… e spesso non oso pronunciare quel nome.] socchiude lentamente le palpebre. [Per paura che possa in qualche modo tornare…ancora una volta.]. Dirà ora prendendo un lungo sorso d’acqua. [Perdonami ragazzo mio se ho indugiato in questo, cercavo solo del buon liquore prodotto da Evriel] un sospiro stanco. [Sono Vecchio Polemos, lo sento nelle ossa…vado avanti per volontà dell’Elluviel, e in cuor mio so, che forse è grazie a lui che ancora sono vivo.]. Verità che anno dopo anno, permea la mente dell’Anziano.
Polemos [Cuspide-Sala Comune] (Inn.Attive)Accavalla nuovamente la gamba destra sulla sinistra, cercando di muover per pochi secondi il corpo, ma l'attenzione verso le parole proferite da Alastor sembrano colpire l'elfica creatura, notando in quell'essere molta saggezza che scorre attraverso le sue parole. Dunque profera verbo in risposta a quanto chiesto [Si, non importa se il male proviene attraverso uno stregone, un guerriero, una razza differente dalla mia... Il male và fermato e perseguito prima che possa distruggere i nostri sogni, le nostre vite. Non voglio che mi dite il nome di chi ha fatto del male a voi, però posso dirvi che colui che ha fatto del male a me, nel mio passato, comincia a prendere forma. Quando ho perso tutto sono sato costretto a vagare, con la speranza che un giorno potessi avere dei dettagli o degli indizi che mi portavano da questo essere] Si irrigidisce al solo pensiero, mentre del nervosismo pervade il proprio animo, cercando tuttavia di tenerlo sotto controllo senza mostrar nulla, rimanendo gelido e inespressivo come suo solito [Con gli Eredi ed i loro insegnamenti ho iparato l'arte della divinazione e attraverso la stessa ho ricevuto degli indizi preziosi. Sò che colui che ha causato il dolore tra la mia gente, è probabilmente uno stregone, sò che porta un frammento simile al nostro ma diverso nel colore. Un colore rosso intenso portato sia al collo che nella sommità del bastone che porta con sè. Ed infine sò che questo essere o qualche altro indizio posso trovarlo in una radura, ove sono presenti dei grossi monoliti posti in cerchio ed intorno a quest spazio si trova una foresta. Sapete per caso dove si trova questo luogo?] deglutisce per un istante [L'importante non è per me ucciderlo per vendetta personale, ma deve essere fermato perchè sò cosa è ingrado di fare e sò il male che può causare, se conoscete qualcosa che può tornarmi utile vi prego ditelo] Silente e speranzoso attende verbo.
Alastor (Ammantato) Sorseggia ancora dell’acqua aveva proprio bisogno di bere, dopo quella lunga chiaccherata, quando brutti ricordi sono riemersi a galla. [Se quello che dici è vero, se come dici portava un frammento di colore rosso…] la mano andrà a serrarsi attorno al bicchiere andando a finire di bere l’acqua dentro. La mancina si stringe con lentezza attorno al proprio bastone e si rizza dalla seduta, a piedi scalzi. Si porta davanti al fuoco, soffermando il suo sguardo sull’altro. [Una visione…non è detto che appartenga al solo passato…]. Indugia mentre con mano lenta va a posare il bicchiere sul tavolinetto. Si schiarisce la voce. [penso di conoscere quel luogo… Penso che sia il caso che ti porti di persona in quel luogo…ma vorrei che tu fossi preparato, prima di condurti li.]. deglutisce socchiudendo le palpebre. [Il Cerchio Sacro…che si trova all’interno delle Colline Ventose stesse… a meno che non mi sbagli.] Un lungo sospiro. [La Foresta Stregata lo cela e lo nasconde, si dice che chi è pronto per arrivarci, sia la Foresta Stessa a condurlo li.]. Un lungo sospiro, volgendo lo sguardo verso il fuoco. [C’è chi in passato ha fatto molto male, a Fratelli e Sorelle che aveva giurato di proteggere… macchiandosi con il loro sangue.] un lungo sospiro. [Camminava in questi corridoi, sedeva in queste poltrone…] la mano si muove indicando le varie sedute. [Scoprirai il nome di quello Stregone da solo… ti consiglio di andare a fare ricerche in Biblioteca e parlarne con gli altri Eredi. Anzi, tutto questo non deve passare in secondo piano, tu devi parlare della tua visione a loro. Nessuna divinazione deve essere ingnorata, NESSUNA!]. dirà con tono alto della voce. Scuote piu’ volte il capo. [Perché ora, perché adesso… il passato ritorna a tormentarci ancora.] la mano libera si porta alle tempie.
Polemos [Cuspide-Sala Comune] (Inn.Attive)Ascolta con molta attenzione cercando di apprendere al meglio le notizie inerenti il luogo ove può trovare le risposte che per tanti anni ha cercato ed ora sembra stiano prendendo forma. Dunque attendendo che Alastor termini di parlare, risponde con tono deciso [Il cerchio sacro... Mai visto e mai sentito prima. Bè probabilmente è li che devo andare per trovare le risposte che cerco, ma non voglio fare le cose in modo avventato, seguirò il vostro consiglio, cercherò in biblioteca tutte le informazioni che appartengono a questa storia, sperando di trovare risposte più esaustive e complete ed al contempo ne parlerò con gli eredi, sono sicuro che in loro troverò il supporto ed i consigli che cerco.]Facendo forza con entrambe le gambe si solleva lentamente dalla poltrona, cercando di eseguire i movimenti con molta calma, senza perder l'eleganza nei movimenti. Dunque china il capo in segno di rispetto proferendo [Questa conversazione è stata per me utile oltre che piacevole, come del resto lo sono sempre. Vi farò sapere quando riuscirò ad ottenere maggiori informazioni tramite ricerche e consigli, quando mi sentirò pronto sarò lieto di farmi condurre in quel luogo, sperando di trovar quel che cerco.] Terminato di proferir verbo, si congederà mostrando il rispetto che merita Alastor, ed infine si dirigge verso la stanza in cerca di riposo, con la consapevolezza che dalla giornata successiva, inizierà lo studio che probabilmente lo condurrà a delle risposte.
/SPOILER]
Spero che riesci a comprendere in OnGame il pensiero di Polemos e l'assoluta voglia di trovare le risposte che cerca. Oltre al fatto più eclatante delle paludi, dove le varie info della questo potresti riceverle qualora volessi, anche da Jehrome, è accaduto anche una cosa molto più banale ma significativa per polemos ed è il caso della vecchietta e del furfante. Dal nulla una vecchietta viene derubata mentre Polemos stava semplicemente entrando in locanda. Poteva far finta di nulla, poteva entrare e lasciare che il furfante facesse quello che stava facendo. Ma ha preferito soccorrere la vecchia, proteggerla e mettere in fuga il furfante. Quel che voglio dimostrare è che Polemos ha un innata voglia di protezione e salvaguardia verso i più deboli e non sopporta i sopprusi. Spero di essere stato ancora più esaustivo mettendo in risalto anche una giocata in On come da te richiesto, resto in attesa di qualsiasi chiarimento.
Artemidia-
00martedì 2 marzo 2021 22:36
Tranquillo!
Comunque apprezzo il commento finale XD Aiuta a contestualizzare. Posta tutte le giocate (reali o inventate) che vuoi, così come frammenti di post che ritieni utili. Io monitorerò il tuo gioco e... Ci vediamo tra un po' di giorni!
NanozzoPazzo
00mercoledì 3 marzo 2021 22:02
Giocata Cuspide giorno 03/03/2021
Alastor [Cuspide – Grande Biblioteca] (Ammantato) Il vecchio stregone or andrà ad aprir con ambedue le mani i portali della Grande Biblioteca. Vi son sempre lanterne che illuminano l’interno ai vari angoli delle pareti ed al centro del luogo, troneggia lo splendido albero di aranci. [Ecco, come ti dicevo…] sorride mentre porta avanti a se il bastone stregato, su cui si soppesa. Si guarderà attorno. [Devo ammettere che iniziare una ricerca e da quale parte cercare, qui dentro sia arduo…] un lungo sospiro. [Comunque vedi, la al centro quel grande albero di aranci, quasi sempre maturo. Pare che sia uno dei secolari alberi, è più vecchio di me e il che la dice lunga.] ride stentatamente voltandosi verso Polemos. [Per l’altra sera, non volevo turbarti…semplicemente, dopo tutti questi anni, con la mia età che avanza verso il declino. Rivangare il passato è arduo, però… tu hai ragione di portare avanti la tua ricerca.]. Sbutta ora volgendo la sua attenzione verso uno degli scrittoio. [Possiamo poggiare i vari libri qui, cosi che puoi leggere ciò che trovi con calma. Intanto andiamo a far una visita tra questi…] e si volta osservando i grandi scaffali, scale per raggiungere i piani superiori della struttura. [Ecco… hai pazienza giovane Portatore vero? Mi sa che ne servità.] deglutisce un po' grattandosi la lunga barba lunga.
20:16

Polemos [Cuspide-Grande Biblioteca] (Inn.Attive)Si trova lateralmente al mezzelfo, esattamente alla sua destra ed avanza cercando di tener lo stesso andamento durante l'incedere. I calzari in cuoio borchiati emettono un leggero tonfo durante l'incedere, mentre il di lui corpo è rivestito da una camicia bianca adornata da una tunica fasciante e decorata con preziosi innesti. Calza aderente al di lui corpo grazie a due cinghie appositamente strette, site una all'altezza del petto e l'altra all'altezza dell'addome. A concluder la veste dei semplici pantaloni neri di tessuto. Il volto resta scoperto e privo di eventuali coperture, mentre attraverso le lunghe ed appuntite orecchie ascolta le parole proferitegli da Alastor, il quale questa notte offre il suo aiuto nella ricerca di qualche indizio attraverso degli antichi libri. Entra dunque in un grande spazio adibito a biblioteca, lasciando che il mezzelfo mostri i vari luoghi, dunque una volta che termina di proferir verbo, lascia che le labbra si schiudano proferendo in risposta [ Non dovete scusarvi, posso comprendere che non vogliate rimembrare il vostro passato ed io non vi forzerò mai nè tanto meno posso offendermi per questo. Ma come avete appena detto, io devo assolutamente portare tutto alla luce. Quello che mi è accaduto è devastante per me, ed ogni giorno non faccio altro che sognare mia moglie e mia figlia su quell'albero impiccate. Adesso, saggio mezzelfo, devo avere gli strumenti e la conoscenza per comprendere fino in fondo a cosa stò dando la caccia.] Breve pausa prendendo fiato, continuando a proferire [ Ordunque propongo di cercare intanto antichi scritti inerenti il luogo che avete riconosciuto, ove poter trovare questo essere ed oltre a questo, magari cercare degli scritti di stregoni del male, qualcosa inerente una possibile presenza di Elluvien rosso o corrotto... Da dove dite di iniziare la ricerca?]Domanda iniziando a osservare i libri che lo circondano.
20:28

Alastor [Cuspide – Grande Biblioteca] (Ammantato) Lentamente il passo avanza cercando di ascoltare con interesse le parole del giovane Portatore. [Oh, dove iniziare mi chiedi.] Un lungo sospiro. [Devo esser sincero con te, mi trovo più a mio agio tra i boschi e le loro creature che tra questi…tomi impolverati.]. Ride piano ma cercando di rimanere serio. [Io pensavo soprattutto a qualcosa, per aiutarti a comprendere meglio… hai un potere che l’Elluviel ti ha donato, dovresti poterlo esercitare con più consapevolezza…]. Spiega mentre avanza ora verso degli scaffali. [Certo che è importante, ma dovresti consultarti anche con gli altri Eredi. Se davvero è quello che penso io il luogo… esso rappresenta a quanto ho memoria, le Sette Divinità…è un Cerchio Sacro per queste Colline. Si dice che passato, presente e futuro, in esso possano coincidere, o cosi dicevano un tempo…nel corso degli anni, spesso anche io stesso non so ove la realtà si intersechi con la leggenda o solo racconti.]. Un sospiro mentre andrà iniziar a legger le varie copertine. [Beh, Stregoni del Male? Non necessariamente è stato cosi, figliolo mio, cioè…] vuol correggersi cercando di trovar la parola giusta. [Sono le nostre azioni che dettano l’inclinazione e l’andamento dei nostri comportamenti…spesso chi muove la sua arte magica per colpire, non necessariamente è malvagio e oscuro. Spesso lo facciamo per necessità…]. Un sospiro. [Dipende dai punti di vista, se sei chi lancia un sortilegio o chi sta per venir colpito da esso…non so se mi spiego. L’ars magica non è né Bene e né Male…è chi la usa e per quale scopo.].
20:28

Alastor [Erudito della Stregoneria]
20:38

Polemos [Cuspide-Grande Biblioteca] (Inn.Attive)Fulmineo scatto del volto dell'elfo il quale si rivolge verso Alastor ascoltando quanto abbia da dire inerente l'uso della magia. Digrigna per un istante i denti cercando di mantenenre il controllo delle proprie azioni e dei propri pensieri, dunque emulando un sospiro liberatorio profera con tono controllato ma nervoso[ Non sono per nulla concorde. Il bene ed il male esiste da sempre e l'uno non può vivere senza l'altro, ma io il male lo odio e provo una forte rabbia quando assisto ad una sua manifestazione. Voi dite che non eisste magia negativa o magia positiva e che chi la usa fà semplicemente quello che reputa giusto per il suo scopo.]Breve pausa incrociando le braccia all'altezza del plesso solare mentre il volto è direzionato verso Alastor, serio e impenetrabile, mutando così anche la sua espressione ed il suo sguardo[ Ora ditemi, se vedere il proprio villaggio bruciato e sterminato, la gente trucidata e trovate delle ferite molto strane, per nulla simili a ferite da armi. Trovate vostra moglie e vostra figlia impiccate davanti al vostro palazzo. Vedete prima di tutto questo la vostra gente ammalarsi e morire dopo lunga sofferenza causata dalle acque avvelenate da qualcuno o da qualcosa. Chi ha usato quella magia che scopo aveva se non rivolto esclusivamente al male?] Schiarisce la voce continuando a fissare Alastor[ Come posso credere che non esiste magia oscura dopo quello a cui ho assistito e dopo aver perso tutto? Adesso vi dico che inizierò la mia ricerca e vorrei avere un quadro completo della situazione prima che tutti gli eredi tonino qui in modo da rendere partecipe tutti e chiedere chi vuole seguirmi per questa impresa. Non obbligherò nessuno a fare questo, anche perchè non sò se sarà un viaggio semplice, ma dovrenno conoscere tutti la mia storia e vedrò chi volgerà il proprio cuore verso la luce cercando di chiacciare le tenebre] Resta immobile e silente a fissar il mezzelfo
20:58

Alastor [Cuspide – Grande Biblioteca] (Ammantato) Si ferma un attimo poggiando la mano su di un tomo e lo trae a se, portando con se una delle ragnatele allegate alla copertina. Lo mette sotto braccio e ascolterà con fare fermo l’esposizione dell’altro. [Dunque…allora spiegami una cosa, l’odio, il rancore e la rabbia, sono emozioni e non certo positive. Eppure ogni creatura vivente le prova è soggetta a ciò che esse procurano in noi stessi. Eppure ti stupirai a comprendere come nel momento che tu stesso avverti in te il desiderio del fare il Bene, di cercare di difendere, è in te che può nascer sentimenti di forza, di lealtà, di complicità, d’amore ed affetto. Eppure come esistono emozioni positive vi sono anche negative.] dirà lentamente. [Il Bene e il Male possono esistere ma ti stupirà comprendere che essi convivono in egual misura in ogni vita, elemento ed essere senziente di questo mondo e forse anche in altre dimensioni.]. Con calma spiega. [Ciò che hai raccontato sono gli effetti che il Male può procurare, ma il Male in quanto tale, ha bisogno di strumenti attraverso il quale agire. In un certo qual modo anche gli Eredi, sono strumenti attraverso cui lo Specchio agisce in questo mondo e lui riflette la Natura e tutto ciò che ad essa è legata. Nel suo volto di Luce e di Oscurità.] Indugia lentamente a dire. [Il volere dell’Elluviel è insondabile, non sappiamo mai come esso abbia scelto di fare della Suprema Attuale l’Elfa dei Ghiacci quale è Isen. Ma avrà avuto le sue ragioni, ma in passato…non tutti sono stati scelti con indole buona: La Natura può esser Oscura o Benigna.]. spiega all’altro quel suo punto di vista. [Uccidere una donna ed un bambino, impiccarli…non è un atto del Bene. Senza dubbio…non lo è.]
20:58

Alastor [Erudito della Stregoneria]
21:07

Polemos [Cuspide-Grande Biblioteca] (Inn.Attive)China leggermente il volto, cercando di rilassar i muscoli del proprio corpo messi in tensione per lo stato d'animo provato pochi istanti prima. Le parole di Alastor scorrono come un fiume in piena attraverso le orecchie, mentre lentamente le cerulee si risollevano andando ad incrociare il volto del mezzelfo. Dunque profera con tono pacato[ Sò benissimo che ciò che provo verso colui che attraverso la divinazione, sono riuscito a vedere. Sò benissimo che la prima cosa che potrebbe venire nella mente se lo vedessi, è proprio quello di far passare lo stesso dolore che ha fatto passare a me. Ma così non ci sarebbe nessuna differenza tra lui e me. Quello che è importante sapere è il perchè è accaduto tutto questo, perchè mio padre non voleva che i miei poteri potessero manifestarsi... Perchè mio padre mi disse che in me c'era molto più di quel che credevo di possedere. Sono troppe le domande che mi porto dietro e forse questo essere, per quanto malvagio può essere, forse lui e solo lui potrà rispondere a queste domande] Un sospiro liberatorio viene emesso continuando a rilassare il proprio corpo e la propria mente[ Chissà se quando lo avrò avanti e se mai avrò questa possibilità, lo lescerò vivere. Se solo lui chiedesse perdono forse anche se ho provato cosa significa perdere tutto, potrei perchè no, provare perdono e consegnarlo alle autorità, per fargli scontare la pene nelle prigioni di queste terre. Magari attraverso la reclusione può pensare a quanto male ha causato.] Dunque termina dicendo [Sarà l'Elluvien, se lo volesse, ha farmi trovare le risposte che cerco o semplicemente saranno gli spiriti della mia gente a guidarmi io non sò... Adesso ho solo bisogno di trovare e risposte che possono aiutarmi a trovare l'artefice di tale disgrazia.]
21:21

Alastor [Cuspide – Grande Biblioteca] (Ammantato) Andrà ora a volgere un altro sguardo all’altro. [Vediamo da questa parte, sai da parecchio non vengo a curiosare qui, si possono trovare le cose più strane.] Un lungo sospiro mentre si volterà [Vorrei avere tutte le risposte che cerchi Polemos, ma dovrai scoprirle con le tue sole forze. Ma vediamo cosa posso fare per aiutarti…questo vecchio stregone, forse ancora qualcosa può fare.] Un sospiro lento, mentre si sussegue. [Allora, forse nella sezione dei diari, anche se ogni Strega e Stregone, ha l’abitudine di nasconderli in luoghi più impensati.]. Riflette mentre cammina ora guardando i vari titoli. [Enciclopedia delle Arti Divinatorie… no no, ma questa è fuori posto] un sospiro, preleva il tomo e lo porta con se. [Credi davvero di riuscire a perdonare qualcuno che ha fatto cosi tanto male a tua moglie e tuo figlio?] un lungo sospiro. [Devi avere una grande rettitudine e molta determinazione per non lasciarti calcare la mano e togliergli la vita… io non penso che sarei capace, di non reagire ad un atto simile…] Un sospiro verso l’altro. [Per caso nel corso della tua reggenza, hai fatto del male a qualcuno? Un torto magari a personaggi scomodi?]. Spiega verso l’altro. [Vedi, alcuni Stregoni vedi me per esempio, possono raggiungere i vari Eredi, ma per volere dell’Elluviel…altri invece nel corso dei secoli hanno sviluppato diversi modi per spostarsi…alcuni adesso usano la Via Stregata per spostarsi…non so se hai avuto modo di vedere tu stesso. Sta di fatto è che…il tempo del tuo Risveglio è Prossimo giovane Polemos. Non so, se con il risvegliarsi del tuo Elemento…lui potrebbe ricomparire…e se fosse che stesse aspettando di comprendere quale sia il tuo potere?] spiega con lentezza. [Hai mica visto che potevi aveva questo Stregone? Per comprendere quale Elemento Stregato lui attingeva forza…]. Spiega verso di lui.
21:22

Alastor [Erudito della Stregoneria]
21:34

Polemos [Cuspide-Grande Biblioteca] (Inn.Attive) Lascia che lo sguardo venga posato sui tomi indicati dal mezzelfo. Mentre ascolta le parole che continua a sentenziare Alastor, continua ad osservare i vari titolil dei libri, notando come questi siano veramente molto antichi e ricoperti da polvere.[ Non sono mica un elfo che prova solo il bene, anche io a mio modo provo rabbia ma cerco sempre di tenerla sotto controllo. Bè l'ultima uccisione l'ho fatta proprio alle paludi, durante lo scontro contro quelle creature malvagie. Non provo per nulla piacere nel farlo ma sò farlo ed anche molto bene, sopratutto con la spada. Tuttavia cerco sempre di far redimere chi commette atti malvagi ed attacco solo se non c'è altra via per la salvezza] Esclama non riuscendo a scorgere un titolo utile tra quei tomi, alla sua causa [In un certo senso, sono un elfo che se estre la spada non lo fà per intimidire qualcuno ma per privarlo della propria vita, non amo le chiacchiere, mi piace esser concreto. Ma non ho mai privato qualcuno della propria vita senza una giusta causa e per farlo deve aver fatto del male a qualcosa o a qualcuno, ad esempio alle paludi stavano per uccidere Shantae e ho reagito iniziando ad uccidere quegli esseri. Ma lo avrei fatto non solo perchè c'era Shantae di mezzo, ma se ci fosse stato chiunque avrei fatto in modo di far cessare il tutto anche a costo della mia esistenza, non sò se rendo l'idea] Ultimerebbe continuando a cercare tra i tomi [ Bè, un elemento che era chiaro, c'era molta cenere dovuta probabilmente alle fiamme e delle crepe al suolo, come se fossero sbucati da sotto terra, aprendo delle piccole voragini. Anche sui corpi c'erano segni di bruciature.]/SPOILER]
Artemidia-
00domenica 7 marzo 2021 23:06
Buona sera
Vorrei che mi postassi una giocata nella quale hai trovato un demone in fin di vita che ti supplica di risparmiargli la vita, che ti chiede aiuto per redimersi, per trasformarsi in un essere diverso, buono. Utilizza quanti post vuoi, ovviamente tutti da 2000 e giocatela come più preferisci (ambientazione, descrizione fisica del demone e di tutto quello che è potuto succedere, hai piena libertà a riguardo).
Poi vorrei mi postassi una giocata nella quale Polemos riesce a ritrovare questo suo parente malvagio del bg, questo è stato catturato e imprigionato e non rivela alcun cenno di pentimento né di volontà di redimersi, anzi. Anche qui i post dovranno essere massimo di 2000 caratteri e puoi gestire tutto autonomamente.
Infine vorrei mi postassi una giocata nella quale Polemos si ritrova a dover uccidere un suo nemico in uno scontro, durante l'assalto al suo accampamento. E' visibilmente in inferiorità numerica e, per difendersi, è costretto a togliere la vita ad uno degli UOMINI della banda (fai tre in tutto). Uno muore, gli altri scappano. Anche qui, descrivi la scena in post di massimo 2000 caratteri con ambientazione e descrizioni che più preferisci.
Resto in attesa!
NanozzoPazzo
00lunedì 8 marzo 2021 12:52
Bongiorno Artemidia, ma queste giocate o azioni possono essere anche masterate per renderle più credibili? Se non sono accompagnate da master, possono essere fatte in qualsiasi chat di gioco?
Artemidia-
00lunedì 8 marzo 2021 13:32
Ciao, buon giorno!
No, queste giocate non vanno scritte in gioco, le puoi tranquillamente ideare e scrivere su un file word e poi incollarle qui nella tua candidatura^^ quindi niente master, per intenderci (bastano anche pochi post per ciascun evento). Hai piena libertà su descrizioni e ambientazioni, a me interessa solamente l'evento e come Polemos reagisce a questo.
NanozzoPazzo
00martedì 9 marzo 2021 18:20
La Redenzione
La Redenzione
Qualcosa di tetro e di strano lascia presagire un imminente mutazione nella zona della laguna verde. Quel che prima sembrava essere una giornata priva di nubi caratterizzata dal sole, padrone di quell’immenso ed azzurro cielo, che scalda incontrastato l’ambiente sottostante, rallegrato dai rumori della natura, sembra lentamente mutare, come se qualcosa o qualcuno riesca a interagire con la natura, facendo lentamente calare le tenebre e con essa anche la temperatura che repentina scende avvicinandosi a pochi gradi sopra lo 0. La natura del luogo sembra risentirne, ad un tratto nessun rumore viene emesso dagli animali, come se qualcosa li spaventi. In quel preciso istante l’elfica creatura Polemos, si trova all’interno della boscaglia, che costeggia le acque della laguna in sella al proprio cavallo. I pesanti passi del frisone vengono dunque fermati, iniziando a guardare come la natura stia repentinamente cambiando, facendo nascere in lui come un sesto senso, che non promette nulla di buono. E’ chiaro che quel che accade non è normale, ma vuole comprendere se tutto ciò abbia a che fare con una mutazione naturale o se la causa sia qualcosa di oltreterrena, iniziando a sentire in lui e nel suo animo un senso di angoscia, un senso di abbandono e spossatezza, con lui anche il proprio cavallo sembra risentire di tutto questo divenendo sempre più irrequieto mentre il respiro del grosso mammifero comincia ad emettere del vapore per la temperatura rigida che caratterizza l’ambiente circostante. [Ma cosa sta succedendo?] Si chiede tra sé l’elfo iniziando a guardarsi intorno, dunque battendo delicatamente con i talloni sui fianchi del cavallo, lascia che lo stesso inizia a muover passo per uscire fuori dalla boscaglia dirigendolo verso un’area sgombera da impedimenti visivi, lungo la riva della laguna.
Si muove incontrastato l’elfica creatura in sella al proprio destriero ma qualcosa cattura la sua attenzione. Dello strano liquido scuro, simile alla pece, riesce a scorgere lungo il sentiero che sta percorrendo. Sul terreno, ove presente, quello strano liquido sembra decomporre l’erba sin dalle radici, lasciando fuoriuscire vermi putrescenti. Nota la stessa sostanza anche in alcuni tronchi, vedendoli rinsecchire in un istante, le chiome sempreverdi degli stessi divengono spogli e privi di vita. Dopo qualche istante l’elfo fuoriesce dal sentiero e qualcosa di strano si palesa innanzi ai suoi occhi. Proprio a ridosso delle rive del lago, sdraiato al solo quasi esanime, una creatura malvagia sembra esser stata ferita da qualcosa di più potente. Si riesce a sentire il brontolio durante la sua respirazione che diviene sempre più pesante ed irregolare. L’elfo dunque decide di scendere dal cavallo, lasciando passare la gamba destra sopra la schiena del frisone raggiungendo il fianco sinistro iniziando così a scivolare lentamente dal cavallo. Non riesce a comprendere cosa sta accadendo, ma vuole vederci chiaro, ed è palese che quell’essere non è una creatura dedita al bene. Una volta che entrambe i calzari raggiungono il suolo, pone la mandritta sull’elsa dell’affilata lama bifilare elfica e stringendo saldamente la presa sulla stessa, cerca di compiere un repentino scatto verso l’alto lasciando che la stessa venga estratta con facilità. Un sinistro sibilo viene emesso durante l’estrazione e la creatura, sdraiata al suolo riesce a percepire la presenza di Polemos intuendo che probabilmente quell’elfo non abbia buone intenzioni.
Accorcia lentamente la distanza che si contrappone tra lui e quell’essere, soffermando i leggeri passi a circa due metri dallo stesso. Le cerule iridi scrutano quell’essere catturandone le forme, caratterizzato da una viscida pelle scura, dalla forma umanoide, con grandi zampe caratterizzate da quattro dita con annessi lunghi artigli, una coda tranciata ove continua a fuoriuscire la stessa sostanza intravista lungo il sentiero, ed una grande testa priva di labbra e di naso, con due lunghe corna poste sulle tempie e dei denti aguzzi che caratterizzano la bocca. Si trova sdraiato sul proprio fianco destro e un grande squarcio sembra caratterizzare la spalla sinistra, probabilmente dovuto da un colpo che ha quasi di netto staccato il braccio del medesimo lato. L’elfo or dunque punta la spada in direzione di quell’essere, schiudendo le proprie labbra sentenzia con tono deciso [Chi sei tu? Che ci fai in questo luogo? Parla! Prima che la mia lama possa bagnarsi del tuo sangue.] Cerca di crear un contatto tra lui e quella creatura abissale sperando di ottenere un’interazione con essa, ed infatti non tarda ad arrivare. La creatura inizia così a parlare, con voce altalenante tra la lingua terrena e lingua demoniaca, ma il significato è ben comprensibile all’elfo il quale sembra seguire attentamente quel che viene comunicato dal demone [Aiutami… Ti prego, aiutami] Sgrana gli occhi l’elfo ascoltando quella richiesta, pronto a sferrare un unico colpo fatale per porre fine all’esistenza dell’infernale essere, qualora lo stesso passi all’offensiva, ma qualcosa in quella voce sembra frenarlo [Perché dovrei aiutare un essere immondo come te? Solo disprezzo nutro per te, inetto, parla ora e misura bene le tue prossime parole perché potrebbero essere le ultime.] Sentenzia l’elfo.
La voce profonda di quel demone è ben percepibile all’elfo il quale ascolta con attenzione dando un peso ad ogni sillaba [ Il mio nome è Bakrath è sono un demone. Durante la mia esistenza ho tormentato tante creature viventi e non, ho fatto sempre questo nella mia esistenza perché questa è ciò per il quale sono stato creato ed allevato. Ma qualcosa è cambiato in me, quando ho incontrato lei… Una umana dalle forme, lei era diversa. Ero entrato nella sua mente per distruggerla, dopo aver ricevuto l’ordine dal Demone Superiore, ma quella donna non aveva timore di me. Quella donna riusciva a porre una carezza sulla mia ormai perduta anima demoniaca, facendola sempre più regredire lasciando spazio ad un nuovo sentimento. Quel che doveva essere una missione rivolta ad uccidere si è rivelata una missione di salvezza, Infatti quando il Demone Superiore ha capito che quella donna era ancora in vita e stava modificando il mio animo malvagio in qualcosa di buono, ha pensato bene di ucciderla e togliere con essa ogni mia possibilità di salvezza. Ho conosciuto qualcosa di diverso da quello a cui ero abituato, donandomi sensazioni differenti, provando ad essere migliore mettendo in dubbio il mio passato, pensando che forse fare del male non era la cosa giusta perché quell’atto di pietà per me ha indotto uno stato di piacevole esistenza. Questo però, non è concesso a noi demoni e se vogliamo cambiare strada l’unica soluzione è la morte. Dopo aver ucciso la donna che ha scatenato in me profondi ripensamenti, il Demone Superiore ha deciso di ridurmi in questo stato ma qualcosa o qualcuno ha impedito lui di concludere l’opera… Adesso so che quel motivo è il tuo arrivo e questo so che non può essere una coincidenza.] Volge infine, il demone, lo sguardo verso l’elfo. Qualcosa in esso sembra dimostrar la verità nelle sue parole, infatti Polemos riesce a notare uno sguardo umano in lui, uno sguardo colmo di pentimento.
[Chi mi dà la certezza che le tue parole dicono il vero? Come posso fidarmi di te, che nella tua esistenza hai disseminato solo odio e riversato dolore?] Domanda l’elfo con tono assai deciso senza mai distoglier l’attenzione da quell’essere. Il demone cerca di sollevarsi, ma è troppo debole per rimettersi in piedi, dunque nel tentativo di farlo, cade rumorosamente al suolo. Strisciando con l’addome rivolto verso il suolo, facendo forza attraverso le gambe e l’unico braccio integro esclama avvicinandosi di un metro dall’elfo [La mia storia è già conclusa, il male che alberga in me sta divenendo un ricordo sempre più lontano. Hai la mia esistenza nelle tue mani, decidi tu cosa farne di me.] L’elfo dunque prede una decisione. Rinfodera d’un tratto la spada al proprio posto mentre con un flebile sorriso che muta per pochi istanti il di lui volto enuncia [ Cosa può esserci di più lodevole di tutto ciò… Se ti uccidessi avrei semplicemente tolto un altro demone da queste terre, ma se salvo la tua vita permettendo così la tua redenzione allora sarai in debito con me. Quel che ti chiedo, se tutto andrà bene e se dici il vero, è di portarmi nel covo dove queste viscide creature albergano per porre fine alle loro esistenze estirpando il male. Ti legherò e metterò un cappuccio nella tua testa così da non vedere il luogo dove proverò a salvarti. Verrai chiuso nelle prigioni e curato dai guaritori. Infine cercherò insieme alla Suprema un modo per estirpare il male che alberga ancora dentro di te e sarò io personalmente ad incaricarmi di questo compito. Devi sapere comunque che un tuo passo falso ti condurrà alla morte, sei disposto ad accettare questo accordo?] Domanda osservando il demone che con profonda voce risponde [Accetto]
Detto questo lega accuratamente la bestia e la pone sopra al destriero, incappucciandolo per bene. [Cosa può esserci di più bello che salvare una vita perduta estirpandola al male senza mietere vittime e recarsi dove il male di queste terre prolifera, trovando un modo per distruggerlo per sempre?] Domanda verso il demone il quale sembra aver perso i sensi per il troppo fluido perduto. Porterà la creatura nelle prigioni della Cuspide affidandosi alle sapienti mani della Suprema, spiegando ogni singola particolarità di quella storia, con l’intento di salvar l’animo di quell’essere.
/SPOILER]
Artemidia-
00mercoledì 10 marzo 2021 09:10
Resto in attesa delle altre due giocate.
NanozzoPazzo
00mercoledì 10 marzo 2021 11:11
Nodi al pettine
Testo nascosto - clicca qui
La storia del passato di Polemos sembra esser giunta ad un punto di svolta. Quell’ essere spregevole ed inetto dello Zio, è stato finalmente catturato e reso prigioniero nelle prigioni della Cuspide. Un duro scontro ha dovuto sostenere l’elfica creatura, riuscendo a metter fine ai soprusi e alle cattiverie, sconfiggendo coloro che seguivano l’oscura strada capeggiati dallo zio ed imprigionando colui che tanto male e dolore ha creato, costringendo molti esseri a vivere nell’angoscia e nella tristezza a causa di quel che ha causato attraverso le sue azioni.
Polemos:[Cuspide-Prigioni](Inn.Attive) Indossa la lucente armatura ossea in ogni sua parte. I lucenti calzari rivestono i propri piedi, mentre degli schinieri coprono la parte inferiore delle gambe, unendosi alla zona cosciale attraverso una leggera cotta di maglia, dando dunque seguito alle protezioni nella zona inferiore del corpo. Delle piastre in acciaio rivestono il proprio busto nella sua totalità, formando delle scaglie che ricordano la pelle di un drago. Le mani sono ricoperte da guanti d’arme caratterizzare da borchie nelle parti utilizzate a colpire eventuali nemici, mentre le braccia sono rivestite da bracciali d’arme, con la particolarità che nella zona dei gomiti si presentano due lunghi spuntoni a protezione delle giunture. A concludere l’armatura indossata due spallacci che raffigurano due teste scheletriche di drago con annesse delle corna formate in modo da offrire protezione da eventuali colpi laterali diretti al collo d’egli. Il volto è lasciato scoperto e privo di protezioni. Un viso caratterizzato da una chiarissima carnagione, priva di peluria o eventuali discontinuità della pelle. Solo un po' di sporcizia risiede all’altezza delle guance per il trascorso scontro, mentre le carnose e rosee labbra sono tenute serrate tra loro. La respirazione, regolare, avviene attraverso le piccole narici del di lui naso, mentre le cerulee sono rivolte verso lo zio oltre le sbarre della cella. I lunghi e bianchi capelli sono raccolti all’altezza della propria nuca, lasciando alcune ciocche libere dietro la schiena mentre altre ricadono lungo le guance. A far capolino tra gli stessi due lunghe ed appuntite orecchie tentano di ascoltar le parole che da questo momento verranno proferite da quell’essere spregevole.
Lo zio si trova dietro le sbarre, seduto in fondo a sinistra della cella. Solo dei semplici pantaloni ed una sudicia maglietta riveste il corpo dell’essere. Molto esile è il corpo, ed il volto sembra marcato e solcato dal male, la sua espressione è l’espressione stessa del male, solo dei lunghi capelli neri ricadono davanti allo stesso viso. Quell’essere continua a ridere e sorridere, soddisfatto di come ha condotto lo scontro e di come ha condotto la propria vita, soddisfatto del male che ha fatto a tutti coloro che hanno incrociato il suo sguardo.
Polemos:[Cuspide-Prigioni](Inn.Attive)Si trova a due metri circa dalle sbarre, osservando quella cella, priva di qualsiasi cosa, solo una sottile fessura lascia passare della luce, in prossimità del tetto. Nient’altro caratterizza quella stanza, solo la nuda, umida e fredda pietra e delle grandi sbarre in ferro pieno, impossibili da piegare. L’elfo dunque schiude le labbra proferendo con tono profondo e deciso [Dopo tutto questo tempo, dopo tutta questa rabbia e questo odio verso qualsiasi cosa. Ora dimmi, perché hai fatto ciò?] Incrocia le braccia all’altezza del plesso solare rimanendo immobile con il resto del corpo [Sei un potente mago, se solo avessi impiegato le tue azioni verso un senso più profondo, verso delle azioni buone, quante cose avresti cambiato della tua esistenza. Guardati, sei come un animale in gabbia adesso, cosa ti resta? Tutti questi progetti, tutti questi scontri, tutti questi anni perduti a cosa sono serviti?] Cerca di istaurare una conversazione con quell’essere sperando di iniziare così un dialogo, indeciso su quale sarà il futuro di quell’essere.
Un sorriso beffardo e sinistro continua a riecheggiare nell’aere, proveniente da quell’essere spietato. Seduto, con le gambe rannicchiate e la schiena ricurva verso le gambe, la testa tenuta tra le ginocchia. Solo per un istante termina di sghignazzare, quando ascolta le parole enunciate da quell’elfo. Apre dunque le proprie labbra, di un oscuro colore, lasciando che una profonda e sinistra voce esce fuori dalla bocca [Hai la stessa voce di quell’infame di tuo padre e come lui troverai la morte. Troverò il modo di uscire da questo posto e dedicherò tutta la mia esistenza nel cercarti e strapparti il cuore dal petto] Esclama rimettendo la testa tra le gambe e iniziando dunque a ridere ancora una volta.
Polemos:[Cuspide – Prigioni](Inn.Attive) Con attenzione ascolta le parole che gli vengono rivolte da quell’essere apparentemente inerme ma che dentro di sé nutre un profondo odio e disprezzo verso il bene. Non demorde l’elfo continuando a parlare con l’inetto zio [Oh si, mio padre… Sono sicuro che ti sarai divertito a uccidere e distruggere tutto quello a cui tenevo. Non dovrei nemmeno parlare con te, dovrei semplicemente passare la lama della mia spada sul tuo collo e lasciarti morire lentamente, ma io sono diverso da te. Io non amo uccidere anche se l’essere che ho avanti ha distrutto la mia vita nel giro di niente e senza alcun motivo.] Digrigna i denti, cercando di contenere la sua rabbia, il suo odio verso quella feccia, mantenendo dunque il controllo delle sue azioni, tentando di celare il suo stato d’animo [ Non hai più il tuo frammento dell’Elluviel corrotto, non hai né il tuo esercito né i tuoi discepoli. Sei solo, qui davanti a me, imprigionato e privo di armi. Abbiamo bloccato i tuoi poteri e non li riavrai più, ciò che ti rimane per redimere le tue colpe è provare a collaborare con me. Dimmi ora perché hai attaccato il mio villaggio? Perché hai infierito in modo così violento sui corpi di mia moglie e mia figlia prima di impiccarle? Perché hai perseverato nell’oscuro sentiero continuando a disseminare fuoco e fiamme uccidendo degli innocenti? Cosa c’è dietro tutto questo?] Continua a parlare con quell’essere, guardandolo senza mai distogliere lo sguardo, consapevole nel profondo del suo animo, che probabilmente nulla riuscirà a mutare nell’animo di quell’essere.
L’ essere dunque si risolleva a fatica, dolorante dai colpi ricevuti durante lo scontro, facendosi forza attraverso le mani sporche ancora di sangue, poggiandole lungo la parete. Claudicante si avvicina verso le sbarre stringendo le stesse con entrambe le mani poggiando la fronte sul freddo ferro fissando lo sguardo dell’elfo con profondo disprezzo e incuranza del pericolo. Nel suo sguardo è chiaro il segno della presenza del male, così come tetra è la voce che fuoriesce dalla bocca dell’inetto [ Tu non cambierai un bel niente…Tua moglie e tua figlia hanno smesso di urlare solo quando i cappi hanno svolto il loro dovere, la tua gente era indebolita perché seguiva una strada sbagliata quella del bene] Una rumorosa risata a quelle ultime parole [ Io non dirò proprio niente e tu ora devi uccidermi… Uccidimi ora… Ho distrutto la tua vita, uccidimi verme schifoso o sei senza carattere come il tuo bel paparino? Mostra la tua vera natura, uccidimi e fai giustizia alla tua gente!] Così invita il nipote a metter fine alla sua esistenza iniziando a ridere mentre della bava fuoriesce dalla sua bocca sollevando il viso mostrando il collo, tenendo gli occhi spalancati, come se quella situazione gli facesse provare grande piacere, sperando di suscitare nell’elfo una reazione immediata che lo conduca alla morte.
Polemos:[Cuspide – Prigioni](Inn.Attive) L’elfo dunque accorcia la distanza, abbassando le braccia lungo il corpo, rimanendo solo qualche centimetro distante da quell’essere, separato soltanto dalle sbarre. Le parole che ha ascoltato hanno suscitato molta rabbia e molto nervosismo, tuttavia non vuole trascendere ed assecondare i desideri di quell’essere. Avvicina il proprio viso a quello dello zio, serio e autoritario, schiude le labbra sentenziando. [Per te la morte sarà un dono ambito e desiderato… Vivrai la tua esistenza in questa cella dove l’unica tua compagna sarà la tua malvagità che recherà in te una profonda pazzia. Le anime di coloro che hanno trovato la morte per tua mano ti sussurreranno giorno dopo giorno suscitando in te profondo rimorso e desidererai più di ogni altra cosa al mondo di non essere mai nato. Saremo noi, Eredi della stregoneria, attraverso la magia ad entrare nella tua mente e trovare le spiegazioni che cerchiamo con o senza il tuo volere. Dobbiamo conoscere chi oltre me, ha avuto la propria vita distrutta e cercare di porvi rimedio e tu non potrai fare niente per fermarmi. Io non sono come te… Ti auguro buona vita!]
Dopo quest’ultimo discorso, una profonda rabbia penetra nella mente dell’inetto, il quale compie un urlo di dannazione [NOOOOO…UCCIDIMI MALEDETTOOOO] Non si aspettava quella compassione da parte dell’elfo, mostrandosi nettamente differente da quell’essere spregevole, lo osserva mentre l’elfo si allontana dalle prigioni, rimanendo nel silenzio dei rimorsi e dei rancori e dai bisbigli di coloro che lo tormenteranno per il resto dei propri giorni.
/SPOILER]
NanozzoPazzo
00mercoledì 10 marzo 2021 18:10
Attacco all'Accampamento
Dopo un giro di perlustrazione in sella al proprio cavallo lungo i confini designati dalla boscaglia che accerchia per intero l’accampamento ove l’elfo ha deciso di stanziare prima di riprendere il viaggio, qualcosa attira la sua attenzione. Dei rumori molesti provenienti dallo stesso accampamento, trasportati dal vento a favore, vengono percepiti attraverso le appuntite orecchie. Orientando il destriero in quella direzione, l’elfo si rende conto che del fumo nero si è sollevato dallo stesso accampamento, probabilmente perché dato alle fiamme. Immediata sembra esser la reazione dell’elfo, il quale repentino si accinge a raggiunger l’accampamento lasciando il destriero a ridosso della zona data alle fiamme.
Polemos:[Accampamento](Inn.Attive)Quello che sembrava essere un accampamento adesso non è altro che un accumulo di cenere. Tutte le tende sono state distrutte e con esse diversi suoi compagni di viaggio sembra abbiano trovato la morte proprio mentre stavano trovando riposo all’interno delle tende. Un attacco improvviso, probabilmente da chi sapeva benissimo quando e come attaccare, magari un piano studiato per giorni. Avanza con entrambe le armi estratte, detenendo con la mandritta l’affilata spada bifilare elfica e con la mancina l’ascia monofilare del Nord, con gli occhi sgranati ed il fiato sospeso, nessuna voce viene emessa, nessun pensiero, solo tanta angoscia per quel che riesce a vedere intorno a lui. Ma ecco che qualcosa attira la sua attenzione, tre energumeni, umani nell’aspetto, armati di spade, probabilmente rimasti li per uccidere eventuali sopravvissuti, sembrano scaraventarsi verso l’elfo con tanta ira per porre fine alla sua esistenza.
Il primo, per ordine, si scaglia contro l’elfo sentenziando a gran voce [E TU DA DOVE SBUCHI FUORI…MUORIIIII] afferrando con entrambe le mani la spada che detiene scagliando un DIRITTO SGUALEMBRO, lasciando dunque che la lama della spada venga sollevata e con rapidità tenta di far scorrere la lama da destra verso sinistra in diagonale con l’intento di colpir la base del collo dell’elfo.
Polemos:[Accampamento](Inn.Attive) Questi sono uomini molto grossi e muscolosi, ma per fortuna sembrano essere più lenti rispetto all’elfo. Infatti, lo stesso, prova a sfruttare al massimo la propria agilità cercando di trarne vantaggio per riuscire a rimanere in vita. Infatti per schivar il colpo, l’elfo TENTA di portare la gamba sinistra diagonalmente in avanti verso sinistra, cercando di portar tutto il corpo, più rapidamente possibile assecondando la direzione della lama dell’avversario, così facendo ed accorciando le distanze, prova a passare al contrattacco, dunque se riuscirà a schivar la lama dell’energumeno, proverà a colpire il volto dell’avversario, con il piatto dell’ascia mono penne detenuta attraverso la mancina, esattamente all’altezza dell’orecchio destro dello stesso, così da stordirlo. La muscolatura agile dell’elfo accompagna quei movimenti e se riuscirà a schivare l’attacco effettuerà una rotazione di circa 90 gradi da sinistra verso destra del busto piantando i piedi al suolo, una volta schivato il colpo accompagnando così il colpo stordente, lasciando che il piatto della lama dell’ascia scorri da sinistra verso destra diagonalmente dal basso verso l’alto ed irrigidendo il braccio se il colpo troverà il bersaglio dunque un ROVERSO RIDOPPIO. La lama dell’energumeno emette un sinistro sibilo durante l’attacco, percepibile alle orecchie dell’elfo, trovandosi a pochi passi dallo stesso, sperando che riesca nel proprio intento.
Skill Utilizzate: Ambidestria-Armi e armature leggere-Atletico
Il primo Energumeno lascia vibrare la propria spada con l’intento di tranciare di netto la testa dell’elfo, ma non ha fatto bene i calcoli con la velocità del bersaglio, infatti l’elfo sembra riesca divincolarsi dall’attacco facendolo andare a vuoto, grazie al fatto che accorciando le distanze, ha in qualche modo avuto un effetto sorpresa, ed al contempo trovandosi lateralmente all’umano, riesce a portare l’attacco con l’ascia a termine, infatti colpendo l’umano con il piatto dell’ascia all’altezza dell’orecchi destro provoca un momentaneo stordimento [ AAAA… Maledetto] Esclama lasciando che la spada cada al suolo ed entrambe le mani vengono portate nell’orecchio colpito. Intanto il secondo umano si scaglia contro l’elfo, questa volta però non si scaglia senza riflettere come ha fatto il primo, ma resta in posizione di difesa aspettando il momento giusto per colpirlo.
Polemos:[Accampamento](Inn.-Ambid.-Armi e Armat.-Atlet. Attive) L’elfo riesce a schivar quell’attacco improvviso e riesce a portare il contrattacco stordendolo. Dunque quando volge lo sguardo in avanti, riesce a scorgere un secondo nemico pronto a portare un successivo attacco. La reazione dell’elfo non tarda ad arrivare, infatti lo stesso TENTA di scagliarsi contro il nuovo bersaglio. Pianta entrambe le punte dei calzari al suolo, facendo pressione e ponendo forza attraverso le gambe, tenta di accorciare repentinamente la distanza tra lui e l’umano munito di spada con un fulmineo scatto. Appena si troverà alla giusta distanza, proverà ad effettuare un ROVERSO TONDO attraverso l’ascia detenuta saldamente con la mancina diretta verso la lama della spada che gli vien puntata contro. Così facendo l’elfo proverà, qualora riesca nel suo intento a scoprire la difesa dell’umano lasciando cozzare la lama dell’ascia contro quella della spada ed al contempo proverà un DRITTO TONDO attraverso la mandritta che sorregge la spada elfica. La lama di quest’ultima si libera nell’aere con l’intento di colpire l’addome dell’umano per renderlo inoffensivo. Il colpo con la spada viene scagliato con violenza, assistito con il movimento di tutto il corpo, cercando di lasciar scorrere la lama della spada parallela al suolo da destra verso sinistra all’altezza esatta dell’addome dell’umano.
L’attacco dell’elfo viene eseguito in maniera eccelsa, infatti con un primo attacco riesce ad aprire la difesa dell’umano lasciando semplicemente cozzare la lama dell’ascia contro la lama della spada dell’avversario. Questo apre totalmente la difesa, spalancando dunque la strada alla lama della spada elfica. Infatti la stessa andrà ad aprire uno squarcio all’altezza dell’addome dell’umano, lasciando fuoriuscire una grande quantità di sangue dalla ferita. L’umano inizialmente cadrà con entrambe le ginocchia al suolo e con lo sguardo perso nel vuoto, per poi cadere rumorosamente al suolo privo di vita. Il terzo umano, notando la maestria nel combattimento dell’elfo, non ha intenzione di sfidarlo, dunque volge il proprio corpo dal lato opposto e inizierà a correre scappando dall’accampamento. Lo stesso farà il primo umano che era rimasto stordito dall’attacco ricevuto riprendendosi, scapperà a gambe levate dal luogo dello scontro.
Polemos:[Accampamento](Inn.Attive) L’elfo riesce ad abbattere il secondo umano, ma proprio quando stava per scagliarsi contro il terzo, nota come quest’ultimo fugge a gambe levate, così come il primo umano che aveva tentato di ucciderlo. L’elfo dunque lascia che questi riescano a scappare, senza rincorrerli. Rinfodera entrambe le armi, dunque chinandosi cerca eventuali tracce nel corpo dell’umano ucciso, che possano ricondurlo ad una spiegazione o possa recuperare qualche indizio che lo riconduca ad ulteriori responsabili dell’attacco. Una volta esaminato il corpo, si metterà alla ricerca di eventuali superstiti dello scontro cercando di curar loro le ferite riportate e prestare dunque soccorso.
/SPOILER]
Artemidia-
00mercoledì 10 marzo 2021 19:51
Ti ringrazio.
Per quanto mi riguarda abbiamo finito, mi prendo qualche giorno per valutare!
Stay Tuned.
Artemidia-
00venerdì 12 marzo 2021 21:22
Buona sera
Mi sono presa un paio di giorni per fare il punto della situazione e valutare con attenzione la candidatura.
L'esito, purtroppo, è negativo, ciò significa che respingo la candidatura.
Ritengo che il tuo pg, ad oggi, non abbia raggiunto un grado di maturità idoneo per la razza Aasimar.
Ritengo che le conoscenze base della razza non sono ferree e, comunque, non sono sufficienti per un cambio razza.
Un Aasimar è mosso da un principio che determina persino il suo modo di pensare che non contempla l'indecisione o l'esitazione, eccetto in eventi difficili da giostrare. Il tuo pg noto che si affida troppo a componenti esterne, come la magia o l'appartenenza alla gilda degli Eredi, trascurando l'aspetto fondamentale della personalità, del carattere, della propria essenza al di fuori dei due precedenti elementi. Questo non è un difetto, ma è sinonimo di una scarsa maturazione del personaggio. Ho cercato più volte di capirle l'indole, il carattere, i modi di fare, la psicologia, ma ad ogni mia domanda hai sempre preferito rimanere superficiale. Persino quando ti ho chiesto la giocata sull'uccisione questi aspetti non sono minimamente stati trattati e, anzi, s'è descritto solamente l'azione, il lato "tecnico".
In più trovo ingiustificabile la giocata riguardante il demone: è vero, sul manuale non si parla dei demoni, ma è quasi intuibile che si trattino di creature che per natura sono nemiche degli Aasimar. Motivo per cui io ritengo che sia il minimo apprendere quali siano le caratteristiche base dei demoni. Se le sconosci esistono le guide di gioco o persino il moderatore di razza dei mutaforma avrebbe potuto darti una mano in questo. Ma soprattutto bastava, forse, rileggere qualche vecchia candidatura e notare che la stessa identica domanda era già stata posta. E' come presentarsi ad un esame senza aver raccolto le classiche "domande del professore", qualsiasi studente lo farebbe. Quindi no, non si può avviare un percorso di redenzione per un demone perché questo non è fisicamente e mentalmente capace di comprendere e di far propri sentimenti positivi. Un demone non può provare amore, non può trarre piacere dal fare bene. I demoni dotati di maggiore intelligenza sono in grado di simulare ed è per questo che mai, mai, si può dar peso e fiducia alle parole di un demone. Polemos sarebbe morto e, cosa ben peggiore, probabilmente sarebbe stato l'artefice di distruzione e morte.
Ho invece apprezzato la seconda, riguardo lo zio di Polemos, unica adeguatamente soddisfacente ai fini della candidatura.
Spero che questi giorni di esame ti siano serviti per comprendere maggiormente il percorso da far intraprendere al tuo pg.
Concludo dicendo che potrai nuovamente riproporre la tua candidatura tra tre mesi, qualora lo desiderassi.
Buona serata e buon gioco!
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