Campioni Mondiali: da un eccesso all'altro

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Hurricane Master
00lunedì 11 aprile 2005 14:03
In merito alla discussione sulla fine di Tyson, ho preso spunto da per crearne quest'altra.

Il problema forse più grande, che riguarda quasi tutti i pugili (campioni del mondo), e cioè il fatto di iniziare da 0, arrivare in cima, guadagnando milioni di dollari... per poi perdere di nuovo tutto!

E' una cosa che non ho mai capito e accettato della Boxe.
Ma com'è possibile che non riesca a stabilizzarsi, che non ci sia mai un buon esempio del valore del denaro e che nessuno riesca a farne buon uso ?
Tutti i campioni, finiscono in un modo o nell'altro, per perdere tutti i soldi, e spesso anche facendo brutta fine!

Ma vi rendete conto ?!
Capisco che parte del denaro è destinato al business, alla pubblicità, al commercio e all'immagine, ma la restante parte dov'è ?
Tyson è uno degli esempi più lampanti, ma tornando indietro nel tempo, ne troviamo di altri..
Mr.Seggio
00lunedì 11 aprile 2005 14:56
Questo è un argomento che molti tentano di affrontare e una risposta sola non c'è mai. E' vero molti pugili sperperano i loro averi e il risultato che molte volte notiamo è un loro rientro in tarda età per rimediare al problema economico. Il caso più lampante è Mike Tyson che recentemente ha dichiarato la bancarotta e ha lasciato intendere di combattere solo per soldi, ma come lui molti altri. Ecco i miei pareri:

1) La maggior parte dei pugili vengono da infanzie travagliate e nonostante raggiungano livelli altissimi in ambito sportivo la loro rimane una cultura da ghetto, mettendosi in mano a manager e a staff senza scrupoli se non che per i propri interessi e non avendo alcuna nozione di come gestisca tale patrimonio, lasciano il proprio denaro fidandosi cecamente delle mani altri.

2) Esiste la realtà che vivendo nell'agio più totale il momento che si smette di boxare i soldi cominciano a diminuire e chi non è stato attento ad investire i propri guadagni ovviamente non potrà permettersi un tenore di vita identico al passato.

Questi i motivi che ritengo in cima alla mia lista. Ma per fortuna esiste anche una buona parte di atleti che raggiunta la pensione non tornano indietro, godendosi meritatamente il frutto di un duro lavoro, e creandosene altri. Guardate Foreman, oggi è il re dei Grill, guardate Schmeling che per anni è stato uomo d'affari e tra i più ricchi tedeschi partendo da una licenza della Coca Cola (e all'epoca i soldi erano molti di meno), insomma ci vuole la testa oltre che al fisico![SM=g27811]
Hurricane Master
00lunedì 11 aprile 2005 20:18
Si è giusto ciò che dici.

Sapevo anche di Foreman, ehehe.
Però alla fine, quello che dico io è che, non ci vuole una laurea per capire come non cadere cosi in basso...

sopratutto dopo aver visto chi prima di loro (gli sfortunati) sono caduti in quel baratro.

Basta gestire le cose in un certo modo, e invece no.
Ciò sta ad indicare una cosa fondamentale, e cioè quanto certa gente non meriti proprio la ricchezza!
carlos1!
00lunedì 25 luglio 2005 03:50
..a mio avviso intelligenza e psiche sono due cose assai diverse..un campione puo' essere intelligente o quantomeno astuto e cio' nonostante distruggere la sua vita privata..quella molla che crea il grande campione, molla che in un gran numero di casi porta il marchio della sofferenza adolescenziale, non si disattiva automaticamente alla fine della carriera, anzi..è proprio quando non si ha piu' nemmeno lo stimolo del ring e le luci cominciano ad abbassarsi che tutti i fantasmi si rifanno vivi, ancora piu' forti..e,come sappiamo tutti, noi stessi siamo il nostro avversario piu' formidabile..un avversario che non si puo' colpire coi guantoni..ed è per questo che, dinnanzi a lui, anche i grandi guerrieri del ring spesso soccombono...Duran, Monzon e tanti altri non sono riusciti a far ridere quel bambino che cosi' tanto ha sofferto dentro di loro..non giudicateli severamente e cercate di capirli..non vanno giustificati, ma forse piu' di cosi' non potevano fare..nonostante tutto il loro coraggio..
.alexis.
00martedì 26 luglio 2005 16:04
Re:

Scritto da: carlos1! 25/07/2005 3.50
..a mio avviso intelligenza e psiche sono due cose assai diverse..un campione puo' essere intelligente o quantomeno astuto e cio' nonostante distruggere la sua vita privata..quella molla che crea il grande campione, molla che in un gran numero di casi porta il marchio della sofferenza adolescenziale, non si disattiva automaticamente alla fine della carriera, anzi..è proprio quando non si ha piu' nemmeno lo stimolo del ring e le luci cominciano ad abbassarsi che tutti i fantasmi si rifanno vivi, ancora piu' forti..e,come sappiamo tutti, noi stessi siamo il nostro avversario piu' formidabile..un avversario che non si puo' colpire coi guantoni..ed è per questo che, dinnanzi a lui, anche i grandi guerrieri del ring spesso soccombono...Duran, Monzon e tanti altri non sono riusciti a far ridere quel bambino che cosi' tanto ha sofferto dentro di loro..non giudicateli severamente e cercate di capirli..non vanno giustificati, ma forse piu' di cosi' non potevano fare..nonostante tutto il loro coraggio..



Bellissimo trattato, con tanto di teoria del fanciullino
bravo carlos 1 (non ricordo: Pascoli??)
carlos1!
00martedì 26 luglio 2005 18:41
..probabilmente anche lui, ma l'immagine del bambino nascosto nell'inconscio è una teoria che trova autorevoli riscontri in campo artistico e psichiatrico..grazie perl'apprezzamento..
carlos1!
00mercoledì 27 luglio 2005 22:07
"..Monzon fu la conseguenza della marginalita'. Nacque nella marginalita' e mori' da carcerato. Nel mezzo raggiunse la vetta che conduce all'estasi, ma non pote' goderne perche' culturalmente non era preparato a questo. Non interiorizzo' la crescita come persona nello stesso modo in cui trasse beneficio dalla sua crescita come figura popolare. Ma muore in pace.
Ha pagato alla societa' quasi il novanta per cento della sua colpa. Per Monzon la pena non fu la morte perche' era rassegnato a morire prima di vivere. Il Destino lo ha condannato a un ritiro ozioso, poi alla perdita dell'amore del figlio, poi alla condanna pubblica e infine all'incidente fatale. Di tutte le cose che ha dovuto patire, la meno burrascosa è stata la morte. Non domandate per chi suonano le campane..stanno suonando per un uomo che volle vincere la vita e incontro' la morte.."
.alexis.
00mercoledì 27 luglio 2005 23:14
Questo scritto m'è piaciuto particolarmente
grazie carlos1
carlos1!
00mercoledì 27 luglio 2005 23:28
..de nada..[SM=g27811]
=lork=
00giovedì 8 marzo 2007 11:39
Re:

Scritto da: Hurricane Master 11/04/2005 14.03
In merito alla discussione sulla fine di Tyson, ho preso spunto da per crearne quest'altra.

Il problema forse più grande, che riguarda quasi tutti i pugili (campioni del mondo), e cioè il fatto di iniziare da 0, arrivare in cima, guadagnando milioni di dollari... per poi perdere di nuovo tutto!

E' una cosa che non ho mai capito e accettato della Boxe.
Ma com'è possibile che non riesca a stabilizzarsi, che non ci sia mai un buon esempio del valore del denaro e che nessuno riesca a farne buon uso ?
Tutti i campioni, finiscono in un modo o nell'altro, per perdere tutti i soldi, e spesso anche facendo brutta fine!

Ma vi rendete conto ?!
Capisco che parte del denaro è destinato al business, alla pubblicità, al commercio e all'immagine, ma la restante parte dov'è ?
Tyson è uno degli esempi più lampanti, ma tornando indietro nel tempo, ne troviamo di altri..


questo argomento mi interessa moltissimo,infatti voglio capire anchio come alcuni pugili non riescano a vivere una vita fatta di lusso con tutti i miliardi che guadagnano,avete mai sentito di un calciatore famoso che si ritrova con problemi economici?io no,e allora come è possibile che molti pugili che guadagnano anche di piu ci si ritrovino?insomma cè gente che una volta guadagnati pochi miliardi riesce a camparci di rendita tutta la vita e questi che guadagnano una fortuna non ci riescano?tyson non ha cervello,quindi non mi meraviglio che abbia dilapidato una fortuna,ma ci sono molti altri.
sicuramente come ha detto MR SEGGIO il problema principale è che la maggior parte dei pugili proviene dal ghetto.
visto che la mia conoscenza sulla materia arriva fino ad un certo punto volevo chiedere un chiarimento a chi ne capisce di più,per esempio cosa è questa storia del fisco?sembra che molti pugili si ritrovino con l'avere grossi debiti col fisco,tyson è l'esempio piu recente,ma ho letto che anche joe louis ne aveva e che avrebbe dovuto lavorare per 100 anni per ripagarli tutti,come è che ci si ritrova in una situazione del genere?
poi volevo avere dei chiarimenti su don king,voglio dire questuomo è sicuramente un disonesto e sembra che abbia fregato moltissimi miliardi a tyson,la mia domanda è questa:
uno che vuole diventare campione del mondo di pugilato deve avere a che fare per forza con don king?
Mr.Seggio
00giovedì 8 marzo 2007 19:52
Sulla domanda di Don King ti rispondo anche subito, soprattutto nella massima categoria è vera la tua ipotesi, questo discutibile manager ha le mani praticamente dappertutto e stare dalla sua parte significa ottenere una sfida mondiale. Un esempio su tutti quello di Golota, che grazie a King affrontò nel recente passato Ruiz, Byrd e Brewster tutti detentori di sigla uno dopo l'altro e non riuscì neanche a ottenere un successo. (C'è chi invece non riesce neanche a salirci sul ring con i campioni per non avere i giusti contatti!)
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