Cacciato da polizia perché si veste da donna

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bubbinho
00giovedì 28 dicembre 2006 20:32
La difesa: «Espressione della propria natura estrosa e anticonformista»
Cacciato da polizia perché si veste da donna
Il Tar conferma la decisione: «Mancanza di senso dell'onore e morale». Anche se i fatti avvenivano fuori dall'orario di lavoro

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VENEZIA - Un vice sovrintendente della Polizia postale di Venezia è stato espulso perché, fuori dagli orari di servizio, aveva l'abitudine di girare per strada vestito da donna. E il Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Veneto ha respinto il ricorso che aveva presentato contro il decreto di espulsione dal servizio deciso nell'aprile scorso dall'amministrazione dello Stato. Nel decreto del capo della Polizia si sosteneva infatti che si ravvisava «l'assoluta mancanza del senso dell'onore e della morale», perché il comportamento del dipendente era «oltremodo riprovevole e assolutamente inconciliabile con le funzioni proprie di un operatore di polizia». In tre occasioni colleghi della questura lo avevano notato girare in zone centrali di Venezia e Mestre in «minigonna, maglietta celeste con l'ombelico visibile, e due orecchini pendenti fino alle spalle».

A sua difesa l'agente aveva sostenuto che il fatto di vestirsi da donna rientrava nella «libera espressione della propria natura estrosa e anticonformista». Nel passato però il funzionario era stato sanzionato per aver puntato la pistola d'ordinanza contro una persona per risolvere una questione personale. E inoltre i suoi vicini di casa avevano protestato per la sua abitudine di lavare d'estate l'auto nel giardino condominiale in costume da bagno, e talvolta denudandosi.
28 dicembre 2006

da corriere.it


[SM=x165075]
postman78
00giovedì 28 dicembre 2006 21:35
sentenza che non può essere che pane almeno per un parlamentare dell'ultrasinistra!!!
La sentenza mi trova d'accordo anche se forse sempre di più si dovrebbe modificare il regolarmento di servizio perchè in linea di principio il ricorso potrebbe avere una sua logica per come certe cose ormai sono entrate nelle libertà quotidiane.

Un EX collega decisamente estroso...e sicuramente anche simpatico!!! [SM=x165056]
webcop
00giovedì 28 dicembre 2006 21:42
Mettendo da parte le solite, immancabili, strumentalizzazioni "politiche" che mi sembrano anche opportunistiche fino all'inverosimile, convengo sul fatto che apparentemente é simpatico e sicuramente estroso. Già, perché (se fosse vero) puntare la pistola su una persona per risolvere questioni personali é decisamente una manifestazione di "creatività". [SM=x165041] [SM=g27768] [SM=x165048]
Detto questo, mi limito a condividere la decisione di destituirlo. [SM=x165065]
dago113
00giovedì 28 dicembre 2006 21:56
A me il fu collega non risulta tanto simpatico (e non mi riferisco ai suoi eventuali orientamenti sessuali) ma sono d'accordo . Meglio destituito.

[Modificato da dago113 28/12/2006 22.19]

Cleanhead
00giovedì 28 dicembre 2006 22:08
......Attenzione ragazzi!!! è vietato pure portare i perizomi e mutandine brasiliane...specie se leopardate....quindi è meglio che non vi fate tanto vedere e non criticate tanto..perchè certi vostri vizietti li conosco!!! [SM=x165064] [SM=x165064] [SM=x165052] [SM=x165059] [SM=x165059] [SM=x165059] [SM=x165059] [SM=x165059]
danilohdi
00giovedì 28 dicembre 2006 22:19
Re:

Scritto da: postman78 28/12/2006 21.35
sentenza che non può essere che pane almeno per un parlamentare dell'ultrasinistra!!!
La sentenza mi trova d'accordo anche se forse sempre di più si dovrebbe modificare il regolarmento di servizio perchè in linea di principio il ricorso potrebbe avere una sua logica per come certe cose ormai sono entrate nelle libertà quotidiane.

Un EX collega decisamente estroso...e sicuramente anche simpatico!!! [SM=x165056]


beh sarebbe come buttarsi la zappa sui piedi x loro, dato che l'estroso e l'anticonformista ce l'hanno in casa...(chi ha voluto intendere intenda)
io non condivido la decisione, lo faceva fuori dall'orario di lavoro, e se ci deve essre libertà che ci sia per tutti...
webcop
00giovedì 28 dicembre 2006 22:28
Re: Re:

Scritto da: danilohdi 28/12/2006 22.19

beh sarebbe come buttarsi la zappa sui piedi x loro, dato che l'estroso e l'anticonformista ce l'hanno in casa...(chi ha voluto intendere intenda)
io non condivido la decisione, lo faceva fuori dall'orario di lavoro, e se ci deve essre libertà che ci sia per tutti...


Alt Polizia !!! [SM=g27760] [SM=g27763]
Il regolamento parla chiaro !!! In caso contrario la sua destituzione NON sarebbe stata possibile.
Concordo sul fatto che la libertà di espressione (vogliamo chiamarla così ?) sia sacra e inviolabile, ma se accetti delle regole poi le devi osservare. E' solo questo, non andiamo a cercare deroghe improbabili. Nessun (pre)giudizio, solo semplici constatazioni, come quella dell'aver puntato la pistola (in faccia ?) a qualcuno per questioni personali. Su, dai, facciamo i bravi. [SM=g27761] [SM=x165065]
dago113
00giovedì 28 dicembre 2006 22:36
Mah, non credo che nella decisione abbiano pesato i suoi eventuali orientamenti sessuali (ormai il fatto che un Poliziotto possa essere omosessuale non ha più molta importanza, se non per gli elementi più rozzi tra di noi) ma più che altro il fatto che con i suoi comportamenti (il travestitismo, ma anche le minacce a mano armata e gli spogliarelli in pubblico, commessi anch'essi al di fuori del servizio), abbia gettato discredito sulla Polizia di Stato.

[Modificato da dago113 28/12/2006 22.38]

webcop
00giovedì 28 dicembre 2006 22:52
Re:

Scritto da: dago113 28/12/2006 22.36
Mah, non credo che nella decisione abbiano pesato i suoi eventuali orientamenti sessuali (ormai il fatto che un Poliziotto possa essere omosessuale non ha più molta importanza, se non per gli elementi più rozzi tra di noi) ma più che altro il fatto che con i suoi comportamenti (il travestitismo, ma anche le minacce a mano armata e gli spogliarelli in pubblico, commessi anch'essi al di fuori del servizio), abbia gettato discredito sulla Polizia di Stato.

[Modificato da dago113 28/12/2006 22.38]



Appunto. Questo volevo dire.
danilohdi
00venerdì 29 dicembre 2006 00:23
Re: Re: Re:

Scritto da: webcop 28/12/2006 22.28

Alt Polizia !!! [SM=g27760] [SM=g27763]
Il regolamento parla chiaro !!! In caso contrario la sua destituzione NON sarebbe stata possibile.
Concordo sul fatto che la libertà di espressione (vogliamo chiamarla così ?) sia sacra e inviolabile, ma se accetti delle regole poi le devi osservare. E' solo questo, non andiamo a cercare deroghe improbabili. Nessun (pre)giudizio, solo semplici constatazioni, come quella dell'aver puntato la pistola (in faccia ?) a qualcuno per questioni personali. Su, dai, facciamo i bravi. [SM=g27761] [SM=x165065]


sul fatto di puntare la pistola HA SBAGLIATO IN TUTTO E PER TUTTO, non v'è dubbio alcuno, per il resto non saprei
postman78
00venerdì 29 dicembre 2006 13:57
fermo restando che condivido la decisione della destituzione come giustamente osservato, esulando l'episodio della manaccia armata, si dovrebbe forse essere più espliciti nel regolamento di servizio.
Il discredito dell'istituzione è un giudizio molto labile che viene a modificarsi con il cambiamento dei tempi.
Fino a 15 anni fà convivere con una donna era abberrante, non potevi avere una convivente ma una moglie, probabilmente anche vestirsi da donna, oggi, viene visto in maniera assai diversa rispetto a qualche anno fà.
La libertà di espressione per chi fà il nostro mestiere deve passare necessariamente entro certi paletti altrimenti è giusto stare fuori ma credo necessaria, non solo nell'ottica di orientamento sessuale, di una revisione del regolamento di servizio obsoleto di ormai 20 anni che, secondo me, per molti versi, non è al passo con i tempi.
dago113
00venerdì 29 dicembre 2006 16:43
In questo articolo odierno del Gazzettino di Venezia, edizione nazionale, i fatti sono descritti molto più chiaramente

Venezia
Si faceva vedere in giro per Venezia in minigonna e canotta, portando scarpe aperte ed esibendo orecchini pendenti lunghi fino alle spalle e, ovviamente, l'ombelico. Era il 2005, e se una ragazza si fosse mostrata in questamise sarebbe stata solo l'oggetto dello sguardo di molti maschi, locali e stranieri.

Invece si trattava di un uomo e per giunta poliziotto il quale, dopo numerosi richiami, è stato destituito dal servizio. Cioè licenziato. La vicenda sarebbe rimasta probabilmente all'interno del Dipartimento di pubblica sicurezza se G.A., vice sovrintendente della Polizia postale del Veneto, età compresa tra trenta e quarant'anni, non avesse impugnato il "licenziamento" di fronte al Tribunale amministrativo regionale. La sentenza, deliberata in camera di consiglio i primi del mese, è stata depositata in cancelleria nei giorni scorsi.
Il provvedimento del Tar ripercorre l'intera vicenda e da questo traspare come l'allontanamento dalla polizia non sia stato un atto improvviso e non meditato, ma solo la misura estrema adottata dopo una serie di richiami - mai ascoltati - a comportamenti più consoni. Ciò che si metteva in discussione, infatti, non erano tanto i costumi sessuali che ognuno è libero di esprimere, quanto che questi venissero manifestati in modo così plateale e in luoghi dove egli era conosciuto. Se G.A. si fosse vestito da donna e avesse girato in altre città, probabilmente nessuno lo avrebbe riconosciuto come poliziotto e la storia sarebbe finita lì anche dal punto di vista disciplinare.
Invece, a partire dal 28 ottobre 2005, arrivarono al dirigente del compartimento di Polizia postale una segnalazione dopo l'altra da parte di colleghi di altre specialità. Il primo avvistamento era avvenuto quel giorno, alle 17 circa ad opera di due agenti della Squadra Mobile in Strada Nova, una delle principali arterie di Venezia. Secondo il verbale, indossava "nello specifico una minigonna color celeste, una canotta di colore giallo con allacciatura dietro la nuca, scarpe aperte e orecchini pendenti lunghi fino alle spalle".Il 31 ottobre fu visto da una pattuglia delle Volanti a due passi dal ponte di Rialto "con indosso una minigonna di colore celeste, un giubbino tipo "bomber" di colore beige, un paio di sandali e uno zaino". La sera del 9 novembre avvenne il terzo avvistamento, questa volta a piazzale Roma, nell'imbarcadero dei vaporetti. Era "vestito con abbigliamento femminile, nello specifico con una minigonna celeste, una maglietta nera corta con l'ombelico visibile". Ovvio che, dopo tre segnalazioni, il dirigente avesse pensato di parlare direttamente con l'interessato, il quale "pur escludendo di essere dedito alla pratica di vestirsi con abbigliamento femminile, - cita il Tar del Veneto - ammetteva di avere indossato a volte capi di abbigliamento estrosi".
Scavando un poco, era emerso anche che le Volanti erano state chiamate perché G.A. "era solito, nei periodi estivi, lavare l'autovettura in un giardino condominiale in costume da bagno e in alcuni casi denudarsi, destando le reazioni degli altri vicini".
Tutto questo portò il poliziotto di fronte al Consiglio provinciale di disciplina. Era il 28 marzo di quest'anno e l'assise decise all'unanimità che "avendo ravvisato nel comportamento del dipendente atti che rivelano mancanza del senso dell'onore e del senso morale, e per persistente riprovevole condotta dopo l'avvenuta applicazione del provvedimento disciplinare della pena pecuniaria" avrebbe proposto al Capo della Polizia di destituire il dipendente dal servizio . Cosa che avvenne il 21 aprile con decreto, ma il poliziotto, assistito dagli avvocati Francesco Curato e Luigi Ravagnan, ne chiese l'annullamento di fronte al Tar.
"Non compete al collegio - conclude la sentenza che respinge il ricorso - la funzione di "giudice disciplinare di revisione". Alla luce dei principi generali, non sussiste nemmeno sproporzione tra comportamenti addebitati e sanzione inflitta".¨
In altre parole, G.A. dovrà trovarsi un altro lavoro, a meno che non decida di impugnare la sentenza e che il Consiglio di Stato non ne riveda completamente l'impostazione.

Michele Fullin


Pur con i limiti (e la prosa) di un articolo giornalistico, una cosa è chiara, più volte il fucollega era stato invitato a cambiare atteggiamenti ed a comportarsi in modo corretto. Il regolamento era stato applicato in modo elastico, in modo da dare al vicesovrintendente una possibilità di salvarsi. Questi non ha voluto farlo ed ora (purtroppo per lui) ne paga le conseguenze. Mi spiace, ma sono assolutamente d'accordo con la destituzione (fermo restando che i fatti si siano svolti come descritto dall'articolo). In quanto alla revisione del regolamento sono d'accordo, ma sino ad un certo punto. Questi paletti devono esserci, ma non è giusto (come accaduto tempo fa in una Questura del Nordest) che un Operatore di Polizia venga punito perchè durante le ferie aiuta al lavoro la moglie proprietaria di un pub. Bisogna ripensare il regolamento di disciplina.

Questa notizia mi ha riportato comunque alla memoria un caso molto simile avvenuto a Milano parecchi anni fa e che nei primi anni '90 fece parecchio scalpore. In quell'occasione i comportamenti del collega erano stati sottovalutati e tutto ciò aveva portato prima a dei risultati molto tristi ed infine ad una conclusione tragica della storia.

Spero che il protagonista di questa vicenda veneziana riesca ad avere una fortuna migliore.
Cleanhead
00venerdì 29 dicembre 2006 22:43
....questa fermezza mi piacerebbe applicata anche nei confronti dei tanti....troppi colleghi che pur andando vestiti senza minigonna si sono macchiati di gesti e reati ben peggiori ma che vuoi il ricorso a quel tribunale o la mancata notifica dell'altra Corte o la sospensiva del GDP, vestono ancora la mia stessa divisa... [SM=g27768]
GiankiCop
00venerdì 29 dicembre 2006 23:09
Re:

Scritto da: Cleanhead 29/12/2006 22.43
....questa fermezza mi piacerebbe applicata anche nei confronti dei tanti....troppi colleghi che pur andando vestiti senza minigonna si sono macchiati di gesti e reati ben peggiori ma che vuoi il ricorso a quel tribunale o la mancata notifica dell'altra Corte o la sospensiva del GDP, vestono ancora la mia stessa divisa... [SM=g27768]


Un conto è passarla liscia grazie ai cavilli legali, un'altro conto è quello di applicare il regolamento di servizio. La destituzione del collega molto estroso è sacrosanta.
Cosa sarebbe successo se fosse stato un cugino a comportarsi così? credo che già alla prima sarebbe andato a casa
dago113
00sabato 30 dicembre 2006 00:45
Re:

Scritto da: Cleanhead 29/12/2006 22.43
....questa fermezza mi piacerebbe applicata anche nei confronti dei tanti....troppi colleghi che pur andando vestiti senza minigonna si sono macchiati di gesti e reati ben peggiori ma che vuoi il ricorso a quel tribunale o la mancata notifica dell'altra Corte o la sospensiva del GDP, vestono ancora la mia stessa divisa... [SM=g27768]



Quoto. Questo ormai ex collega si è meritato la destituzione, ma, a parte l'episodio gravissimo delle minacce con la pistola, appare come una persona bisognosa d'aiuto e non un delinquente.
Purtroppo i marcioni prima di cadere riescono a trovare troppi appigli giuridici.
bluewall
00sabato 30 dicembre 2006 09:34
Io non starei a fare troppi confronti anche se sono d'accordo con quello che dite, in questo caso sembra che se la sia cercata a tutti i costi quindi la decisione di destituirlo anche per me é giusta.
dinosesto
00sabato 30 dicembre 2006 10:49
Mi pare che nulla si possa eccepire sulla destituzione, valutata con visione globale dei comportamenti dell'ex collega.
Concordo con chi auspica una revisione del nostro regolamento, che è ormai vetusto e non si è conformato ai cambiamenti della società. Appare però evidente, a chi come me è "dentro" da qualche anno, che la Polizia si sia un pò troppo "sbracata", va bene adeguarsi al modo comune di vivere, ma in fondo si rappresenta lo Stato e lo si deve fare con assoluta dignità e serietà.
Non commento il fatto che troppi soggetti meriterebbero di fare la stessa fine dell'estroso ex collega.............
Dinosesto
[SM=x165074]
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