CRISI PETROLIFERA ED ECONOMICA 2014

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Mezmerize
00giovedì 10 luglio 2014 15:23
(ANSA) - MILANO, 10 LUG - La Consob portoghese (Cmvm) ha annunciato che il titolo del Banco Espirito Santo, la banca con maggiore capitalizzazione di Borsa del Paese che stava perdendo quasi il 20%, è stato sospeso dalle contrattazioni azionarie in attesa di un comunicato. E' il gruppo che, per le indagini sull'ipotesi di ammanchi nei conti e per il ritardato pagamento di obbligazioni da parte della controllata in Svizzera, sta causando parte delle debolezza del settore del credito in tutte le Borse europee.

Futures Tumble, Bunds Soar To Record, Gold Surges As Europe Is Broken Again; Espirito Santo Halted

www.zerohedge.com/news/2014-07-10/futures-tumble-bunds-soar-record-gold-surges-europe-broken-again-espirito-sa...

....Adding insult to Portuguese bank injury, was very disappointing French (-1.7%, Exp. 0.2%, Last 0.3%), Italian (-1.2%, Exp. 0.2%, Last 0.5%) and Dutch (-1.9%, Exp. 0.3%, Last 2.3%) industrial Production data, confirming any illusions about a European recovery absent a fix of the broken credit channel are utterly ridiculous, and that the ECB was once again wrong focusing on boosting the carry trade - the very same reason why Portugal is today picking up the pieces as Draghi forced traders in the very same trades which today are halted in Portugal!

In other news commodities decline, with nickel, WTI crude underperforming and silver outperforming. But not gold and silver: the precious metals have exploded this morning, with gold trading north of $1340 (but... but... Morgan Stanley said...) and silver at $21.50.

Finally, US equity futures are tumbling. This may be the day contagion and volatility finally comes back with a vengeance, which is great news for all those who plodded through months of centrally-planned boredom and artificial stability. Let the games finally begin. [SM=g8180]

TrunksZ
00giovedì 17 luglio 2014 16:04
Mezmerize
00lunedì 21 luglio 2014 11:53
The Implosion Is Near: Signs Of The Bubble’s Last Days

At the end of the day, the Fed and its fellow traveling central banks have systematically dismantled the natural stability mechanisms of financial markets. Accordingly, financial markets have now become dangerous casinos in which speculative bubbles are guaranteed to build to dangerous extremes as the central bank driven financial inflation gathers force. That’s where we are now. Again.



davidstockmanscontracorner.com/the-implosion-is-near-signs-of-the-bubbles-la...


....A forza di fare carry trade ovvero prendere soldi in prestito a tassi bassi ed investire in bonds doveva succedere.... stà per succedere.
Non ci sono soldi nell' economia reale mentre nella finanza creativo/speculativa i volumi sono colossali, questa differenza presto sarà insostenibile.





Mezmerize
00mercoledì 23 luglio 2014 12:01
Segnalo un bel (secondo me) post di Bagnai:

goofynomics.blogspot.it/2014/07/zingy-3-cambio-e-autorazzismo-meg...

( haha.. ad un certo punto Bagnai in questo post cita Quisling, deja vu col post citato da Ludwig in Guerre freeforumzone.leonardo.it/d/10780773/GUERRE-2014/discussione.aspx?idm1=12649900... )


hi hi.. la FED si è accorta solo ora dell' elefante di cristallo nella gioielleria Germania?

La banca tedesca è al top per la detenzione in derivati. Leggete qui sotto ed inorridite. Intanto però dagli USA si accorgono che il rischio DB non è indifferente. Da leggere.

intermarketandmore.finanza.com/deutsche-bank-la-fed-of-ny-la-bacchetta-per-inadeguatezza-63969.html/comment-page-1#commen...





Mezmerize
00venerdì 25 luglio 2014 19:32
Qualcosa pare si stia muovendo nel mercato dei cambi... il dollaro si stà rafforzando contro tutti ma in special modo contro l' euro.
Dinamica da tenere sotto osservazione..
Ah.. e poi c'è questo:

Forex fraud: Now it's getting serious
By Alanna Petroff @AlannaPetroff July 21, 2014: 12:27 PM ET

The U.K. launched a wide-reaching criminal investigation Monday to catch people who may have manipulated the foreign exchange market.

London is the world's largest trading hub for foreign currencies -- a market worth roughly $5.3 trillion a day.

Financial regulators around the world have been looking into the issue, with internal and external probes involving UBS (UBS), Deutsche Bank (DB), Barclays (BCS) and the Royal Bank of Scotland (RBS), among others.
money.cnn.com/2014/07/21/news/forex-fraud-investigation/in...





+lvdwig+
00venerdì 25 luglio 2014 19:45
lo scrivo qui ma starebbe bene anche nel topic guerre
it.reuters.com/article/topNews/idITKBN0FU11920140725

p.s.-
ma dico io,ma lo vedete come fanno?
non ce nessuna prova,anzi,che siano stati i separatisti russi,figuriamoci i russi,e questi gia agiscono come se sono stati loro
ormai i fatti non hanno piu senso,fanno come si pare
pazzesco,siamo a livelli peggio di quando powell mostro prove false per attaccare l iran,o le caxxate su gheddafi etc
+lvdwig+
00venerdì 25 luglio 2014 19:48
Re:
+lvdwig+, 25/07/2014 19:45:

lo scrivo qui ma starebbe bene anche nel topic guerre
it.reuters.com/article/topNews/idITKBN0FU11920140725

p.s.-
ma dico io,ma lo vedete come fanno?
non ce nessuna prova,anzi,che siano stati i separatisti russi,figuriamoci i russi,e questi gia agiscono come se sono stati loro
ormai i fatti non hanno piu senso,fanno come si pare
pazzesco,siamo a livelli peggio di quando powell mostro prove false per attaccare l iran,o le caxxate su gheddafi etc




aaahhh dimenticavo,se leggete tutto l articolo dice che hanno messo sanzioni al petrolio ma non al gas ah ah ormai e una barzelletta,cioe gli serviva far fuori l oleodotto russo ma non il gasdotto ovviamente quindi abbattono un aereo civile danno la colpa a mosca senza prove ne nulla e cosa fanno?quello che gli serviva,ma qui siamo ormai alla follia

n.b.-
estrapolo dall articolo della reuter il pezzo che ci interessa leggetelo bene

La Commissione ha avanzato proposte per restringere l'accesso russo ai mercati finanziari europei, alla tecnologia energetica e di difesa e alle armi.

In una lettera, il leader del Consiglio Ue Herman Van Rompuy ha scritto ai leader Ue dicendo che qualsiasi restrizione sull'accesso alla tecnologia sensibile dovrebbe includere solo il settore petrolifero ed escludere il gas [SM=g8906]
+lvdwig+
00sabato 26 luglio 2014 18:19
ecco appunto leggete qui,senza nessun processo investigazione etc
www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&s...
TrunksZ
00mercoledì 30 luglio 2014 01:40
Doccia fredda su Deutsche Bank Crollo a sorpresa degli utili
Profitti in calo del 29% nel secondo trimestre, mentre gli analisti si aspettavano
un boom da 334 a più di 500 milioni. Il maggiore gruppo bancario tedesco
costretto ad accantonare 246 milioni per coprire le perdite sui crediti

Cattive notizie per la Deutsche Bank ma anche per tutta l’economia tedesca, visto che il colosso finanziario allunga i suoi tentacoli ovunque in Germania. Gli analisti si aspettavano che Db annunciasse un forte aumento degli utili nel secondo semestre e invece il profitto si riduce del 29% a 238 milioni, da confrontare con i 334 milioni dello scorso anno e con gli oltre 500 milioni su cui scommettevano gli analisti.

La banca ha spiegato il calo con un tax rate del 74% dovuto in parte a spese non deducibili fiscalmente. Il risultato ante imposte cresce del 16% a 917 milioni mentre il margine di intermediazione cala del 4% a 7,86 miliardi. Il gruppo tedesco ha annunciato un accantonamento di 250 milioni per perdite su crediti nel trimestre che si aggiungono ai 246 milioni del primo trimestre.

Per chi è interessato a dati finanziari più di dettaglio, il cost/income di Deutsche Bank balza all’85% (77% nel primo trimestre). C’è un rafforzamento patrimoniale con il common equity tier1 ratio che sale all’11,5% dal 9,5% di fine marzo (grazie al recente aumento di capitale da 8,5 miliardi). Deutsche Bank ha attività per 1.665 miliardi di euro. E sono miliardi, non milioni.

www.lastampa.it/2014/07/29/economia/doccia-fredda-su-deutsche-bank-crollo-a-sorpresa-degli-utili-ttsP8p1wntDWxvn5OqsDQN/pag...
Mezmerize
00mercoledì 30 luglio 2014 18:27
Privatizzazioni, il 35% di Cdp Reti passa ai cinesi. Domani la firma, investimento da 2 miliardi
Arrivano i cinesi. Il Cda di Cdp ha approvato la cessione del 35% del capitale sociale di Cdp Reti, per un corrispettivo non inferiore a 2,1 miliardi di euro, a State Grid International Development Limited (SGID), società interamente controllata da State Grid Corporation of China (SGCC). Un passo importante nella strategia di privatizzazioni del Governo, che nelle ultime settimane sembrava subire più di qualche rallentamento. Il Governo ha promesso all'Europa dismissioni annue pari allo 0,7% del Pil - circa 11 miliardi di euro - per ridurre il debito.

CDP RETI. È una società controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti, scatola che incorpora il 30% di Snam, ma conterrà anche il 29% di Terna, quando verrà formalizzata la cessione del pacchetto. Per sancire l'accordo con il passaggio del 35% a State Grid of China Corp (SGCC), gruppo che controlla le reti energetiche del gigante asiatico, si è mosso nei giorni scorsi anche il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, andato in missione nel Paese della Grande Muraglia insieme ai vertici della Cdp. Per Padoan l'accordo ha l'obiettivo di "rafforzare i rapporti commerciali e di investimento tra Cina e Italia, che già sono molto buoni e offrono molte altre prospettive". La SGCC è stata creata nel 2002 per gestire la distribuzione dell'energia all'interno della Cina e per investire nel settore energetico all'estero, con un capitale di 200 miliardi di yuan (circa 24 miliardi di euro) e un'area d'azione che copre l'88% dell'immenso territorio cinese. Domani sarà presente il presidente del Consiglio Renzi a Palazzo Chigi per sancire l'intesa, che prevede un investimento del valore di 2 miliardi di euro per una quota di minoranza che lascia all'Italia il controllo. Sarà riconosciuto ai cinesi il diritto di nominare 2 amministratori su 5 del Cda di Cdp Reti e 1 membro su 3 del collegio sindacale. Alla società cinese sarà anche attribuito un diritto di veto rispetto all'adozione - sia da parte del Cda che dell'Assemblea dei soci di Cdp Reti "di alcune particolari delibere. Nelle prossime settimane la Cassa procederà "con il processo di dismissione del restante 14% di Cdp Reti ad altri investitori istituzionali italiani, senza diritti di governance, quali ad esempio fondazioni bancarie, fondi pensione e casse di previdenza".
www.huffingtonpost.it/2014/07/30/cdp-reti-cinesi_n_5634312.html?utm_hp_r...

mettiamoci anche questo và..
De Bortoli Shock, "Ecco cosa accadrà nei prossimi mesi"
Crescita giù, conti pubblici a rischio. Renzi? «La rovina dell’Italia», secondo quanto Ferruccio De Bortoli, direttore del “Corriere della Sera”, avrebbe confidato ad amici. Secondo De Bortoli, il governo Renzi sarà “costretto” a varare in autunno una manovra “lacrime e sangue” da 20 miliardi, cui seguirà la resa sostanziale alla Troika Ue, formata da Commissione Europea, Bce e Fmi, pronta a “mettere le mani nelle tasche degli italiani” anche con un prelievo forzoso dai conti correnti.
Che le cose non stiano andando bene, scrive il newsmagazine “Investire Oggi”, lo si capisce dall’intervista che il premier ha appena rilasciato a “La7”, nella quale ha ammesso che sarà difficile centrare l’obiettivo di crescita dello 0,8% per quest’anno. Tuttavia, il premier ha aggiunto che una crescita dello 0,4% piuttosto che dello 0,8% o dell’1,5% sarebbe «indifferente», perché nulla cambierebbe nella vita ordinaria delle persone. «Se a fare la battuta non fosse il capo di un governo, ci sarebbe da ridere».

L’Italia sta precipitando nell’abisso infernale dell’Eurozona: difficile immaginare che per un’economia il cui Pil è del 9% più basso di quello del 2007 e che presenta una disoccupazione prossima al 13%, una crescita zero o una dell’1,5% sia uguale. Comunque sia, perfino Renzi è costretto alle prime ammissioni. Scenario confermato peraltro dal Fmi, secondo cui la crescita italiana per il 2014 non supererebbe lo 0,3%, mentre Bankitalia e Confindustria sono ancora più pessimiste, fermandosi allo 0,2%. Anche l’Istat avverte che la “ripresa” potrebbe non esserci stata nemmeno nel secondo trimestre. «Ormai – scrive Investire Oggi” – non esiste un serio analista che non preveda la necessità di una manovra correttiva a settembre». Per Jp Morgan e Mediobanca, la stangata sarà nell’ordine di 20 miliardi di euro, «che è anche la stessa cifra di cui si parla a porte chiuse nel Pd». Una mazzata secca: «Si vocifera che il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, stia pensando a un prelievo sugli assegni pensionistici oltre i 3 mila euro all’anno».

Secondo alcuni media, poi, alla manovra-tagliola crede anche Ferruccio De Bortoli, che ormai teme la possibile adozione del provvedimento più brutale – il prelievo forzoso – che precederebbe il commissariamento definitivo dell’Italia da parte della Troika europea. Sempre secondo “Investire Oggi”, dello stesso parere sarebbe il super-banchiere Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa-Sanpaolo, a sua volta azionista in Rcs, il gruppo editoriale che controlla il “Corriere”. «Potremmo declassare le affermazioni di De Bortoli a semplice sfogo, a boutade, a esagerazioni del tutto personali e senza fondamento», precisa “Investire Oggi”, «ma stiamo parlando non solo del numero uno del principale quotidiano italiano, bensì di colui che gestisce l’organo di informazione dei salotti buoni italiani, che ha perfetta percezione di cosa pensi la finanza nazionale e internazionale». Non possiamo neanche tralasciare che De Bortoli ha partecipato nel 2012 all meeting Bilderberg, a cui prendono parte i più potenti uomini di politica, finanza e stampa del pianeta, e quindi, «se De Bortoli arriva ad affermare che ci sarà una maxi-manovra da 20 miliardi, che sarà effettuato un prelievo forzoso e che alla fine arriverà la Troika, significa che verosimilmente ha informazioni che lo spingono a esternare simili frasi».
www.pressnewsweb.it/2014/07/de-bortoli-shock-ecco-cosa-accadra-nei.html?...




E comunque fin tanto che non si smetterà più di usare il concetto "crescita" come è usato oggi... euro o non euro, dollaro o non dollaro, etc etc... non se ne esce.
Solo un illuso crede di poter attuare la crescita infinita in un ambiente con risorse finite e per quanto grande sia il pianeta ha comunque un numero limitato di risorse. Anche riciclando perfettamente NON è possibile recuperare l' energia dissipata in movimento. Quindi o andiamo su altri pianeti o ciccia.. [SM=g6794]
Vabbè... ho ripetuto la banalità del giorno... [SM=g1647803]



Mezmerize
00giovedì 31 luglio 2014 15:08
OH OH OH.... Babbo Natale è arrivato presto quest' anno.. [SM=x1335076] [SM=x1335076]

How Fracking Is Blowing Up Balance Sheets of Oil and Gas Companies

Fracking has caused an uproar in local communities and split some in two. It has brought environmentalists to a boil. It allegedly caused tap water to go up in flames. A documentary was made in its honor. It caused earthquakes in Oklahoma and other places. It caused Wall Street to froth at the mouth. And now it is causing the balance sheets of oil and gas companies to blow up.

It always starts with a toxic mix. Now even the Energy Department’s EIA has checked into it and after crunching some numbers found:

Based on data compiled from quarterly reports, for the year ending March 31, 2014, cash from operations for 127 major oil and natural gas companies totaled $568 billion, and major uses of cash totaled $677 billion, a difference of almost $110 billion.

To fill this $110 billion hole that they’d dug in just one year, these 127 oil and gas companies went out and increased their net debt by $106 billion. But that wasn’t enough. To raise more cash, they also sold $73 billion in assets. It left them with more cash (borrowed cash, that is) on the balance sheet than before, which pleased analysts, and it left them with a pile of additional debt and fewer assets to generate revenues with in order to service this debt.

It has been going on for years. In 2010, the hole left behind by fracking was only $18 billion. During each of the last three years, the gap was over $100 billion. This is the chart of an industry with apparently steep and permanent negative free cash-flows:



And those shortages in each year forced the companies to raise more debt and sell assets to fund more drilling, other capital expenditures, operational costs, dividends, and stock buybacks.

Of the three sources of cash – operations, net increase in debt, and asset sales – during the first quarters going back six years, net increases in debt accounted for over 20% of the incoming cash since 2012. For instance, In 2013, cash from operations supplied only 60% of the cash needs; most of the rest was borrowed, and some was covered by asset sales:



The EIA was quick to minimize the issue, claiming that this debt that has been spiraling out of control wasn’t “necessarily a negative indicator.” That low interest rates allowed companies to get fresh debt capital to cover their operational cash shortages. And that piling on debt “to fuel growth is a typical strategy, particularly among smaller producers.” And besides, this ballooning debt would be “met with increased production, generating more revenue to service future debt payments.”

This is where debt smacks into fracking. Fracked wells have nasty decline rates. They differ from well to well, with some estimates pegging the average declines at 50% to 78% by the end of the first year. After a few years, production might be down to less than 10% of production in the first year. In other words, the cash that has been drilled into ground has to be earned back within a terribly short time and has to be used to pay off the debt incurred in drilling the well. If not, the debt is left over, when the well is producing just a trickle.

This is exactly what is happening. It’s a horrendous treadmill. Just to maintain production, companies have to drill more and more and incur more and more debt, even as revenues are disappointing. In addition, drillers with heavy reliance on natural gas have faced prices for dry gas that have been so low for years that most wells will never generate enough cash to cover the costs of production. And much of the capital that went into them has been destroyed.

A Bloomberg analysis of 61 companies drilling for shale oil and gas found that debt among them nearly doubled over the past four years, while revenues inched up only 5.6%. And interest payments on that ballooning debt is taking up an ever larger portion of the revenues – even at today’s record low interest rates – with 12 of the companies already paying over 10% of their revenues in interest.

The financial hype around fracking, the limitless, nearly free liquidity provided by the Fed since late 2008, and investors so desperate for yield that they’re willing to incur just about any risks in their vain battle to come out ahead have had Wall Street frothing at the mouth. The sweeps of creative destruction have broken down. Instead, the boundless stream of money has been searching for a place to go, and it went to an economic activity – fracking – where money goes to die. What’s left is debt, and wells, especially gas wells, that will never produce enough to pay off the debt that was incurred to drill them.

These binges can go on for a long time, for far longer than a sane person in normal times would think possible. But with revenues barely growing, cash flows from operations stagnant, and debt levels that are soaring, at some point, something has to give.

Il "miracolo" fracking.... [SM=g9361]
azrael66
00sabato 2 agosto 2014 01:36
Il Banco Espirito Santo, la prima banca portoghese, due giorni fa ha perso in borsa oltre il 48%, è quindi probabile possa scattare il prelievo forzoso nei confronti degli azionisti-obbligazionisti-correntisti della medesima.

Nel silenzio genereale, la Germania lo scorso 16 Luglio ha approvato con un anno di anticipo rispetto alle richieste della BCE, il prelievo forzoso qualora le banche rischino il collasso:

LINK.

Infine un link che potrà tornare utile a breve, stavolta riguarda gli italiani:

LINK 2.
+lvdwig+
00sabato 2 agosto 2014 14:18
nel giro di qualche gg il prezzo del barile s sprofondato di piu di 5 dollari,e calcolando le tensioni in giro nel mondo e strano
Mezmerize
00martedì 5 agosto 2014 23:09
La Repubblica e la Troika
Come avrete saputo, oggi Scalfari ha plaudito all'arrivo della Troika, ovviamente con aria contrita, e sostenendo il brillante paradosso che oggi la Troika non sarebbe più quella di una volta (che non ci siano più le mezze stagioni ce ne siamo accorti!), non sarebbe più "restrizionista" (anche un neologismo, per l'occasione), perché ora la troika deve combattere la deflazione, e quindi il suo avvento sarebbe il male minore. Come dire che siccome uno deve smettere di fumare, allora lo farà. Una logica tutta personale, che risponde al noto principio della rana bollita, detto anche metodo Juncker (che non a caso abbiamo messo lì): intanto Scalfari lo ha detto, così, se nessuno reagisce (e nessuno sta reagendo), si può andare avanti. Se reagiremo, ci sarà smentita, poi fra due settimane: "Sapete che c'è, forse è meglio la troika, una medicina amara ma efficace...". E via andare.

Niente di nuovo, e c'era ovviamente da aspettarselo. Che Scalfari odi l'Italia ci era capitato di osservarlo. D'altra parte, lui da questo paese, al quale ha tanto dato, si aspettava almeno la presidenza della Repubblica (almeno, così mi ha detto un suo collega), ma ha avuto solo la direzione di Repubblica.


Va saputo capire, pover'uomo.

Il presupposto per l'accettazione sociale dell'arrivo della Troika era, come sapete, duplice.

Da un lato, la ripetizione ossessiva di una menzogna, in ossequio al noto principio di Goebbels: la menzogna secondo la quale la crisi sarebbe stata causata dal debito pubblico. Quando intervenni per confutarla nel novembre 2011 non mi sarei mai immaginato di essere appoggiato due anni dopo niente meno che dal vicepresidente della Bce. Questo, attenzione, non vuol dire che oggi, grazie a Monti, non esista in Italia un problema di debito pubblico. Vuol dire però che questo problema non potrà essere risolto facendo altri passi nella direzione sbagliata. I colleghi che su Internet inneggiano a Cottarelli, cercando di far passare il teorema di Haavelmo per vecchiume (ma allora perché libri "moderni" come il Mankiw lo insegnano ancora?), i vari gianninizzeri che continuano ossessivamente a parlare della spesa pubblica italiana, la cui quantità non è un problema, come vi ho mostrato mille e mille volte, collaborano tutti alla creazione di questo frame: quello secondo il quale siccome il problema è il debito pubblico (e invece è il debito privato), e i nostri governi sono incapaci di affrontarlo (certo, lo hanno causato per non affrontare il vero problema), allora c'è bisogno della Troika. Si capiscono così certe fughe dalla democrazia, certa ansia di snellimento delle procedure del partito di Renzi e di Repubblica. Ricordate come Panagiotis ci ha descritto l'approvazione del Memorandum?

Ma l'altro presupposto era mentire sugli italiani, raccontarci, anche qui quotidianamente, ossessivamente, che siamo peggiori degli altri, e che quindi sì, la colpa è dei nostri governi, perché il problema è il debito pubblico (ma se stava scendendo, perfino con Berlusconi?), però alla fine la colpa è nostra, e quando verranno a toglierci la democrazia, a violare il principio fondamentale del no taxation without representation, a spremerci come limoni per risolvere i problemi delle loro banche, be', alla fine dovremo anche star zitti, perché in fondo ce lo saremo meritati.

A questa duplice menzogna hanno collaborato attivamente tutti gli organi di stampa. Dalla precedente lettera di Massimo non sono riuscito a capire cosa tenga vivo un giornale. Mi pare di aver capito che non sia dare informazioni corrette (e ci posso stare), e nemmeno vendere molte copie (e anche questo lo capisco), ma dopo aver capito cosa non tiene un giornale in vita, non sono riuscito a capire cosa ce lo tenga.

So solo una cosa: chiunque, a qualsiasi titolo, in qualsiasi modo, per qualsiasi motivo, con qualsiasi livello di consapevolezza, abbia cooperato alla costruzione dei due frame che vengono usati per distruggere la democrazia nel mio paese non avrà la mia lacrimuccia.

Questo è certo.

Oltre a questo, però, non so molto altro. Vi dico il poco che so, e il molto che non so, così ci confrontiamo e poi andiamo avanti.

So che c'è aria di manovra, come vi ho detto subito, e probabilmente anche di prelievo forzoso in stile cipriota (chi ha la mia età c'è già passato). Io me ne batto, perché ho pochissimi soldi, ma mi rendo conto che non tutti hanno questo problema, e quindi ora magari son preoccupati. Questo lo vedremo entro settembre. Non escludo che ci sia un avvitamento tagli - riduzione del Pil - aumento del rapporto debito/Pil - tagli di entità e velocità tale da richiedere effettivamente l'intervento della troika, del quale, come abbiamo saputo, si parlava già nel 2011, quando io prevedevo la fine del Berlu, e Monti ancora non aveva fatto crescere di più di 10 punti il rapporto debito/Pil. Se se ne parlava allora, figurati ora! Questo lo sapremo entro dicembre, e sto lavorando sugli scenari con Christian.

Poi, buio.

So anche che a ottobre uscirà il mio prossimo libro, nel quale continuerò a combattere il frame. Non mi aspetto assolutamente niente: semplicemente, sarà, come il primo, una testimonianza.

Cosa possiamo fare?

Stare calmi.

Mi dispiace per come ho trattato un paio di voi nei post precedenti, ma ora è veramente il momento di stare molto ma molto calmi. È difficile, ma dobbiamo provarci. Non possiamo contare sulla sinistra cialtrona e complice (inclusa quella "critica"), non possiamo contare sulla palude che ci ha portato qui, e probabilmente non possiamo contare nemmeno sulla destra che approfitta della situazione. Certo, questa per lo meno ha il vantaggio tattico di dire spesso la verità tecnica. Ma il mondo che ha in mente lei non è il mondo che ho in mente io, se non per un dettaglio, che poi tanto dettaglio non è: mentre la sinistra critica soffoca la democrazia con l'appartenenza, facendo processi politici a me o a Fusaro (per dirne due), e la sinistra di governo la soffoca con la Troika, capita che a destra ci sia qualcuno abbastanza furbo da fare almeno finta di credere ancora nella democrazia.

Ci è toccato vedere anche questo.

Ma i politici italiani, indipendentemente dal loro spessore morale, culturale, dialettico, etico, non possono fare nulla. L'hanno voluto loro, per tanti motivi, un sistema che li esautorasse per deresponsabilizzarli, e ora sono esautorati. Altro che casta! Sì, la casta dei paria, in termini di politica europea!

Quindi, l'unica cosa che possiamo fare è continuare a dare autorevolezza e visibilità a una voce alternativa, finché ce lo permetteranno. Per questo motivo è indispensabile:

1) Dimenticarsi il modello organizzativo "bar di Guerre Stellari". In un momento nel quale la credibilità è tutto non ci si può unire a chiunque, e chi si unisce a chiunque può anche evitare di chiamarmi. Chiamiamo noi.

2) Lasciarsi alle spalle gli atteggiamenti da hooligan.

3) Portare il dibattito in sedi sempre più prestigiose, accettando, evidentemente, di confrontarsi con interlocutori di livello scientifico e di statura morale discutibili, ma ben visibili nel dibattito, senza aggredirli. Si riapre il quarto d'ora del dilettante, ma non a livello del locale circolo di Memmeta, questa volta lo apriamo ai piani alti, e lì interverremo per mettere le cose in chiaro.

Non credo si possa fare più di questo.

Il comportamento della "sinistra" "anti"-euro chiarisce perfettamente che da quella parte è del tutto impossibile costruire una aggregazione che offra una sponda "politica". Mi dispiace, è agli atti che mi sono rivolto a loro, è agli atti la stupidità e la slealtà con la quale mi è stato risposto, e attenzione: non ne faccio una questione personale. Certo, io sono rancoroso, ma il problema non è come hanno trattato "me": il problema è come hanno reagito a certe semplici constatazioni. Il massimo al quale siamo potuti arrivare, faticosamente, è che ora bisogna fare una sinistra antieuro perché c'è una destra antieuro! Insomma: l'euro andrebbe anche bene, ma se la destra lo contesta, allora, sai com'è, per par condicio... Il problema è, ovviamente, che non si può fare una lotta partigiana per la democrazia chiedendo certificati di purezza etnica ideologica. O sbaglio? Bo', forse sbaglio... Un conto è mettersi insieme a qualsiasi cialtrone "appartenga" alla tua parte, e un conto è mettere insieme voci efficaci e credibili da qualsiasi parte provengano. Io preferisco la seconda, chi non è d'accordo ha un mouse.

Al prossimo Goofycompleanno ci confronteremo con politici europei che ci hanno provato, gli chiederemo di parlarci delle loro esperienze. La marmaglia locale non ha e quindi non può offrire speranze: le manca la percezione di quale sia il capitalismo da combattere. Forse dopo il Memorandum lo capiranno? No. Quindi pace. Piantatela di chiedermi di fare un partito. Non è possibile. Semplicemente non è possibile. E piantatela di aggredire i nostri interlocutori. È controproducente. Se volete sfogarvi, fate altro, da soli o in compagnia.

Ecco, più di questo non mi sento di dirvi, se non che sono, come ero fin dall'inizio, molto preoccupato. Saetta previsa vien più lenta. Ma che Scalfari potesse mai avere una spudoratezza simile, ecco, questo forse non ero riuscito a prevederlo nemmeno io.

A presto per qualcosa di più tecnico.

goofynomics.blogspot.it/
+lvdwig+
00venerdì 8 agosto 2014 15:32
con le sanzioni alla russia...piove sul bagnato..
www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic...
Mezmerize
00martedì 12 agosto 2014 17:12
Francia in stagnazione vede obiettivi di finanza pubblica più lontani


PARIGI (Reuters) - Il governo francese sta preparando l'opinione pubblica ad un altro fallimento nella gestione dei conti pubblici e si prepara a sfruttare la debolezza della crescita economica e dell'inflazione per chiedere più tolleranza ai partner europei.

Parigi ha promesso di dire tutta la verità sullo stato dell'economia dopo la pubblicazione del dato sul Pil del secondo trimestre, giovedì prossimo, che si attende piatto.

La maggior parte degli indicatori fornisce già un quadro plumbeo dell'economia nel secondo trimestre: la disoccupazione è a livelli record, il mercato immobiliare scende ai minimi da 16 anni e la produzione industriale è in declino. Solo la spesa per consumi sale, ma sembra più l'eccezione che conferma la regola.

Saranno tempi duri per l'economia, avverte l'esecutivo, che ha abbandonato la retorica della "ripresa è alle porte" ed enfatizza ora le difficoltà, con un occhio alle regole dell'Ue che consentono deviazioni dagli obiettivi macro solo se la crescita peggiora.

Il ministro dell'Economia Michel Sapin "dirà ai francesi la verità, affronterà la realtà senza nascondere nulla", ha detto il premier Manuel Valls alla domanda se non fosse giunto il momento di rivedere il target del deficit.
continua: it.reuters.com/article/topNews/idITKBN0GC17920140812?feedType=RSS&feedName=topNews&utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter&dlvrit=967921&pageNumber=1&virtualBrandChannel=0...

Mezmerize
00mercoledì 13 agosto 2014 09:58
DEFLAZIONE ITALIA!
Se vi è qualcosa di estremamente fastidioso in questo viaggio a parte l’esaltante esperienza della verità figlia del tempo e della consapevolezza è essere quotidinamente accompagnati da Cassandra e Nemesi, due tristi ma affascinanti.

Nemesi, una Dea venerata da tutti e temuta dai potenti e dai più fortunati che colpiva indistintamente la superbia umana come la prosperità più innocente e modesta, facendole precipitare nell’avversità e Cassandra sacerdotessa del tempio di Apollo con la facoltà di vedere lontano, prevedeva terribili sventure ma la meledizione era che nessuno avrebbe mai potuto comprenderla.

Cinque anni fa uno sconosciuto blogger condivideva con i suoi compagni di viaggio un’altrettanto sconosciuto fenomeno, la DEBT DEFLATION, ora una palese realtà anche in Italia…

continua qui: icebergfinanza.finanza.com/2014/08/13/deflazione-italia/

Mezmerize
00mercoledì 13 agosto 2014 18:21
(ANSA) - TOKYO, 13 AGO - Il Giappone segna una brusca frenata dell'economia ad aprile-giugno, nel trimestre successivo al rialzo dell'Iva dal 5% all'8%: il Pil crolla dell'1,7% in termini reali su gennaio-marzo e del 6,8% su base annualizzata. I consumi hanno avuto una contrazione del 5%. Partenza debole per la Borsa di Tokyo, in calo nelle prime battute dello 0,14% dopo la diffusione del dato sul Pil: l'indice Nikkei cede 21,36 punti, attestandosi a quota 15.139,95.

+lvdwig+
00mercoledì 13 agosto 2014 20:39
www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic...

ormai ai paesi piigs non gli resta che il settore alimentare
vedi italia grecia spagna portogalo
se gli togli l olio doliva ,maiali etc voglio vedre adesso come la mettiamo
ma forse e meglio cosi,perche senza toccare il fondo non nascera mai nulla di buono e nuovo,quindi come ripeto da 10 anni qui,ben venga l inferno ,perche ormai e chiaro che non ci sono altre via per migliorare qualcosa
l unica possibilita che in italia avremmo potuto avere,la ha scippata e spenta nonche polverizzata il m5s,un gg tutti dall ultimo ignorante asino militante ,ai responsabili su in cima,noti eo occulti ne dovranno rispondere ,alla loro coscienza se ne hanno una,e cmq direttamente al popolo italiano,non avranno scampo nessuno questa gente un gg sara giudicata e paghera',e l ignoranza non sara presa come causa di scuse

p.s.-non crediate che io viva sulla luna,so bene e lo sappiamo tutti,che ormai viviamo in un contesto dove l unica cosa che sembra avere un senso e cercare di costruirsi qualcosa per stare meglio se stessi,perche e' cosi,e' nell aria ,cerano tempi in cui l eroismo era insito nell umanita,oggi e' l opposto,
ma ce un ma,chi fa cio sulla pelle ,eo cmq suille sventure dirette o indirette degli altri non sara perdonato ne in terra ne in cielo
Mezmerize
00giovedì 14 agosto 2014 09:14
La verità è figlia del tempo... come diceva quello...
(ANSA) - ROMA, 14 AGO - Il Pil tedesco arretra dello 0,2% nel secondo trimestre 2014 rispetto al trimestre precedente. Il dato è peggiore delle attese che indicavano una possibile flessione del -0,1%. La crescita del primo trimestre rispetto all'ultimo del 2013 è stata rivista dal +0,8 al +0,7%.
Con il dato del secondo trimestre diffuso oggi dall'istituto di statistica tedesco l'economia in Germania arretra per la prima volta dal 2012.

(ANSA) - ROMA, 14 AGO - Il dato del Pil in Francia nel secondo trimestre 2014 è invariato rispetto al trimestre precedente. E' così sotto le attese che indicavano una possibile crescita del +0,1%. La rilevazione diffusa questa mattina dall'istituto di statistica francese Insee segna quindi che l'economia francese è ferma per il secondo trimestre consecutivo: una crescita zero era già stata registrata nel primo trimestre dell'anno rispetto all'ultimo trimestre del 2013.

[SM=g8262] [SM=g9295]

Mezmerize
00lunedì 18 agosto 2014 10:02
Re: La verità è figlia del tempo... come diceva quello...
Mezmerize, 14/08/2014 09:14:

(ANSA) - ROMA, 14 AGO - Il Pil tedesco arretra dello 0,2% nel secondo trimestre 2014 rispetto al trimestre precedente. Il dato è peggiore delle attese che indicavano una possibile flessione del -0,1%. La crescita del primo trimestre rispetto all'ultimo del 2013 è stata rivista dal +0,8 al +0,7%.
Con il dato del secondo trimestre diffuso oggi dall'istituto di statistica tedesco l'economia in Germania arretra per la prima volta dal 2012.




Tageszeitung osserva che la tendenza è ancora peggio di quanto appaia perché su questo trimestre, e non era mai successo, la Germania aveva ottemperato alla direttiva europea che impone di calcolare nel Pil anche i rilevamenti «illegali» sul mercato della prostituzione, su quello delle droghe e sul lavoro nero.


www.corriere.it/economia/14_agosto_14/pil-tedesco-arretra-02-cento-anche-francia-dimezza-crescita-55055932-237a-11e4-8bd0-72e8ca625b...




Mezmerize
00martedì 19 agosto 2014 10:16
UN SOLO ORDINE…BOMBARDARE I SALARI!
.....Tornando a noi, dopo le spericolate e demenziali acrobazie della prima esibizione della leggendaria SQUADRIGLIA DEGLI ALESINI VOLANTI! … In conclusione, la tanto vituperata e ridicolizzata idea dell’austerità espansiva non è affatto una stupidaggine se qualificata e calibrata all’Italia… eccoli di nuovo in azione, sempre loro intervistati da un manipolo di giornalisti che anestetizzano il dibattito in un’unica direzione, chiedendo pareri solo e sempre a coloro che hanno proposto ricette fallimentari… si deve consentire alle aziende meno produttive di far scendere gli stipendi “anche sotto il minimi contrattuali”, un’operazione che sarebbe “sempre meglio che avere una disoccupazione alta o un lavoro a tempo determinato”. ....

....Per migliorare la competitività bisogna SOLO ridurre il costo del lavoro, tagliando i contributi sociali, e retribuzioni ovviamente e questo fuoriclasse dell’aviazione bocconiana è in procinto di essere ingaggiato da Matteo Renzi Conti pubblici, Matteo Renzi nomina una squadra di economisti .....

Noi non possiamo svalutare il cambio per rendere i nostri beni a prezzi convenienti, ma possiamo riprodurre gli effetti economici della svalutazione. Tagliando i contributi sociali pagati dalle imprese. Crisi, Guido Tabellini: “Non c’è altra via: giù salari e tasse …

E’ una ricetta demenziale bocciata dalla storia EMPIRICAMENTE che ha prodotto solo macerie sociali e non venite a parlarmi dell’esempio tedesco o della riforma HARTZ IV perchè vi sommergo di prove di devastazioni sociali in Germania.

È il piano Giavazzi. Questo, però, farà salire il prezzo di quei servizi.
Non abbiamo scelta e comunque questo allontanerebbe la deflazione. Ma dobbiamo intervenire anche sul lavoro. Qui abbiamo un esempio.

Quale?
La Spagna, che è tornata a crescere. Bisogna ridurre il peso della contrattazione collettiva a vantaggio di quella aziendale.

Si lo potete vedere qui in una magistrale interpretazione di Alberto Bagnai Il miracolo spagnolo dove il miracolo della produttività spagnola …



… il segreto della produttività spagnola non è lavorare meglio e meno, lavorare tutti! È lavorare pochi, lavorare molto (e zitti, perché alla porta c’è la fila). Chissà quanti straordinari non retribuiti ci sono in quel bell’aumento della produttività, che non è un aumento del numeratore (il prodotto), ma una diminuzione del denominatore (le ore lavorate, e quindi gli occupati, a parità di orario).



Prosegue Tabellini…

Un’occupazione senza tutele e con salari bassi.
Sempre meglio che avere una disoccupazione alta o un lavoro a tempo determinato. Il dualismo tra chi ha tutte le tutele e chi non ne ha, c’è già.

Ma così la nostra domanda interna rimane ferma.
Però sarebbe compensata da una maggiore domanda estera.

Si in una depressione o meglio debt deflation globale, la minore domanda interna può essere compensata da maggiore domanda estera, si proprio come sta accadendo alla Germania ora, dove il loro pillino è andato in negativo, aspettando con trepidazione cosa succederà non appena…Russia: allo studio embargo contro import auto

Il premier Matteo Renzi ha detto che “la crescita non si fa tagliando i salari”.
È chiaro che se i salari sono più alti c’è più ricchezza e più domanda. Ma il loro livello deve riflettere la condizione del Paese. Se sono troppo alti rispetto alla produttività questo ha un effetto negativo sull’occupazione. Non c’è antitesi.

tutto l'articolo qui: icebergfinanza.finanza.com/2014/08/19/un-solo-ordine-bombardare-i...


Mezmerize
00sabato 23 agosto 2014 14:49
Carissimi,

i colleghi del Manifesto di Solidarietà Europea mi hanno segnalato questo articolo, che grazie a Twitter avevo già visto (ma non l'avevo letto, perché quello che c'era scritto lo sapevo già. Ora l'ho letto, e ho avuto conferma: l'autore scopre l'acqua calda, ma non capisce proprio quale sia il problema). Questa la mia risposta per email (l'inglese farà schifo, me lo correggerete voi):


Dear friends,
enclosed please find Figure 4 from my next book.



It is the index of real GDP, with basis 100 at time zero of the three worst crises in Italian history since 1861 (1929, 1940, 2007). As you know all very well, but the general public ignores, what is frightening with the current crisis is not its depth (WWII was worse, indeed), but its persistence. According to the IMF, in five years from now Italy will not have recovered the pre-crisis GDP level. The reasons of this resilience are obvious: our "liberal European economists" are hindering the functioning of the most important adjustment mechanism: the nominal exchange rate.

Nihil sub sole novum, indeed. But it is true that Mussolini got out of the gold standard in much less time than the PD is taking for getting out of the euro. Just to give you an idea of whom are we forced to rehabilitate now in Italy!
Best,
Alberto

Questo breve scambio si lega peraltro alla discussione che stiamo svolgendo qui, che poi è la stessa da tre anni. Siamo partiti con "metti troppe formule, citi troppo Proust, dovresti citare di più quel simpatico collaborazionista di Céline, se fai così non ti leggerà nessuno", ed è successo questo; abbiamo proseguito con "non andrai mai in televisione, non sei efficace", ed è successo questo; siamo piacevolmente passati per "ti spareranno", ed è successo questo; la tappa attuale è "non usciremo mai dell'euro, sei solo un economista, di politica non capisci niente".

Certo, potrebbe andar peggio: potrebbero piovere bombe.

Io già rido...

Thanks for your attention.


(p.s.: il motivo per il quale sono lievemente incazzato, è che quello che ho fatto dimostra una cosa molto semplice. Allora perché i colleghi che invocano la lotta di classe non fanno un beneamato cazzo per far maturare una coscienza di classe, e continuano a badurlarsi con "er nazzzzionalismo", "er potere d'aqquisto", e stronzate simili? Mistero della non fede...)

goofynomics.blogspot.it/
Mezmerize
00venerdì 29 agosto 2014 12:26
Istat, Italia in deflazione dopo oltre 50 anni, disoccupazione balza a 12,6%


L'economia italiana nel secondo trimestre del 2014 si è contratta dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Lo conferma l'Istat che, per effetti di arrotondamento, ha invece rivisto la stima sul pil tendenziale del 6 agosto da -0,3% a -0,2%. Con il primo trimestre chiuso a -0,1%, l'Italia è di fatto in recessione.

La spesa delle famiglie in Italia torna a salire, seppure lievemente, segnando nel secondo trimestre del 2014 il primo rialzo tendenziale, con un +0,2%, dopo undici trimestri in negativo. Era infatti dal 2011 che non aumentava.



L'ITALIA IN DEFLAZIONE - Ad agosto per la prima volta da oltre 50 anni, cioè dal settembre del 1959, quando però l'economia era in forte crescita. Lo precisa l'Istat, ricordando che allora la variazione dei prezzi risultò negativa dell'1,1%, in una fase di 7 mesi di tassi negativi.

Ad agosto l'indice dei prezzi al consumo misurato dall'Istat nelle prime stime ha segnato un calo dello 0,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (era +0,1% a luglio).

Anche il 'carrello della spesa' in deflazione - Ad agosto risulta ancora in deflazione anche il cosiddetto carrello della spesa, ovvero l'insieme dei beni che comprende l'alimentare, i beni per la cura della casa e della persona. Il ribasso annuo è infatti pari allo 0,2%, anche se in recupero rispetto al -0,6% di luglio.

ALLARME OCCUPAZIONE - La disoccupazione torna a salire. Sempre secondo quanto certifica l'Istat (dati provvisori), a luglio balza al 12,6%, in rialzo di 0,3 punti percentuali su giugno e di 0,5 punti su base annua. Lo rileva l'Istat (dati provvisori). Viene così cancellata la flessione del mese precedente, con il tasso che si riporta ai livelli di maggio, appena sotto i massimi storici.

A luglio gli occupati scendono dello 0,2% rispetto a giugno, in calo di 35 mila unità. Lo rileva l'Istat. E' come se si fossero 'persi' più di mille occupati al giorno. Si registra una riduzione anche su base annua, con un ribasso dello 0,3% (-71mila). Aumenta a luglio il numero di disoccupati. Lo scorso mese sono saliti a 3,22 milioni, il 2,2% in più rispetto a giugno (+69.000) e il 4,6% rispetto a luglio 2013 (+143.000).

Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni a luglio è pari al 42,9%, in calo di 0,8 punti percentuali su base mensile, ma in rialzo di 2,9 punti nel confronto annuo. L'Istat aggiunge che sono in cerca di un lavoro 705 mila under25.
www.ansa.it/sito/notizie/economia/2014/08/29/disoccupazione-balza-a-126.-a-luglio-mille-occupati-in-meno-al-giorno_840f868d-52d8-4b6d-8e68-4063692e2...

[SM=g9361]
+Ludwig+
00venerdì 5 settembre 2014 15:34
non fatevi ingannare dal titolo,i cobcetti sono economici globali
www.youtube.com/watch?v=fmXeXPnsM-0
vedetelo fino alla fine
Mezmerize
00lunedì 8 settembre 2014 17:37
Banche: per analisti Mediobanca 10 non supereranno test Bce, tra italiane Mps

In 24 passeranno, tre in bilico (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 08 set - Gli analisti di Mediobanca Securities stimano che delle banche europee che seguono, in 24 dovrebbero superare il 'comprensive assessment' della Bce (l'esame della qualita' degli attivi combinato alla prova di stress test, ndr), mentre 10 non ce la farebbero, tra cui Mps, e anche altre tre potrebbero fallire. Nel suo report Mediobanca precisa che oltre a Mps le banche sulle quali e' pessimista sono Banco Popular, Commerzbank, Lloyd, Rbs, Danske e Seb, mentre le altre tre in bilico sono Caixa, Nordea e Alpha. Secondo Mediobanca questi numeri "confermano l'elevata asticella fissata dalla Bce per ripristinare la credibilita' e la fiducia nelle banche europee". Gli analisti indicano anche un tasso di superamento dell'esame pari al 50% per le banche scandinave, il Regno Unito, la Spagna e la Germania, al 75% per la Grecia e all'83% per l'Italia.

red-pal-

(RADIOCOR) 08-09-14 11:16:12 (0174) 5 NNNN

Mediobanca, solo Rbs sarà un chiaro fallimento di aqr e stress test

Gli analisti di Mediobanca Securities stimano che delle banche europee che seguono 24 dovrebbero superare il comprensive assessment della Bce (l'esame della qualità degli attivi combinato alla prova di stress test), 10 no. Tra queste ultime Mps, Banco Popular, Commerzbank, Lloyds Banking, Rbs, Danske e Seb, mentre quelle in bilico sono Caixa Bank, Nordea e Alpha con un CET1 inferiore al 6,5%.

Comunque solo solo Rbs sarà un "chiaro fallimento" del comprensive assessment. Secondo gli esperti di Mediobanca questi numeri confermano l'elevata asticella fissata dalla Bce per ripristinare la credibilità e la fiducia nelle banche europee. Gli analisti indicano anche un tasso di superamento dell'esame pari al 50% per le banche scandinave, il Regno Unito, la Spagna e la Germania, al 75% per la Grecia e all'83% per l'Italia.

Più nel dettaglio, in base alla simulazione del comprensive assessment, gli analisti si attendono un calo del CET1 di 450bps. L'esercizio simulato da Piazzetta Cuccia vede, infatti, il CET1 phased-in 2013 scendere dall'11,5% al 7% dopo un impatto di 91bps (84 miliardi di euro dopo le tasse) dall'aqr e di 360bps dagli stress test (292 miliardi).

Nonostante questo impatto considerevole, il deficit di capitale è previsto di soli 16 miliardi di euro, 11 dei quali per Rbs, sull'obiettivo di CET1 al 5,5%, suggerendo che aumenti di capitale per 27 miliardi euro da inizio anno, deleveraging ed emissione di obbligazioni additional Tier 1 abbiano ampiamente anticipato i risultati del comprensive assessment. Solo la simulazione dell'aqr porterà 126 miliardi di euro di ulteriori accantonamenti per perdite su crediti, vale a dire un +31% e una copertura al 64% (+14%).

Tutto sembra, quindi, pronto per una bad bank europea alla spagnola. Tanto che gli analisti simulano una joint venture 50-50 tra banche e il fondo Esm (European Stability Mechanism) con 42 miliardi di capitale a sostegno di 279 miliardi di asset in default dopo la pulizia a seguito dell'aqr e con la Bce che dovrebbe sostenere il finanziamento. Questo potrebbe far aumentare i prestiti del 4% (420 miliardi) in linea con il potenziale del Tltro e comprimere il costo dell'equity.

Costo del funding, accantonamenti per perdite su crediti e trading sono gli elementi chiave che possono impattare su questi test. I costi di finanziamento più elevati (430 miliardi di euro, cioè 370bps dopo le tasse sul CET1, metà a causa dei depositi dei clienti) sono solo parzialmente compensati da un incremento di 218 miliardi del margine di interesse.

Gli accantonamenti per perdite su crediti rappresentano la metà dell'impatto sugli stress test, con 468 miliardi (400bps), che implica 156bps di oneri annuali, il 40% al di sopra del tasso 2013. Questo lascerebbe circa 360bps di CET1 dopo la contabilizzazione di 490bps di utili pre accantonamenti nel periodo.

In quest'ottica gli esperti di Mediobanca stimano un impatto di un punto percentuale sul CET1 per alcune banche nordiche (Sweda, DNB) e Kbc e del 5-10% per le banche greche, Deutsche Bank, Commerzbank, Seb, Caixa Bank, Lloyds Banking, NDA, Mps, Banco Popular e Danske. Se "il fallire o il passare" i test guiderà la prima reazione alla comunicazione della Bce a fine ottobre, gli analisti di Mediobanca guardano oltre la loro stessa simulazione.

Con un mix pericoloso di deflazione, recessione e aumento della disoccupazione che sta costringendo la Bce ad agire prima piuttosto che dopo e con le banche che, dopo le ricapitalizzazioni, vantano un Rote rettificato dell'8,5%, un multiplo p/te di 0,8 volte e un CET1 dell'8,4%, gli esperti alzano il rating sugli istituti europei da neutral a outperform e consigliano di andare lunghi su Unicredit, Bbva e Societe Generale in sostituzione di Bnp Paribas, Ing e Natixis. Corti, invece, su Deutsche Bank, Rbs, Danske e Seb, questa in sostituzione di RBI.
+Ludwig+
00lunedì 8 settembre 2014 21:06
www.repubblica.it/economia/2014/09/08/news/cottarelli_offre_a_renzi_la_lista_dei_tagli-95303...

ma dico io ma perche le chiamano riforme se sono tagli?
tagli significa soldi di meno licenziamenti servizi e quindi chi ci lavora tagliati che a loro volta non spendono insomma ,cose note ormai ,ma parlano di riforme ma sono tagli

poi ce una cosa che nessuno dice
dal governo monti,passando per letta,hanno sempre detto che gli servivano 3 anni
ora capisco eprche anche io di monti mi sono scordato,ma nessuno se lo ricorda letta che diceva ripetutamente che il suo programma sarebbe durato 3 anni?fate mente locale ve lo ricordate?
renzi la stessa cosa,solo che li chiama in gg e non anni,mille appunto
insomma e un programma da fare e basta se non ci riesce uno lo tolgono e lo fanno con un altro sempre lo stesso non cambia di una virgola

in piu passando ma solo realtivamente ad altro,io leggo spesso che qusto o altri governi lo abbiamo votato noi,o meglio gli italiani eprche io come sapete urlo da anni che non bisogna votare
mbe questa gente che dice che il popolo italiano ha voluto questo governo,e ingenuo,e stupido perche COME RIEPTO DA SEMRPE LE ELEZIONI SONO TRUCCATE MA LO VOLETE CAPIRE O NO?
A PARTE CHE NON SI PRESENTA UNA FORZA POLITICA CHE NON E SOTTO IL LORO CONTROLLO,MA CMQ SIA FANNO VINCERE CIO CHE GLI CONVIENE DI PIU,NEL MODO E NEGLI UOMORI O MEGLIO COSCIENZE DEL MOMENTO
SE CI FOSSE STATA UAN COSCIENZA PIU FORTE AVREBBERO FATTO VICNERE IL M5S E QUESTE COSE LE AVREBBE FATTE ORA CON AMSCHERE DIVERSE ,il m5s,stesse cose che fa ora renzi o doveva fare letta o doveva finire monti,MAGARI I 1000 GG ,letta li chiamo 3 anni e il m5s li avrebbe chiamati in ore,LI CHIAMVANO CON ORE ,MA SMERPE I SOLITI 3 ANNI DI LETTA SONO
e un esempio per dire il cocnetto
quindi le elezioni non sono truccate per far andare aVANTI LA LORO AGENDA,PERCHE LO RIPETO OGNI SCHIERAMENTO CHE SI PUO PRESENTARSI E GIA IN MANO LORO UNA LORO CREATURA,TRUCCARLE SERVE PER DARE IN PARTE LA FACCIA SUL COME FARE AD ANDARE AVANTI LA LORO AGENDA IN BASE ALLA COSCIENZA DEL MOMENTO,E IN PARTE A LOTTE DI POTERE QUINDI COMPROMESSI LACCHE E MOLTI PICCIONI CON UNA FAVA,poi tutta una serie di sottoliveli,della serie mettiamo il m5s oppure il pd in base a correnti e allacci di societa segrete e piu in basso massone etc finanza e tutto un intreccio che ci vorrebbe un super computer e menhtale o con il computer lo fanno e cioe la risultate di tutti questi concetti gli dicono che e meglio che ora vinca il pd o la dx o m5s etc,quindi e uscito il pd e quindi hanno truccato epr far vincere il pd,ma lo riepto non eprche gli altri concorrenti alle lezioni avrbebero potuto fare altro che non sia lagenda
MA CMQ SONO TRUCCATE ,ANCHE SE PER CIO CHE RIGUARDA LAGENDA NON C ENE BISOGNO COME SUDETTO,MA LO NECESSITA IL CONETSTO E LE LOTTE DI POTERE E MOLTO ALTRO
quindi di cosa stiamo parlando?
sommateci che decennio dopo decennio e morta una coscienza civile tranne pochissimi rimasti,perche la massa ormai e convinta che come con la malattia e i medici o la polizis e il crimine o i pompieri e il fuoco,cio che riguarda le decisoni e ogni cosa non e compito loro ,solo che nelgi esempi sudetti e giusto cosi,mentre su cio che e la politica o la apertecipazione seppur cosicenziale a cio ha segnato la fine totale
resta solo da vedere se quei pochi rimasti come noi,siano gli ultimissimi destinati ad estinguersi ,o il seme ,da cui seppur labilmente tenendo in vita cio ,potra rinascere una coscienza nell umnaita intera o cmq della amggioranza come era una volta e che decennio dopo decennio ci hanno tolto

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