Calcio: Coppa Italia - 1/8 di finale

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Maxi71
00giovedì 23 gennaio 2003 20:39
Milan schiacciasassi, 5-2 al Chievo

Nel ritorno di Coppa, rossoneri in gol dopo 40" con Kaladze; doppietta di Seedorf e gol di Tomasson e Dalla Bona; per i gialloblu Beghetto e Franceschini.


VERONA, 22 gennaio 2003 - Il Milan batte il Chievo al Bentegodi 5-2 e accede alle semifinali di coppa Italia. Ottima la prestazione dei rossoneri che chiudono la pratica nel primo tempo, grazie ai gol di Kaladze, Seedorf e Tomasson. Ancora Seedorf, nella ripresa, sigla il poker; Beghetto accorcia, poi segna Franceschini, ma Dalla Bona, subentrato all'olandese, fissa il punteggio sul 5-2.Carlo Ancelotti cambia le carte in tavola e si affida a un mezzo turnover, perché schiera Nesta, Kaladze, Gattuso, Seedorf e Rui Costa, con Redondo e Brocchi in mezzo e Tomasson unica punta. Del Neri fa rifiatare qualcuno dei suoi, ma deve fare subito i conti, dopo quaranta secondi, con lo splendido gol di Kaladze. Il Chievo soffre il gioco con la palla a terra dei rossoneri che dialogano a memoria, per poi innescare azioni spettacolari in profondità, sotto il segno di Rui Costa. La reazione dei padroni di casa c'è, ma manca la consueta propulsione sulle fasce. Puntualmente Del Neri inverte gli uomini sui corridoi, spostando Passoni a destra e Lazetic a sinistra. Esce Helveg per infortunio, entra Roque Junior, cinque mesi dopo l'infortunio riportato nei preliminari di Champions contro lo Slogan Liberec, mentre Beghetto prende il posto dell'abulico Passoni. Dal 4-4-2 il Chievo passa così al 4-3-3, con Pellissier che fa l'elastico sulla fascia destra. Ma è il Milan a fare la partita con deliziose manovre tutte di prima che nel giro di due minuti portano ai gol di Seedorf e di Tomasson.

La ripresa inizia con Franceschini al posto di Bierhoff, ma il cambio non modifica lo stato delle cose. Il Milan continua infatti a danzare, pur con ritmi blandi, badando a mantenere il possesso del pallone, per poi dilagare nella trequarti del Chievo, come in occasione del secondo gol di Seedorf che poco dopo lascia per Dalla Bona. Del Neri dà spazio a Della Morte (fuori Lazetic), e la sostituzione è il preludio al bel gol di Beghetto. L'ingresso di Della Morte conferisce potenza alla fascia destra, ed è da quel corridoio che arriva l'assist del 4-2 di Franceschini. Esce anche Rui Costa per Borriello e, in una serata in cui anche Brocchi dà spettacolo, c'è uno scampolo di gloria anche per Dalla Bona che fissa il punteggio sul 5-2. Il Milan, per la terza volta consecutiva, agguanta la semifinale di coppa Italia


Festa dopo il gol di Kaladze.

Maxi71
00giovedì 23 gennaio 2003 20:40
SuperMilan, le prospettive si allargano
Caricati dalle polemiche di inizio settimana, i rossoneri con il Chievo sono tornati a dare spettacolo come a inizio stagione. E nasce l'idea del Grande slam.

MILANO, 23 gennaio 2003 - Cinque gol, senza rigori, e tanto spettacolo. Se Moratti e l'Inter, con le polemiche sul conflitto d'interessi di Galliani, volevano sortire un effetto, i primi risultati si sono visti al Bentegodi. Il Milan due di Ancelotti si è infatti accanito con inusitata violenza sulle riserve del Chievo nel ritorno dei quarti di coppa Italia e alcuni rossoneri, malgrado dalla sponda nerazzurra non si siano mai messi in dubbio i meriti dei cugini, hanno punzacchiato i rivali cittadini.Ancelotti e i suoi ragazzi sono troppo furbi per pensare che il 5-2 di Verona vada preso per oro colato. Vista la rosa a disposizione di Del Neri, è naturale che la forbice tra le rispettive seconde squadre si allarghi. Come è vero che l'assist involontario di Bierhoff per Kaladze dopo pochi secondi ha gasato gli uni e sgonfiato gli altri. Resta il fatto che Gattuso (tra tanti piedi fini, resta lui l'anima rossonera) e compagni, con la complicità dell'allegra difesa avversaria, sono tornati a dare spettacolo come a inizio stagione. E lo hanno fatto con un insolito 4-4-1-1 in cui Rui Costa ha illuminato il gioco collocandosi a metà strada tra centrocampo e Tomasson.Si torna a parlare di Grande Slam (ai tifosi piace sognare, agli avversari... gufare), anche perché negli ultimi tempi il Milan ha mostrato anche l'altra faccia, imprescindibile per arrivare in fondo quando il fioretto non funziona: quella fatta di concentrazione massima e rabbia agonistica. Gli ingredienti che serviranno a Udine, su un campo in cui non ha ancora vinto nessuno e contro una squadra scorbutica, che segna poco, ma poco fa segnare. Un altro esame scudetto. Sapendo che questo tipo di esami andranno comunque avanti fino al 25 maggio. Perché la concorrenza non molla.


Il gol in rovesciata di Kaladze

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