Bere caffè regolarmente può aiutare a prevenire l’Alzheimer. Non è la prima volta che se ne parla, ma ora a suggerirlo è anche uno studio condotto da ricercatori finlandesi e svedesi che ha guadagnato le pagine del «Journal of Alzheimer’s Disease». La ricerca, al riguardo, parla chiaro: bere da tre a cinque tazze di caffè al giorno taglia il rischio di ammalarsi - quando le tempie diventano grigie - di ben due terzi. «Per anni - commenta Susanne Sorensen, della britannica Alzheimer’s Society - abbiamo bevuto caffè considerandola una piacevole abitudine. Ora è estremamente eccitante scoprire che una bevanda così amata può ridurre il rischio di ammalarsi di questa temibile malattia».
La ricerca è stata condotta su 1.500 persone adulte - uomini e donne - intervistate sulle loro abitudini di bere tè e caffè. Ventuno anni dopo i ricercatori hanno monitorato di nuovo il campione per indagare eventuali link con la malattia. Così hanno potuto scoprire, a fronte di 61 casi di Alzheimer registrati nel gruppo di studio, che il rischio di ammalarsi era di gran lunga inferiore tra i consumatori di caffè. Nessuna buona notizia, invece, per gli amanti del tè: troppo piccolo il sottogruppo che, all’interno del campione, ne faceva consumo per giungere a conclusione significative. E comunque i risultati registrati non sembrerebbero attribuire alla bevanda più amata dagli inglesi grossi benefici nel contrastare la malattia.