Prima gli striscioni, poi i fischi, quindi i gol, intrisi di rabbia ma anche di simbolica voglia di rinnovamento. Questo è il Sant'Elia prima e durante Cagliari-Inter, ultima gara della stagione, terminata 2-2 e avvolta in un caldo ormai estivo. I fischi, assordanti, sono rivolti alla terna arbitrale all'ingresso in campo delle squadre, mentre dalla Curva Nord gli ultras scandiscono cori contro la Lega. Due striscioni ironici, invece, sono stati esposti in Curva Sud: "La Juve è magica: guarda come sparisce dalla serie A" e "Non siamo moggi, siamo incazzati".
In quella che presumibilmente è l'ultima gara di Mancini sulla panchina dell'Inter, una squadra già decimata da infortuni (Toldo, Recoba, Cristiano Zanetti) e ferie anticipate (i nazionali Materazzi, Julio Cesar, Adriano, Figo, Cambiasso e Burdisso, comunque squalificato) perde all'ultimo istante anche Martins, fermato da dolori alla schiena e dirottato in tribuna. Il risultato è un undici inedito in campo (centrocampo infoltito con Wome, Pizarro al fianco di Veron e Cruz punta unica: 4-5-1 il modulo che ne risulta), e il travaso della squadra Primavera in panchina (nella ripresa Germinale, Aloe e Bonucci faranno il loro esordio in A). Fra due squadre che non hanno più nulla da chiedere al campionato ma che ci mettono cuore, anima e gambe nasce un match sgombro da paure o eccessi di responsabilità sul piano mentale e ancora carico di voglia di giocare sotto il profilo fisico e agonistico.
Così il primo tempo riserva quattro gol, buon ritmo, e uno show godibile sul piano del gioco: insomma una partita di calcio, finalmente. Ci pensa Capone ad aprire le danze dopo 8 minuti, sfruttando di testa un cross di Esposito. Passano tre minuti e Cruz su punizione, complici un paio di deviazioni della barriera che ingannano Chimenti, firma il pari. La replica fra il minuto 33 e il minuto 37: è ancora il Cagliari a passare in vantaggio, con Suazo che entra nella storia siglando il gol numero 22 (Riva, il bomber sardo più prolifico in un campionato di A, si era fermato a 21), ancora su assist di Esposito. Passano quattro mminuti, e Solari con un gran bel sinistro dal limite porta la gara sul 2-2. Nella ripresa tanto caldo, un'affiorante stanchezza, ma ancora gara vigorosa e voglia di ribadire che il calcio è quel che giocano i 22 in campo. Un concetto solo teoricamente banale, e chissà che l'ultima di questo campionato sia stata davvero la prima di una nuova epoca.